Non credo nell'amore semplice, senza problemi, paure, dubbi.
Credo nell'amore dove due persone si arrabbiano, soffrono, ma si cercano.
E si cercheranno sempre, anche se sono due uomini.
«Il fatto che tu sia gay non è un problema per me»
Adam si sentì come trafitto da mille spine. Era vero, lui era gay. Ma sentirselo dire… gli fece male.
«Solo che non riesco a non pensarci quando sono con te. E so che anche per te è lo stesso»
«Jake se mi stai dicendo che vuoi allontanar…»
«No Adam io ti starò accanto. L‘ho promesso»
«Allora che volevi dire?»
«Nulla. Ti proteggerò sempre, anche se rischieremo di farci del male»
Adam sapeva che erano capaci di ferirsi, ma non di dirsi addio.

Il sangue inizia a scorrere copioso da un profondo squarcio ma l’ilota non sembra farci caso e si limita a guardare lo spartiate con la coda dell’occhio senza dire nulla, prima di tornare a fronteggiare i due soldati armati solo di un rudimentale pugnale. Selas ricambia lo sguardo dell’ilota cercando di non aggredirlo a sua volta in malo modo: sta solo cercando di aiutarlo ovviamente, ma non ha idea di quanto quel gesto possa far male alla sua reputazione di Uguale. Un Uguale difeso dal più povero degli iloti: sarebbe diventato ufficialmente lo zimbello della polis.
Un altro luogo, un altro tempo, nomi diversi per lo stesso fortissimo rapporto: quello tra Sherlock e John. Ma sarà davvero così?

Jared ha letto un articolo su internet, dove Jensen viene indicato come possibile protagonista del film tratto da un romanzo, la cosa lo stuzzica molto, soprattutto perché sa che Jensen è lontano anni luce dal protagonista del libro. Quella storia innesca tra loro una sorta di gioco delle parti, ma le sfumature che Jensen racchiude in sé sono molte e nessuna di loro sembra tendere al grigio.

Prima che John possa stupirsi del gesto del micino, si sente gravare addosso un peso ben diverso: abbassa lo sguardo e si ritrova sdraiato su di sè un nudissimo Sherlock con tanto di orecchie feline ed una lunga coda nera ciondolante per aria.
“Sh-Sh-Sherlock?” indietreggia John, quasi sdraiato, facente perno sui gomiti “Cosa... diavolo...?”
“E’ un sogno, Jawn.” risponde Sherlock, gattonando verso John.
“Perchè diavolo dovrei sognarti nudo?” balbetta John, toccando con la schiena un muro bianco che gli impedisce di allontanarsi ulteriormente dall’uomo-gatto.
“Perchè è così che mi vuoi. Ovviamente.” Sherlock posa le mani sulle ginocchia di John, aprendole per riuscire a strusciarsi sopra di lui, per raggiungergli nuovamente il viso “Tu mi vuoi.”
Note: dream!catlock

“Scusami- lo implorò appoggiando la sua fronte contro quella del minore- non dovevo fare uno scherzo del genere. Non dovevo dirti che Sif stava attirando la mia attenzione, ma…”
“Ma?” lo spinse a continuare l’altro, fingendo indifferenza.
“Ma vederti geloso è una cosa fantastica!” non riuscì a trattenersi Thor.

"Le nuove matricole erano sedute davanti al palco allestito dal college universitario, alzandosi in piedi solo alla conclusione del discorso del Magnifico Rettore che annunciava l’inizio dei corsi auspicando ai nuovi e ai vecchi studenti un sincero augurio per la loro carriera accademica.
In piedi davanti al palco, i tutores didattici davano le spalle al spalle al Rettore, rivolti verso le matricole in primis, e agli studenti più grandi nelle file più indietro: c’era un vuoto tra le sedie dei nuovi iscritti, un nome spiccava sul foglietto di carta poggiato sullo schienale della seduta, ed era quello di Sherlock Holmes.
Mike Stamford, un giovane sorridente con piccoli occhiali poggiati sul naso a patata, sgomitò il collega tutor che aveva affianco a sè, indicandogli con un gesto secco del capo il posto vacante “E’ uno dei tuoi. Manca all’appello già dal primo giorno, non sei contento?”
“Cominciamo bene.” rispose il giovane a denti stretti, sbuffando un po’ dell’aria che aveva inspirato poco prima: sul badge appuntato alla camicia bianca era segnato il suo nome, John Hamish Watson."
Note: AU!School, con John!tutor e Sherlock!matricola all'Università

