Recensioni per
Perle di Ricordi
di FairySweet

Questa storia ha ottenuto 26 recensioni.
Positive : 26
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
07/02/15, ore 21:13

delizioso brano, molto delicato. Mi piace come hai reso i pensieri di Anna. E' una donna che tenta di mostrarsi forte, impassibile, impenetrabile, chiudendosi in una mondo scintillante di cortesie, balli regali e falsi sorrisi e che tuttavia non può fare a meno di amare perdutamente e con tutto il suo cuore. Questo amore che insieme la tormenta e la delizia la trascina fuori dal mondo chiuso e altezzoso dei nobili e la definisce come la persona che è.

Recensore Veterano
08/09/14, ore 13:47

Ciao carissima,
non riesco a stare molto al pc per un problema agli occhi, però volevo dirti che ho letto anche questo capitolo e, come pensavo, hai saputo rinnovare la storia con un'altra svolta. Ho trovato la prima parte del capitolo sublime e, come sempre, sei in grado di tenere alta la tensione e la curiosità. Sembra quasi una storia senza fine, finché in ogni step sarai capace di trovare nuovi spunti per l'evoluzione dei personaggi e della storia!

EDIT.
Ho fatto la gaffe più triste di questo mondo, complice un po' tutto, come la mia disattenzione, la voglia di continuare quest'avventura, la mia acuità visiva che allo stato attuale potrebbe paragonarsi a quella di una talpa neonata...
Solo che ora, tornando indietro a chiedermi perché accidenti non vedo da settimane un aggiornamento, mi sono ben accorta (buongiorno Elisa, benvenuta in questo mondo! -.-) che la storia è completa.
Mannaggia! - suvvia, almeno mi contengo nelle esclamazion di frustrazione.
Non ho parole per la mia superficialità, davvero.
Comunque.
Oggettivamente parlando, hai concluso questa storia (il fatto che io non l'avessi capito non mette in dubbio la tua bravura a scrivere, ovviamente, ma solo la mia capacità di distinguere tra un capitolo intermediario e uno finale) tra nuvole di dolcezza, con un'Anna incinta (la sola immagine mi fa una tenerezza meravigliosa) e un marito così perfetto che ogni minuto distante da lui potrebbe generare imponenti sensi di colpa. Ecco perché Anna ha abbandonato ogni legame con il passato, perché non ne vale la pena, anzi, vale meno di zero, e le condizionerebbe la nuova vita all'inverosimile. Perché più ci si pensa, più si vorrebbe farlo.
Soggettivamente parlando, è inutile dire che io, invece, ad Antonio penso ancora, con tutte le eccezioni di questo mondo basate sull'odio nei confronti delle sue scelte passate. Però la tua storia, iniziata in un modo, è terminata saggiamente in un altro, che traccia un punto con inchiostro indelebile ad una parentesi troppo grande per poterci capire qualcosa, tra tutti quei segni matematici che negli anni hanno reso confuso il legame che avrebbe dovuto delinearsi tra i due dati principali del problema. È un po' come quando, alla stregua dei soliti cliché narrativi, si ripropone il "ci siamo sempre stati tu ed io, ma non ce ne siamo mai accorti". Perché troppo impegnati a parlarsi senza ascoltarsi, volendo bene più a se stessi che all'altro (all'altra!), terminando in un pentimento complessivo decisamente vano. Perché "tanto ormai ho cambiato vita (e uomo - che almeno si accorge di me)".
Quindi la tua storia ha concluso quella che hanno iniziato, maltrattato e malfinito i signori autori, destinando a ciascun personaggio il frutto della sua semina.
Rischiando di cadere nel banale: amore a chi ha dato amore.
E in questo Anna - e soprattutto la tua Anna - ci può insegnare tanto!
Chiedendoti di nuovo scusa per la mia sciocca convinzione che non fosse ancora terminata la storia, ti saluto e, chissà, spero di incontrarti ancora in giro per questo fandom!
(Recensione modificata il 07/10/2014 - 09:29 pm)

