"Come può definirsi amore quello? Oltre che dello stesso sesso, i due uomini erano anche caratterialmente OPPOSTI. Non vi era una scusa non buona per litigare o prendersi a mazzate, ma nonostante ciò, c'era qualcosa di assurdamente dolce nel loro comportarsi come "nemici giurati"; il loro proteggersi a vicenda durante una battaglia, la loro sintonia, lasciava chiaramente intendere che c'era altro oltre le sgarbate parole che assiduamente si rivolgevano.
Ma nonostante ciò, tutti e compresi i due ragazzi in questione, si chiedevano come quello poteva definirsi amore. "
[Raccolta di storie ZoSan più o meno correllate tra loro.]

E' il giorno di San Valentino, ed Aomine decide di fare una sorpresa a Kagami
(aokaga)

Graffiante era quella sorta di adrenalina che Kagami sentiva percorrergli le membra, mentre si scontrava con Aomine.
Un rivale. Era un rivale per lui e non gli era mai andato a genio, sin dal primo momento in cui si erano incontrati. Qualcosa, poi, cambiò, quando Daiki si mosse gentile verso di lui, soccorrendolo [...]

"...Si aggrappò con le mani alla rete fissando la figura che si muoveva fluida e sicura mettendo a segno ogni canestro... Aomine si fermò davanti il canestro con la palla in una mano e con l’altra prese il colletto della maglietta e si asciugò le gocce di sudore che gli cadevano sulla bocca e sul mento..." Un incontro casuale, una sfida e... Spero di avervi incuriosito un po', leggete e commentate ;)

Come si ritrovarono d’un tratto a rotolarsi sul pavimento, cercando di prevalere sull’altro a suon di pugni, blocchi e prese, non fu certo una sorpresa considerando le rispettive personalità animalesche.
Dopo diversi rotolamenti, la Tigre del Seirin riuscì a bloccare l’altro sotto il suo peso, le mani impegnate a tenergli fermi i polsi sopra la testa.
Si fisarono per lunghi secondi in silenzio, l’atmosfera fattasi improvvisamente elettrica.
Fu solo quando entrambi si accorsero che a dividere i loro bacini c’erano soltanto i millimetri della stoffa dei pantaloni che la situazione si fece decisamente imbarazzante.

"Ci fissiamo ghignando per qualche secondo, poi, senza preavviso, mi fiondo sulle sue labbra e le divoro con un bacio che non ha niente di casto.
Gli lascio andare i polsi e porto una mano sulla sua nuca, infilandogli le dita tra i capelli. Sento il suo corpo rilassarsi e la sua lingua stuzzicare con impazienza la mia: riderei nel bacio se non fossi troppo impegnato a tenere a bada la mia tigre personale.
Solo quando ci ritroviamo a corto di fiato ci separiamo e i nostri sguardi si incastrano l’uno con l’altro.
A ben pensarci non sono mai riuscito a resistere ai suoi occhi né al suo sorriso idiota e nemmeno al suo modo infantile di rispondere alle mie provocazioni.
Del resto, che sono un bastardo lo sanno tutti."

"...Voglio dire, avere un cotta per Seto Kaiba, voleva dire farsi sul serio del male!
Joey sospirò nuovamente. Spostò lo sguardo da Seto, al professore, tentando di cogliere almeno in parte quello che diceva. Ma era del tutto inutile, la sua testa, o meglio il sue cervello era altrove.
Precisamente in uno altro universo, dove tutto era possibile, compreso il fatto che lui potesse piacere a Kaiba.
In quel momento il suo cervello avrebbe meritato un Oscar alla miglior regia, miglior colonna sonora, migliori effetti speciali, migliori attori protagonisti, miglior sceneggiatura originale.
In quel preciso momento infatti la sua testolina si stava facendo un meraviglioso film che vedeva lui e Seto protagonisti, da qualche parte, che si baciavano."

La mia era la solita storia così usata da non far nemmeno più pena.
Mio padre era un ubriacone che tentava di pestare mia madre e spendeva tutti i soldi che lei guadagnava, nell'alcool e nel gioco d'azzardo.
Io ero cresciuto praticamente per strada, ma tu mi hai salvato.
(aokaga)

[AoKaga - Aomine/Kagami]
"La prima volta che il professore aveva consegnato loro i libri aveva richiesto che, in qualche modo, ci lasciassero sopra il loro nome o un segno di riconoscimento – nella maniera più discreta possibile. Aomine aveva aperto la copertina, con tutta l'intenzione di scribacchiare da qualche parte sulla prima pagina il suo cognome, ed era stato sorpreso dal fatto che qualcuno avesse già segnato il libro come proprio."

"Che vuoi fare?" "Voglio solo farti stare bene...fidati di me!" Fidarsi? E come poteva non farlo se a chiederglielo era il suo aitante ragazzo che in questo momento lo sovrastava regalandogli un sorriso stupendo...lo spadaccino iniziò a baciarlo sul collo lentamente, lasciando dei piccoli segni rossi e nello stesso tempo prese a sbottonargli la camicia....Sanji era estasiato da quelle carezze, così lente, calcolate, studiate apposta per farlo impazzire...." Sanji deve fare i conti con un avvenimento del suo passato che lo fa soffrire ma ci penserà il suo caro spadaccino a fargli superare questo difficile momento con un rimedio totalmente made Marimo.

Raccolta di One Shot Slice of Life della nostra coppia yaoi preferita: la ZoSan *^*
Ecco i risultati della fusione di due fujoshi malate!
(ATTENZIONE: procurarsi fazzolettini per improvvise emorragie nasali èwé!)
Enjoy by Neko & Pan :3

[Ace!AoKaga - Asexual!Aomine/Kagami]
"Il campo in cui si trovavano era vecchio e malandato. Erba spuntava dalle crepe nell'asfalto e la rete di confine stava in piedi probabilmente per miracolo, ma i canestri riuscivano a reggere la forza delle loro schiacciate senza particolari problemi, e a loro tanto bastava. Che il campo fosse vecchio, alla fine, non era altro se non una garanzia quasi totale di trovarlo libero in qualsiasi momento della giornata.
Quel pomeriggio nello specifico, comunque, faceva talmente caldo che solo due folli come loro si sarebbero messi a fare sport volontariamente, quindi la scelta del campo era stata dettata più dall'abitudine che altro."

Quella mattina – era mattina? Era abbastanza certo ormai fosse mattina – Aomine si svegliò con un mal di testa opprimente quanto un anello stretto con troppa forza attorno al cranio, un rumore decisamente fastidioso ad esagerarlo ulteriormente e la sensazione di un paio di mani infilate nei pantaloni.
[Per la cara ice, che mi ha fatto finire una fic dopo due anni di vuoto]

“Vale- che?” fece Yugi a Jonouchi.
“Valentina” rispose il biondo con aria di superiorità. “Oggi è il 14 febbraio no? Cos’è, sei curioso di sapere se hai fatto breccia nel cuore di qualche pollastra?” ridacchiò.

"Yo" lo salutò, poggiando il borsone per terra accanto a Taiga.
Questi alzò lo sguardo e gli sorrise. "Sei in ritardo, Ahomine".
Il moro sbuffò e poi un ghigno comparve sul suo volto. "Hai sentito la mia mancanza, Bakagami?".
Il rosso si mise in piedi e gli premette il pallone sul petto, tenendolo sempre stretto tra le sue mani. "Sentivo la mancanza di farti finire col culo per terra".
Si sorrisero come due iene pronte a farsi pezzi, mentre l’adrenalina già scorreva nei loro corpi, facendolo loro pregustare l’estasi della sfida.