Ciao, Sara!
Allora... innanzitutto mi scuso per aver eliminato la recensione (immagino ti sia arrivato il messaggio). L'ho fatto perché non era venuta come la volevo, almeno non del tutto, e non so perché il sito non me la lasciava modificare ma forse si era piantato internet a casa mia o andava più piano, non so. Quindi me la sono salvata su un file, ho scritto ciò che volevo scrivere alla fine e ora la ricopio tutta. Perdonami ancora per questa cosa, non vorrei che pensassi che volevo eliminarla perché la storia non mi interessa. Poi di nuovo scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa e scusa all'infinito. NOn vengo qui da novembre, prima ci sono stati i concorsi che dovevo fare che, tra studio e tutto, mi hanno portato via più di un mese. Mese in cui non ho scritto, né letto, né fatto altro se non studiare come una matta da mattina a sera senza passarli, alla fine. E poi sto avendo altri problemi, ti scrivo dopo in privato.
Comunque, a parte queste motivazioni, ci tenevo a farti sapere che non mi sono dimenticata della tua storia. Anzi, ci pensavo molto spesso. Ci tengo anche tanto, mi sono affezionata a diversi personaggi, soprattutto ad Elsa. Avevo già letto questo capitolo, ma lo sto rifacendo perché altrimenti rischierei di dimenticarmi un sacco di cose.
Allora, se non ricordo male c'è una festa giusto? Non rammento se è per un motivo in particolare, però.
Prima di tutto ti segnalo alcuni piccoli errori, sennò va a finire che mi dimentico.
"«Hans è laggiù» fece, indicando un angolo della stanza. «Vieni, te lo faccio conoscere!» esclamò, trascinandolo per tutta la stanza, scansando persone..."
Hai ripetuto due volte la parola "stanza" nel giro di due frasi. Ciò rende la lettura di queste un pochino pesante. Potresti sostituire la prima "stanza" con "sala", per esempio, visto che immagino che la festa si svolga in un salone o qualcosa del genere.
Quasi all'inizio hai scritto "Tasfigurazione" anziché "Trasfigurazione".
"«Ah, ciao» ricambiò Hans Westergård, con un drink in mano. «Molto piacere» disse, con un tono impostato che al Tassorosso non piacque per niente. Anche perché con lo sguardo sembrava voler dire tutto tranne che “molto piacere”, anche se sul volto era stampato un sorriso – falso, Kristoff ci avrebbe scommesso."
Mamma mia, Hans, mi stai sempre più antipatico (evito di dire parolacce, va'). Comunque, oddio non riesco a sopportarlo. Se è innamorato di Anna dovrebbe dimostrare interesse per le persone ch lei gli presenta, non farsi vedere con quell'aria da superiore e antipatico.
Quel "anche se sul volto era stampato un sorriso falso"... le prime due parole non suonano bene. Ti spiego. Visto che prima dici che Hans sembra dire tutt'altro che "molto piacere", quell'"anche se" sembra che sia una sorta di contraddizione con l'inizio della frase. Ma lo sarebbe stata se avessi detto "sembrava dire tutto tranne che "molto piacere", anche se sorrideva apertamente", così diciamo che il sorriso sarebbe parso amichevole benché forse forzato. Ma se parli di sorriso falso secondo me dovresti cambiare quell'"anche se" con una cosa del tipo "dato che", quindi la frase verrebbe: "sembrava dire tutto tranne che "molto piacere", dato che sul suo volto era stampato un sorriso falso, Kristoff ci avrebbe scommesso." Sono riuscita a spiegarmi? Io l'ho interpretata come: se Kristoff vede che il sorriso è falso, allora sa che Hans non vuol dire "molto piacere" ma intende probabilmente o il contrario o che di lui non gli importa. Oddio, ho paura di non averti fatto capire il mio ragionamento...
"Dall’altra parte della Sala Comune, tre amiche stavano chiacchierando animatamente, nei loro vestiti eleganti."
Secondo me, dovresti togliere la virgola dopo "animatamente", perché crea una pausa nella frase che non è necessaria.
Sono contenta che Melicent sia così bella, l'hai descritta benissimo e sembra veramente stupenda. Poi non so perché ma il contrasto tra il ciondolo e il colore della pelle mi ha colpita tantissimo.
Ed ecco che arriva Ercole, vediamo che succede.
Ah, quindi escono a parlare. Bene. Vediamo cosa succede.
