Come al solito, quella mattina il cielo londinese era totalmente plumbeo. L’aria era umida e qualunque cosa era avvolta in un sottile strato di brina. Era inverno e, logicamente, faceva freddo. Quel tipo di freddo che faceva solo desiderare una coperta calda, ma soprattutto asciutta, del the e poco altro. Tutto ciò che serviva a rendere la giornata straordinariamente ordinaria, monotona ed irritantemente noiosa. Era terribile. Non c’era un’altra parola per descriverlo. Non un caso, non una distrazione. Odiava il natale, si… col fatto che a Natale siamo tutti più buoni nessuno uccideva nessun altro. Noia. Noia. Noia.

In cui Sherlock è malato, la signora Hudson è via per qualche giorno, John deve assistere il detective e la pazienza del dottore viene messa a dura prova.
Come andrà a finire?

«Devi assolutamente imparare a nuotare, è assurdo che un ragazzo della tua età non sia in grado di farlo.»
Così era iniziato tutto, con sua madre che lo ossessionava per convincerlo a iscriversi in piscina e Sherlock che l’aveva ignorata fino a che non era sopraggiunto Mycroft.
[...]
Ed ecco perché si trovava lì, in accappatoio e ciabatte, sul bordo di una piscina invasa da bambini urlanti, con cuffia e occhialini in una mano e nessunissima intenzione di entrare in acqua.
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Storia già terminata.
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[Storia scritta per l’evento "Merry Christmas!" del gruppo facebook "Johnlock is the way... and Freebatch of course!"]

Molliarty, AliceinWonderland!AU, giusto un po' dark.
«Oh, pensi davvero che sia un sogno? È tutto reale, io sono reale, lo è questo posto!»
Prese di nuovo la teiera in mano e allora versò il contenuto in una delle tazzine rovinate. Molly ne osservò ogni momento con attenzione.
«E tu chi sei?» chiese ciò che le premeva sapere fin da quando lo aveva visto.
«Io?» altra risata. «Mi chiamano “Il Cappellaio”, mi si addice, non trovi? È perché costruisco molti cappelli, potrei farne uno anche per te. Però il mio nome è James Moriarty, solo che nessuno se ne ricorda mai.»
Molly si chiese chi fossero i “tutti” e i “nessuno”, dal momento che lì erano solo lei, lui, due corvi e un paio di animali imbalsamati.
Non era un sogno, le aveva detto. Provò a pizzicarsi, ma effettivamente non accadde nulla.

Una misteriosa missione sotto copertura si rivelerà la più inusuale che Sebastian Moran abbia mai affrontato, ma non se ne lamenterà...

Lo sguardo migrò inevitabilmente verso quel collo, così lungo e dalla pelle talmente perfetta da essere innocente ed osceno allo stesso tempo...

"Fuori dalla portata della nostra presenza. Nel paradiso perduto della probabilità. Altrove. Altrove. Come risuonano queste piccole parole".
W. Szymborska

-Vampirelock / Johnlock.- Ogni notte una figura misteriosa entra a Baker Street. Tra sogno e realtà. Tra la vita e la morte. [All'interno della raccolta Freddo (minilong di 4 capitoli completa)]
Possibile ooc

John e Sherlock sono da poco tempo più che amici e coinquilini. John è estremamente dolce e attento conoscendo la poca esperienza in materia del compagno, fino a che una sera... Già pubblicata qualche mese fa ma poi tolta perchè non ero convinta. Ma col senno di poi rieccola giusto se volete passare cinque minuti molto leggeri : ) Solite cose, niente mi appartiene, i personaggi sono di Sir Conan Doyle e della BBC.

In un’epoca di conflitti infiniti e antichi diritti di sangue, John, comandante agli ordini della Corona Scozzese si troverà ad avere un incontro ravvicinato con un sovrano inglese dall’animo incomprensibile e un fascino fuori dal comune. La lotta tra i loro Paesi sarà un confine insormontabile?
Dopo la morte di sua madre, e quella molto ravvicinata di suo fratello Sherrinford, il Re aveva subito un mutamento negativo a detta del suo reggente, il Duca Lestrade, che era rimasto fedelmente al suo fianco fino ai venti anni, per poi ritirarsi nell’Essex.
Ma tutti questi ricordi, che erano persino ossessivi nelle notti fredde e solitarie, svanivano di fronte al gusto di guardare, dall’alto del trono con le zampe di leone dorate, uno dei suoi nemici giurati esattamente come desiderava vederlo. Incatenato, ferito, certamente terrorizzato all’idea di morire di lì a pochi minuti, o peggio dopo molti giorni di torture, perché stava tremando dalla testa ai piedi.
“Allora, John Watson, come ci si sente di fronte al proprio vero Re?”
Importante DISCLAIMER all’interno!
[Johnlock; ispirazione storica: Inghilterra e Scozia, anno 1603. Riprese di Game of Thrones e altri fandom]
Storia di 11 capitoli

Questa è una leggera rivisitazione della puntata 4X02 di Sherlock.
Ellie è amica di John e Sherlock e vive con loro al 221B di Baker Street.
Arriverà il momento in cui si formerà un a crepa nel rapporto tra quei due e la ragazza cercherà di riportare tutto a come era prima.
Ce la farà?
Piccolo estratto:
Non so se lo faccio per me o per Sherlock, se gli grido contro perché sono io che ho bisogno di fermare quell'orribile e disturbante risata o se voglio dare tregua al povero uomo davanti a me che non sa più dove posare gli occhi.
"SMETTILA DI RIDERE! SMETTILA SUBITO!" Urlo a quel ratto schifoso che sta facendo impazzire il nostro detective.
John mi guarda stupito ed io vorrei urlare anche contro di lui, è colpa sua se Sherlock si è ridotto in questo stato, ma mi trattengo, ora devo occuparmi del detective, aiutarlo a calmarsi ma come?
Buona lettura e buona immedesimazione.

Un abbriccio apparentemente innocente per nascondere passione e desiderio agli occhi di John.

Mycroft Holmes non nutre alcuna illusione sulla natura del mondo e delle persone che lo abitano. Sa riconoscere motivazioni e doppi fini, non crede nelle azioni compiute per pura bontà d'animo, neppure se vengono da un Ispettore di Scotland Yard. Ma d'altronde non è necessario che le ragioni di Lestrade per interessarsi a Sherlock siano nobili: a Mycroft basta che non siano in conflitto col suo desiderio di proteggere suo fratello.
A Lestrade piacerebbe che il signor Holmes gli desse un po' più di credito e magari che mettesse un po' meno impegno nel fargli perdere le staffe.
Prima classificata a pari merito al contest “Il miglior difetto” indetto da Ile_W sul forum di EFP
Vincitrice del ‘Premio miglior introspezione’

Dal testo:
"Il palazzo mentale di Jim Moriarty non poteva essere definito propriamente un “palazzo”. Il suo accentuato egocentrismo non gli avrebbe mai permesso di elaborare un progetto così scontato per la sua preziosa mente. No, il palazzo mentale di Jim Moriarty era un imponente castello gotico in pietra nera".
Un breve viaggio alla scoperta della brillante mente criminale di Jim Moritarty.

Raccolta di poesie ispirate alla Johnlock