Dal 3° cap:
Scott:-Dawn! Te la farò pagare!- Scott notò delle luci alla sua sinistra, piccoli rettangoli, l'unica cosa sicura è che non possono essere stelle... Sono edifici! Nella mente di Scott si è fatta strada una parola “terra!”. Così incominciò a nuotare, con tutte le sue forze. Quando riesce ad arrivare a riva, le sue forze l'hanno ormai abbandonato, è stanco, non riesce più a tenere gli occhi aperti.Con un tonfo cade, sviene.
Scott pian piano apre gli occhi, si guarda intorno, è su un letto soffice, nella penombra della notte scorge una ragazza inconfondibile...è Dawn! Con lei accanto si sente strano, non sa cos'è quella strana sensazione ma gli piace, cerca di alzarsi ma non ha ancora completamente recuperato le forze, si sdraia aspettando che il sonno lo porti nel mondo dei sogni.
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Ho messo il genere a caso, io non so mai qual è il genere da mettere nelle mie ff.Scusatemi.
Questa ff è il seguito del 5° episodio.
Personaggi: Scott, Dawn, un po' tutti

Shū notava sempre tutto, dietro a quel suo fare troppo leggero, troppo infantile, troppo intelligente per non capire.
[Raku | 110 parole, scritta per la challenge dei 200 prompt indetta da msp17 sul forum di EFP][SPOILER CAP. 158]

Dicono che il tempo sia la miglior soluzione per curare le ferite che sfregiano il cuore di un uomo.
Eppure, esistono alcune cicatrici che non smettono mai veramente di sanguinare.

Shinichi ha provato tante volte quella sensazione. Conan, invece, la sente per la prima volta. Arriva mordendogli ferocemente lo stomaco, risalendo per la trachea e fermandosi lì, proprio lì, indefinita tra l’epiglottide e la bocca.

Ecco un'altra Dott :) Era nata come One-shot ma... C'erano un sacco di cose che volevo dire quindi, ecco qua!!!
Dal testo:
Dawn era ferma a contemplare la collanina che lui le aveva regalato qualche giorno prima, una luna d’argento. Indubbiamente era bellissima ma quel piccolo ciondolo non la convinceva, c’era qualcosa di strano e un alone grigio lo avvolgeva.
[...]
Nei suoi occhi si poteva leggere solo collera che continuava a crescere in lui. Era solo un gioco e prima o poi sarebbe finito...

Era stato un attimo.
Un attimo di rabbia repressa, un attimo di pazzia.
Un attimo di confusa agitazione.
Un attimo di voci che urlavano nella sua testa.
Un attimo per conficcare quel coltello.
P.S.: Questa è la mia prima fan fiction. Vi prego, non siate troppo crudeli!

Non sempre l'amore ti dà il coraggio di confessare i tuoi sentimenti a una persona, ma la paura di perderla sì... Duncan in questa piccola drabble dirà a Gwen quello che per molto tempo è restato nel suo cuore, imprigionato dalla paura e dalla compassione che un umano che finge di essere forte può avere.

Camminavi velocemente, calpestando la neve.
Faceva freddo, tremavi, ma non t’importava.
Dopotutto, dentro di te faceva ancora più freddo.
Da quando se n’era andata, la tua vita era un inverno perenne.

Un invito senza perché.
Gwen è pronta, ma cosa le nasconde Trent?

Ciaaaao!
*Tan tan tan taaan*
E basta co' sta sigla! Comunque, questa storia qui è una One-Shot (o almeno si suppone) ispirata a "L'uomo che viaggia fra le stelle" di Cesare Cremonini, una canzone meravigliosamente stupenda *.*
Spero che leggiate ^^"
*Tan tan tan tan*
Basta!

« Non ti fa paura, il bosco? » domandò lei ingenuamente.
« Che stupidaggine » rispose Scott. « Certo che no, Biondina. »
« E cosa ti fa paura? »
Quella domanda lo lasciò spiazzato. Aveva interrotto improvvisamente la sua opera, fissando il vuoto.
« Nulla » rispose dopo, continuando a intagliare il legno.
[ Un piccolo momento Scott/Dawn. ♥ ]

Dopo aver meditato tanto ( o quasi), ecco la mia prima fanfiction su 'A tutto reality: La vendetta dell'isola'.
Ho cambiato la storia abbastanza, e parla dell'amore tra Scott e Dawn.
La mia coppia preferita.
Spero vi piaccia anche se è un OOC, e spero di non annoiarvi. Buona Lettura!

-Uno scoiattolo mi ha detto che su questo sito ci sono
molte.. Come le chiamate voi? Fanfiction? Ecco, Fanfiction su di me.-
Che succederebbe se Dawn troverebbe le miriade di Fanfiction su di lei e..
E Scott!?

- Più in alto si spingevano e più la paura di cadere aumentava, più i loro baci si facevano roventi e più il rischio tentava di soffocarli.
Ma nonostante questo Gwen aveva il suo paracadute, sicura che Duncan l'avrebbe afferrata poco prima che toccasse il suolo grigio. -
[Gwen/Duncan]

- Mi dispiace, sono ad un telefono pubblico ai confini di Toronto, il mio cellulare è scarico, la macchina è rotta e sto spendendo tutte le mie monete per te, anzi, per noi. Perchè non voglio perderti Gwen, no. -
[...]
Con una scatto alzo la cornetta. - Bhe, non m'importa! Hai baciato Heather, Trent! Heather! -