/Flashback/
Sono in macchina,ho otto anni,sono felice,mio padre guida mentre mia mamma sgrida mia sorella per non aver detto niente sulla sua uscita della sera prima,ma tanto Mariah non la sente,ha le cuffiette nelle orecchie e ascolta Michael Jackson,’come sono difficili le sedicenni’ ho pensato prima di sentire un rumore di ruote,un camion ci stava venendo addosso dalla parte sinistra dell’auto,io ero nella parte destra,dopo ci fu lo scontro,la luce bianca e poi il buio … non ho più una famiglia.
/Fine flashback/

Da:Sconociuto
Quella maglietta lascia intravede tutto...mi piace il pizzo.
Appena finito di leggere quel messaggio sento un respiro caldo sul collo.
E' qui...lui che mi ha sempre osservata è qui....
Continua a soffiarmi sul collo e io mi sento avampare.
Mi mette le mani sulle spalle ed inizia ad accarezzarmele.
Scende giù...

5 minuti, 5 eredi di cui una muore e con essa un elemento fondamentale della famiglia, appena qualche anno dopo.
Una figlia maggiore troppo cresciuta, uno concentrato solo al lavoro e alle responsabilità e un gemello gay, in fine la piccola di casa sperduta chiusa nel mutismo dopo la perdita di due persone importanti e il suo aspetto quasi sempre moribondo.
Il tutto gestito da un marito e un padre che crede di aver perso tutto, ma non sa di aver appena incominciato il suo viaggio...
Dal seguito di '5 minuti con te sotto la neve' Silny production presenta a grande richiesta '5 minuti ancora'.
Perché il tempo non è mai abbastanza per amare come vorremmo e come dovremmo.
(Non è necessario aver letto la prima storia!)

Tratto dal Cap 2
- Ma potremmo sempre essere amici no?- chiede lui di rimando.
- Ormai è troppo tardi Justin!- dice lei insicura.
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Tratto dal Cap 4
- Ormai le cose sono andate così, Non possiamo farci niente!- dico io alzandomi e andando verso la porta. Ad un tratto Justin...
- Ma le cosè possono anche cambiare...Non credi?- mi sussurra seduto sul letto.
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Tratto dal Cap 8
- E perchè non l' hai fatto?- chiedo sorprendendomi io stessa della mia domanda. Si sorprende anche lui. Mi alzo dalla sua spalla e mi avvicino a pochi millimeri dalla sua bocca.
- Ricordati: Non è mai troppo tardi!- sussurra per poi eliminare lo spazio tra di noi.

Che valore hanno le parole non dette?
Che valore hanno se scritte qui e poi non lette?
Che valore avrebbero avuto se invece che trasformarle in questo te le avessi fatte sentire?
Queste parole vane le dedico a te, perché sono proprio quelle che non hai pronunciato ad avermi fatto più male.
Una raccolta di tutto quello che avremmo voluto e dovuto dirci, ma non lo abbiamo fatto. Una raccolta di parti di me che ho perso nel tempo e non ho mai recuperato.

-Facciamo un gioco.- propose, con voce convincente.
Mi voltai verso di lui e spostai i capelli dietro alla spalla. -Quale?- domandai, ero curiosa.
-Ti faccio delle domande e tu devi rispondere.- enunciò, restando vago.
-Non mi piace questo gioco.- lo interruppi, scuotendo il capo.
-Non ho ancora finito. - sussurrò, avvicinandosi di qualche passo, posando l'indice e il medio sotto al mio mento. -Se dirai la risposta giusta, potrai togliermi i vestiti.- spiegò, fondendo il suo sguardo con il mio. Mi toglieva il respiro, avrei potuto collassare solo per quello sguardo.
-E se sbaglio?- chiesi, attorcigliando le braccia attorno al suo collo.
-Se sbagli ti svesto io.- replicò secco. Quel gioco mi piaceva, mi piaceva parecchio.
-E una volta finito il gioco?- perseverai con le domande, facendolo quasi spazientire.
-Sta a te immaginare il resto.- affermò, poggiandomi le mani sui fianchi e continuando a tenere su di me quell'occhiata che non mi permetteva di rinunciare.
-Ci sto. -

"...Ma avrei dovuto capirlo
Dal tatuaggio sulla sua gamba sinistra
E la giarrettiera su quella destra
Che aveva la carta per atterrarmi
se l’avesse giocata bene
Aveva il jack, aveva il jack..."