Beh, immagino che il ragazzo sia piuttosto confuso dopo quel bacio, insomma è normale. Prima pensava che fossero solo amici, ora sicuramente si domanderà se Megara prova qualcosa per lui, se si è innamorata. Non ho idea di cosa possa provare Ercole in questo momento. Sicuramente agitazione, ma poi? Paura? Un pizzico di felicità perché a lui lei piace? O tutte e due le cose?
"Il Grifondoro la guardò con i suoi occhi sinceri e trasparenti, simili a quelli di un bambino, come se avesse voluto scavarle dentro. Megara si accorse troppo tardi che lo stava facendo già da un bel pezzo.
«Non era un bacio sincero.»
Cinque parole.
Cinque parole che cambiarono tutto quanto.
Negli occhi di Ercole, la curiosità iniziale venne sostituita da una profonda delusione che colpì la ragazza come un paletto nel cuore.
«Io...» abbassò gli occhi, vergognandosi di se stessa. «L’ho fatto per una scommessa che avevo fatto con Eris» si strinse nelle braccia magre, mentre una sensazione sgradevole si propagava in tutto il suo corpo.
È questo che si prova quando ci si prende gioco degli amici?
Quello che provò dopo, comunque, fu peggio.
Vide Ercole indietreggiare lentamente, come se l’avesse vista diventare un mostro di fronte ai suoi occhi. Subito dopo, sul suo viso roseo e dai lineamenti decisi si formò un’espressione di puro disprezzo, che Meg non aveva mai visto e che le fece un male cane."
Cos'è il M.A.G.O di cui parli? Oddio spero di averlo riportato scrivendolo giusto.
Ho dovuto citare tutto questo passaggio. Era troppo importante, non avrei potuto non farlo. Mi è piaciuta la parte in cui hai detto che gli occhi di Ercole scavavano da tempo dentro Meg, è come se lui le leggesse nell'anima ma lei non se ne fosse resa conto fino a quel momento. Anche se, beh, il ragazzo ovviamente non si aspettava ciò che è accaduto dopo.
Ah sì, mi ricordo della scommessa. E' stata una cosa stupida. Eris e Meg sono state davvero delle sciocche. Insomma, non si fa così. Non si trattano gli amici in questa maniera orribile. Per Eris Ercole non è niente, ma per Meg è una parte fondamentale per la sua vita, quindi perché diavolo ha accettato? Non pensava che prima o poi la cosa sarebbe venuta fuori? Mi dispiace per lei, per quel pianto che ha fatto alla fine, per come si è sentita e per le parole dure che, senza volerlo, ha rivolto all'amico; ma in questo momento sono più dispiaciuta per lui che si è sentito tradito dalla sua migliore amica. Sapere che qualcuno a cui tu vuoi bene e che, lo sai, ti vuole bene ti prende in giro è una sensazione bruttissima.
"Esmeralda scoccò un’occhiataccia alla’amica, ma Anna non ci fece caso."
Hai scritto "alla'amica" e non "all'amica", quindi c'è un piccolissimo errore di battitura e sicuramente di distrazione.
Hans è stato un cretino: gli piace provocare la gente e ha fatto quasi scoppiare Esmeralda, per fortuna che Anna l'ha trattenuta. Poi tra l'altro ha delle aspettative altissime nei confrinti del fratello, ma pensa che comunque il posto che sta cercando di ottenere invece sarà di Claude, ho capito bene? Ed è praticamente certo di questo. Ceh, datti una calmata, bello! Non è che il mondo gira tutto intorno a te e a tuo fratello, chiaro? Ma ad Anna non dà fastidio questo suo atteggiamento da superiore? Davvero, lei non sembra fatta per quel ragazzo. Perché non gli dice qualcosa, non lo rimprovera? Mi sembra esagerato e davvero molto strano che lei sia così innamorata di Hans da accettare ogni suo comportamento e atteggiamento.
Elsa? Elsa a quella festa? Probabilmente vorrà palrare con la sorella di quello che le ha detto il Preside, farlo sapere a lei prima che agli altri. Ah, a proposito di questo... non ricordo se te l'ho domandato nel capitolo precedente, probabilmente no e mi sono confusa, cioè non ci ho pensato più che altro. Chi è Pitch Black? Di che film Disney fa parte? Non ne ho mai sentito parlare.
E poi, cosa vuoi dire con "schiantarli"? Non ricordo esattamente in che frase l'hai usato. Si tratta di un incantesimo?
Ma torniamo ad Elsa.
