-Ciao Kate!- esclamò Cody sorridente.
-Heilà Kate!- esclamò Jonathan altrettanto sorridente.
-Minchia Stewart! Stasera mi sà che te lo lascio il ricordino.- disse in fine Zayn, scrutando a fondo ogni mia parte del corpo.
Ed ecco il terzo coglione, che ovviamente arrivava in primo posto alle classifiche, e che ovviamente si distingueva dal resto della massa.
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E se Zayn Malik non fosse un cantante, bensì un puttaniere, uno stronzo, che finisce con l'innamorarsi di una ragazza che è il suo esatto contrario... ?
-la storia migliorerà nei capitoli sucessivi, i primi sono ancora in fase di aggiornamento.-

E poi arrivò quel momento, quello che avevo pregato tutto il tempo che non fosse stato ripreso.
Sentii Zayn irrigidirsi di fianco a me, trattenere il respiro...
La mia mano si abbatté sullo schermo, e lo chiuse con uno scatto.
Mi resi conto che stavo ansimando, che tremavo.
"Louis, puoi spiegarmi.."
La voce roca di Zayn non lasciava trasparire nessuna emozione.
Io chiusi gli occhi, cercando di riprendere il controllo, di pensare.
Ma la mia mente urlava con rabbia un unico nome.
Harry Styles
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*in fase di correzione*
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ATTENZIONE
- Louis/Harry, accenni Louis/Zayn + altre bromace. Se non vi piace il genere state alla larga.
- Il carattere dei personaggi e le vicende nella storia sono inventati e non si riferiscono in alcun modo a fatti reali.
- Senza il mio permesso e l'attribuzione dei relativi crediti NON potete pubblicare la storia su altri siti. Se lo fate, prima o poi vi scoprirò e verrò a smerdarvi di fronte al mondo intero.

Harry, proprio non capisce: le persone che vivono a Mosca sanno che la pioggia può colpirli da un momento all'altro ma, nonostante ciò, non portano mai con sé un ombrello per sicurezza, trovandosi così a correre per sfuggire all'acqua che rischia di bagnarli.
Proprio non riesce a capire.
Lui stesso che è li da due mesi, sa del brutto tempo che può sempre colpire la città, ma se lui non lo porta con sé, un motivo c'è.
A differenza degli abitanti, lui ama sentire la pioggia che lo bagna perché, in fondo, è come se lo facessero le sue lacrime.

“Cosa gli è successo?” domanda in un sussurro.
“E' sopravvissuto in un incidente d'auto. E' solo al mondo ora, i suoi genitori sono morti e non ha parenti: sappiamo le sue informazioni grazie alle informazioni ricavate dalle ricerche basate sulla sua carta d'identità. Non ha parlato nemmeno una volta, troppo scosso dall'incidente.”
Louis annuisce, accarezzando con l'indice il dorso della mano bianca e sospira.
“Ti prego Louis, torna domani.” lo supplica la donna. “A quanto pare hai qualche effetto su di lui e vogliamo che stia bene questo povero ragazzo.” sussurra sconsolata.
“Per quanto tempo rimarrà?” domanda portando gli occhi in quelli della donna.
“Una settimana ancora.” risponde la dottoressa Smith sospirando. “E dopo?” domanda ancora.Silenzio. La donna fissa il ragazzino per poi abbassare lo sguardo.
“E dopo finirà in un orfanotrofio.” risponde con dell'amaro in bocca per poi uscire dalla stanza.
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“Torno domani per lui.” le sorride indossando il cappotto per poi incamminarsi verso le scale.
“Harry, si chiama Harry!” le urla dietro l'infermiera facendolo bloccare in corridoio.
“Harry..”

"Niall, vuoi essere il mio per sempre?"
"Solo se tu sarai il mio."

Padron John e Padrona Yoko sono gli orgogliosi proprietari di una struttura redditizia in cui le fantasie sessuali sono l'unica realtà possibile. Sogni di schiavitù sessuale, sottomissione, dominazione, dolore e piacere fioriscono tra le mura di questo club. Che cosa ha a che fare un posto come questo con un certo ragazzo di Liverpool laborioso, ambizioso, normale, con gli occhi da cerbiatta e capelli scuri? La risposta è a portata di clic. Ma attenzione, cliccando su questa storia, entrerete nella Sala Rossa. Pensateci. Potete cliccare, ma voglio che la vostra scelta sia sicura e sana. Perché, sapete, una volta entrati… non c'è più ritorno.

