-Dev'essere il profumo che usi. L'acqua con cui ti bagni. Ma ogni cosa che fai fà impazzire me.
Mi hai baciata quella notte come se fosse stato l'ultimo giorno della tua bocca, ogni volta che lo ricordo, sento nel mio petto come il peso di una roccia! Sono i tuoi occhi azzurri. E' la tua faccia da uomo.
Bella? Allora continuate a leggerla. E vi vverto, questo è un'ennesimo Mexie. Che ci posso fare? Li amo!

Come fa capire il titolo:
mi sono stancato del tira e molla di Mexie,
quindi perché non farli riappacificare.
Il titolo è un pò penoso, lo so...
Flashfic da 230 parole circa.

Rieccomi con una nuovissima "Mexie", e come potevo non scrivere più di loro?
Spero vi piaccia:
-Meredith, devo parlarti!- Fermai la corse irrefrenabile di mia sorella -Si tratta di te e Stranamore 2?- Mi chiese velocemente riprendendo fiato, io annuii mordicchiano il labbro -Allora non ho proprio tempo. Un piccolo paziente è scappato, e devo acchiapparlo!- Mi spiegò velocemente per poi riniziare a correre verso il suo obbiettivo

«No, non dire niente, Calliope! È colpa tua! Roger è sparito perché tu mi hai distratto con le tue chiacchiere! Roger è sparito e la colpa è tua!» disse, prima di allontanarsi dai due, camminando velocemente e con tale furia che infermieri e dottori fecero ala per lasciarla passare.
«Non voleva davvero dire che è colpa tua, hai capito male» disse Mark, quando Arizona fu fuori portata d’orecchio.
Callie lo fissò per qualche secondo, poi scosse la testa, sconcertata, allontanandosi dalla parte opposta rispetto a quella della fidanzata, ma con la stessa andatura irata di Arizona.
«Donne…» sospirò Mark rivolto al proprio cappuccino, l’unico rimasto a fargli compagnia.

Un piccolo omaggio alla piccola Sofia, che nella serie quasi non si vede.
"The Story" Di Brandi Carlile tradotta in Italiano.
Gerazie mille e ciao.

Una persona cara a molti strutturati del SGMWH è morta, per colpa di un'incidente aereo. Come stanno reagendo Meredith e i suoi colleghi a questa nuova vita, sopratutto e a questa assenza?

Come non potevo far lasciare Lexie e Mark dopo la morte della ragazza,
quindi eccomi qui, a scrivere!
Ho trovato una canzone perfetta per loro: L'amore è un'altra cosa, di Arisa.
La canzone si trova qui: http://www.youtube.com/watch?v=ClWQUWeUgwI

I pensieri di Meredith nel finale dell'ottava stagione, narrati in prima persona.
Contiene spoiler.
Scritta in occasione di una sfida su facebook con alcune amiche.

Questa ff è il sequel della mia storia GREY'S ANATOMY. Parla molto dei figli dei nostri vecchi protagonisti e loro figli diventano protagonisti, invece, di questa storia. A differenza, però, non c'è un personaggio protagonista come Grey's Anatomy.

Questa mini shot è il matrimonio Tra Mer e Derek, nulla di che, ma ho voluto scriverla solo perchè loro non si sono mai sposati.
Ogni donna dovrebbe indossare almeno una volta l'abito bianco.

Arizona era partita per Africa e mi aveva lasciata.
Sbriciolata nel profondo, piangevo seduta sul pavimento di quello che era stato il nostro appartamento e ovunque guardassi vedevo tracce del suo passaggio, rivivevo nella mia testa alcuni episodi vissuti lì con lei...

“Se non torni non potrò più essere davvero felice…” mormorò lei, cosa che portò il giovane militare ad abbozzare un triste sorriso. “Tornerò, te lo prometto. E allora tu mi farai un bel sorriso…” disse Timothy, posando un bacio sulla fronte di Arizona. Quella promessa non era stata mantenuta.

In questo fanfiction avevo intenzione di descrivere le interessanti avventure - erotiche e non - di Meredith Grey al College. Non mancheranno tuttavia i suoi pensieri piú profondi anche durante gli attimi meno opportuni.
Ringrazio vivamente Mafer (dylanhart) per aiutarmi a migliorare ogni singolo capitolo in modo tale da attrarre maggiormente il lettore.

Una storia non molto lunga che parlerà di un figlio di Christina che ormai ha 11 anni.Si scoprirà anche perchè Christina non vuole altri figli.

“Sai Christina?, penso che alla fine mi piaccia questa mia condizione, la mia autocommiserazione. Dereck mi ha lasciata e io sono qui, stesa nel mio bagno a fregarmene del resto, perché il resto, il resto che al momento conta per me, se ne frega di me. Penso che mi piaccia farmi del male da sola, a livello psicologico intendo, con tutte le mie paranoie. Penso che mi piaccia usare le unghia corte sulla pelle per rovinarla piano piano, giorno dopo giorno.”
“Sai cosa penso io? Che il pavimento mi sta ghiacciando, che il tuo resto di nome Dereck può andare a fanculo e che tu pensi troppo. Ora alza le chiappe e vieni a lavoro.”