«Ho chiesto dove sei stato.» Ripetè, calmo. Di una calma algida, come un fuoco freddo sul punto di divampare. Pareva trasmettere una tensione sotterranea, come se stesse tenendo a bada qualcosa.
Avrebbe dovuto scattargli una lampadina, un allarme in sordina che c'era qualcosa che l'aveva reso scontento. Conosceva abbastanza bene Lan Wangji da poter dire con assoluta e incontestabile certezza quando questo fosse sul punto da perdere le staffe. Lo capiva dalla rigidità della postura, dai tratti del volto, dal modo che aveva di guardare e, ancor più, dal peso che avevano i suoi silenzi.
Doveva capirlo che era irritato - infuriato, quasi.
[ Lan Wangji x Wei Wuxian ]

Le sue labbra avevano il sapore del Sorriso dell'imperatore, acido e forte e intenso e proibito. La consistenza morbida si piegava sotto ai suoi denti, e il gemito basso che ne scaturiva era il più dolce dei suoni che le proprie orecchie avrebbero mai potuto udire.
Persino le note del suo guqin non raggiungevano le medesime vibrazioni che quel singolo singulto soave e sfilacciato aveva prodotto sui suoi nervi, pizzicandoli come corde ed irradiandosi, vibrando, in ogni vena fino a trovare una congiunzione al basso ventre, là dove gli occhi non avrebbe dovuto osare posarsi né mani raggiungere.
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Dai lombi fatali di questi due nemici
toglie vita una coppia d'amanti avventurati,
nati sotto maligna stella,
le cui pietose vicende seppelliscono,
mediante la lor morte...
Agreste e Dupain sono due famiglie nobili di Paris, una città ricca di mistero e magia.
Una notte, il patriarca degli Agreste condanna i Dupain alla morte e dalla strage della famiglia, una bambina si salva: il suo nome è Marinette.

Eren annuisce deciso e si sistema meglio sulla poltroncina, piegando il capo leggermente all'indietro e lasciando che l'amica gli sistemi un telo sulle spalle per proteggere gli indumenti dai capelli svolazzanti.
"Bene, cominciamo".
PHERONIA IS BACK! Enjoy some Smut!;)

[Eren/Levi] [Modern!AU] [Photographer!Eren]
“Posso farti una foto?”
Eren osserva il modo rapido in cui l’uomo sdraiato accanto a sé volta il capo, guardandolo con un’espressione incuriosita. “Come, scusa?” domanda senza smettere di fissarlo, portandosi una mano a grattarsi il pettorale nudo.
Il ragazzo punta il gomito contro il materasso e osserva rapito quegli occhi di ghiaccio genuinamente intrigati.
“Una foto… o anche più di una. Me lo permetteresti?”
Levi, così si chiama il proprietario di quello sguardo freddo e penetrante, inarca ancora di più le sopracciglia. “E’ una cosa che fai solitamente con tutte le tue avventure di una notte?”

[Eren/Levi] [Modern!AU]
“Lui è Heichou,” annunciò Hanji con tono solenne, accarezzando il pelo del gattino. “Il tuo nuovo migliore amico.”
Levi si mise a ridere, immaginando che fosse tutto uno scherzo. Poi, però, la donna gli lasciò il felino tra le mani, estrasse un libro dalla borsa intitolato ‘Tutti i segreti per prendersi cura di un gatto’ e si chiuse l’uscio dell’ingresso alle spalle con un semplice cenno, sorridendo diabolicamente.
Levi impiegò qualche attimo nel rendersi conto che l’amica non stesse affatto scherzando. Portò l’animaletto all’altezza del volto e lo scrutò bene: aveva due grandi occhi verdi che lo guardavano curioso e aveva smesso di miagolare da quando lo aveva preso in braccio. Gli grattò la testa con l’indice e il cucciolo provò a dimenarsi, quasi come a voler scendere. Levi lo appoggiò sul tavolo e lui tornò lesto dentro il trasportino, ancora molto impaurito.

[Eren/Levi] [Modern!AU] [TattooArtist!Levi]
“Non facciamo tatuaggi ai mocciosi qui. Vai a giocare coi trasferelli prima che chiami i tuoi genitori.”
Eren si sentì arrossire a quelle parole. “Ho diciott’anni compiuti, in realtà.”
L’uomo alzò le sopracciglia, ma non replicò. Prese l’agendina nera che Hanji aveva appoggiato sul bancone e cominciò a scribacchiare qualcosa al suo interno.
“Quindi...” mormorò la donna con tono allegro, rivolgendosi al suo collega come se non fosse successo nulla. “Hai il tempo di fare un tatuaggio al nostro giovanotto! Oh sì, caro, lui è l’altro tatuatore dello studio… si chiama Levi.”

