Il grande cavallo grigio galoppava per la pianura. Il vento sferzava prepotente il viso della fanciulla in sella all'imponente stallone candido, il galoppo non era regolare ma scomposto e veloce, il cavallo divorava il terreno con potenti falcate mentre lei si sentiva libera e felice. Lo stallone portava il nome di Giove, come il padre degli dei Romani; nome simbolo di forza e ferocia, nome che tralasciava crudeltà e trasudava potenza. Galoppavano nel silenzio del mattino, fuggendo da tutti i problemi, lasciando che il sole accarezzasse la pelle della fanciulla e permettendo al vento di scompigliare quei lunghi capelli biondi, simili ad una cascata d'oro.
Intanto a Roma un giovane dai capelli neri e gli occhi verdi veniva investito di un grande onore, sarebbe diventato un tribuno militare del grande esercito Romano.
Lei era libera come il vento. Lui non lo era più, imprigionato in una gabbia d'orata.

Dicembre 1895, città di Urfa, antica Edessa.
Sono giorni di sangue e di terrore in tutti i territori ancora dominati dai turchi. Neppure la Mesopotamia ne è immune.
Sarkìs è un giovane medico armeno appena tornato da un lungo soggiorno nella lontana Europa, giusto in tempo per seguire la nascita del suo primogenito, il piccolo Aràm. Eppure, un criptico messaggio lo turba; per quello ha scelto di affrontare un pericoloso viaggio fino al cuore della regione mesopotamica, dove un vecchio compagno di studi lo aspetta, bisognoso di aiuto.
Il dottore si ritroverà così a essere testimone degli ultimi istanti di vita della ricca e antichissima comunità armena di Urfa, spazzata via in meno di due giorni dalla rabbia più assurda e folle che esista, quella nazionalista, sostenuta dal sultano Abdul Hamid II.
Quarto classificato al Contest “Raccontami una storia”, indetto da milla4 sul forum di Efp.

Una delle figure femminili più interessanti del suo tempo, poetessa e letterata, Michelangelo la definì "amico", usando la declinazione maschile. Vittoria Colonna d'Avalos, marchesa di Pescara nacque nel 1490 e morì nel 1547.

Dal testo:
"La nostalgia di due grandi occhi azzurri come il cielo di estati passate in totale felicità e armonia. La nostalgia di una bambina che rendeva ogni giorno una favola con la sua spontaneità e vivacità. La nostalgia di sua nipote, Anastasia, il suo piccolo raggio di sole che aveva portato il calore in quella famiglia. Maria sorrise al ricordo della sua nipotina che le fu strappata via molti anni prima, anche se il dolore della nostalgia era troppo forte, la forza di un ricordo lo era di più. E Anastasia non sarà mai morta finché il suo ricordo vivrà e infatti Maria non la potrà mai dimenticare. Non ci si può dimenticare dell'amore."

Regno di Silla. Al termine di una delle battaglie fra Silla e il reame di Paekche, si registra la caduta di un giovane e temerario comandante Hwarang, le cui gesta eroiche verranno ricordate e tramandate nei secoli... anche grazie alle poesie.

A volte ci chiediamo cosa abbiano pensato, cosa abbia appassionato o meno molti grandi personaggi storici, spesso così lontani da noi nel tempo da aver fatto perdere le proprie tracce. Ma se a Cesare, ad Attila, persino alle 6 mogli di Enrico VIII fosse capitata l'insana opportunità di accedere alla tecnologia, ai social e anche a whatsapp, cosa sarebbe successo? Cosa avrebbero combinato? Ecco che quest'insensata raccolta di chat con protagonisti molto "antichi" ce li narra con irriverenza, follia, velato sarcasmo, umanizzando e avvicinando al pubblico uomini e donne come Vlad III di Valacchia o Caterina Sforza, le cui vicende, spesso dimenticate, non possono che arricchire e insegnare.
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#Tralasciando i termini filosofici, quest'opera è creata solo per divertire e intrattenere! XD

