NON AUTORIZZO LA PUBBLICAZIONE DELLA MIA STORIA SU ALTRI SITI: WATTPAD, ARCHIVE OF OUR OWN, E SIMILI.
"L'intero ammontare del tuo debito,soltanto nei miei confronti,ammonta a settecentomila galeoni..."Quanto vale tua moglie?-gli domandò Draco.-Hermione non ha prezzo-rispose subito Ron.
Malfoy ghignò.
-Tutti hanno un prezzo,Weasley...Il tuo è settecentomila galeoni-gli disse.
N.d.A. Salve! So che nei capitoli della Fan Fiction sono presenti diversi errori di battitura ed'ortografia... Prometto che appena la vita vera sarà meno frenetica correggerò ognuno dei capitoli. Nel frattempo vi porgo le mie scuse!

Si ricorda tutta la scena adesso, l’espressione pazza sul volto di Moriarty, gli occhi suoi che cercano quelli di John, che cercano una conferma ad ogni mossa e la sua mano che si solleva, puntando la pistola sul cappotto e premendo il grilletto. Serra gli occhi, grattandosi di nuovo il petto. Fa male adesso, un male cane ogni volta che respira e ricorda

Strappo alcuni ciuffi d’erba, reprimendo lo stimolo di scappare via, lontano dalla Tana, lontano da Ginny.
Voldemort è morto, Harry l'ha visto morire, ma c'è qualcosa che ostacola il suo amore con Ginny. Qualcosa che non avrebbe mai immaginato.
La frase in corsivo all'interno della storia è una citazione di Dylan Dog.
Prima classificata al "L'amore non va in vacanza - Flash Contest!" di June_.

Tempo fa avevo letto un link, su Facebook, riguardo una delle tante indiscrezioni su cosa è avvenuto "dopo". Non so se sia stato detto dalla Rowling, e se quindi sia ufficiale, o no, ma a me aveva comunque colpito, perciò ho deciso di farci una one-shot. Spero vi piaccia, e che siate clementi: è la prima che scrivo su uno dei Weasley **

Harry decide di andare a morire nella Foresta Proibita, di andare incontro al suo destino, non prima di averla guardata un'ultima volta. Lei, Ginny Weasley, la ragazza che avverte la sua presenza anche se è nascosto dal Mantello dell'Invisibilità.

Harry è rimasto di nuovo solo, tutti sono morti e lui è l'unico sopravvissuto. Ma arriverà in un'altra dimensione dove Harry James Potter è ufficialmente morto il 31 ottobre 1981, dove Voldemort semina il terrore e dove ritroverà tutte le persone che ha perduto e imparerà a conoscerle. Riuscirà sotto falsa identità a sconfiggere di nuovo Voldemort e a salvare le persone che gli vogliono bene?

Ron e Hermione sono nel bel mezzo del loro ennesimo litigio, ma i motivi sono ignoti a tutti, persino a Ron. Forse toccherà a Ginny risolvere la situazione...
Ambientato nel settimo anno a Hogwarts, dopo la fine del settimo libro.
Contiene Spoiler per chi non ha letto tutti i libri di Harry Potter.
Continuo di "Ti starò vicino finché lo vorrai", ma non è necessario averla letta per capirla.

Harry riflette su tutte le donne che lo hanno accompagnato per un periodo, di diversa lunghezza, durante la sua vita. Partendo, ovviamente, dalla madre fino a...

Il primo no era stato quello dei Dursley.
Non avevano fatto altro che ripeterglielo, tutti i giorni, per un minimo di tre volte al giorno, per i primi undici anni della sua vita. E no, no, no. Ancora no, qualunque cosa, ma il no più grande, quello che contava come tutti gli altri sommati assieme, era stato il no che che aveva risposto alla domanda che tutti i bambini si trovano a formulare prima o poi, quelli fortunati più prima che poi: sei tu che ti prendi cura di me? [...]
Partecipante al concorso "Tropes & Clichés Contest" indetto da Sisya.

E' una one-shot sulle coppie Ron/Hermione e Ginny/Harry, subito dopo la battaglia a Hogwarts del settimo libro. Ci sono molti spoiler su questo per chi non lo avesse ancora letto.
“Porca miser…” disse Ron arrabbiato, dopo qualche minuto che provava invano a liberare il mio seno dalla stretta di quel tessuto.
“Ron, calmati non è così difficile" dissi sorridendo, “Dato che ci siamo fermati potremmo metterci a terra o in un posto più comodo, in questo divano siamo troppo stretti”
“Bastava dirlo prima” disse, ed esattamente in quel momento l’arredamento della stanza cambiò: i divani scomparvero, lasciandoci cadere a terra e, al posto di quelli, al centro della stanza comparve un grande letto a baldacchino, attorniato da candele che rendevano l’atmosfera molto più soffusa.