Ed eccomi anche al secondo capitolo!
Non ho visto nemmeno "Frozen" anche perché, essendo io non vedente ed essendo quel film davvero molto visivo, mi sarebbe stato difficile. Ad ogni modo la storia un po' la so.
Qui Kristof continua a negare i suoi sentimenti per Anns (personaggio che mi piace molto, da come l'hai descritta, e anche lui mi piace). E allo stesso tempo anche lei nega. Se Hans è davvero come dicono, gli amici hanno fatto bene a metterla in guardia anche se l'hanno ferita. Un amico, quando è preoccupato per un altro, glielo deve far capire per farlo ragionare/farlo pensare, anche a costo di ferirlo. Quindi posso dire che Philip è un bravo amico, almeno secondo me. A questo punto sono curiosa di vedere Hans e di capire di più su di lui.
Non so molto di Elsa, ma quel poco che so mi fa capire che l'hai descritta benissimo. Hai analizzato il suo potere spiegandolo bene, i sentimenti che prova nell'averlo, il dolore che lo stesso suopotere le ha causato quando è successo quel terribile incidente con Anna. E soprattutto hai descritto molto bene la solitudine di Elsa e la sofferenza che ciò causaa e il fatto che, in un certo senso, sembra essersi arresa a questo destino. Bello questo passaggio:
"Ora, a sedici anni – ne avrebbe compiuti diciassette a Gennaio – era una ragazza completamente sola.
Non le importava, perché gli altri sarebbero stati meglio, senza di lei.
Lei era un mostro. E i mostri non possono avere amici.
Lei stava male, certo – no non stava male, stava uno schifo – ma che cosa importava, se gli altri invece avrebbero continuato la loro vita tranquilli?
Forse era quello il suo destino. Restare sola.
Sì, doveva essere così."
E' stato molto profondo e commovente. Io sono una ragazza estremamente sensibile, davvero tantissimo, e se una storia mi piace, o se rimango colpita nel profondo da qualcosa, mi commuovo o piango. E quello che hai scritto e che ho citato, carissima, mi ha fatta piangere. Elsa si sente diversa a causa del suo potere, non lo vede più come qualcosa di speciale (anche perché ora non può condividerlo con nessuno, nemmeno con la sorella che la incoraggiava), ma come qualcosa che la rende diversa in negativo, inferiore... E questo mi fa molto pensare. Io sono non vedente dalla nascita a causa della prematurità (sono nata in quasi sei mesi di gravidanza e ho avuto tanti altri problemi, ho rischiato di morire più volte, e appunto sono non vedente) però anche se sono stata sempre così ci sono state tantissime volte nelle quali ho visto la mia disabilità come qualcosa di negativo, di sbagliato. Mi sono detta:
"Gli altri potranno fare questo e quello, e magari acnh'io ma con più difficoltà, oppure non potrò farlo proprio"
e mi sono sentita nalissimo. C'è stato un periodo, un lungo periodo della mia vita nel quale mi sono davvero disprezzata perché non vedevo. E ti assicuro che è stata una cosa bruttissima. Ora ho ventiquattro anni, quel periodo risale a qualche anno fa, ora è passato anche se ogni tanto ritorna... Quindi quello che voglio dire, ricollegandomi alla storia, è che capisco perfettamente che Elsa si senta come se ci fosse qualcosa che non va in lei, perché sa che il suo potere è meraviglioso ma che può anche fare male ( ne ha avuto esperienza), così come io so che essere non vedente mi porta dei vantaggi (ascolto moltodi più le persone, le loro voci, sento meglio i profumi, i rumori, ho più sensibilità al tatto e non m'importa, ovviamente ,che apsetto fisico abbia una persona. Mi importa onoscerla davvero), ma a volte questa stessa disabilità mi fa soffrire e anche tanto, mi fa avere più difficoltà rispetto agli altri, difficoltà che per chi ece possono risultare scontate ma che per me sembrano degli scogli insormontabili. Le situazioni sono differenti, ma i sentimenti simili credo.
