Tutto il suo corpo sembrava atrofizzato, tremava incontrollato come se lei avesse una forte febbre. Quasi non riusciva a muoversi: la paura tendeva sempre a paralizzare il suo corpo.
Ma non poteva fermarsi. Doveva costringere il suo corpo a muoversi. Finalmente qualcuno, lassù, aveva provato pietà di lei. Finalmente era riuscita a superare le prime stanze del Castello Oscuro senza che il suo spietato padrone la catturasse.
Forse questa era la volta buona. Sarebbe riuscita a sfuggirgli.
Non poteva arrendersi ad un passo dalla salvezza.

Loki fugge da Asgard e da un supplizio terribile. Fugge tra gli universi, finché non cade su Midgard. Cade, e perde la memoria. Non sa di essere un dio, non sa più nulla, e gli dèi scelgono di abbandonarlo.
Un'eternità dopo, Thor cerca su Midgard il fratello perduto, e si imbatte in un cantastorie di nome Silvertongue: un narratore formidabile che ama raccontare le vicende degli dèi, ma soprattutto quelle del Dio degli Inganni...

"L’enorme sala è pressoché vuota. Non c’è pubblico ad assistere alla sua condanna. Non ci sono mani ad applaudire, non ci sono bocche che vomitano insulti e ingiurie.
Odino è dinanzi al trono e parla. Parla e Loki non lo ascolta.
Il Padre degli déi ama circondarsi dei suoi sudditi solo quando gli fa comodo - come per onorare il suo figlio degno. Ma ora non vuole testimoni, Odino, non vuole occhi che possano tramandare la vergogna che lo copre sotto le vesti d’oro.
[...]
Thor afferra i pesanti ferri in una mano e non lo degna di una risposta. Non lo degna di uno sguardo. Non lo degna neanche più di pietà. «Uh, ti ho deluso proprio tanto, fratello, se non tenti neanche di redimermi con le tue belle parole... » Ma la sua lingua d’argento non pare avere più effetto."

[Thor/Loki] Sconvolto dalle parole di Frigga, Loki sceglie di abbandonare Asgard e, soprattutto, Thor: se restasse al suo fianco, infatti, il figlio di Odino non potrebbe mai essere felice. Tornato su Jotunheim solo per morire, tuttavia, l’erede rinnegato di re Laufey diventa il cuore di una nuova strategia di guerra. E di pace.
(...) “Symrer.”
“È bello. Ti si addice.”
Loki si puntellò sul gomito. “Come fai a dirlo?”
“Anch’io ho pensato a un fiore, quando ti ho toccato.”
Loki schiuse le labbra, ma non riuscì a rispondere.
“Chi te l’ha dato doveva amarti molto, per vederti come sei.” (...)
[ATTENZIONE: questa fanfiction s'inserisce nell'universo narrativo di Anemone. La comprensione degli eventi raccontati è dunque subordinata alla lettura della one-shot succitata e del sequel, But never doubt I love]

Belle riesce a ottenere un compromesso con il Re suo padre, e per lei una passeggiata nel bosco equivale all'inizio di una grande avventura, proprio come quelle di cui ama leggere. Purtroppo l'atmosfera sarà molto meno gradevole di quella da lei sperata.

"Perché i-io sono il mostro da cui i genitori mettono in guardia i propri figli la notte!?"

Piccole riflessioni, su uno dei personaggi che ho amato e continuo ad amare...
Sally è esempio dei sentimenti che un pò condizionano tutti noi e per questo è molto semplice immedesimarsi in questo personaggio Burtoniano che ha accesso gli animi di tutti!

Una raccolta di flashfic/drabble scritte dal punto di vista di Belle. Che cosa ha provato durante la sua prigionia nella sua stanza d'ospedale? E quando si è ricordata di Rumplestiltskin? Il tutto comprende gli eventi della prima stagione (perchè la seconda non l'ho ancora vista!)

Cosa c'è davvero dietro Caesar Flickerman, il celebre presentatore degli Hunger Games? È davvero uguale agli altri cittadini di Capitol City? Magari no. Magari lui ha un cuore.
Spero che questa one-shot vi piaccia.
Buona lettura :)

Questa fanfiction segue gli eventi del film "The Avengers". Loki ha scontato la sua pena nelle carceri di Asgard e Thor è divenuto re: per i due è giunto il momento di ritrovarsi.

E se fosse Belle a proporre un particolare accordo a Tremotino?
Avrà il coraggio di accettare?

Iracebeth guardava le nubi rossastre addensarsi su quello sputo di villaggetto insulso che circondava il suo castello. Il suo castello, il suo villaggio, il suo regno….

Sarebbe più difficile trainare dei cavalli,giusto?
GIUSTO?

-"E qual'è la cosa che spaventa di più l'Uomo Nero?"-
Jack si appoggiò al bastone.
Pitch sembrò recuperare un pò di dignità, raddrizzò le spalle, e guardò Jack con un'espressione serissima.
-"Vieni più vicino se vuoi davvero saperlo"-
[Pitch/Jack]

Questa storia, raccontata attraverso i pensieri di Loki, è ispirata alla canzone "Give me a reason" dei Three Days Grace. E' ambientata per la maggior parte prima del film, con l'eccezione del finale.
"Guardo Asgard dal davanzale.
E' bellissima, brilla anche in piena notte. [...]
Sembra così lontana.
Così diversa ed estranea.
Io non appartengo a questo posto.
Che sciocchezze, certo che sì!
O no?
La guardo e me la immagino bruciare.
Splenderebbe come una stella nel firmamento.
Non ho alcuna ragione per pensare una cosa del genere.
Osservo il cielo sopra di me.
Vorrei avercela, quella ragione."
Dedicata a Vale_san, senza il cui aiuto e sostegno starei tutto il giorno a pensare e ripensare le storie senza scrivere nemmeno una riga! XD