Recensore Veterano
29/08/14, ore 20:53

Oh. Mio. Dio.
Sono commossa, arrabbiata, divertita, infuriata, speranzosa, irritata, indemoniata!
Hai ricreato un dialogo tra Anna e Antonio assolutamente perfetto e soprattutto teso, per loro e per chi legge, che non ne ha mai abbastanza. Nel capitolo scorso tutto sembrava essersi smorzato, mentre in questo per un attimo, come già spesso è accaduto nell’arco della storia, qualcosa si è messo in discussione.
Più di qualcosa.
E Antonio, all’insegna del suo carattere pigro e accondiscendente, alla stregua di “tanto il destino e il caso e le scelte degli altri decideranno al posto mio, io lascio solo correre la vita”, preferisce non sconvolgere i suoi piani. Piani noiosi, piani incamiciati a forza in quella che è sicuro possa essere un’esistenza tranquilla, tutelata da quella che lui chiama troppo amore, troppa vitalità, troppa forza, troppo tutto. Come sempre non si sa quello che vuole. Da una parte rivuole Anna, perché l’ama alla follia. Dall’altra non si è mai sentito pronto a sorreggere il suo dinamismo, la sua esuberanza, quella che lei ha trovato in Gregorio, con il quale ha potuto dare sfogo alla soddisfazione della brama di vivere.
Però l’ama da morire.
E lei lo sa, che è un bugiardo a dirle di non volerla più, a lasciarla tornare da Gregorio… Entrambi erano, sono e restano consapevoli di qualcosa di incancellabile tra loro, che ciascuno vuole chiudere in un cassetto per motivi diversi, ma che comunque sanno nessuno dei due potrà mai buttare, perché la volontà a questo serve a poco.
“Sarei tornata a casa in ogni caso Antonio.” Però non gli risponde, quando Antonio le fa presente che è innamorata di Gregorio.
So che saprai stupirmi, come hai fatto e stai facendo ad ogni capitolo. Qualcosa ogni tanto si lasciava prevedere, altre molto meno, perché il bello è come rendi fuorvianti gli indizi che lasci lungo le righe. Al termine di questo capitolo, in particolare, avendo una conclusione così netta, è difficile ipotizzare quali colpi di scena hai predisposto!

Recensore Veterano
20/08/14, ore 21:46

I giochi si chiudono?
Perché io continuo a illudermi, un po' come Antonio.
Sembra sempre che manchi poco alla conclusione della storia, quando invece nel capitolo successivo introduci altri elementi perché le vicende procedano.
Entrambi i personaggi di Anna e Antonio si sono evoluti, durante la tua storia, sono cresciuti, cambiati, ma Anna lo ha fatto in un modo oserei dire radicale, e per colpa del comportamento di Antonio stesso.
Non capisco per quale motivo se ne sia andato prima di accertarsi che fosse davvero morta. Voglio dire, a parte il fatto che è un medico... ma anche semplicemente come uomo. Mah, non capisco davvero per quale motivo l’ha fatto. E poi, insomma, decidere di partire e allontanarsi da Rivombrosa avrebbe significato sconvolgere la propria vita e quella di chi a lui teneva, ovvero tutti i Ristori. Vigliaccheria, punto e basta. Della serie: io sarei vissuta coi sensi di colpa per l’eternità dei tempi.
 
