Loro sono Mattia e Alice e quello che loro credevano essere amore è molto, molto di più.
"Mattia è un fuoco d'artificio, vive come se fosse sempre sul punto di esplodere, e quando esplode lo fa con la stessa intensità con cui vive, con cui ama.
Alice è discreta, è una di quelle particolarità che per apprezzare devi notare. Una volta notata, Alice, ti illumina.
Loro sono un fuoco d'artificio che parte calmo, quasi timido e timoroso, per poi esplodere con l'intensità di un amore."
Raccolta casuale di storie più o meno collegate tra loro su questi due personaggi e su quella strana cosa chiamata amore.

Natale 1977.
La guerra fuori infuria, le insicurezze crescono e le paure diventano le vere protagoniste.
Due settimane e uno fascio di lettere che James Potter e Lily Evans si scambiano, tra sorrisi nascosti, muri da distruggere, illusioni da voler vivere a pieno e un sentimento che nasce e cresce, finalmente pronto a essere vissuto.
(Dalla prima lettera)
Se fossi qui, soprattutto, non potrei dirti che probabilmente – molto più forse sì che forse no – se adesso mi chiedessi di uscire ti direi di si.
Ora come ora, James, con la neve fuori che sa di tante cose e di niente – e che sa di te, non vorrei altro che dirti di sì.

“Ma non dorme più nessuno, in questa maledetta torre?” sbottò Sirius, prima che la sua attenzione venisse attirata dal chiacchiericcio dei ragazzi.
“Sì, è così: me l’ha detto Steven” stava, appunto, dicendo un ragazzo.
“Chi?”
“Steven del quarto anno. Lui l’ha rifiutata, dopo che erano diventati amici, dichiarando amore a Rosmerta, e a lei ovviamente non è andata giù di essere messa da parte per una più grande. Quindi ora stanno litigando in sala comune, pare che lei lo stia minacciando.”
“Ma lui chi? E lei chi è?”
“Ma come chi? James Potter e Lily Evans!” si bloccarono sul posto Remus, Sirius e Peter, volandosi, con lentezza quasi studiata, verso i due ragazzi che avevano parlato.

[Albus Severus Potter - Alice Paciock Jr | James Sirius Potter]
Albus Severus Potter ha dodici anni, una timidezza che si fa sentire nei momenti meno opportuni e due guance che diventano facilmente rosse. Ha anche un fratello a cui, fortunatamente o sfortunatamente, può chiedere aiuto.
Così, quella mattina, gli si avvicinò e, con notevole imbarazzo e dopo numerosi ripensamenti e tentennamenti, gli raccontò tutto.
Come prima cosa, James alzò lo sguardo da un insieme di pergamene che stava leggendo fino a poco prima (e che Albus avrebbe giurato non essere esattamente scolastiche) per guardarlo e, di questo Albus gliene fu grato, evitare di ridergli in faccia.
“Sai, Albie – bello, ho sempre saputo che un giorno avresti capito di non poter fare a meno delle mie infinite conoscenze e risorse e ti saresti prostrato ai miei piedi.”

Scorpius Malfoy è al suo terzo anno, ha un compito di Divinazione da svolgere ma che non ne vuole proprio sapere e, soprattutto, è facilmente distraibile.
Fu mentre decideva di abbandonare tutto e copiare dalla pergamena dell’amico e compagno di stanza, Noah Nott, che la vide.
Aveva le braccia alzate, in aria, e la testa rivolta verso l’alto mentre girava su se stessa e rideva, di una risata cristallina e genuina.

[OliverxKatie]
Sospiri, carezze, baci. Voi.
Parole sussurrate, in questa camera buia e vuota –
svuotata da ogni problema, da ogni paura. Svuotata da tutti le incertezze,
da tutti i se e i ma e riempita da quell’unica certezza che siete voi, insieme.
Nient’altro che voi e tutto il mondo fuori.

Sbuffa, Lily, occupata in quella che ha tutta l’aria di essere un’operazione delicatissima e di massima importanza.
Butta un occhio al cappellino nuovo che tanto le piace e che James, in un piccolo e poi negato attimo di romanticismo, le ha regalato, prima di concentrarsi nuovamente sulla sciarpa – la dannata sciarpa .

