Daniel è stato morso da un licantropo e, secondo la legge americana, è diventato uno schiavo.
La sua storia si sviluppa tra la relazione sbagliata e controversa con il suo padrone, Alexander, che pretende da lui obbedienza assoluta, e il fuoco della ribellione che mobilita i semi-umani di mezzo mondo per tentare di conquistare i diritti che spettano loro...
[Attenzione: Smut!fic. Slash, Soprannaturale e una buona dose di Lemon.]

Dopo una celebre frase di L, Light perde la testa. Strane sensazioni si impadroniscono di lui e, senza che se ne accorga, si avvicinerà sempre più al suo nemico smentendo l'epiteto che è solito dargli.

- Accidenti, sei nella stessa identica posizione di prima! - esclamò proprio la persona a cui stava pensando, e Ryuuji si voltò, con un sorriso vagamente rassegnato.
Un paio di occhi cremisi, vagamente inquietanti ma indubbiamente affascinanti, lo fissavano divertiti. - Te lo stai mangiando con gli occhi, quel ragazzo! - lo prese in giro, sedendosi di fianco a lui. Poi, con un gesto elegante della mano, si scosto dalla spalla una ciocca dei lunghissimi e curatissimi capelli biondi, sempre rigorosamente tenuti sciolti.
[AU - HiroMido con accenni BanGaze e AfuroShirou]

[Furry! PWP] Partecipante al concorso: http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10435300&p=5 ( 4 classificata! )
“ A cosa stavi pensando? Sai che non mi piace quando non sono io il centro dei tuoi pensieri.”Gli sibilò all'orecchio il biondo, mordendogli poi una spalla.
“ Stavo pensando a quanto tu sia carino quando sei geloso.” Ansimò Adam tra un gemito e l'altro, ben conscio che con quella semplice frase avrebbe fatto irritare ancora di più l'altro.

Se volevano stare un po' soli dovevano andare in un luogo dove nessuno li avrebbe visti. In bagno.

“possibile che tu debba fare tutto come L? Possibile che tu non riesca a dire altro?” era davvero infuriato. Ancora una volta si trovava al secondo posto. Non solo nei test scolastici ma anche nella mente della sua ossessione.
Addentò spasmodicamente la tavoletta che reggeva tra le mani e si buttò a sedere sul letto di Near che si era voltato e aveva ripreso a muovere lentamente una macchinina verde.
Una voglia malata, quella di Mello. Voglia di superarlo, di essere il migliore. Il gelo sulla pelle lo fa tentennare... forse cedere.

Mello/Near | Conteggio: ~1.1k
Le labbra di Mello si piegano verso il basso in una smorfia infastidita ogni qualvolta che avverte una risata da parte dei suoi compagni, ma si piegano verso l'alto ed il suo cuore si scalda quando i lamenti impauriti di Near gli colmano le orecchie.

Noah ha 17 anni ed è diverso dagli altri licantropi. Albino dalla nascita. Questa condizione lo porta ad avere poca stima e fiducia in se stesso e nelle sue capacità.
Un’altra cosa che ha Noah è un forte e potente dono di sfiga che lo porterà ad incontrare il suo compagno, la persona che ogni lupo mannaro aspetta per tutta la vita. Ma sarà davvero un bene per lui?
(ATTENZIONE A TUTTI questo è un sequel di “Yeol” e anche se la storia non sarà centrata solo sui vecchi protagonisti è meglio se leggete l'altro racconto!)
- Che ne dici di dirmi il tuo nome, pulcino? - mi sussurrò all’orecchio lui mentre io stavo letteralmente andando a fuoco.
(....)
Cercai comunque di mantenere la calma. - E il codice fiscale non lo vuoi?
Lui sorrise contro la pelle del mio collo. - No, a meno che tu non voglia essere chiamato con quello.

