-Che tu sia maledetto, rana. Tu e le tue dannate… ugh… perversioni-
Io ho un fetish per le mani. E voi?
[Francia/Inghilterra][pwp?]

Tante cose possono succedere in un'estiva notte londinese. Amicizie di sempre, amori vecchi e nuovi, storie che si intrecciano tra le strade della city, accompagnate dalle note di rock band immortali.
"Streetlight people livin just to find emotion, hidin somewhere in the night..."
[Gerita; Spamano; Prungary; Usuk]

[AoKise]
Ma insomma, se Aomine Daiki decideva che tutto sarebbe tornato come prima – e non come prima della partita, ma proprio com'era alle medie – tutto sarebbe tornato come prima. Punto.

Spa*Mano//Anto*Lovi.
Se da una parte i consigli e le creative idee di Francis erano sempre ben accetti, dall’altra gli oggetti, le vettovaglie e qualsiasi cosa si spostasse dal piano astratto a quello materiale di provenienza francese era del tutto bandita dal suo rapporto con Lovino.
Certo, magari il ragazzo era un po’troppo scostante, a volte.
E magari declinava sempre ogni offerta che riusciva a proporgli.
E magari era leggermente sgraziato e privo di tatto.
E magari era un tantino troppo violento.
E magari poteva anche assecondarlo, qualche volta.
E magari a lui un po’sarebbe piaciuto provare un Romano meno agitato.
E magari, fu per questo che per quella volta accettò lo stupido e, continuava a ripeterselo, fallimentare piano del francese.

Poi, arrivò. Sentì i suoi passi veloci sulle scale -non camminava o correva, ma proprio saltava-, il tintinnare del suo mazzo di chiavi, il suo allegro fischiettare.
-
[Taiichi]
Fanfiction stupida e fluff all'inverosimile sul Natale. Non è molto, ma avevo bisogno di una Taiichi, anche se scritta da me. Ammetto che non è una cosa con molto senso D:
(dedicata a tutte le persone che amano la Taiichi, perché sappiate che io amo voi. Quindi vi regalo un abbraccio wireless.

C h r o n o S t o n e.
Gaho si era accorto dopo il bacio casto di Okita, di provare qualcosa di molto più forte di semplice affetto e ammirazione, però, era sicuro che quello strano sentimento che provava non era bene accetto. Non aveva mai né visto né sentito di due uomini.. insieme. Beh, lui e Okita sarebbero stati i primi insieme in quel momento e per sempre.
Ho davvero scritto qualcosa di così yaoi? Io? Wow, amatemi.

Gli piaceva farla infuriare. Non ne aveva mai compreso il motivo, ma facendole quegli scherzi lei si trasformava e lo trattava in modo diverso rispetto a come trattava gli altri.
Forse era sempre stato molto masochista, non lo capiva, ma gli piaceva quel loro rapporto conflittuale e complicato.
Si sentiva quasi speciale per lei, e neanche se ne accorgeva.
_
{ Kogure/Haruna }

[Aomine/Kise]
Kise cerca di rivendicare la sua virilità su Aomine.
Aveva cercato di far capire le sue intenzioni al compagno sin da subito - anche perchè era fermamente convinto che gli avrebbe riso in faccia se gliel'avesse detto esplicitamente. L'aveva baciato con più trasporto del solito, cercando di imprimere nei suoi baci, nei suoi morsi, tutta la forza che gli era possibile. Aveva persino preso l'iniziativa di spogliarlo, allentandogli la cravatta e sbottonandogli la camicia.

"A dire il vero, non aveva nulla nemmeno contro la Raimon: era un’ottima scuola, a quanto gli avevano detto, ma l’idea di dover essere il “fratellino” di Tsurugi Yuiichi non lo esaltava particolarmente…
Solo perché c’era andato il suo nii-san, doveva andarci anche lui?
Perché Kyousuke voleva staccarsi dalla sua ombra, essere forte ed indipendente.
In pratica: perché mai avrebbe dovuto passare tre anni in una scuola che gli era del tutto indifferente?
Sarebbe stata una tale noia…
E, in vero, non aveva alcuna motivazione valida…"
[pseudo-KyouTaku?]
###
Tanti auguri, AnimaH :D
Questa fic è per te u.u

Il gioco del calcio visto da due occhi molto particolari
--
“Dai, Calcio” Gli dissi “Torna subito a rallegrare Tenma.”
--

[Aomine/Kise]
One-Shot che racconti i pensieri di Kise dopo la partita Touou vs Kaijou.
Ricordi le vostre risate che si mescolavano durante quegli scontri infiniti, il sorriso del tuo avversario, la luce nei suoi occhi, la gioia che sprizzavano non appena entrava in una palestra. Ricordi come ti scompigliava i capelli dopo che avevi subito l'ennesima sconfitta, prima che si rifiutasse di darti un'altra rivincita perché, cavoli, era già notte fonda e neanche ve n'eravate accorti, e adesso chi la sente mia mamma.