Ciao! ^^
La storia si sposta, come avevi anticipato, nel tempo presente, dopo aver conosciuto gli antefatti che hanno condotto allo stato attuale delle cose.
Lo stacco con il capitolo precedente è netto, sia per via delle atmosfere che per la crescita e la maturazione di Claire, che troviamo mutata a diversa rispetto a come l'abbiamo lasciata. Questo divario fa intuire quanto le cose, in dieci anni, siano profondamente cambiate, come si siano evolute. Dopotutto, dieci anni per un Drow non sono nulla, sono un soffio, un attimo, un istante, mentre per un umano sono tanto tempo, un tempo lungo che può portare con sé molte cose.
Da quello che intuiamo, Claire continua a lavorare in qualche modo per i Drow, anche se il come e il perché esattamente non sono ancora chiari. A quanto pare, quel furbacchione di Jarlaxle alla fine ha trovato un'utilità in Claire, tanto da averla lasciata in vita e messa a lavorare per lui. Mi è sorto spontaneo chiedermi che fine abbia fatto Dinin, e ammetto di essere molto curiosa di conoscere le dinamiche di questi dieci anni prigioniera dei Drow, che certamente hanno giocato un ruolo cruciale su ciò che Claire è oggi.
Mi è piaciuto il carattere di questa insegnante, partita come un personaggio placido e remissivo, e divenuta poi invece una donna forte e decisa, per necessità di sopravvivenza, certamente, ma forse anche perché ha avuto modo di portare alla luce un lato del suo carattere che c'era sempre stato ed era rimasto sepolto.
A fare da copertura ai suoi lavori è il mestiere del bardo, con il quale guadagna qualche soldo e che le permette anche di raccogliere informazioni che potrebbero esserle utili per tornare ad Ancelterra, quella casa ormai lontana nel tempo, nonché nello spazio, e alla quale non ha mai rinunciato davvero, benché si sia adattata a vivere in questo mondo sconosciuto, nel quale non sa come sia arrivata.
Entreri mi piace, il che era anche inevitabile, dato il mio amore viscerale per i personaggi oscuri e ambigui. Mi è piaciuto molto quest'assassino, un po' perché trovo che gli assassini nei fantasy abbiano sempre una loro carismatica attrattiva, e poi mi è piaciuta la sua dicotomia caratteriale. I modi che ha di porsi sono bruschi, lui stesso si presenta come una persona spietata, tanto che Claire sa che le sue minacce di morte non sono vuote, eppure c'è anche dell'altro in lui: in un certo qual modo, si è affezionato a Claire, tanto che si fa carico della sua incolumità come se fosse qualcosa di estremamente importante, e ricerca la sua compagnia la notte, quando si addormenta schiena contro schiena per colmare quella solitudine che è più soffocante di quanto vuole credere.
Mi è piaciuto il fatto che Entreri e Claire abbiano avuto un rapporto, molto tempo fa, ma che questo non sia sfociato in una relazione, né in amore, I due hanno un legame molto particolare, che trovo davvero interessante e non vedo l'ora di approfondire, ma esso non è amore, né è totalizzante. È più un aver trovato una sintonia, scoperto di essere in armonia, e un cercare l'uno nell'altra il conforto da una vita di solitudine e incomprensioni. Per loro, è come essere in una terra straniera e sconosciuta e aver trovato qualcuno che parla la propria stessa lingua.
Mi chiedo se l'iperprotettività di Entreri per Claire derivi solo dal suo affetto per lei o se ci sia dell'altro sotto: certo, lei gli passa tutte le informazioni che può, e questo lo aiuta nel suo lavoro, ma è anche vero che il mondo è pieno d'informatori, anche più utili e abili di Claire, e quindi mi domando quali fini ci siano sotto al mantenerla in vita, sempre ammesso che, ovviamente, ci siano.
Mi è piaciuto il fatto che, nonostante i dieci anni passati con i Drow, Claire rimanga una persona imperfetta, e forse anche un po' ingenua e spregiudicata. Non ascolta appieno il consiglio di Entrari, che le intima di lasciare subito la città, e crede di essere in un certo qual modo al sicuro, di poter temporeggiare, e questo errore fatale le costa la cattura da parte di persone che hanno deciso di mirare a lei per arrivare a Entreri, il che denota che non siano degli sciocchi e che sanno agire bene. Sottolineo di nuovo che questa umanità di Claire mi piace molto, perché la rende realistica, e le sue imperfezioni permettono di poter immedesimarsi facilmente in lei e di poterci emparizzare. Non è stereotipata, non è un cliché con le gambe, e questo lo apprezzo moltissimo.
Sono curiosissima di sapere ora come se la caverà la nostra protagonista nelle mani dei suoi rapitori e come Entreri riuscirà a tirarla fuori dai guai (ammesso che ci riesca).
Ti rinnovo i miei complimenti e la mia curiosità nel proseguire la vicenda.
Alla prossima :) |