N.B: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone né offenderle in alcun modo.
Dal testo:
«Sono sicuro che se fossi lì staresti tremando dal piacere» la sua voce era sempre più rauca.
«Non ho smesso di toccarmi»
«Brava bambina, adesso porta la mano sinistra sopra il tuo seno e massaggialo mentre continui a recarti piacere proprio lì» ansimò.
Attenzione: è abbastanza spinta.

Le sue mani vagarono giù per la mia vita agganciandosi ai passanti dei mie pantaloni.
La sua erezione premeva contro la mia intimità.
-Toglimeli- sussurrai sulle sua labbra inarcando il bacino per aiutarlo. Non se lo fece ripetere due volte e me li tolse. Un attimo dopo i suoi raggiunsero i miei sul pavimento.
Le sue mani raggiunsero il gancio del reggiseno sulla mia schiena. Ci giocò per qualche secondo per poi slacciarlo totalmente facendolo scorrere lungo le mie braccia per poi lanciarlo a terra....

*Os. con accenni di violenza.*
-Alla fine capisco, capisco che non posso scappare dal diavolo.-
"Nessuno può farti male. Solo io."

Louis Tomlinson era malato di sesso.
Era un porco fatto e finito, con tutti i crismi che si richiedono.
Ed era fiero di esserlo.

«Dove credi di andare?» Chiede il bimbo-ventenne mentre afferra saldamente il dietro della maglietta e mi tira di nuovo sul letto mettendosi sopra di me.
«Ho di meglio da fare che stare qui e fare la babysitter a te!» Sorrido falsamente cercando di togliermelo di dosso, inutilmente. 
«Stanotte eri più docile» Osserva mentre mi lascia un bacio sulla guancia. Ma quanti anni hai, cinque? Non proprio cinque ma giù di lì. Scuoto la testa.
«Prima che te ne vai ti voglio di nuovo, così te lo ricorderai» Continua chinandosi per baciarmi la gola.
«Il bimbo non riesce a tenersi l’amichetto nelle mutande?» Chiedo ridendo ma lui mi guarda serio.
Mi prende una mano e la poggia sopra le sue mutande, facendomi notare quanto fosse eccitato. «Ecco l’effetto che mi fai» Sussurra tornado a sorridere, alla fine non è così brutto quando quelle labbra invitanti si curvano all’insù. Labbra invitanti? Prendetemi a sprangate, vi prego.

Eravamo sul mio letto, soli in casa mia, stavo per avere la mia prima volta.
“Da ora in poi, quando faremo sesso, eseguirai tutti i miei ordini, se ribatti ti punisco. Hai capito?”
Annuii.
“Sei io ti dico che ti voglio sfondare il culo, tu stai zitta e ti giri. Se ti dico leccami il cazzo, lo lecchi, e con gusto, ok?”
Annuii di nuovo.

Stasera, care fanciulle, vedrete quello che non potrete mai vedere nella vostra vista' come risposta, urlammo tutte in coro. 'Il paradiso' sussurrò. Comparvero davanti ai nostri occhi luccicanti e eccitati tre uomini, travestiti da militari, girati. Una musica da discoteca partì dalle enormi casse. I loro bacini iniziarono a fremere e a ondeggiare perfettamente, poi si voltarono e li vidi. I suoi occhi e il suo sguardo tagliente come una lama. Il possessore era un ragazzo dalla carnagione scura, con dei capelli acconciati in una cresta ordinata e della barba che fasciava alla perfezione quei lineamenti duri e tesi, addolcendoli. La sua mascella contratta, quell'accenno proporzionato di muscoli che fuoriuscivano dalla canottiera bianca attillata, e quei pantaloni stile militare, lo rendevano tremendamente eccitante e sensuale. Si levarono tutti e tre insieme la canottiera.

«Lo rifaremo, stanne certa R.» sussurrò al suo orecchio usando il soprannome con cui la chiamava i primi mesi in cui si erano conosciuti.
«Domani devi andare a lavoro?» chiese la ragazza provocando la risata del giovane che si mise una mano sulla fronte passandosela, poi, tra i capelli.
«Andiamo a farci un bagno?» propose lui ammiccando lasciandole intendere cosa volesse significare quella richiesta.

