Se Atem fosse Yugi e se Yugi fosse Atem, come sarebbe cominciato Yu-Gi-Oh? Io ho provato ad immaginarlo.

Si mosse lentamente sotto le coperte sfatte, in modo da stendersi su un fianco e sciogliere lentamente il nodo delle loro gambe, appoggiò con una delicatezza che non sapeva di avere la mano sulla sua, vedendola intrecciarsi naturalmente con le dita del gemello. Era una cosa naturale, per loro, tenersi per mano – come avere un modo concreto di sentirsi vicini, perché per quanto potessero guardarsi Hikaru e Kaoru, la percezione che avrebbero avuto di loro due sarebbe stata quella di vedersi davanti allo specchio; tenersi la mano, toccarsi, invece era tutt’altra roba: era la verità indiscutibile che in qualsiasi guaio si sarebbero potuti cacciare c’era il gemello con loro – perché il dolore lo si sopporta meglio con qualcuno.
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[552 parole] [Hikaru/Kaoru]
"Pollùce, volendo seguire il destino del fratello, volle vivere come Càstore un giorno sull'Olimpo e uno nell'Ade. Un altro mito, riportato da Euripide nella sua opera Elena, ricorda invece che Zeus concesse - visto il loro profondo legame - di vivere per sempre nel cielo, sotto forma di costellazione - la costellazione dei Gemelli."

«Credo… di volermi sposare».
E’ scoccata la mezzanotte, l’incantesimo è stato spezzato.

-nii-chan voglio diventare forte e coraggioso come te, voglio proteggerti…- forse non era una vera risposta, ma quel gesto e quelle parole bastarono a far calmare le lacrime sul volto di Rin e la tempesta del suo cuore.
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eccomi tornataaa!! piccolo momento tra i due gemelli. questa "cosa" non so nemmeno come definirla, scritta in un un paio d'ore, non avevo proprio ispirazione, ditemi cosa ne pensateeee!!

Non gente mortale, non eco di spiriti, non divinità. Nulla. [100 Drabble - Puzzleshipping]

«Mou Hitori No Boku, secondo te…» accennò naturale, voltandosi altrettanto spontaneamente, come poteva essere il lavarsi i denti di mattina, alla sua destra, verso il letto. Per un attimo impercettibile, un istante lungo meno di un battito di ciglia, Yugi si stupì, si finse stupito, doveva farlo. Era giunto all’infantile convinzione che l’unico modo per smettere di patire la perdita del suo più caro amico era quella di illudersi che non se n’era mai andato. Più ci pensava e più si sentiva egoista e vigliacco; Atem doveva andarsene, e probabilmente lui lo aveva sospettato da sempre, preferendo, anche in quell’occasione, illudersi e pensarla diversamente, accantonando la probabilità, se non la certezza, che davvero potesse accadere che si separassero.

Quella bottiglina, con su scritto “bevimi”, permette ad Alice di entrare nel paese delle meraviglie. Marie ci pensa e si chiede: “Se la bevo anche io…funzionerà anche per me?” Marie ha 16 anni, vive in un paesino circondato dalla campagna ed ama il teatro. Lo ama perché solo attraverso l’interpretazione di un ruolo può sentirsi davvero se stessa. Una se stessa inventata, ma pur sempre una persona migliore di quella che ritiene di essere. Subisce abusi, Marie. La notte scrive sul suo diario e medita una fuga che le parole di una famosa canzone continuano a suggerirle. Non ne ha il coraggio però, di scappare davvero e cosi continua la sua vita. Una vita, che una vera vita, infondo, non lo è. Sopravvive Marie. E il teatro l’aiuta in questo.
Si ritrova un giorno a dover interpretare Alice e si chiede se anche per lei arriverà il giorno in cui un Bianconiglio la condurrà al suo paese delle meraviglie. Si fa forza Marie e manda giù quel liquido scuro che vi è nella boccetta e, solo allora, inizia il suo viaggio.

Yuugi si ammala e Yami fa il possibile per tirarlo su di morale. ^^ (Sul genere ero un po' indecisa, dunque ho messo "sentimentale" ma sarebbe più corretto dire "dolce con leggero sottotono ironico".)

Una lettera in cui il Congiuntivo espone le sue "ultime volontà".
Salve. Noi siamo i quattro fratelli Congiuntivo: Presente, Passato, Imperfetto e Trapassato. L’unico che ha un nome veramente adatto è il quarto fratello, il più anziano.
Perché noi siamo trapassati. Letteralmente.