Dal testo: Darren l’aveva capito solo quella sera che poteva prendere tutte le vie che voleva e poteva perdersi in centinaia di curve sconosciute, alla fine ogni sua mossa era fatta per tornare all’unico posto al quale apparteneva.
E da quello, da quel posto, da quel cuore, quando lo trovi, non puoi scappare.
Non per sempre.

E ora, cosa si fa quando perdi il tuo punto di riferimento?
Come puoi andare avanti quando non sai dove guardare?
Kurt non lo sa.
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sono passati due anni da quando Kurt aveva visto l'ultima volta Blaine, suo marito Blaine, Blaine che lo aveva tradito.
erano passati due anni.
e Due anni non sono tanti, ma sono abbastanza per credere di non far più parte della vita di un’altra persona.
Forse o forse no.
Dalla storia:E tutto era lì, in quelle poche parole..
C’era l’errore di Kurt di non avergli detto ogni volta che ne aveva avuto l’opportunità, di amarlo.
C’era l’errore di Blaine di pensare a quelle volte come importanti.
C’era l’errore di non essersi fidato abbastanza, Blaine di Kurt e Kurt di sé stesso.
E c’era poi l’amore incondizionato, quello che non sparisce con gli errori, quello che non diminuisce con il tempo distanti l’uno dall’altro, quello che vuoi anche se fa male, quello che nonostante le botte ti fa sentire vivo.
C’era ancora e Kurt doveva solo trovarlo da qualche parte negli occhi di Blaine.

[Missing Moment da "Cenerentola e altre fiabe"]
E in quel momento aveva pensato che lei fosse quanto di più prezioso potesse avere. Poteva circondarsi di sete raffinate, argenteria di inestimabile valore, mobili antichi; poteva fregiarsi di un nome altisonante, del titolo che il suo sangue gli conferiva, e con quello poteva piegare alla sua volontà chiunque fosse abbastanza sciocco da farsi intimorire da quelle che – ora lo sapeva – erano solo illusioni. Ma lei – niente avrebbe potuto comprarla – nulla avrebbe potuto corromperla – e sarebbe stata sua, per sempre, il suo gioiello più pregiato.

Hermione intrappolata dai ricordi ancora troppo vivi della Guerra, cerca di ritrovare l'equilibrio nella sua vita. Nemmeno la quiete solitaria dell'aula di Astronomia basta a tenerla lontana dal mondo: qualcuno fa irruzione nella stanza spezzando la sua tranquillità, sbattendole in faccia una realtà forse troppo spaventosa e scomoda da affrontare.
Pregiudizi e confusione diventeranno padroni della sua mente..E due splendidi occhi color ghiaccio riusciranno forse a farle dimenticare la verità?
Ma qual'è la verità?
Hermione non è l'unica ad avere un ricordo devastante della Guerra.. Ma vari ostacoli impediranno ai protagonisti di vivere serenamente questa nuova Pace.
“Insomma che cosa vuoi Malfoy?”.
“Mi stai provocando Mezzosangue..” le rispose roco avvicinandosi a lei ancora di più. Non era una domanda.
Hermione non rispose, continuando però a sostenere il suo sguardo non si postò di un millimetro.
Gli occhi di Draco, sempre più scuri...

Una raccolta di drabble che rende omaggio alle madri dell'universo potteriano. Perché, anche se in modo diverso, ognuna di queste donne ha amato i propri figli incondizionatamente.
1. Walburga Black
2. Molly Prewett
3. Lily Evans
4. Ninfadora Tonks
5. Narcissa Black
6. Andromeda Black
7. Alice Paciock
8. Merope Gaunt
9. Eileen Prince
10. Jean Granger
11. Mrs. Crouch
12. Kendra Silente
13. Petunia Evans
14. Rowena Ravenclaw
15. Druella Rosier
16. Augusta Paciock
17. Cedrella Black
18. Pandora Lovegood
19. Mrs. Finnigan
20. Hope Howell
21. Apolline Delacour
22. Bellatrix Black

Si stava stancando di lei.
Questa era la paura che attanagliava Hermione, mentre si lavava di dosso la spossatezza della giornata di lezioni per prepararsi al suo incontro con Draco. [...]
Si stava stancando di lui.
Questa era la paura – no, il dubbio – che attanagliava Draco, mentre si dirigeva al suo appuntamento con la Mezzosangue. Oh, e va bene, la paura, una fottuta ed insopportabile paura. E non gli piaceva avere paura.