Dopo ventiquattro anni di - secondo lui - totale devozione nei confronti della donna, è in grado finalmente di ammettere i suoi sentimenti? Bella forza, si dice da noi. Dopo che ormai non hai più niente da perdere, e che sai di stare costituendo una famiglia, e che sai che lei se l'è già ricostituita... torni a casa Lessie. Va bene, ti concedo il fatto che tu fossi passato di lì per caso, ma probabilmente io sarei già svenuta parecchie volte e per parecchio tempo alla scoperta terrificante che una persona così importante per me non fosse mai morta. Secondo me è un trauma da cui difficilmente si può recuperare la completa sanità mentale!
Ma considerando che lui forse non era tale nemmeno prima, ad abbandonare un corpo che non era ancora cadavere... abbiamo già ripetuto più volte come da Antonio ci si possa sempre aspettare di tutto.
A sorpresa, Anna si è fatta scortare dal marito! Gregorio è davvero descritto come la persona più perfetta del mondo, ma non per definirla stereotipo, bensì per apprezzare il suo carattere, completamente differente da quello di Antonio. Sfido io a non innamorarsi di lui.
Tuttavia la domanda rimane sempre la stessa.
Riuscirà Anna a dormire quella notte gettando in un angolo il viso che il destino le ha fatto rivedere? Quando chiudi gli occhi, nel buio della tua stanza, la testa, vinta anche dalla stanchezza della giornata, se ne va da sola a viaggiare su binari che poco si interessano del controllo razionale.
Il legame che in questi quattro anni si è instaurato tra queste due persone che si amano più profondamente di quanto abbiano mai fatto le altre due, ostacolate dal tempo, dalla lontananza, da due caratteri spesso fonte d'attrito, è però determinante nel difendere la stabilità del loro rapporto e della famiglia che si è intrecciata attorno al loro matrimonio.
Deduco quindi che, terminando come ho iniziato, i giochi si chiuderanno presto, sia in termini di narrazione, sia di numero di capitoli.
Non te li rinnovo sempre, perché risulterei pesante, però stavolta ti faccio i complimenti per l'intensità del dialogo che si è disputato tra Anna e Antonio, in cui abbiamo assistito ad un'apertura e ad una chiarezza di Anna che ha lasciato decisamente di stucco Antonio. Il quale, tuttavia, ha sempre qualche sentore di debolezza, di incapacità di rispondere a tono, di limitazione della sua personalità entro due paletti troppo stretti per la voglia di vivere che ha Anna.
È come un girotondo su se stesso, che finisce per prendersi la sua stessa coda, senza possibilità di respirare, cosa che le ha concesso invece Gregorio, insieme alla serenità (e, nonostante Antonio continui a ripetere il contrario, anche alla felicità).

Recensore Veterano
19/08/14, ore 22:09
Cap. 22:

"Ogni volta che lo vedo quell'amore torna a galla e non so come ricacciarlo in fondo all'anima."
Piango. Ma sul serio. Siamo alla sesta riga e già ho uno sconvolgimento emozionale da quinto mese di gravidanza.
Ma ormai l'intensità con cui descrivi l'amore che unisce Anna e Gregorio è così avvolgente da emanare calore e restituire ogni sicurezza, che Antonio rimarrà solo quel ricordo sospeso in un amore incancellabile.
Un pensiero sempre fisso anche se tenuto a freno dai mille altri, impossibile da frantumare, da dissolvere, da ricoprire di ragione.
È tutto così perfetto, nella sua nuova famiglia, eppure l'idea che Antonio potesse essere a poca distanza da lei le solleva una certa agitazione.
Di nuovo accompagni la storia principale di flashback, lasciandoci in sospeso nel presente, ma nel frattempo dandoci modo di approfondire il recente passato che hai attribuito alla tua Anna perché potesse prendersi della vita ciò che merita.
Sono davvero curiosa di leggere il continuo!

Recensore Veterano
15/08/14, ore 11:18

La storia si fa assolutamente interessante.
Bello il punto in cui il conte si rivolge ad Antonio osservando quando ancora lui sia innamorato della donna. Insomma, lui che non lo conosce è in grado di dire una cosa simile, mentre tutto il mondo può affermare con immediata certezza quanto invece il suo sentimento sia traballante. Forse siamo noi a non avere mai capito che era semplicemente il suo modo di amare. Silenzioso, timido, introverso, sempre in bilico tra la paura di perderla e di averla per sé, con il terrore di non meritarla abbastanza.
Due uomini che si odiano, ma che nutrono rispetto l’un dell’altro, messi sullo stesso piano in una conversazione che tuttavia solleva di qualche gradino il Visconti. E non solo dal punto di vista nobiliare (chissenefrega, dico io e dice Anna, di quanto un uomo sia nobile di stirpe, per far breccia nel suo cuore), ma anche di carattere e forza d’animo e spessore. Sì, in qualche modo dipingo il marito come un uomo ben formato, alto e con una corporatura tutt’altro che debole o mingherlina. Due spalle larghe, insomma, simbolo della capacità di sostenere anche difficili situazioni senza piegarsi, e lineamenti forti e capelli folti, sorrisi meno dolci ma comunque frequenti, maniere meno delicate sebbene piene di attenzioni.
E di rigidità. Questa cosa del Fermi potrebbe essere l’inizio di una piccola crepa nel saldo rapporto che si è andato a costruire tra Gregorio ed Emilia. Sono sicura Antonio avrebbe anzi incoraggiato Emilia nel frequentare il ragazzo.
Staremo a vedere quale occasione porterà Anna a rivedere l’azzurro dei suoi occhi. Secondo me saprai descrivere il “terzo primo incontro” in modo molto emozionante.

