[EreRiRen][Crossdressing][Bodydouble!Levi][Idol!Eren]
Le settimane che lo attendevano si sarebbero rivelate un vero inferno, lo sapeva bene, ancor prima di mettere il piede fuori dalla porta per intraprendere quell'avventura.
L'unica consolazione era che almeno non era la sua vita a essere messa all'asta ma quella di Mikasa. Alla fine di tutta quella faccenda sarebbe tornato a essere la controfigura senza nome e Mikasa l'attrice di successo.
Levi dovrà vestire i panni della cugina e ciò vuol dire anche "frequentare" il suo "fidanzato": Eren Jaeger.

[Eren/Levi] [Supernatural!AU] [Vampire!Levi] [Servant!Eren]
“Lord Ackerman, i vostri ospiti sono arrivati.”
In piedi, contro la finestra, c’è una figura: è intenta ad osservare la notte e le stelle che illuminano la volta celeste oltre il vetro. Deglutisco nel momento in cui mi rendo conto che si tratta davvero di lui, della ragione di questa nostra visita così lontano dal posto in cui sono cresciuto. Il motivo per cui stasera io non tornerò a casa con mio padre.
L’uomo è di bassa statura e indossa un completo blu di quella che sembra una stoffa incredibilmente pregiata accompagnato da un fazzoletto bianco al collo. Ha capelli neri brillanti che assomigliano alle piume di un corvo, i lineamenti duri e spigolosi e due occhi chiari e penetranti.
Sembra un uomo normale, uno come tanti: un commerciante, un banchiere, qualcuno come me. Compio l’errore di incrociare quelle iridi glaciali e mi rendo conto all’istante dell’immensa autorità celata dietro quel volto. Abbasso lo sguardo con mortificazione, scacciando via quelle stupide illusioni e riportando a galla tutto l’odio e la rabbia che custodisco nel petto da sempre.
“Ben arrivati,” mormora il Lord. "Vi stavo aspettando."

pornfest #13
BakuDeku - Bakugou e Midoriya si sono lasciati dopo anni di fidanzamento per uno stupito malinteso. Un mese dopo la rottura si incontrano di nuovo in un bar gay
Warnings: angst, h/c, slightly OOC (concedetemi un Bakugou ubriaco)
--- Bakugou vede Deku grattarsi la nuca imbarazzato. Attraverso i fumi dell’alcool il gesto gli sembra al rallentatore e forse è solo la sua immaginazione che gli gioca brutti scherzi tramite la memoria, ma riesce a distinguere le cicatrici sul dorso e una stilettata di dolore gli prende lo stomaco al ricordo di tutte quelle volte passate a letto, dopo aver fatto sesso, a tracciarne i contorni con la punta delle dita.
Merda.
Bakugou chiama il cameriere con un cenno e indica il bicchiere vuoto. L’idiota annuisce e se ne va senza nemmeno raggiungere il suo tavolo, Bakugou spera che abbia capito che gliene deve portare un altro.
Tanto peggio di così…

I fiori sbocciano dalla sera al mattino, come dei nei, anche se somigliano più a dei tatuaggi sbiaditi. Ogni fiore, così come ogni colore, dice qualcosa riguardo la personalità del suo proprietario. L'ubicazione identifica il tipo di persona. Petto, scapole e spalle per gli Apha (forza, protezione e ferocia); mani, gambe e viso per i Beta (duro lavoro, sicurezza e fiducia); infine addome, stomaco e fondoschiena per gli Omega (maternità, dolcezza e sensualità). Di anno in anno, i tatuaggi crescono, fioriscono e si diffondo sul corpo del portatore.
A sedici anni, Izuku non ha alcun fiore, ma nei suoi ricordi brilla il rosso del gladiolo sulla pelle di Katsuki. È quel ricordo a far rivivere il suo desiderio di tornare a casa; ma le cose non sono mai semplici.
(AU. Tre regni e una guerra sul punto di esplodere.)
[Katsudeku - Kirikami]
Traduzione di "Flower Bouquet" di Maia Mizuhara, che è a sua volta una traduzione inglese dell'originale "Bouquet de Flores" originale spagnola di Roquel.
Link nella pagina dell'autore e nelle note al fondo del primo capitolo.