School!AU - teen!Sherlock prof!John
John indossa jeans scuri e una camicia azzurra, i primi due bottoni slacciati che lasciano intravedere sotto il girocollo bianco della maglietta, e le maniche arrotolate fino ai gomiti. La mente è distratta, lontana, ferma su un pensiero fisso che lo accompagna da diversi giorni a questa parte. Che non lo lascia in pace e non lo fa riposare di notte. È un pensiero animato, vivo, che respira. Che ha due gambe lunghe, occhi penetranti come pugnali e capelli folti e morbidi come la seta, belli come un tramonto.

Sono passati tre anni dalla finta morte di Sherlock e lui e John hanno ripreso a vivere insieme e a risolvere crimini. Tutto sembra esattamente come prima, ma lentamente, e nonostante qualche fraintendimento, qualcosa nel loro rapporto comincia a cambiare.
Dal capitolo 10 - ultimo capitolo
Lottava ogni giorno con esperimenti chimici al limite della legalità e porzioni di cadaveri nel frigorifero, inseguiva criminali per tutta Londra ed era il blogger ufficiale dell'unico consulente investigativo al mondo, il quale si era premurato di far sapere alla loro padrona di casa ed ai vicini che andavano a letto insieme.
Ecco la vita di John Hamish Watson.

Persino nella Roma bene accadono cose strane.
Quattro studenti incarcerati per un crimine non commesso.
Un maresciallo dei carabinieri eccessivamente umano ed un capitano, al contrario, estremamente duro.
Un destino segnato? Forse no.
[Rosso negli ultimi capitoli][Yaoi principalmente]

"Ci pensa Mike a presentarmi, mentre io gli porgo già il mio cellulare “Lui è John Watson, studiavamo insieme qui alla Bart’s.”
“Mike, non c’è bisogno che ci presenti. Ci siamo già incontrati tempo fa.” mi guarda di sottecchi, alzando l’angolo destro della bocca in un sorrisetto sfacciato.
Allora sei tu. Diavolo, sei tu! Vado in apnea per qualche secondo, quasi non mi rendo conto della domanda che mi fa e della sua mano che mi porge il cellulare. Mi sfiora le dita, mi trapassa con lo sguardo, ed è come tornare indietro di vent’anni."
Note: accenno a teen!John/Sherlock

Essere tutto uno per l'altro, perdersi e cercare di ritrovarsi.
Jensen e Jared vivono assieme e dopo tutte le esperienze vissute fuori e dentro il set, si rendono conto di provare più di un’amicizia l’uno per l’altro. Sono all’inizio della loro relazione, felici di stare assieme, presi dalla scoperta l’uno dell’altro e della reciproca fisicità, in un rapporto per loro non usuale.
Ma tanta felicità è fin troppo bella per essere vera, non credete?

C'è un messaggio di lato, nella colonna della chat.
Sherlock H. ha scritto: Spero che tu abbia gradito lo spettacolo. La prossima volta ti consiglio di verificare che l'audio sia staccato.
Fissi attonito lo schermo accesso sulla stanza buia di Sherlock. Fissi le parole inviate alle ore 3:42. Fissi il cursore che lampeggia indifferente sul bianco, come se avesse tutte le risposte, come se potesse aiutarti.

Dean, assumendo dei medicinali piuttosto forti contro dei dolori alla spalla e parte della schiena (in seguito ad un trauma fisico subito durante una caccia), sfocia nella dipendenza che diventa quasi conseguenza inevitabile.

Sherlock è una continua sorpresa, e John lo sa perfettamente. E questa volta potrebbe trattarsi di una sorpresa inaspettata e davvero piacevole. Peccato però per un piccolo imprevisto in agguato... cosa succederà?
"John non ricordava neppure come fossero arrivati a quel punto, ma a dirla tutta, non aveva veramente necessità di saperlo.
L’ultima cosa che ben rammentava era il suo coinquilino che tirava fuori le chiavi del 221b e apriva la porta del loro appartamento, e subito dopo ecco Sherlock che lo inchiodava al muro, imprigionandogli le mani sopra le testa, avvicinando il viso quanto bastava per premere le sue labbra su quelle del medico."[...]