Recensore Veterano
15/08/14, ore 11:02
Cap. 20:

Ok.
Ok.
Devo rassegnarmi?
No, lo farò al prossimo capitolo, visto che è già stato postato e di cui dovrò constatare e accettare la rotaia definitiva su cui correrà la storia.
Con Gregorio Anna è diventata davvero un'altra persona. L'ho già detto e lo ripeto: le infonde sicurezza, ma anche serenità. Può essere tranquilla sul fatto che ci sarà sempre, anche a costo di trascurare gli impegni amministrativi/lavorativi. Ha un rapporto squisito con gli altri membri della famiglia, è adorabile, premuroso, attento. Insomma, il marito ideale. Ed è - anzi, nella mia testa: sembra - tutto ciò che Anna desideri. È così, Anna (Anna intesa come Anna della storia :D)? Oh, che diavolo di domanda retorica. Sì, è così, Elisa, fattene una ragione!
Almeno fino all'ultima parola di questo capitolo...

Recensore Veterano
15/08/14, ore 10:53
Cap. 19:

Tre nuovi capitoli... devo recuperare!
Allora... come già detto, continuo ad illudermi. Insomma, questo Gregorio spuntato così dal nulla (per me lettrice, non per Anna sua sposa, ovviamente) non mi fa impazzire come fa impazzire Anna. E poi, il fatto che la storia continui a prendere in considerazione Antonio, anche se "esiliato" dagli interessi della famiglia, estraneo ormai ai Ristori, che sono diventati riluttanti nell'intraprendere qualsiasi rapporto con lui, non mi impedisce di credere che Anna e Antonio possano rivedersi. E, nel caso, sarà proprio Antonio, colui che se n'era scappato, a riapparire nella vita della donna. Ad ogni capitolo in effetti assistiamo ad un riavvicinamento di Ceppi al passato, che vuole in qualche modo infilarsi silenziosamente tra le maglie della nuova vita di Anna.
Chissà se si parleranno di nuovo...

Recensore Veterano
13/08/14, ore 13:43

Ah, che coraggio. Solo per le cose meno opportune, forse.
Il bello delle tue storie è che ogni capitolo lascia qualcosa in sospeso. Da una parte ci si chiede cosa vogliano dire alcuni passaggi, dall’altra invece ci si confonde, perché vogliono dire troppo.
Ed è giusto così, perché ci spinge a tornare indietro una volta assunte più informazioni nei capitoli successivi.
Antonio non può rispuntare solo perché di passaggio. Avrebbe dovuto pensarci prima e basta. Adesso è troppo tardi per essere riammesso nella famiglia, anche solo per interessarsi all’andamento delle cose, o per offrire il proprio aiuto. Ma quale aiuto? Riprendendo le parole di Emilia, “nessuno qui ha più bisogno di voi”.
Chissà se ci sarà un incontro con Anna o addirittura con Gregorio. Le mie previsioni stanno degenerando verso la fine di questa storia, forse perché ne ho azzeccate troppe all’inizio! Meglio attendere il verdetto finale!

