Nel frattempo, proprio come aveva detto Harlock, Tadashi si stava battendo come un vero leone.
Pure se ferito, e con le forze che venivano a mancargli sempre più, era deciso a non mollare per nessuna ragione al mondo.
Troppe vite a lui care erano in pericolo: Harlock, Maji, Meet, Yattaran, l'anziana ed irascibile signora Masu, il dottor Zero e soprattutto lei...

Questa storia nasce da una semplice constatazione. Nessuna bandiera può sventolare nello spazio perché le mancano due elementi fondamentali: l’attrito dell’aria e il vento. Manca anche “un centro di gravità permanente” che ti renda semplicemente naturale tenere i piedi appoggiati per terra. E la libertà, parola magica che sa di esaltazione e di anarchia, è una strada difficile e spinosa quando la si vuole percorrere fino in fondo. Dopotutto, come cantava Gaber, “la libertà non è star sopra un albero, / non è neanche il volo di un moscone, / la libertà non è uno spazio libero, / libertà è partecipazione”.
E già che ci siamo, buon 25 aprile a tutti...
[Prima classificata al contest "Cerco un centro di gravità... " di darllenwr]

Non poter morire significa morire lentamente senza morire mai davvero.

Spesso il più grande nemico di un uomo è sé stesso.

Questa era la regola, sulla Terra: "obbedire agli ordini, senza discutere, oppure essere inseriti nell'elenco del Grande Computer Centrale con la sigla ZETA"... marchiati a vita come traditori del sistema, rinnegati senza nessuna possibilità di appello, bollàti come rifiuti della società.
Eppure, persino un freddo ed ottuso soldato come Kirida, quasi si vergognava di appartenere ad una società del genere...

Dal testo:
"Stava picchiando Yattaran con una rivista arrotolata che usava come un manganello.
“E QUINDI IO NON SAREI UNA DONNA, EH?!”
“Non intendevo nel senso offensivo del termine!AHIA!”
“TACI!Non voglio sentire le tue scuse per salvarti le chiappe razza di bietolone intergalattico!” "

Nel tempo di pochi istanti, la situazione era completamente cambiata.
Per quanto giovane e inesperto, Tadashi non poteva più reprimere i suoi sentimenti per Yuki.
Lei stessa, avendo appena deciso di concederglisi spontaneamente, desiderava solo farsi amore con lui e per lui. In quel momento, era solo consapevole di essere il centro del cosmo per il suo giovane innamorato...

Dal Testo:
"La cucina era un caos, come sempre.
Quello spadellava, l'altro ciarlava...
Yuki Kei iniziò a sentire qualcosa simile ad un'emicrania.
Ma nessuno aveva insegnato a questi buzzurri come ci si comporta a tavola?
Doveva procurarsi una frusta, nell'immediato futuro.
A questi serviva una buona dose di buone maniere, almeno a tavola."

Dal testo:
"Solo un tè forse poteva calmare la sua ira.
Per questo si era rinchiusa nella cucina dell'Arcadia, sperando che nessuno avesse la malsana idea di disturbarla proprio nel momento in cui era in fase di rilassamento.
Borbottava parole, parolacce e altre cose poco da signorina mentre riempiva il bollitore e apriva il barattolo del prezioso tè che non faceva toccare ad anima viva.
Sospirò rilassata, inalando l'aroma delle foglioline secche.
Era proprio ciò che ci voleva.
Nessuno avrebbe potuto rovinare quel momento così perfetto."

-Yama, tu lo sai perché si dice “compagno”?-
-No, capitano-
-È una parola che viene da una lingua antica, molto antica, parlata sulla Terra in un tempo così remoto da poter essere ormai solo una leggenda-

Ok, dopo aver scritto tre cose serie in questa sezione non ho saputo resistere e mi sono lasciata andare alla cretinite.
Qui ci sono tre momenti ispirati al nuovo film del nostro pirata spaziale preferito.
Buona lettura =)

Dove i più nobili ideali incontrano le più profonde emozioni, anche i più grandi uomini possono commettere gli errori peggiori.

"Ogni volta che si trovavano soli nell'alloggio del Capitano, lei sentiva continuamente una sensazione strana, come se ogni volta fosse la prima volta … l’assaliva una specie di paura, un'eccitazione mista a terrore."
"Aveva in continuazione la sensazione che prima, o poi lui potesse sfuggirle di nuovo … la sensazione di vivere in bilico tra sogno e realtà, ma qual era davvero la realtà?"

Delirio post David Bovie e dopo aver letto qualcuna delle meravigliose storie della sezione che però non hanno per soggetto la mia coppia preferita, ovvero HarlockYuki kei.
Song fic ovviamente presa dall'omonima canzone del già citato Bowie, ovviamente adattata al contesto, ovviamente tragica.

Ogni tanto si ha diritto ad un po' di tranquillità, anche su una nave come l'Arcadia.