C'erano una volta, in una terra lontana lontanta... insomma basta!! E' sempre la stessa solfa: ormai abbiamo visto addormentarsi e svegliarsi la Bella Addormentata minimo un milione di volte! E che dire di Biancaneve? Insomma: dovrebbe averlo capito che la mela è avvelenata!! Le favole hanno accompagnato la nostra infanzia, dunque cosa potrebbe avvenire se le rivivessimo con i protagonisti degli anime?
Cosa potrebbe accadere se la Bella fosse un ragazzo con i capelli bianchi? se siete curiosi non vi resta che leggere e recensiere numerosi

William Ant, sospettato per truffa, viene trovato morto, con un proiettile nel cranio e una pistola stretta tra le dita. Peccato che il detective Sheller non creda affatto ai casi così semplici. Ma quando neanche il suo partner pare fidarsi del suo istinto ed un colletto bianco continua a ronzargli un po' troppo vicino, tutto si fa un po' troppo complesso anche per i gusti di Tiberius.
Terza storia della saga Detroit Police Department.

"Mi chiamavano Red. Un po per il mio temperamento, un po per il mio colore di capelli, un po perché ogni mix di spezie che preparavo durante le lezioni dello sciamano, veniva fuori sempre rosso anche quando di rosso non c'era nessun ingrediente. Lui la riteneva indicazione di sangue e sventura ma io non gli avevo mai dato davvero retta. Almeno non all'ora."
Il mondo non è più quello di un tempo. I pochi sopravvissuti si sono organizzati come potevano, alcuni accampandosi su isole, altri sfruttando le fonti di energia delle città abbandonate, altri ancora spostandosi in mare, e organizzandosi in vere e proprie flotte di pirati. Saccheggi, sangue, morte, sesso. Cose che insegnano a sopravvivere, cose che a volte cambiano profondamente. Anche chi, ancora, ha la speranza in un futuro migliore.
Nota: la storia, nel proseguire, tratterà scene estremamente crude, forti e con contenuti sessualmente espliciti. Si raccomanda la lettura solo a coloro non impressionabili.

Tutti gli uomini sono soggetti alla legge dell'amore: un sentimento irrazionale che ci sovrasta e lega ad altri, anche se non ce lo aspettiamo... anche contro la nostra volontà! L'amore ci unisce anche a coloro che crediamo di odiare... " l'amore non si desidera, l'amore non si cerca, lo si vive e basta! ". Mello si troverà ad affrontare ciò che l'amore veramente è, non solo la maschera dietro cui si nascondeva, innamorandosi di colui che ha sempre odiato, che considerava un nemico da battere ad ogni costo... Near sarà una trappola da cui non riuscirà a fuggire...

- Che c’è?-
- Non dire “che c’è” in quel modo. Lo sai “che c’è”-
- Perché, in che modo dico “che c’è”?-
- Senti, mi hai confusa con i tuoi giochetti e, hem, con quel tuo mordicchiare le labbra-
Mi ha guardata e ha sospirato:- Si, lo so, non ne vado fiero. Io non sono così, tu invece ci sei abituata-
Ora ero arrabbiata sul serio:- Sono abituata a COSA?-
*contaminatio*

-Tu vuoi essere meglio di me. Credi di esserlo, Mihael?-
Bisbiglia il tuo nome in modo impossibile, assaporandone le sillabe, gustandone ogni lettera. Una vittoria sottile e infima, ad aggiungersi a tutte le altre che ha conquistato.
La pistola scivola fuori dalla tua tasca troppo in fretta, inevitabilmente contro la sua tempia. Ti conosce troppo bene. Irritante Near, e i suoi giudizi onnisapienti.
-Non lo credo. Io lo sono.- sbotti, uno spettro del tuo ghigno arrogante in volto.
-Sbagliato.- mormora, quasi apatico. -Come puoi pretendere un puzzle perfetto senza unirne i tasselli?-
(Mello/Near. Sì, ancora.)

C’era una volta, in una fattoria nel più sperduto far west, un cowboy di nome Walter che aveva una pecorella la cui lana, se filata a dovere, si trasformava in puro oro.