[I capitoli 1-8 partecipano alla Epiphany Run indetta dal forum Piume d'Ottone]
[I capitoli 9-10 partecipano all'iniziativa Shining Valentine indetta dal forum Torre di Carta]
#01. Caro diario
#02. Faccende domestiche
#03. Ninna nanna
#04. Andare a correre
#05. Serata noiosa
#06. Microonde
#07. Lavanderia
#08. Vestito preferito
#09. San Valentino
#10. Ascensore
#11. ?
[BakuDeku, raccolta di flashfics/oneshots]

Infilò la mano in una tasca del cappotto per tirare fuori il portafogli e controllare se avesse o meno un biglietto del pullman. Doveva aver utilizzato l’ultimo quella mattina ma, fortunatamente, vide un’edicola lì vicino. La raggiunse e si avvicinò al bancone, chiedendo un po’ di biglietti. Mentre aspettava abbassò lo sguardo sui giornali, distrattamente. Lui non seguiva la moda, né qualche personaggio famoso perciò fu stupito quando adocchiò una figura familiare su una copertina.
Prese il giornale fra le mani e impallidì, schiudendo leggermente le labbra per la sorpresa. Che diavolo ci faceva Eren Jaeger, in costume, su una rivista!?

Mate!Au/Reincarnation!Au [LevixEren]
Erano interi anni che il fatidico countdown per lui si era interrotto, talmente tanti che ormai aveva del tutto perso la speranza di incontrare la sua anima gemella: i numeri non avrebbero mai raggiunto lo zero tanto atteso, per poi sparire del tutto dalla sua pelle. Era andato da uno specialista, uno studioso che aveva dedicato interamente la sua vita alla ricerca di quel fenomeno tanto curioso. Ricordava bene l'espressione di pietà che si palesò sul viso di quel vecchietto dai baffi grigi e dalle palpebre cadenti, il sospiro che fece prima di dirgli con fare compassionevole che non avrebbe mai incontrato il suo mate.
«Quando il tempo smette di scorrere, nel novanta percento dei casi, l'anima gemella è morta prematuramente.»

{Bakugou/Midoriya | SecondYear!Fic}
«Conosco un ottimo modo per bruciare tutte quelle calorie.» Stese il braccio in avanti e con un gesto intese tutto il suo dignitosissimo vassoio. Che non era neanche così pieno. Di prima mattina Kacchan tendeva a essere più propenso a comportarsi come un essere umano, a flirtare anche, in quel caso. Poi avrebbe attivato il cervello entro un’ora e gli avrebbe fatto rimpiangere di non essersi dato malato.
«A-allenandomi?» Tentò. Avrebbe anche potuto non averlo di fronte, ma la sua presenza era lì, il suo calore corporeo gli penetrava attraverso la stoffa dell’uniforme e arrivava dritto al suo sistema nervoso.
«Se proprio insisti a voler crepare, sì, possiamo fare anche quello.»

Eren poteva mostrare a tutti gli altri, all’intera razza umana, di aver accettato il suo fato avverso, ma non poteva mentire davanti alla guida che conosceva ogni aspetto di lui. Levi non era mai riuscito a dimenticare quelle parole ed i lineamenti rammaricati del suo viso né a farsene una ragione.
[…]
«Nella mia intera esistenza ho amato una sola persona e quella sei tu».
[…]
In una ipotetica prossima volta non avrebbe potuto ricordarlo, nessuno di loro ne avrebbe mai avuto memoria, finché non sarebbe arrivato il giorno in cui meschinamente si sarebbero incontrati e tutte le vite passate si sarebbero palesate a danno compiuto. «Nessuna prossima volta, deve essere questa volta, ti voglio in questa volta» nella mia vita, in tutte le mie vite.

[STORIA CONCLUSA]
Una what if in piena regola. Budapest, città magica. Il freddo delle strade e la caccia ad un supercriminale porterà i due eroi protagonisti ad incontrarsi in un bar, dopo dieci anni dal loro ultimo incontro. Nello scomodo locale della città ungherese, un mare di ricordi investirà i due malcapitati, sommersi da rimpianti quiescenti e dolorosi forse. Quanto coraggio serve per far crollare le barriere dell’insicurezza? Quanta forza ci vuole per incrociare lo sguardo dell’amarezza?