Anche l'altra volta, mi ricordo, ero rimasta molto colpita dal fatto che avesse fermato il tempo. Cioè, wow! Che figata! No, a parte gli scherzi... è un incantesimo molto potente, come dici tu bisogna essere davvero bravi per utilizzarlo. E in realtà prima di leggerel a tua storia non sapevo nemmeno che esistesse. Come ti ho detto tempo fa, ho letto solo il primo libro di Harry Potter, ma ho intenzione di farlo con tutti. Devo solo trovare il tempo...
"Aveva detto tutto questo con voce ansiosa e concitata; Anna non poté fare a meno di sentirsi in empatia con sua sorella e di riconoscere che si trattasse di una cosa seria – altrimenti Elsa non sarebbe mai venuta a parlarle. Ma l’altro lato di lei, quello che da due anni si portava dietro la rabbia e il dolore di essere letteralmente evitata dalla gemella, ribolliva.
«Mi hai tenuta lontana da te, e adesso te ne vieni fuori con questo? Ma tu mi vuoi bene o no? Ci tieni davvero a me, o vuoi solo usarmi per cosa ti fa comodo?»
«Anna, per amor del cielo! È una cosa seria, non è un gioco!» esplose Elsa. «Tutta la scuola è coinvolta, siamo tutti in pericolo! Vuoi smetterla di fare la ragazzina o no?»
La Grifondoro rimase a guardarla con astio, in silenzio.
«Lo immaginavo» disse solo freddamente Elsa.
E fece come per andarsene, facendo quasi rimbombare i suoi passi leggeri sul pavimento del sotterraneo, gli altri studenti ancora immobili intorno a loro come statue. Anna provò a trattenerla prendendola per un braccio, ma in mano le rimase soltanto uno dei guanti blu che portava sempre.
La Corvonero si ritrasse bruscamente, soffocando un grido.
«Ridammi il guanto» disse, tremando.
«No, Elsa, aspetta...» provò lei, sperando che rimanesse, sperando che l’ascoltasse.
Ma la ragazza si allontanò ancora più velocemente, correndo quasi.
E Anna non ci vide più.
«Tanto lo sapevo che non ti interessava di me!» le urlò dietro.
Sua sorella continuò a camminare, dandole le spalle, ignorandola. Come sempre.
«Ma che cosa ti ho mai fatto?» insisté, con la voce ormai rotta dal pianto.
«Basta Anna...» sussurrò debolmente Elsa.
«No, perché? Perché mi respingi? Perché respingi tutti? Di che cosa hai tanta paura?»
Fu quella frase che cambiò completamente le cose.
Accadde tutto in un momento che ad Anna sembrò avvenire al rallentatore.
Elsa si voltò, un’espressione arrabbiata, impaurita e sofferente insieme sul suo viso dolce e pallido.
«Ho detto basta!» urlò, furiosa.
In quell’attimo, un fiotto azzurro scaturì dal palmo della sua mano, che andò a formare una barriera di stalattiti ghiacciate tra loro due – una barriera che le separava inesorabilmente.”
Che dire? Hai descritto perfettamente il dolore delle due ragazze: quello di Anna che non comprende perché la sorella la tiene così lontana e quello di Elsa che... beh, respinge la sorella perché ha paura di metterla in pericolo. E quindi, anche se si vogliono bene, la distanza fra loro aumenta sempre di più. Anna è riuscita a gridare tutto il suo dolore; e, tesoro, tu sai descrivere i momenti drammatici in maniera a dir poco strabiliante. Sul serio, le frasi di Anna mi sono piaciute un casino, semplici ma efficaci. Anna ha urlato tutta la sua sofferenza, la frustrazione che nasconde sempre dietro l’allegria. E sostanzialmente, Anna avrebbe voluto smuovere Elsa, scuoterla, farla parlare, farla anche sfogare, perché sa che la sorella sta soffrendo pure lei. Ma ha ottenuto l’efftto contrario: la ragazza ha creato quella barriera, cosa che sinceramente non mi aspettavo, per dividerle ancora di più, per distanziarle. E anche, forse, per proteggere Anna, anche se questo lei non lo sa. Dio, che situazione orribile! Se mio fratello mi allontanasse così io penso che impazzirei dal dolore; e se fosi io ad allontanarlo beh, soffrirei allo stesso modo.
Ma oltre a questo, è un momento in cui i ragazzi dovrebbero essere un gruppo compatto e unito e invece ci sono un sacco di problemi, di sofferenze, di litigi, di incomprensioni. E visto che il male sta tornando, questo non è certo il modo per sconfiggerlo. Ma si sa, è difficile separare la vita privata da tutto il resto.
Bellissimo capitolo!
Tornerò il prima possibile, giuro!
Giulia |