Niccolò Machiavelli.
Un nome che ha suscitato, nei secoli, scalpore, sdegno, incredulità, ammirazione e che, ancora al giorno d'oggi, viene fin troppo spesso associato a condotte spregiudicate e disoneste, senza che molti tengano conto del suo effettivo pensiero politico.
Serie di drabble che si prendono l'onere di analizzare i giudizi storici che altri filosofi, scienziati e politici -suoi contemporanei o meno- hanno dato ai suoi scritti, mettendone in luce criticità, difetti, pregi e una originalità di pensiero che, forse, non è stata sufficientemente apprezzata dalla Firenze rinascimentale.
Teorico della dittatura o libero pensatore? A voi l'ultima parola a riguardo.
:
1. Francesco Guicciardini - Sufficienza
2. Paolo IV - Orrore
3. Francesco Bacone - Rispetto
4. Montesquieu - Disprezzo

Siamo nella florida e meravigliosa città di Roma nei primi anni del '600 e nelle stanze brulicanti d'arte della favolosa Villa Medici, residenza del Cardinale Ferdinando De Medici, siamo fortunati spettatori di una storia d'amore d'altri tempi; un raro fiore felice che sboccia in un prato di amanti. Privilegiati è dir poco per essere stati ammessi nei suoi preziosi ambienti, ma sempre e comunque grati per poter recepire e fare nostri, i racconti che essi narrano.

Gli occhi severi di Ronja nascondono una bambina che non ha mai avuto davvero la possibilità di crescere, protetta dal mondo e dimenticata dal padre, un guerriero troppo occupato a conquistare nuovi territori per occuparsi di lei. Quando le viene imposto di comprare un nuovo schiavo, lei prende la prima decisione azzardata della sua vita: sceglie Aurelio, un ragazzo testardo che cova un malcelato disprezzo nei confronti di tutti i barbari. Lui sa che le deve la vita e il legame che si instaura tra la nobile Ostrogota e l'ex-legionario mescola antipatia e rispetto, lealtà e discussioni.
In un mondo sorretto a stento da alleanze deboli come ragnatele, i due dovranno sopravvivere non solo all'ostilità di un misterioso cavaliere vestito di nero che osserva ogni loro mossa, ma anche alle spietate lotte di potere che minacciano di trascinare di nuovo l'Italia nel caos.

In prigione, i ricordi, i pensieri di Alessio, che pensa alla sua prediletta Catherine, sorella delle assenze. Che parla in prima persona.

Nerone/Britannico

Il punto di vista di Andres Fuentes, il gladiatore, eroe,dopo la prigione.
Siamo nel marzo 1917 lo zar ha abdicato... Qui il taglio è intimo, romantico, la storia è sullo sfondo.. Dedicato alle care A. e C.

[…] Joel beveva sorso dopo sorso il liquore con tutta l'intenzione di svegliarsi l'indomani con il sole già bello che alto nel cielo – ma non aveva fatto i conti con quell'incontro inaspettato.
Uno scambio di sguardi dettato dal caso e il cuore che perdeva pericolosamente un battito.
David.
[ pairing: joel / paul | oc – original characters © revisionata, datata nell'età d'oro della pirateria; 1700 - 1720 ]

Dal testo:
"Io spero di incontrarti un giorno, forse non in vita considerando ciò che ho puntato sotto il mento, ma nella morte, all'inferno. Tu hai spezzato tante vite e io sto spezzando la mia, quindi in una cosa siamo simili, è l'unica cosa che so di avere di te.
Forse mi darai della matta, così giovane e con tutta la vita davanti, ma papà una vita senza amore non è degna di essere vissuta."

Dal testo:
"Ma lei era "l'austriaca" e non importava se si era pentita delle sue colpe, il popolo non perdonava, la Francia non perdonava.
E neanche quando la bella testa era separata dal leggiadro corpo, Maria Antonietta non aveva trovato il perdono per le sue colpe.
Neanche la morte perdonava."