Recensore Veterano
13/08/14, ore 12:53

Beh, non ti nascondo che ci avevo pensato, all'altro uomo, ma mi sono imposta di non crederci.
In effetti non è poi così sconvolgente, ed è in linea con la tua definizione di “normale” per l’epilogo di questa storia. Ma sono certa che le sorprese non saranno finite.
Si tratterebbe della soluzione migliore per azzerare la vita di Anna, e non ha nemmeno fatto troppa fatica a lasciarsi alle spalle Antonio, visto che se n'è andato lui stesso, tal vigliacco e incerto del sentimento che lo legava ad Anna qual era.
Certo è che... il titolo del capitolo è "ricordi lontani". Lontani, ma non spenti. Lontani, ma non cancellati. Lontani, ma anche rapidi dal divenire di nuovo più palpabili, qualora se ne presentasse l'occasione.
Lo so, sono un controsenso vivente: non mi piace il personaggio di Antonio, ma non vedrei nessun altro accanto a lei.
Comunque, si percepisce immediatamente il cambiamento di Anna. La sua nuova felicità è nell’aria, e non solo perché si deve occupare di quel figlioletto scalmanato che le riempie ora le sue giornate. Ora la sua vita sembra veramente completa, ed è tornata ad assumere in sé la spensieratezza e il rilassamento della tensione che l'aveva accompagnata per venti e più anni nel pensiero fisso di Antonio.
Si sente in modo quasi materiale quanto Gregorio ami Anna, cosa che invece non accadeva con Antonio, chiuso nella sua titubanza.
Adorabile anche Emilia, che si sente un po' "proprietaria" del suo fratellino, assolutamente entusiasta di passare del tempo con lui.
Hai già postato il prossimo capitolo, quindi corro ad aggiornarmi!

Recensore Veterano
12/08/14, ore 22:40

Sono sempre stata molto sincera nei miei commenti, quindi lo sarò ancora: questo capitolo mi ha lasciata un po' perplessa, ma è colpa mia, perché non riesco ad inquadrarlo nella storia.
Anna e Antonio che quattro anni prima non si conoscevano (quindi sembra piuttosto una rivisitazione di ciò che sarebbe potuto accadere se i due si fossero sposati), Anna e Antonio che hanno un figlio (idem), Anna e Antonio che... beh, le ultime righe di nuovo mi confondono le idee.
Sembra che i due si siano conosciuti quattro anni prima, e ok, questo è chiaro, ma che poi si siano allontanati e di nuovo congiunti (e il figlio quanti anni avrebbe? appunto quattro?).
Ora mi viene in mente un'ipotesi ancora più assurda, ma non troppo, ovvero che Anna sia rimasta in coma per questi quattro anni... però non ci azzecca con tutto il resto, in primis il figlio che già cammina, e che quindi dovrebbe avere ben più di un anno.
Oppure ancora, quei quattro anni simboleggiano la rinascita dopo il colpo del duello. Però di nuovo entra in conflitto col fatto che affermi che loro prima non si conoscessero, e mi sembra paradossale fingere tutti quanti in questo senso.
Prima di sparare altre sciocchezze (magari è tutto estremamente semplice, e siamo di nuovo nell’ambito del metafisico dei suoi sogni da addormentata), direi di aspettare il prossimo capitolo!
Pensa che sono anche tornata indietro per assicurarmi di non avere saltato quello precedente ed essermi persa qualche passaggio :D

Recensore Veterano
07/08/14, ore 23:53
Cap. 15:

Date le premesse di questo capitolo, presumo nel prossimo Anna prenderà la sua decisione definitiva (mmm... temo di avere detto la stessa cosa solo qualche tempo fa!). Sei brava nel sviarci... ancora non è chiara la direzione che prenderà la donna, e la ricomparsa di Fabrizio cambia un po' le carte in tavola, perché sembra voglia condurci nella sua direzione, ma nello stesso tempo Antonio la trattiene sulla terra, a sentire, tra le altre cose, il profumo dei fiori sul comodino, un po' metafora della giovinezza pronta a fuggire via come la fioritura di una rosa.
 