[CONCLUSA]
- Dal Testo -
L’incappucciato puntò la pistola contro la nuca della ragazza.
- Fai la tua scelta, Midoriya Izuku.
Lei lo guardava con occhi imploranti, le labbra che tremavano incontrollate, nel vano tentativo di chiedere aiuto.
Izuku sentì il cervello congelarsi, rischiando di collassare sotto il peso di quell'enorme responsabilità.
La voce di Bakugou esplose alle sue spalle.
- Che cazzo aspetti, Deku?! Fallo fuori! Se non lo fai… lei…
Midoriya serrò la presa attorno all'impugnatura dell’arma. Chiuse per un istante gli occhi e regolarizzò il respiro. Distese le braccia davanti a sé, schiuse una singola palpebra, così da prendere la mira. Il tempo sembrò fermarsi, la stanza piombò nel silenzio, rotto soltanto dal suono delle due sicure che venivano rimosse all'unisono.
***
- BluAvis

Future!fic, ambientata dopo il finale della prima stagione dell'anime.
***
“Sei stato grande oggi, Kacchan!” Si complimenta. Un sorriso raggiante gli distende le labbra e gli occhi gli brillano di una sincera ammirazione.
“Ti sei comportato da vero eroe!”
Per un secondo, Katsuki è quasi spiazzato da quel complimento inaspettato e la sua prima reazione sarebbe quella di abbassare lo sguardo da quello entusiasta dell’amico.
E quasi gli sale alla bocca un complimento di rimando, accennando a quando Deku è tornato indietro per lui, per portarselo appresso.
Ma finito quel momento di debolezza, torna la strafottente arroganza che lo distingue a dipingerglisi sul suo viso.
Increspa le labbra in un sorriso compiaciuto mentre torna ad osservare il soffitto sopra di lui.
“Certo che lo sono stato, sono il migliore dopotutto!”

Mi voltai piano, quel poco che bastava per osservare il nuovo arrivato.
Cominciai dal basso.
Degli anfibi neri erano poggiati sui pioli dello sgabello con indolenza. Sopra quelle scarpe, si snodavano dei pantaloni di pelle nera. All'altezza dei fianchi, una catena di metallo ricadeva di lato, tintinnando di tanto in tanto.
Una camicia anch'essa nera, lasciata aperta sul petto, circondava il busto della persona accanto a me.
Intorno al collo, come anche ai polsi, dei cinturini in pelle nera coperti di piccole borchie contrastavano con una pelle candida.
Spostai lo sguardo di nuovo, ancora più su...
Orecchini disseminati su tutto l'orecchio sinistro, rasatura sulla nuca, capelli nero corvino, un profilo austero e al tempo stesso delicato.
Durò una frazione di secondo, lo scambio di sguardi con un paio d'occhi di un azzurro così chiaro e penetrante da sembrare bianchi.

«Scusi ma lei è uno stalker?» Appena dopo averlo detto il ragazzo si gelò sul posto. Lo sguardo dell’uomo era tagliente a tal punto che Eren pensava lo avrebbe aggredito e che, sì, forse poteva essere uno stalker dopotutto. Succedeva così, no? Uno ti seguiva e lo ritrovavi ovunque, anche in posti dove non volevi vederlo. Oh, e ti metteva paura ovviamente, cosa che quel tizio faceva senza indugio. Il ragazzo deglutì.
«Come ti chiami?»
«Jaeger, Eren Jaeger.»
Vide Levi che alzava gli occhi al cielo, spazientito. «Non dirlo come se fossi 007, Eren Jaeger. Non ne sei all’altezza.» Si allontanò verso la sala lettura, e Eren non poté impedirsi di far cadere lo sguardo sul suo fondoschiena.

Oikawa è un giapponese nato in Francia e Iwaizumi ha un debole per il francese, anche se non capisce niente di quello che Oikawa gli dice.