Un nuovo inizio: è possibile. A volte.
Spesso un'amicizia nata per caso, può trasformarsi in qualcosa di più: quando ci si accorge che con quella persona, non si sta bene solo per scambiare due chiacchiere o farsi quattro risate.. ma anche per confidarsi, mostrare le proprie paure, e ascoltare quello che vorrà dirti lei stessa, per poi scoprirla spaventata almeno quanto lo sei tu.
Ma se si ha paura di tutto questo, se non ci si vuole buttare per timore di soffrire ancora.. se si è diventati di pietra.. ci può essere ancora speranza? Potrebbe nascere una storia importante o sarebbe solo.. sesso?
Dal capitolo 9:
Raul aspettò, finché la ragazza non si svegliò.
"Perché non me lo hai detto prima?" le chiese bruscamente.
Lei sbuffò e si stropicciò gli occhi "Buongiorno anche a te."
"Scusa. Buongiorno" fece allora lui, per poi ripetere "Perché non me l'hai detto prima?" "Non mi pare che ieri notte ti sia fatto molti problemi" ribatté seccata.
Lui alzò entrambe le sopracciglia "Sai, non era facile ragionare con te che non facevi altro che strusciarti sul mio......."

Missing Moment "Love is Music. Love is you".
Un momento della storia tra Debbi e Nick il giorno del loro quarto anniversario.
**“Nick!”, urlai felice, saltandogli al collo e sbilanciandolo, ignorando i fiori che teneva in mano.
Erano le sei… e lui cosa ci faceva là?
“Che bella accoglienza, e io che mi aspettavo urla e schiaffi!”, mi prese in giro, divertito.
Mi portò dentro in casa tenendomi in braccio, poi appoggiò malamente le borse che aveva in mano per terra e infine mi abbracciò. Aveva la pelle fredda, ma non mi importava. Quel che desideravo di più in quel momento era di stare tra le sue braccia. **

Ehm ehm ehm ... One Shot di poco conto ...

«Quindi, io sarei il tuo regalo di Natale?», domandò poi, ridestandomi dai miei pensieri.
Feci vagare gli occhi, soltanto per poter ritardare una risposta, quando poi affrontai i suoi e mi trovai a sorridere.
«Già…»
Ci guardammo negli occhi trattenendo quasi il respiro, quando poi mi prese tra le braccia e si alzò. Portai le mani dietro il suo collo e scoppiai a ridere per la sua espressione maliziosa.
«Devi ancora scartarmi!»

Debbi Staurt è una normale ragazza di diciassette anni che, grazie ad una borsa di studio, riesce ad entrare in una delle più prestigiose scuole private degli Stati Uniti. Fin qui niente di interessante, certo... ma quando il nuovo arrivato, nonchè cantante di fama mondiale, prende posto accanto a lei la sua normale routine quotidiana si stravolge...
Nick Morgan era un cantante, anzi, il mio cantante preferito, quello che ricopriva le pareti della mia stanza, quello che ascoltavo almeno due ore al giorno cantare e quello che sognavo circa due notti su tre. Ma io ero Debbi Stuart, la ragazza che era riuscita ad entrare in quella prestigiosa scuola privata solo grazie ad una borsa di studio. Cosa mai potevo saperne di lui?

Quella sera sarei andata all'Ecipse per cercare di dimenticare colui che mi aveva lasciata per unìaltra dopo che gli avevo appena detto TI AMO. Quella sera fui diversa feci sesso con uno sconosciuto, un angelo stupendo dagli occhi verdi e non sapevo che presto sarebbe diventato il mio incubo personale....

Gwen è una ragazza comune con 4 fratelli più piccoli di cui occuparsi visto che il padre è sempre impegnato nei suoi viaggi per il mondo, e deve portare avanti la casa e la sua grande passione: la musica. Un'adolescente comune, insomma. Ma se, per caso, nascesse un'amicizia un pò speciale con il tenebroso Shade? E se, sempre per caso, quest'amicizia speciale si trasformasse in amore? ATTENZIONE: è presente un linguaggio volgare!!

New York, Manhattan. David, criminale diciassettenne fuggito da casa e al soldo del più ricercato delinquente della città. Allison, la figlia del capo della polizia, una ragazza con una vita normale. Almeno fino a quando i due non si incontrano. Tra scontri a fuoco e feste danzanti, si snoda la vicenda dei due ragazzi: anche gli opposti si attraggono, no?
(Introduzione a cura di _Panna)
Dalla storia:
"Mi stavo cacciando in un guaio, un guaio da cui non sarei più riuscita ad uscire.
[...]
Una parte di me mi insultava furiosa e mi diceva di denunciarlo alla polizia, l’altra parte, invece, mi diceva di uscirci insieme e di non pensare al resto. Gia, fosse stato facile non pensarci.
L’idea che mio padre potesse venire a saperlo mi terrorizzava, ma allo stesso tempo mi elettrizzava. Il fare qualcosa di proibito, il mettermi in pericolo uscendo con lui che era un tipo tutt’altro che raccomandabile, scatenava in me una serie di emozioni che non avrei mai pensato di provare.
Non ero mai stata un’amante del rischio, né un’adolescente ribelle che si trovava il fidanzato delinquente per esasperare i genitori, eppure quella faccenda mi piaceva da morire."