Prima, lei era stata terra, porto sicuro a cui tornare e lui era stato oceano, mare in cui perdersi. Le aveva strappato via ogni certezza, quasi intrappolandola nel suo vortice; lei si era lasciata travolgere, erodere come la roccia consumata dall’acqua, mentre lui le si plasmava addosso, senza mai cedere del tutto, lasciandola schiava del terrore che prima o poi avrebbe trovato un’altra follia da inseguire. Così era diventata vento, per timore di annegare o di inaridirsi, vento in cerca di altre acque o di una terra, su cui posarsi.

Damon Salvatore posò il bicchiere, ormai vuoto, sul freddo bancone di legno scuro del Grill.
Stava per ordinarne un altro, desideroso di assaporare quel liquore ambrato che avrebbe lenito il suo dolore e lo avrebbe aiutato nuovamente a relegare la sua umanità sopita in un buio angolino della sua mente, quando gli giunse alle orecchie un suono inquietante.
Era il palpito veloce ed esagitato di un cuore, che si fondeva ad un respiro innaturalmente accelerato e spezzato, unito a singhiozzi sommessi e ad una forte ondata di paura.

Blaise dal canto suo riuscì persino a trovare il coraggio di precisare:«non capisco come puoi essere così insensibile, Draco. Vittoria XVII è stata la tua migliore pallina di vetro. Inoltre mi permetto di ricordarti che era anche una delle due uniche sopravvissute al Natale passato».
Tre sopravvissute, pensò Draco, con la rilassatezza tipica di un dorso rugoso a cui era venuto il mal di gola.
Era sopravvissuta anche Hermione.
Ed era lei, quella che gli aveva insegnato a tossire fuoco.

Per la prima volta dopo mesi si tratta di una deduzione logica, l'asterisco vergato a tratto fine in un angolo di pergamena della ricetta di una pozione.
Il mondo sta per finire. Morirai.

E' il venticinquesimo compleanno di Draco. Hermione si prepara per andare da lui e ripensa ad alcuni momenti passati della loro storia.

Era da maggio che non succedeva nulla di simile, ma c’era da dire che nel periodo precedente agli esami estivi la gente era giustamente troppo stressata per concentrarsi su quei passatempi, soprattutto dalle parti della presidenza e del Gryffindor, non si capiva se per via delle prove o della consueta sortita del Signore Oscuro impegnato da anni nel vano tentativo di affiggere lo scalpo di Potter in bacheca insieme ai risultati degli esami di fine trimestre. In ogni caso valeva sempre il Primo Postulato di Zabini: se dai abbastanza corda ai Gryffindor, finiscono sempre per impiccarsi con le loro mani.

Dieci secondi dopo Hermione Granger, tornata in possesso chissà come della sua bacchetta, violava un sepolcro.
Dieci secondi dopo, Draco Malfoy disquisiva amabilmente con un rospo dei pro e dei contro della ceretta all'inguine.
Storia in tre capitoli, profondamente assurda e senza senso, di come la Bacchetta di Sambuco seppe orchestrare la vita e la morte semplicemente giocando a scacchi.
In memoria di Harry James Potter.

-È sorprendente che una Mezzosangue come te sia riuscita a farmi godere tanto.
Non risposi. D'altronde... c'era da aspettarselo che appena terminato tutto avrebbe ricominciato a trattarmi come aveva sempre fatto.
Ma una piccola parte di me aveva pensato... o forse solo sperato... che qualcosa fosse cambiato, e senza dare peso a quello che aveva appena detto, mi lasciai sfuggire una frase che forse avrei dovuto tenere segregata nei recessi della mia mente.
-Dimmi che mi ami.
Un attimo di silenzio seguì quelle parole. Poi scoppiò in una risata che fece tremare tutto il letto.
-Che cosa hai detto?

Dopo la morte di Silente, l'Ordine della Fenice si trova così riunito per riorganizzare la resistenza contro Lord Voldemort e i suoi seguaci, data ormai l'imminente guerra. Tuttavia, in un clima di sofferenza e paura dove gli orrori e gli omicidi sono ormai all'ordine del giorno, al quartier generale, c'è chi invece scopre un sentimento tanto grande quanto sconvolgente: l'amore.
Dal sesto capitolo:
-Ti ho conquistata- ammise soddisfatto.
Hermione avvampò per l’imbarazzo. –Io...tu non mi hai conquistata!
-Ah, no? E come spieghi ciò che è successo oggi?
-Noi... ci siamo baciati.
-Noi non ci siamo solo baciati- sottolineò indignato Draco.