Ciao, sono Destiny e ho 18 anni. Vivo con amici a Londra, amici moolto speciali... Con loro faccio tutto, ma proprio di tutto. Sono Harry, Liam, Niall, Zayn e Louis.
Spero di avervi incuriosite, baci baci.
Attenzione: contenuti forti.

Lei si sentiva quasi in colpa, non riusciva a credere ciò che fosse successo. Aveva appena fatto sesso con un uomo, la sua prima volta. Aveva appena fatto sesso con il suo professore di letteratura, cosa doveva fare in quella situazione? Il ragazzo si accasciò al suo fianco, cercando di regolarizzare i suoi respiri dopo aver raggiunto un bellissimo orgasmo con una ragazza altrettanto perfetta ai suoi occhi, non fregandosene che proprio quella, era una sua alunna,l'alunna appena arrivata a Bradford. Nessuno dei due sapeva cosa sarebbe successo a quel punto.

"[...] possiamo imparare a capire cosa la parole 'amore' voglia dire, è questo il punto, imparare insieme, sbagliare insieme, correre insieme e provare ad amare insieme... [...]"
***
"[...]
-Carte?- Ottima idea Styles!
-Ci sto!-
-A che giochiamo?- chiesi.
-Scala quaranta?- Proposta bocciata amore!
-No...alternative?-
-Bridge?-
-Harry, mia nonna gioca a bridge!-
-Poker?- proposi sperando accettasse, ero un asso in quel gioco, ci giocavo con mio zio tutti venerdì sera durante le nostre cene di famiglia.
-Strip poker!-
-Pervertito!- [...]"
***
"[...]
-Uuh, forte! Potevate chiamarmi! Bella partita?- chiese Niall.
...
-Chi ha vinto alla fine?- [...]"

Harry con una mossa veloce si tolse la maglietta lasciandomi ammirare il suo corpo scolpito.
"Mad, lo stai spogliando con gli occhi" Mi sussurrò Zayn per non farsi sentire.
Arrossii e poi distolsi lo sguardo da Harry.

Versione originale di una storia scritta da un mio "amico".

Ad un certo punto mentre chiaccheravamo un pezzo della copertura al cioccolato della mia merendina cadde su Matteo. Avete presente quel solco che hanno i ragazzi ben messi tra i muscoli, quello che scende fino a giù? Ecco lì, in basso. Provai a togliere il pezzo dalla sua pancia col dito, ma dato il calore della sua pelle, il risultato fu che la cioccolata si sciolse lasciando una macchia marrone sul suo ventre. Dopo svariati tentativi di pulirlo con le mani, abbassai la testa e leccai via tutta la cioccolata, lasciando il suo pancino completamente pulito. Lui, non aspettandosi per nulla una mossa del genere, rimase disarmato. Poi si riprese, si alzò, mi tolse nuovamente maglia e mutandine e cominciò a baciarmi e lanciarmi occhiate come se volesse dire *Ora ti t****o come non ho mai fatto prima, e come nessuno farà mai*. All'improvviso si staccò, si rimise i boxer, che servivano a poco date le dimensioni della sua erezione, ed uscì dalla stanza. Rimasi interdetta da quella cosa e mai, mai mi sarei aspettata che avesse avuto un'idea come quella che di fatto ebbe.
Ispirata da un sogno. Ogni riferimento a personaggi reali è puramente casuale. Enjoyyy!!!!

Dalla one shot:
 
''Facciamo un gioco?'' mi chiede un po’ strano.
''Che gioco?'' Ma che gli prendeva così all'improvviso? Sembravamo dei bambini con quello scambio di battute.
''Il prossimo che indovina le ultime tre battute di questo film deve fare una penitenza.'' Spiega inclinando la testa. 
''Perchè dovremmo?'' Mi oppongo per niente eccitata da quell'idea. Non mi andava di giocare, preferivo restare ad annoiarmi e a mangiare popcorn.
''Dai, è solo un gioco! Mi sto annoiando…'' Cerca di convincermi sistemandosi meglio sul divano.
''Okay, okay, facciamolo!'' Come cazzo potevo dirgli di no se mi supplicava con quei occhioni da cucciolo fuori dalle orbite? In quel momento neanche immaginavo cosa poteva avere in mente Niall con la parola 'penitenza'.
 
[prima os rossa su Niall. lasciate una recensione, per favore.]