Sospira, Narcissa, sedendosi compostamente sul divano.
Porta una mano al ventre piatto, tentennando quasi impaurita, prima di iniziare a muovere la mano goffamente sul ripiano piatto della sua pancia.
Signora Malfoy, le analisi hanno evidenziato una presenza nel suo ventre.
Chiude gli occhi, continuando a massaggiare la sua pancia, come se lui potesse sentirla.

Lo trovo lì, seduto alla scrivania, circondato da tanti lui – trattenne un conato di vomito -, intento ad esaminare da vicino una piccola pallina deformata di un verde accesso.
Trattenne l’impulso di portarsi una mano alla fronte, girarsi e andarsene, e gli chiese – con molta calma – cosa stesse facendo.
“Oh, mio caro amico Severus, stavo solo esaminando questa gelatina tuttigusti +1. Non trovi anche tu che siano affascinanti?”
Mio caro amico, Severus lo sapeva, entro la fine dell’anno l’avrebbe strozzato con le sue mani, al diavolo la magia, alla babbana rendeva meglio.

Lo senti, questo silenzio innaturale, quasi spettrale. Senti questo silenzio fin sotto la pelle.
Non dormi, Marlene, il fastidio allo stomaco è troppo per sopportarlo, non dormi, non puoi.
A te, la pioggia, non è mai piaciuta, troppo cupa, troppo rumorosa nel silenzio.
[Marlene McKinnon | FlashFic | Generale]

- Canon, sei minorenne, vai con gli altri -
Sbuffi, guardando gli altri uscire, guardandoli andarsene e non combattere per quella che è la loro casa.
[…]
Hai paura, ora, Colin? Ora, Colin, stai morendo dalla paura. Alza il braccio, la persona incappucciata, e tu hai paura.
[…]
Quel momento, nella tua mente, rimarrà immortalato come una vecchia fotografia, testimonianza del tuo coraggio.

Si sorridono, per un attimo dimentichi del finto battibecco che li vedeva protagonisti, guardandosi negli occhi con un affetto a cui nessuno dei due sa ancora dare un nome.
[...]
Si stringe nel mantello, voltandosi verso il ragazzo alla sua sinistra: “Perché mi hai portata qui?”
“Volevo mostrarti questo” le sfiora le dita con le sue, continuando a guardare di fronte a sé la neve che cade, dipingendo di bianco il parco di Hogwarts.
“La neve?” è sorpresa, Lily

Ti porti una mano alla bocca, disgustata, e chiudi gli occhi nel tentativo di dimenticare lo scenario intorno a te.
[...]
E poi lo vedi. E’ seduto per terra, una spada tra le mani e lo sguardo puntato a terra, in capace di alzarlo. Leggera corri da lui e ti butti tra le sue braccia.
[...]
Tra le sue braccia, ora, è come se nulla avesse importanza, ci siete solo voi due.

Io e Fleur ci sposiamo.
Possono cinque parole distruggere il mondo di un uomo? Molti, probabilmente, avrebbero risposto di no, ma tu, Charlie, avresti risposto che sì, cinque parole se dette dalla persona giusta, possono mandarti il mondo in distruzione.
[BillxFleur - Charlie]

Finisce di tamponarsi il labbro spaccato e, finalmente solo e in silenzio, si guarda in torno in quella stanza vuota se non per il disordine di quel poco che c’è.
[…]
Stringe i pugni come ogni volta, rimanendo immobile ad ascoltare le grida, respirando velocemente.
[…]
Quando capisci che è il momento di agire.
Quando capisci che è ora di uscire dalla cupola di vetro ammaccata in cui vivi.
Quando capisci che se devi strisciare, allora è meglio morire.
Quando capisci che non puoi e non vuoi strisciare, e allora vai incontro alla morte.
Quando capisci che, semplicemente, è la fine; e devi finirla tu.
Se per vivere devi strisciare, alzati e muori (Jim Morrison)