-Sono cambiata da allora, Edward. Sono cresciuta, sono maturata al contrario tuo. Sono una donna, ormai, non più una bambina che faceva tutto quello che volevi solo perché facevi il tuo sorriso sghembo.- dissi dura cercando di non soffermare l’attenzione sul suo profumo, sul soffiare del suo respiro sul mio viso. -Non puoi saperlo se sono maturato o meno, non ci parliamo da anni, l’hai detto tu. Comunque,io voglio conoscerla quella donna.- disse tutto in modo sensuale continuando a tener puntato i suoi occhi nei miei. Girai il viso per togliermi da quella situazione, ma una sua mano mi prese per il viso in modo delicato facendomi girare. -Bella, io voglio conoscerla davvero la donna che sei, che sei diventata. La donna stupenda che sono sicuro sei diventata. Lo so, sono stato uno stupido negli ultimi 8 anni, ma ho capito di aver sbagliato, di essere stato uno stupido. Anch’io sono cambiato. Sono cresciuto, ho capito. Sono diventato un uomo, non sono più quel bambino che usa il suo sorriso sghembo per far fare quello che vuole alle persone.- disse ancora con la mano sul mio viso.

Il resto della frase di perse della stanza e le mie orecchie non lo udirono. La sua voce divenne improvvisamente ovattata, come avvolta dalla nebbia. I miei occhi erano incollati sulle sue labbra intente a spiccare scuse su scuse. Sfiorai nuovamente le mie con la punta delle dita e sussultai.

Salve a tutti... era da un po' che avevo in cantiere questa bozza, e sinceramente non sapevo se farla diventare una storia o lasciarla a one shot.. così ho deciso che per ora sarà un one shot e aspetterò un vostro parere se trasformarla in storia o meno... "Una bambina gioca felice nel cortile di casa con la sua migliore amica. Si diverte ed è felice, poiché sa che fra poco i suoi genitori andranno a prenderla per passare una bella serata in famiglia.[...] [...] Rose piange. Piange per molto tempo. Tempo in cui vi fu un via vai di gente che le stava vicino, ma lei non voleva nessuno, voleva solo che i suoi genitori rientrassero dalla porta d'ingresso ma ciò, non avverrà mai più. Il destino crudele contro quella bambina non finisce così presto. Lo zio della bambina, fratello della madre, se la porta con sé poiché da sola non poteva restare. La bambina da quel giorno ha vissuto in un inferno.[...]" se vi ha un po' incuriosito andate a leggere e fatemi sapere cosa ne pensate... è una RosalieXEmmett

La storia tra me e Jared è iniziata un anno e mezzo fa, durante la registrazione dell’ultimo album dei 30 Seconds To Mars, This Is War. Per la realizzazione di questo album Jared ha voluto i fan per fare i cori, registrando così urla, canti, applausi e tutto ciò che può fare un’orda di fan.
E’ lì che la mia strada ha incrociato la sua. Inizialmente semplici conoscenti, poi amici ed infine amanti, complici le bottiglie di spumante bevute per festeggiare la buona riuscita dell’album.
E infine un camerino, il suo camerino. Ero rimasta sola con lui dopo che tutti gli altri erano andati via senza che ce ne fossimo accorti.
Ci eravamo trovati seduti sul divano bianco, mezzi ubriachi, a ridere come degli idioti. Poi era bastato un secondo in cui i nostri sguardi si erano incrociati, le mani calde di Jared sul mio viso e infine quel bacio.
Senza pensarci avevamo fatto l’amore e da lì era nata la promessa che quella sarebbe stata solo una relazione basata sul sesso e a me era sembrato perfetto.
One-Shot ispirata in parte da un sogno che ho fatto e infine dalla mia fantasia senza limiti.

Prima regola: non parlare. Il buio a celare i volti e il silenzio a nascondere l’identità.
Una villa di campagna e una strana festa sullo sfondo. Allo scoccare della mezzanotte inizia il gioco e la buia stanza numero 6 ospita complice la passione travolgente di due sconosciuti.
Riusciranno a seguire le regole e a non desiderare di togliersi la maschera?

« No, no, no. Proprio no. Questa cosa di cui tu parli, vedi, non è niente di grave, capita spesso alla tua età, ci siamo passati tutti quanti. E' solo una cotta. Ma tu sei una brava ragazza di diciassette anni, io un disgraziato di quasi trentasei. Ho più del doppio dei tuoi anni, sono un pregiudicato, ricercato, pluriomicida, mi è anche capitato di spacciare, pensa! » « ...sta tentando di spaventarmi o cosa? » | Testo originale in forma di sceneggiatura scritto a quattro mani, con linguaggio e temi a tratti forti, tendenti al noir. Buona lettura!

Si liberò dal suo abbraccio per rimettersi nuovamente seduta, e strinse le mani nelle sue. “Sai che io posso far avverare i desideri?” gli chiese con un misterioso sorriso. “Davvero? E come?” stette a quello che credeva l’ennesimo gioco. “Bè allora, innanzitutto devi pensare a ciò che vorresti.