"Perché lei di colpe non ne aveva."
È proprio per questo che non si merita di lasciare la propria vita a causa di un uomo che non le ha mai dato la giusta importanza. C'è sempre stato qualcosa d'altro, ad occupare i suoi pensieri prima di lei. Il suo lavoro (e va bene, glielo concedo, perché più che una professione diventa un ruolo che si assume costantemente, che ti si cuce addosso), la storia del colera, le sperimentazioni illegali (e questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, perché stavolta ad Anna non ci ha proprio pensato...).
 
Non so se hai mai visto "Terapia d'urgenza", una fiction che hanno fatto ormai 7 anni fa su Rai2, con entrambi gli attori, Bocci e la Fattori, a interpretare medici di un pronto soccorso. Accanto al personaggio interpretato dalla Fattori hanno però inserito un altro personaggio, sempre medico, con una personalità molto forte ed estremamente diversa sia dal Bocci di Terapia, sia dal Bocci di Rivombrosa. Con questo non voglio dire che si possa fare un paragone tra le due fiction, in quanto i personaggi di Anna e di Cristiana non sono sovrapponibili a meno del possedimento di un carattere testardo e tenace, sebbene talvolta ingenuo. Però, ecco... stavo pensando che, se volessimo affiancare ad Anna un personaggio altrettanto forte, quasi quasi si potrebbe pensare a qualcosa di simile al Riccardo di Terapia.
Nello stesso tempo, tuttavia, mi sento forzata a riflettere sul fatto che, tolto Antonio, o variatone il carattere, non si potrebbe parlare più di loro. Forse ci siamo innamorati di loro proprio per questo instabile equilibrio che la coppia cerca di mantenere, talvolta con grandi difficoltà. Forse se Antonio fosse stato più sicuro di sé, non avremmo amato Anna così tanto. E non posso rinunciare ad apprezzare il suo personaggio così tanto come ho sempre fatto!
Quindi, ahimè, è giusto prendere il bene e il male di ogni cosa pensata dagli altri, accettarla e modellarla giusto per poterne ricavare tanti più punti di riflessione e interpretazione possibili.

Recensore Veterano
06/08/14, ore 20:28

Sembra quasi impossibile che tu abbia scritto in quasi ogni capitolo successivo ciò che io ho pensato nel capitolo precedente. Dannazione, è tutto così perfettamente coerente con i caratteri dei personaggi e soprattutto con tutto quello che io ho sempre concepito come interpretazione di questa coppia!
Poche ore fa ti parlavo del sorriso che Antonio vorrebbe rivedere nel volto di Anna: non è questa la preghiera che potrà convincere Anna a tornare. Questa è la preghiera di tutti. Antonio dovrebbe rivolere tutto, di Anna, da un capello appena spuntato alle sue parole, i suoi sguardi, il suo amore, le sue attenzioni, i suoi pensieri, TUTTO. Anna vorrebbe solo che Antonio la rivolesse qual è (anzi, che la volesse e basta, perché chi sa mai che l'abbia mai voluta nei termini che intendiamo noi), indipendentemente da duelli spari sacrifici vari.
 
"Sei lì che a guardarmi e non sai... non sai cosa vuoi!"
È proprio così. Almeno fa' qualcosa per il mondo, ovvero vai a salvare altre vite umane, concedi un po' d'attenzione al tuo lavoro per il quale hai lottato sino ad abbandonare la donna per cui ti stai lagnando, consola Emilia o chi altri è lì davanti alla porta della stanza e quasi tu non permetti di entrare.
 
"Non posso aiutarla in nessun modo". Oh sì, invece. Avresti potuto aiutarla PRIMA che i tuoi capricci ti portassero a sfidare un mostro d'uomo da cui l'avresti avuta vinta semplicemente non dandogli corda (Salvati non aspettava altro). L'avresti aiutata non accettando di tornare con lei se sapevi che il tuo sentimento avrebbe continuato a vacillare tra un presente confuso e un passato sempre più chiaro, legato stabilmente a quella serva che il tuo stesso errore ti ha portato via. In effetti potremmo imputare a lui anche la stessa morte di Lucia... ma sì, se di condanna si tratta, perché non farla completa. Continuando: potresti aiutarla smettendola di chiedere perdono, e chiedendoti se l'amore per lei sia solo una pretesa nei tuoi stessi confronti di tornare capace di legarti profondamente a lei, o se è assimilabile all'istinto spontaneo e sincero che invece ti offre Anna.
 