Tutto iniziò ad un concerto...

'Che credi di fare?Di proteggerlo?'Disse lui beffardo.
Il padre alzò la mano pronto a tirare uno schiaffo a lei.
Ma appena cercò di portarlo alla sua faccia lei la bloccò.
Gliela girò.
E senti questa volta il CRACK della sua mano.
Lui gridò.
Vidi gli occhi di Oraison diventare neri come la pece.
Il padre a Aprì gli occhi ancora di più.
Lei si avvicinò a lui e disse 'Avevi ragione...sono pronta...'.

"Sei un porco!" Esclamai allontanandomi di scatto da lui,scivolando sul divano,rise di gusto,tenendosi quasi la pancia.
"Rilassati,non sei il mio tipo." Ma sei gentile,Bieber,grazie,molto delicato.
"Comunque nemmeno tu sei il mio tipo." Mi affrettai a dire.
Fece spallucce,mi sembrò di vederlo per un attimo deluso.
"Non prenderla sul personale,Alex." Disse.
"Invece...com'è il tuo tipo?" Mi chiese d'un tratto,buttandola lì,vago.
"Beh è..." Biondo,occhi color caramello,dolci,bocca a
cuoricino,fisico non troppo scolpito,nasino all'insù,una specie di Peter pan.
Oh,ma questa era la sua descrizione,e a me lui non piaceva.
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Il mio cuore sussultò per l'improvvisa vicinanza,mi allontanai da lui.
"Sai Alex..." Iniziò picchiettando con il dito indice sul suo mento,poi si girò nuovamente verso di me.
Squadrò il mio viso attentamente,poi i miei lineamenti,infine il suo sguardo andò a posarsi proprio sui miei occhi,imprimendosi.
"C'è qualcosa di particolare in te,hai qualcosa di diverso,di misterioso."
Corrugò la fronte,intento a pensare. E adesso cosa vuole questo?
Io? Speciale? Ma va! Ero una normale diciassettenne,anonima.
"E io lo scoprirò." Espresse il suo verdetto finale,sorridendo.

Hola...io sono Jessica Black...bhè che dire,ho 17 anni,capelli castani,occhi verdi..Non dico che sono bella,ma non mi posso definir neanche un cesso.I miei sono morti quando avevo 12,fino all'età di 14 vivevo da mia zia in spagna.Ora vivo a L.A. in un piccolo appartamento e per pagarmelo lavoro in una discoteca(non pensate male,faccio la barista..èè)Diciamo che ho una certa passione per la danza,qualche volta vado in un parchetto abbandonato a ballare,in un certo senso mi rilassa...Non ho migliori amiche, e non credo al per sempre,secondo me è una stronzata èè 'per sempre' e se poi muori ?? cazzo esiste solo nelle favole e non credo che questa sia una favola almeno che io sa una ritardata ma non credo di esserlo...Vabbè lasciamo sta prima che m'incazzo..
Ragazze è la mia prima storia ditemelo se fa schifo così la levo...vabbè se vi piace recensite grazieee..!

Lei:Jordye Simmons soprannominata JO
-dolce
-ma vendicativa
-bella
Lui:Justin Bieber
-puttaniere
-seduttore nato
-ogni ragazza lo vorrebbe!
Questa è la mia prima FF spero vi piaccia :)
-With Love BluGirl-