Eren è quello che diventa un sacco di patate durante le serate alcoliche. Levi è l'unico adulto responsabile in tutto il Corpo di Ricerca. Jean è quello inappropriato. Sasha è quella delle metafore sul cibo. Armin è quello che sa sempre cosa dire. Mikasa è quella che invece dice sempre la cosa sbagliata. Erwin è quello che sa. Hanji è quella che dice di voler fare esperimenti sull'accoppiata alcol-giganti quando in realtà la coppia su cui vuole sperimentare è un'altra.
Ci sono mattinate di doposbronze, addestramenti che finiscono male, missioni pericolose, capitani che hanno bisogno di disordine nella propria vita e quindicenni che imparano cosa voglia dire essere adulti. Ci sono baci nascosti, amici esplosivi e domande scomode. Ci sono responsabilità importanti e promesse da mantenere. C'è zucchero, c'è rabbia, ci sono sentimenti confusi che non hanno un nome. C'è il conforto di un bacio e la consapevolezza di non essere soli a portare il peso del mondo sulle spalle.
Ma soprattutto, ci sono due persone che si prendono cura l'uno dell'altro.
[Eren/Levi] [Canon!Verse] [Post prima stagione anime]

Al liceo di Marinette, l'eccitazione è alle stelle: alcuni ragazzi provenienti dal Giappone sono arrivati nel loro istituto per uno scambio culturale e due di loro sono stati assegnati alla classe di Marinette. Ma cosa succede quando Papillon sceglie come sua prossima vittima una creatura non umana? E perché Ladybug e Chat Noir non intervengono?
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Dal capitolo:
«Wow, è tua? Come hai fatto a portarla qui dal Giappone» chiese Adrien affiancando Hikari e chiedendo il permesso all’animale di poterla accarezzare.
«E’ una lunga storia. Ti piacciono i gatti?»
«Molto» rispose Adrien sorridendo a Gatomon, che dopo un po’ di titubanza aveva lasciato che il ragazzo la toccasse.
[...]
«Potrebbe essere… Papillon deve aver scelto quel Digimon senza sapere di cosa fosse capace e ne ha perso il controllo. Questo spiegherebbe la forza e la rabbia che lo porta a distruggere tutto senza un motivo ben preciso.» rispose Marinette pensierosa. Poi arrossì di colpo. Ma che le stava succedendo? Era già la seconda volta che riusciva a parlare con Adrien senza farsi prendere dall’ansia.
[...]
«Mi dispiace ragazzi.» disse aprendo la sua borsa a tracolla. «Ma avete ragione, c’è bisogno di Ladybug. E io devo andare.»
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Crossover: Miraculous / Digimon Adventure

(Yuuri x Victor)
Yuuri baciava come un ragazzino e faceva l'amore come un uomo.
[Partecipa alla “Corsa di San Valentino – Baci rossi e blu” di Fanwriter.it & Torre di Carta]

[Eren/Levi] [Canon!Verse]
"Io ti dovrò uccidere.”
Silenzio. Eren poteva quasi sentire il suo cuore battere all’impazzata.
“Se perderai il controllo, da gigante, io dovrò ucciderti. Ho fatto una promessa, te lo sei dimenticato?”
“No, certo che no.”
“E allora come puoi essere così egoista e chiedermi una cosa simile?”
Eren si sentì colto alla sprovvista, perché a quello non ci aveva mai pensato.
“Io non-“
“Mettiamo che io faccia come dici tu,” lo interruppe Levi, senza distogliere lo sguardo dal suo. “Poniamo il caso che io decida di godermi il poco tempo che mi resta su questa terra. Con te. Come potrei trovare la forza di adempiere a quella promessa?”

Quindi se divento più alto di te...tipo così, mi sposerai, vero?
Che ne dici di vedere se quel momento arriverà realmente, tappetto?
Una scommessa fatta ingenuamente, da bambini, lega Adrien e Marinette: purtroppo, però, la vita li divide e i due si perdono di vista, non incontrandosi più.
Dopo sette anni, Adrien torna a Parigi e sembra più che mai determinato a vincere la scommessa che fece da piccolo...

*IN REVISIONE*
Non pensare a niente.
Non pensare a ciò che succederà.
Pensa a quando eri una ragazza come tutte le altre.
Pensa a quando eri solo Tikki.
Prima ancora della creazione dei Kwami e dei Miraculous, esistevano due regni: in lotta l'uno con l'altro, essi vivevano in continua tensione, fino a quando uno dei due, Routo, non si mosse per distruggere quel filo che teneva il tutto.
Sette persone, sette giovani, furono chiamati per sconfiggere il nemico.
Tikki era una di loro.
Tikki era la prima Portatrice.

[AU][Riren][XIX Secolo, Londra]
«Credete nel soprannaturale, signor Jaeger?»
A quella domanda Eren avrebbe davvero voluto far uscire a calci nel didietro il cliente, ma la sua educazione non glielo permise.
Soprannaturale? Sul serio?
Eren non aveva mai avuto tempo per dedicarsi ad angeli, demoni, fate e quant'altro.
La nobiltà deve avere un bel po' di tempo libero, evidentemente.
«Forse.» rispose, decidendo di rimanere sul vago.
Un sorriso si fece strada sulle labbra dell'uomo, che si riavvicinò al bancone, abbastanza da far sentire il suo respiro pesante al ragazzo.
«Avreste tempo, stanotte, per un'incursione? Ho bisogno di un uomo come voi che non si faccia problemi a premere un grilletto. E che lo sappia premere bene, soprattutto.»
Tutto, nella testa di Eren Jaeger stava dicendo di rifiutare quell'invito.
Eppure, Eren annuì, accettando così la proposta dell'uomo.