E poi dovrei citare l'intera battuta finale di Anna, perché è esattamente in linea con quello che ci stiamo dicendo da qualche capitolo.
Davvero, questa storia è una meraviglia.

Recensore Veterano
06/08/14, ore 14:02

Mmm. Antonio.
Il solito indeciso/confuso/perplesso cronico. Neanche adesso, una volta capito che la sua scelta era stata decisamente poco ponderata, sa definire se davvero quello che prova per Anna sia amore o solo attaccamento. Questo perché ce lo ritroviamo a pregare che unicamente si svegli, indipendentemente da come si evolveranno le cose tra loro. Ma che senso hanno i tuo pensieri, Antonio? Come se ancora non l'avesse capito, che Anna non ha mai scelto, né avuto dubbi a riguardo. Perché non esiste una scelta, o, meglio, Anna è determinata ad amarlo. Sono le cosiddette 'ragioni del cuore', che prevalgono sulle motivazioni razionali. E la sua speranza di "vederla camminare, correre, giocare di nuovo" è fine a se stessa e soprattutto comune a tutte le persone che le vogliono bene. Quel quid in più che ad Antonio manca, e che sembra sia impossibile imprimergli addosso, è invece la speranza di riaverla per sé. Che, come detto prima, rimane comunque una lapalissade: Anna non può niente contro "tutto l'amore che può" che offre spontaneamente al suo uomo.
Perciò, Antonio, pensa un po' più a quanto la vorresti sorridere a te, piuttosto che a quanto la vorresti vedere sorridere.
 
Anche il dialogo con Fabrizio ha raggiunto il suo termine. Anna, dopo essere stata così tanto messa in guardia dal fratello, dovrà lasciare parlare il suo cuore. La testa sbaglia così tante volte... Chiudi gli occhi, Anna, e chiediti se la tua felicità è ricongiungerti con Antonio (che ti ami o meno ormai non ha più importanza... sii egoista!) o lasciarlo senza di te. Ricordando però che così anche tu rimarrai senza la tua ragione di vita.

Recensore Veterano
04/08/14, ore 23:25
Cap. 12:

Già, restare con Fabrizio sarebbe la cosa migliore solamente per Antonio, anche se si tratterebbe di un gesto di cattiveria. In linea generale scegliere la morte piuttosto che la vita - anche se in questa finzione entrambe promettono una sorta di esistenza -, non è poi la dimostrazione della forza che Anna ha assunto in se stessa durante i suoi anni della giovinezza con e senza Antonio.
Quindi affidarsi completamente alle parole di Fabrizio significherebbe annullare la possibilità di spendere la propria occasione in questo mondo, per se stessa e per gli altri.
Senza contare che rimanere in vita si tratterebbe finalmente di un vero segno di egoismo per Anna stessa: lo farebbe (escludendo Emilia) unicamente per lei. Perché è lei che non può vivere senza Antonio, è lei che lo vede, lo sogna, lo vuole, stare con lui si riflette nella sua felicità.
Posso immaginare quale sarà la sua decisione definitiva, ma mi piace seguire i ragionamenti che fai fare ai personaggi, perché sei in grado di spingerci ad essere d'accordo prima con l'uno, poi con l'altro, senza per forza che le diverse posizioni entrino in conflitto. Ecco quindi che un capitolo ci porta dalla parte di Fabrizio, con quello che col tempo è diventato un detestare colui che ha fatto del male ad Anna; un altro ci ostina ad amare la dolce debolezza di un Antonio pentito; un altro ancora a rifiutare entrambe queste figure maschili e a schierarci dalla parte di una donna che ha imparato bene a difendersi dagli altri.
Anche se non serve esperienza per comprendere che l'amore non si può combattere, se non ad un determinato prezzo.

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