«Un bacio sulla guancia» era disgustato. «Di nuovo».
«Sta’ zitto Hazza. Sto cercando di seguire».
Il riccio non si arrese, e prese il gomito dell’amico, facendolo distrarre nuovamente.
«Voglio seguire questa fottuta lezione, Harry. Lasciami in pace» lo avvertì, minaccioso.
«No Zayn, ora mi ascolti. Perché le hai dato un bacio sulla guancia?»
Il moro sbuffò e si arrese, posando la penna.
«Cos’avrei dovuto fare? Infilarle la lingua in gola?»
«Per esempio».
«Sei disgustoso».
«Solo un anno e mezzo fa l’avresti fatto».
«Già, ma le cose sono cambiate, e lo sai».
«Giusto, mi sono dimenticato che sei una specie di Edward Cullen “io rispetto le donne” e blablabla…»
«Cosa c’è di male?»
«Edward Cullen è palesemente froc-»
«Non intendo quello».
[...]
«Invitala a casa di Liam, oggi pomeriggio. I signori Payne tornano tra sei giorni, e Liam vuole darsi alla pazza gioia più che può prima del loro ritorno. Mi ha scritto un messaggio, oggi pensava alla piscina. Ci saranno anche Louis e Niall. Hollie non è sicura di riuscire a venire».
Zayn ci pensò su. «Secondo te accetterà?»
«Quale ragazza sana di mente si perderebbe Zayn Malik in costume da bagno?»

Angeline. Non fatevi ingannare dal suo nome, perché lei non è un angelo. No. Angeline è una prostituta.
Zayn. Lui sì che è un angelo, ma quando un angelo incontra un diavolo cosa succede?
E Louis, l'affascinante, sexy e bastardissimo Louis, che ruolo avrà in tutto questo?
Dal terzo capitolo:
-Ti piace, non è vero?- la sua sembrò più un'accusa, infatti Louis si alzò e indossò le mutande, ma non rispose, poi si mise sotto le coperte e si addormentò. Angeline sapeva che era un sì. Sapeva che Louis provava un'attrazione per Zayn e che forse, se si fossero conosciuti meglio, nel tempo sarebbe diventato qualcosa di più. Ovviamente, lei non lo avrebbe permesso.
[ZOUIS, what else?]

"Ma sei solo uno stupido frocio.", lo aggredì Harry spintonandolo.
"Tanto non vale un cazzo la tua opinione.", ribatté Zayn voltandogli le spalle, accendendosi una sigaretta e allontanandosi da lui, lasciandolo in piedi da solo come uno stoccafisso.
"Te ne pentirai Malik!", urlò da dietro, ma Zayn era ormai lontano per conto suo, come sempre.

Dopo che sono stato cacciato di casa sono andato per un po' a vivere da Zayn, prima che lui venisse sfrattato naturalmente, il suo stipendio non riusciva a mantenerci tutti e due.
Sono sempre vissuto in una famiglia benestante, non ho mai avuto bisogno di lavorare per permettermi qualcosa, era sempre lì pronto per me.
Così mi sono rimboccato le maniche, sono stato assunto dallo stesso ristorante di Zayn e mi sono messo in cerca di una casa. Quelle notti passate a dormire in macchina però non potrò mai dimenticarle.
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Ziam; scritta a quattro mani da giormoments e someonelikecris.

La storia di una ragazza che credeva di meritare solo il male, e di un ragazzo che cercherà in tutti i modi di aiutarla.
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Se avete stomaci delicati, non leggetela.

Harry affondò il viso nel collo dell’uomo e Zayn ripose l’arma nella tasca dei jeans, davanti.
Sembrava che la foresta amplificasse gli schiocchi umidi di Harry, mentre si nutriva di quello psicotico che lo voleva morto.
«E’ buono?» Sollevò il viso per guardare la luna. Non gli diceva nulla, esattamente come tutte le altre notti, quindi non si era trasformato in un essere disgustosamente romantico come l’altro, eppure era… geloso? Un po’? Harry si era sempre nutrito di lui, dopotutto – era una cosa così idiota. Si sentiva messo da parte, anche se fare un’altra volta da spuntino lo avrebbe fatto stare male. «In confronto a te è disgustoso.» Harry tornò in piedi e si pulì la bocca con la manica del maglione. Un principino come lui che faceva così? Forse era vero. Zayn si maledisse mentalmente: era felice di essere il suo spuntino preferito. Si faceva schifo da solo.
«Ora possiamo andare.»
[AU a tema vampiri: sangue, cervella ed interiora] [Slash, ovvero maschietti che fanno le cosacce tra loro. Tante cosacce]
[Zayn/Harry] [Con la partecipazione straordinaria di un Niall un po' diverso, accenni di Louis/Liam e... sorpresa!]

Emma non ebbe bisogno di alzare del tutto lo sguardo per capire chi fosse: soltanto una persona a scuola aveva la pelle ambrata di quella perfetta sfumatura che ricordava il miele, solo un ragazzo era talmente incurante delle regole da fumare a meno di un metro dalla porta d'ingresso e, sopratutto, soltanto dallo sguardo di un ragazzo, Emma, si sentiva trapassata da parte a parte. Non aveva bisogno di alzare gli occhi per incrociare quello sguardo, lo sentiva perfettamente su di sé senza bisogno di vederlo.
* Non c'era niente in lei che esprimesse disordine, o caos, che invece per lui erano parole all'ordine del giorno.