Steve Rogers/Tony Stark| post-Civil War| melanconico| triste
"Ci bacia la sua bocca, con quelle labbra, e anche il suo collo, il suo petto e qualsiasi altra parte del suo corpo possa raggiungere.
Con quelle labbra tiene anche un segreto, che più di una volta avrebbe voluto svelargli."

Cinque volte in cui un Avenger ha rovinato i vestiti di Phil + una volta in cui non se l'è presa.

[...] Steve ha vent’anni, una famiglia più disfunzionale del normale, dipinge. La sua stanza è piena di disegni a matita e ogni suo pantalone ha una macchia di colore sparsa da qualche parte. Non ha una macchina. Non parla molto, ha una passione smisurata per quei vecchi film in bianco e nero, per i libri di storia e le mappe geografiche. Legge meno di quanto vorrebbe, fuma di più.
Ha Tony.
[Stony/Insecure!Steve/Pre-CaptainAmerica] [Bucky/Natasha]

Deadpool vuole scoprire chi si nasconde sotto la maschera di Spider-man.
Riconoscerebbe quel culetto tra mille.
[Steve/Tony] [Spideman/Deadpool]

Dal testo:
Clint raccolse i due scatoloni impilati davanti all'ascensore e vi si infilò, visibilmente imbarazzato mentre premeva con una certa impazienza il pulsante per scendere e non dover più assistere ad una lite fra "mamma" e "papà".
- "Nostro"? Tony, tu non hai capito. - La maschera di pacatezza che aveva deciso di indossare si stava sgretolando inesorabilmente. - Non c'è un "noi", niente di "nostro" e soprattutto: questo non è un litigio. Sono io che me ne vado e tu che lo accetti. Punto.
Stava per prendere il borsone e lo zaino, per caricarseli sulle spalle ed uscire, ma Tony lo bloccò, strattonandolo.
- Ah. E' così! Quindi questa è la storia di come Tony Stark ha fatto la puttana, era solo quello per te?

Scritta per il prompt: MCU!What if: Tony non rivela di essere Ironman e si attiene alla versione della guardia del corpo. Alla fine di Avengers 1, Steve non riesce a comprendere la relazione che lega Tony a Ironman. (Eccetto quando finalmente la capisce). (POV-Steve, possibilmente)

“Alexan-”
“E’ Alec” disse secco il ragazzo, con un tono che lo stregone non gli aveva mai sentito nelle corde vocali “E’ Alec” ripeté.
Magnus si sentì d’un tratto tagliato fuori, gli parve di essere tornato indietro nel tempo, come se ogni piccolo momento avuto col cacciatore fosse stato solo frutto della sua immaginazione, un sogno forse, uno di quelli in cui lo stregone avrebbe voluto vivere per sempre.
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Nessuno spoiler per chi sta ancora leggendo la saga di The Mortal Instruments (ed è andato oltre Città Di Vetro) ma un grandissimo spoiler per chi sta solo guardando la Serie TV :)

"Se è così, allora perchè non facciamo una scommessa? C'è una cosa che voglio da te, anche se tu continui a negarmela."
"Per l' ultima volta Erik, non addestrerò i mutanti per combattere contro gli umani..." Esclamò Charles seccato, che ormai doveva fare i conti con la stessa richiesta da mesi.
"Credi che discuterei del futuro del nostro popolo davanti ad una scacchiera?"
Charles fece una smorfia contrariata, prima di muovere il suo cavallo contro la torre di Erik.
Tuttavia Il tono di Erik era serio, così come il suo sguardo, perciò Charles si fermo un attimo a riflettere sulla natura di quella scomessa.
"Con te non si può mai sapere Erik... Ad ogni modo, cos' altro potresti volere da me?"
Erik lo studiò attentamente, poi fissò per qualche minuto i suoi occhi, scendendo lentamente ad osservare le sue labbra. Si lasciò sfuggire un sorriso malizioso, prima di mangiare il cavallo di Charles con la sua regina.

Questa storia nasce da una conversazione su tumbrl:
“Mmmh! Profuma di Elfo”, pensò Bilbo
Un momento! Di cosa profumano gli Elfi, esattamente?
In questa storia Bilbo dice quella frase ad alta voce, e Thorin dopo averla sentita non fa altro che rimuginare sul suo significato, come un idiota musone.
Dopo la fine felice della Cerca, Thorin può finalmente chiedere spiegazioni in merito a Bilbo
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{Traduzione di Smells like Elves, postata su AO3 da Emsiecat|| Alternate Universe: Everyone lives, nobody dies|| Bagginshield}

Storia scritta basandosi su questo suggerimento:
NON immaginatevi un Thorin a dir poco furioso, in seguito a un incontro diplomatico (probabilmente con gli Elfi), che, a incontro concluso, agguanta IMMEDIATAMENTE Bilbo, se lo porta in grembo e rimane seduto lì col viso sepolto contro il collo di Bilbo fino a quando non si è calmato (Bilbo semplicemente sospira e dà colpetti alla mano di Thorin, perché sa che o è così, o Thorin potrebbe cominciare a lanciare insulti e magari iniziare una guerra)
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{bagginshield} {traduzione della storia di Emsiecat, postata originalmente su AO3} {alternate universe, everyone lives/nobody dies} {traduzione effettuata col permesso dell'autrice}

Contrariamente a quanto crede Beth, Daryl sa molto bene cosa vuole da lei. E nel momento in cui la giovane si presenta al suo cospetto, decisa a farlo capitolare, scoprirà che sarà lei a dover prendere la decisione più difficile per raggiungere ciò che desidera.

Dal testo:
"Thorin è un nano. Nato nano, cresciuto nano, educato nano.
E come ogni nano ha imparato fin da piccolo che tutto ha un prezzo."

Può il semplice gesto di prendere un ascensore cambiarti la vita?
Se dentro ci trovi un figo pazzesco, dall'aria però alquanto pericolosa, può accadere.
Lo scopre Beth, il giorno che incontra Daryl, pronto a farla ricredere su quello che ha sempre desiderato dalla vita.

Vedere Steve Rogers solamente tre volte alla settimana era snervante.
Insomma, Tony aveva i suoi bisogni e i suoi desideri, ma non era di certo disposto ad aspettare troppo tempo per poterli cogliere.
Steve Rogers, per lui, era qualcosa che andava preso subito, immediatamente, ma a quanto pareva l’altro uomo non era del tutto d’accordo.

[ Stony] [ Linguaggio Parzialmente Volgare]

Raccolta di traduzioni di one-shots di diversi autori, tutte incentrate su Bilbo e Thorin. Ci saranno diversi rating/situazioni/generi, e sarà tutto segnalato nell'indice e all'inizio di ogni capitolo!
Sommario dell'ultima shot pubblicata: I vecchi del prato, di TheBookshelfDweller

È la storia di un giorno di aprile, e di quanto sono fortunati di essere arrivati così lontano, di aver vissuto abbastanza da vedere i capelli l'uno dell'altro diventare bianchi, nel caso di Bilbo, e argentati, in quello di Thorin.