Dal testo:
"Quel freddo vento di fine novembre aveva portato con sé quel dolore che pensavi di aver dimenticato e, invece, eccolo lì puntuale come ogni anno.
Quanto odiavi quel giorno. Che senso aveva festeggiare il compleanno?! Non aveva senso dedicare un'intera giornata per celebrare gli anni che passavano, perché in realtà non passavano affatto.
Il passato era ancora lì, vivido che bruciava il tuo cuore. Nonostante il tempo trascorso, tu non avevi dimenticato. Gli anni si riflettevano sul corpo, portavano via la bellezza della gioventù ma non il dolore."

Eruri | Canonverse | pre Shiganshina arc
"Levi strinse la presa, fino a sentire sotto i polpastrelli le pulsazioni del comandante.
Sei un fottuto stupido, Erwin Smith. La tua curiosità ti porterà dritto all’Inferno. D’altronde, ai demoni non è concesso il paradiso.
Come credi possa sopravvivere, senza di te, il Corpo di Ricerca?
Come credi possa sopportare, io, l’idea di perderti?
Non tutti siamo stati così bravi da relegare totalmente i nostri sentimenti in un cassetto e dimenticarci la chiave."

Qualche ora dopo la conquista del Wall Rose, la salma del comandante Erwin Smith, viene condotta sul letto di un appartamento.
La stanza è spoglia, ad eccezione di un comodino su cui posa un vaso di fiori, e una finestra sul suo sfondo da cui penetra poca luce.
Il capitano Levi è in piedi, dinnanzi al corpo del Comandante.

"Le mutande sembrano troppo piccole - gli ci vuole un po’ a capire come sistemarle davanti senza far uscire di fuori ogni cosa, ed è abbastanza sicuro che gli coprano a mala pena metà del culo - ma Erwin gli aveva assicurato che erano della misura giusta quando gliele aveva presentate, un’insolita sfumatura di rosso sulle guance che aveva distratto Levi dal chiedergli come potesse esserne sicuro, quindi magari è normale che stiano così. Per quanto sia normale che un uomo vada in giro mettendosi mutande da donna."
[Scritta per il giorno #5 della NSFW Eruri Week 2016. Prompt: lingerie]

Non si può sfuggire al vortice del dolore, germoglia e cresce,
è come il serpente che si morde la coda, l’Uroboro, il simbolo dell’eterno ritorno.
( Pairing: Tom/Harry -Travel fic)
Storia postata anni fa, cancellata, riscritta e ripubblicata

Fan Fiction 'a due' scritta insieme all'inestimabile Signor Valentine. Grazie per questo (e per tutto il resto...)
"Sono la vostra migliore Arma. Quello che state facendo qui nello spazio ha il potere di distruggere pianeti. Io non sono da meno. Io distruggo menti, anche quelle addestrate come la tua. Sono un mezzo di sfondamento che può arrivare dove il vostro potente cannone può solo cancellare. Pensa alla paura che posso instillare nel cuore dei nemici: io che entro e li spoglio di ogni volontà. Posso conquistarvi interi popoli, laddove voi bruciate viva gente."

In ginocchio, come la prima volta.
[Erwin/Levi | Bondage]

Continuava a guardarlo, con quel sorriso tranquillo sul volto. Sembrava quasi un bambino in attesa del premio per cui aveva lavorato tanto.
Kougami lo sapeva, non si aspettava che ci sarebbe stata tanta tenerezza.

((AU EruRi - Heer!Erwin/Jude!Levi))
E' il 1939, le notti di Berlino vengono illuminate dalle fiamme dei roghi, degli incendi e dalla luna che si mostra impietosa verso questa capitale instancabile e potente.
Ma la domenica ci si riposa. Si va in chiesa. Si prega per i soldati caduti, si prega per la sopravvivenza dei propri cari, si incrociano gli sguardi con gli altri fedeli in segno di solidarietà e compassione.
Così Erwin Smith si reca il dieci dicembre 1939 in chiesa, con la sua vita perfetta, la sua moglie perfetta e la sua divisa perfetta.
E così si reca Levi Ackerman il dieci dicembre 1939 in chiesa, con la sua vita stravolta, la sua famiglia distrutta, la sua fede nascosta.

Harry x Tom
“Che cosa sei?” Si trovò a rispondere Harry, in serpentese. Pensava che avrebbe perso quella capacità con la morte del pezzo dell’anima di Voldemort dentro di lui; scoprire che continuava ad essere ancora capace di parlare quella lingua non lo allarmò, era come andare in bicicletta, quando lo si impara non lo si scorda più. Non quando ha fatto parte di te per così tanto tempo.
“Un serpente” rispose questa; eppure, Harry, in cuor suo sapeva che quella era la personificazione dei suoi sensi di colpa. Dei suoi peccati.
“Cosa vuoi?” La voce stanca e rassegnata; non ne aveva già passate abbastanza?
“Sei tu che vuoi qualcosa, cosa?” Scosse la testa; niente era stato più confuso che in quei tempi ed era difficile capire cosa desiderava. Non ci aveva ancora pensato. “Vuoi saperlo?”
Harry annuì. “Avvicinati”

Il suono cupo che ne deriva si protrae per pochi istanti, finché le pareti non lo assorbono, complici.
Non si era nemmeno accorto di stare ansimando.
“Suona, Shintarou.”
[Akamido - dub-con]

Tutto è luce: nei vostri occhi, nei vostri abbracci, nei baci. Ogni tocco è elettrico, e brucia senza lasciare segni, crea solo dipendenza, dipendenza da quella felicità raggiunta.
[Doctor Who/ Flashfic]

Gli prendo il viso, con ferma delicatezza. Il suo corpo sussulta.
“…non mentirmi. Non devi mai farlo. A chi appartieni adesso?”
Lo so. Lo so. Ma voglio sentire da quelle labbra chiare e sempre troppo educate quella verità che mi sta consumando.
“Io… Io non-“
“DIMMI A CHI APPARTIENI.”
/Oneshot sulla scissione della personalità di Akashi che, combinata con i sentimenti che prova per Kuroko, può portare a conseguenze decisamente pericolose./

Dal testo:
"Kise risponde, Aomine ascolta.
-Scusa Aomine ma non posso venire. Non...- vacilla- non voglio.
"Aomine?"

Dal testo: "Tutto questo, per Rivaille, era una novità. Generalmente si faceva prendere come più gli aggradava, non si soffermavano mai sui preliminari, sia per la mancanza di tempo, sia per il desiderio del moro di mantenere quel muro di distanza che gli avrebbe permesso di non abbandonarsi a sentimenti che due persone del loro rango non potevano permettersi."