Li su quel ponte con i piedi a penzoloni Amanda osservava il suo riflesso nell'acqua:
i capelli ricci erano schiacciati sul suo viso a causa della pioggia, le lacrime rigate del mascara colato e gli occhi spenti.
Ancora non ci poteva credere, non voleva crederci.
Proprio il giorno prima aveva litigato con Harry e, ora, era morto.
Non avrebbe più rivisto quel sorriso completo di fossette.
Non avrebbe più incastrato i suoi occhi color nocciola in quelle iridi verdi di lui.
Non l'avrebbe più abbracciata e lei, non si sarebbe più lamentata dicendo di lasciarla andare.
Non avrebbe più sentito le sue labbra sulla propria guancia al risveglio, quando vi era l'occasione e all'ora di dormire.
E ora, era morto.

Camminava tra le strade di Brixton sempre più convinta di non percorrerle mai più. Doveva ricominciare a vivere come i suoi sogni le dicevano di fare. Non sapeva cosa le sarebbe successo da quel momento in poi, come non sapeva anche che il suo più grande dolore l'avrebbe portata alla felicità.

"Quel ragazzo,Harry..." gli bastarono quelle parole per capire dove volessi arrivare.
"Oh beh,lui è semplicemente Harry...probabilmente neanche sarà tornato a casa stanotte."
"Perchè lo dici?"
"Non lo sai?Diciamo che ha molto successo con le ragazze..."
"è un puttaniere insomma" dissi sottovoce come se non volessi farmi sentire da Niall.
"Esatto" mi rispose lui direttamente.
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Ma se Niall avesse mentito?

''Erano passati 4 anni da quando non sapevo più nulla di lei. Ma ora ero pronto per tornare. Londra,arrivo.''

«giorno mà» disse il giovane in direzione della madre, non accorgendosi di un' altra presenza, Cècile
educatamente si alzò in piedi e biascicò un «buongiorno» intimidito, quando il ragazzo alzò lo sguardo
sulla ragazza restò incantato dai suoi occhi, ma tornato sulla terra le lanciò uno sguardo inespressivo,
e la salutò con un semplice cenno del capo, prese così la sue cose e uscì di casa, lasciandola di sasso
non si sarebbe mai aspettata tanta sfacciataggine; «scusalo, ma ultimamente è alquanto strano» fu trisha a risvegliarla dai sui pensieri notando il suo sguardo alquanto stranito.

“Ho trovato una ragione per me, per cambiare tutto quello che ero solita essere. Una ragione per ricominciare di nuovo, la ragione sei tu.
Ho trovato una ragione per mostrare una parte di me che non conoscevi. Una ragione per tutto quello che faccio, la ragione sei tu.”

affondai il viso nella tua uniforme, recapitatami ieri, senza più riuscire a fermare quel fiume di lacrime che mi inondava gli occhi, uno scricchiolio mi costrinse ad alzare il viso dalla stoffa verde, un pezzo di carta spuntava dalla cucitura della manica, lo sfilai lentamente, con un vuoto nel cuore che non si sarebbe mai più colmato.
una lettera...

Loro, Harry e Louis, i Larry.
Clare, una ragazza.
Un sogno.
L'inizio.

Entrai in camera sdraiandomi di botto sul letto, stanca per la giornata che avevo avuto. Girai il capo posando lo sguardo su una scatola, la così detta "scatola dei ricordi". Sospirai alla visione, poi decisi di andare a prenderla per distrarmi un po'. Così mi alzai presi la scatola e tornai sul letto incrociando le gambe, lentamente aprii la scatola, per prima c'era una foto, una foto con me ed un ragazzo. Il cuore iniziò a battere forte quando mi immedesimai nel momento dello scatto.

“Ciao Harry” sussurro arrossendo.
“Ciao Sophìa” risponde, frettoloso.
Ci rimango male,malissimo.
Corro verso Jade.
“Jade, Harry mi odia!” sussurro arrabbiata, fissandolo che parla a bassa voce -proprio come me- con gli altri, ad un certo punto sorride maliziosamente e si gira a fissarmi,arrossisco.
“Ah si? A me non sembra proprio.Idiota.” risponde di rimando,facendomi l’occhiolino ridendo.
Mi avvicino lentamente al divano… “Oh Soph! Siediti pure, mica mordiamo!” dice ridendo Harry e gli altri ridono.
Arrossisco e mi siedo poco distante da loro. Louis mi prende per l’avambraccio e mi tira verso di loro.
“Allora Soph, cosa facciamo?” chiede Liam ridendo.
“Ah siete voi gli ospiti.” Dico sorridendo ironicamente.
“Ho un’idea!” urla Jade entrando in salotto.
“Guardiamo un film!” continua poi, sventolando in aria un DVD di cui riconosco la copertina “Amici di letto”.
*Conteggio parole:2354.*
Spero vi piaccia.

Lei non rispose, entrò nella macchina e sbattè la portiera. La radio era accesa e la moretta iniziò a cantare. L’uomo continuava a guidare fissando la strada, impassibile.
-Dove stiamo andando? Che stiamo facendo?- chiese improvvisamente Mar
-Stiamo lasciando questa città- disse Harry -..la stiamo lasciando per sempre!-

"Fin da quando eravamo piccoli ci siamo odiati/sopportati/odiati(di nuovo) anche se ho sempre provato qualcosa di più per lui. Invece in quel momento voleva provarci con me. Non sapevo se essere lusingata, per via della sua bellezza, o sconcertata, per il fatto che fino a poco tempo prima lo credevo solo un amico e mi ero arresa al fatto che non potessimo essere nient'altro."
Spero di avervi incuriositi
_freshouse

“La prima volta che l’ho visto mi ha colpito subito la sua voce, che ha illuminato la mia vota come un raggio di sole”

“ Haz,cos'è l'amore? “
“ Non chiederlo a me piccola Lyric.“ disse accarezzandomi la guancia.
“ Perchè? “ continuò,abbassando la voce.
“ C-così. “ dissi.
Era sempre così.Quando il suo migliore amico Harry in un certo senso la provocava,lei andava in confusione.Le piaceva il suo sorriso,le sue fossette,i suoi riccioli,la sua risata.Lei era innamorata.Ma no,non lo ammetteva,diceva che non era vero.Ma lei lo sapeva.
“ Sicura? “ sorrise leggermente.
“ Sicurissima,Harry.. “ ammisi abbassando la testa.

Odio e Amore, due facce della stessa medaglia, così diversi tra loro da completarsi a vicenda ed essere perfetti insieme.
Ma quando sono due persone a provare questi sentimenti, cosa succede?