Ti chiedo scusa se non ho parlato solo della tua storia e se mi sono ricollegata a questa mia esperienza personale, ti chiedo scusa se in qualche modo ti ho fatta stare male o cose del genere con le mie parole, non so... è che volevo farti capire quanto la parte di Elsa mi abbia colpita. E' stata la parte che ho preferito, in questo capitolo. E quado ho letto il suo nome nella trama mi sono detta:
"Speriamo che stellacadente ne parli presto."
perché volevo capire come avresti trattato la cosa. La situazione di Elsa, con tutte le implicazioni psicologiche che ciò ha su di lei, è molto delicata. Non lo sembra forse se si pensa a "Frozen" semplicemente come ad un cartone per bambini, un bambino non li fa questi ragionamenti. Ma noi adulti la vediamo ovviamente in maniera molto diversa, molto più profonda. Ed è anche per questo che adoro i cartoni Disney, peché lasciano sempre un bel messaggio che va al di là del semplice intrattenimento per i bimbi.
Ritornando quindi alla tua storia, mi ha colpita molto la parte dopo nella quale dici:
"Su, dai. Almeno mentre corri fino al tuo Dormitorio, o in biblioteca, fingi di essere normale, si disse.
Se resti concentrata, se sei brava, non lo verrà a sapere nessuno.
Continua a fingere, Elsa.
Dimostra solo eleganza, da perfetta Corvonero quale sei.
Almeno in pubblico.
Ti prego.
Ma mentre usciva dal bagno, un’altra lacrima ghiacciata rotolò sul suo viso dolce e pallido."
E' un'introspezione ancora maggiore in Elsa, che cerca di nascondere, di fingere appunto. Ma quanto è difficile fingere? Fingere che vada tutto bene quando in realtà dentro si sta male? Tantissimo, e lo so per esperienza perché ho dovuto farlo per anni, per vari motivi, e in parte con alcune persone continuo tuttora. Ed è uno schifo. Ho paura per lei, non ce la può fare da sola, insomma è molto giovane, sta sempre da sola o quasi, gli altri forse hanno capito che c'è qualcosa che non va ma la considereranno semplicemente strana o diversa o cose del genere (spero solo non sia bullizzata o che insomma i suoi compagni non la prendano ingiro chiamandola con nomignoli idioti tipo appunto "strana"). La sua situazione è già abbastanza complicata. Non so come Anna faccia ad essere così allegra visto che la sua gemella la respinge. Una volta ho sentito dire, in un film, che un gemello è più di un fratello, perché tra gemelli c'è un legame speciale che va ancora più al di là, ancora più oltre. Quindi entrambe devono avere una forza incredibile se nonostante tutto riescono ad andare avanti. Con la differenza che Anna è sempre allegra, mentre Elsa sembra depressa (nel vero senso della parola. La depressione è una malattia, io ne soffro da alcuni anni e anche se forse Elsa non lo è, probabilmente ci sta arrivando...). Il che mi preoccupa molto. Spero che qualcuno faccia qualcosa, che onn rimanga sola per sempre, che si faccia aiutare o che qualcuno la aiuti, perché non penso potrei sopportatre di vederla per sempre così... Sono molto empatica quando un personaggio mi piace, come avrai
notato.
Infine, sono curiosa di vedere come andrà il duello tra Eris e Merida.
Ho un piccolo consiglio da darti. Hai detto che ciò che si vede la sera del combattimento è bellissimo, che si vede i l lago nero. Okay... ma diciamo che la trovo una descrizione un po' troppo frettolosa. Sicuramente non hai fatto apposta, ma forse avresti potuto dilungarti un attimo di più per esempio sul fatto che in cielo c0'erano le stelle, o che splendeva la luna, cose del genere per rendere la descrizione più lunga ma più interessante. Sarebbe bastata anche solo una frase in più, o due, e la descrizione, ti assicuro, non sarebbe stata pomposa o troppo lunga. Ovviamente è solo una mia opinione personale.
Hai concluso il capitolo con una suspense pazzesca, quindi ora vedremo come andrà!
Bellissimo capitolo, ancora più del precedente!
Giulia
P.S.: se nelle recensioni tra le valutazione ci fosse "super positiva", sappi chela metterei a questo capitolo per il POV di Elsa che ho trovato spettacolare! |