Maxime è un ragazzo particolarmente curioso e dotato di grandi capacità. Alister è un vampiro accomodante, enigmatico ma perseguitato dai fantasmi del suo passato.
Una prigione, un patto.
Dissetare la propria voglia di sangue, dissetare la propria voglia di conoscere.
Mettono continuamente in gioco la propria vita e la propria non-vita, camminando sul filo del rasoio.

Merlino era come un liquore dolce ed estremamente alcoolico, così pregiato da valere tanto oro quanto ne pesava, che lo aveva reso dipendente fin dal primo assaggio, che aveva impregnato il suo corpo avvelenandolo. Un fuoco che ardeva senza bruciare, che lo aveva avvolto in un calore risanatore.
Il regno, la corona ed i suoi cavalieri, niente più aveva senso per lui. Quel ragazzino fragile dagli immensi occhi azzurri era diventato la cosa più importante per lui.

"Dannato asino! Io non sarò anche la vostra valvola di sfogo sessuale sia chiaro!" sbraitò agitando le braccia per dar più enfasi alle sue parole ... Arthur sogghignò. "Allora per le dieci voglio la ragazza nelle mie stanze se no vi giuro che sarete voi ad essere nudo nel mio letto" lo minacciò facendogli cenno di uscire

"Hai avuto paura... per me?
Hai davvero temuto che la mia anima fosse raggiunta prima dal gelo senza scampo della morte che dal tepore del tuo petto al quale mi hai stretto, incurante del sangue, mentre correvi?
Non sapevi e non sai nulla di me, eppure ho sentito il tuo cuore battere veloce in preda al panico per la mia sorte, per il mio destino, che pareva ormai essere giunto al termine.
Allora...è la prima volta che scrivo qualcosa di fantasy, quindi sappiate esser clementi con me e ditemi ciò che ne pensate di questo primo, breve, capitolo.

Il piccolo Arthur spalancò furente le braccia, la maglietta a maniche corte che indossava era aderita del tutto al suo piccolo, ma forte corpicino da bambino di quattro anni. I capelli biondi e solitamente sparati erano appiattiti sul cranio e gli occhi azzurri erano decisi a non mollare. Mise un broncio senza repliche e fissò con rabbia il padre. Uther non era mai stato molto paziente, soprattutto con i bambini. Forse l'aveva viziato troppo, Arthur aveva sempre da ridire sulle sue decisioni. Quella volta, però, si costrinse a dar ragione al figlio. Fuori si moriva, non era un giorno adatto a fare un viaggio, ma era anche vero che quello era uno dei pochissimi giorni in cui non si trovava impegnato con faccende reali e Arthur aveva bisogno di conoscere il suo regno.

No, perchè sapete che al posto di questo stupido giocattolo difettoso ve ne daranno un altro nuovo, un altro con cui potrete divertirvi. Però, vi posso assicurare che nessun altro potrà amarvi come ho fatto io, come continuo a farlo nonostante i miei giorni siano giunti precipitosamente al termine. [Arthur/Merlin]

Morgana pensa che, se Arthur muore, Merlin muore con lui. Non è la devozione cieca e incondizionata di un servo per il suo padrone, c’è qualcosa di molto più profondo; questo Morgana lo ha capito da tempo...

Jason correva a perdifiato per i corridoi del dormitorio della sua scuola.
La lieve frangetta nera svolazzava e lui, ogni tanto, se la toglieva da davanti gli occhi con un gesto nervoso.
Le mani gli tremavano dalla rabbia e sentiva il profondo desiderio di farle coincidere perfettamente con il volto di qualcuno.
Magari di quello stronzo di Cedric.

Luca, di tutta quella faccenda, non voleva proprio più saperne niente. Il professor Nonte sembrava aver dimenticato l’episodio, o meglio, sembrava proprio che quell’episodio fosse una delle solite e perverse fantasie dello stesso Luca, che quindi non toccava minimamente il giovane uomo. “Meglio così…” Avevano continuato le loro attività come se nulla fosse accaduto, l’uno da neo- laureato e precario professore di Lettere, l’atro da studente delle superiori nell’anno dell’esame. (seguito di "pomeriggio a sistemare le verifiche".... leggete e commentate!!!!)

Harry si sveglia dopo una notte trascorsa ad una festa un po’ particolare… e non sarà solo.

L’incontro fu casuale, l’aiuto inaspettato, la fuga obbligatoria e la convivenza decisamente forzata… anche se a pensarci bene, a volte, non tutti i mali vengono per nuocere!

Un amore che nasce al buio, e nel buio cresce. Fino a vincere le ipocrisie della luce.