Dall'incendio l'amore per Derek è diventato qualcosa di effimero ed irreale, che non ha più senso, specialmente la questione del Legame. Un bisogno naturale per un Alpha che non sente e non vuole provare, preferendo qualcosa di più fugace che non lo possa ferire, ma l'incontro con un giovane Beta potrebbe restituirgli di nuovo il significato della parola: amare.
[Sterek | Omegaverse]

New York City, American Ballet. Blaine Anderson e Kurt Hummel sono due ballerini classici dagli stili molto diversi: l'uno appassionato e impreciso, l'altro impeccabile e gelido. Si trovano da un giorno all'altro a concorrere per lo stesso ruolo, guidati da una delle più grandi étoile di tutti i tempi. La loro sarà una gara affannosa alla ricerca della perfezione? O vi sarà qualcos'altro ad aspettarli alla fine della strada?

[Questa storia partecipa al contest "Daddy!Klaine summer Challange", indetto da Flan e Ginny_Potter]
Blaine è un papà che da troppo tempo continua a scappare da un passato oscuro e che non lo lascia andare. Un giorno, sbirciando su internet, trova un'offerta irripetibile e decide di condividere il proprio appartamento con Kurt Hummel.
Non è facile far combaciare due vite, figuriamoci se unite a quella di una bambina. Prendente Parigi, un Blaine pittore che ha fatto dei colori la sua vita, e un Kurt che non crede più che nulla possa fargli battere il cuore. E poi amalgamate il tutto, proprio come su una tela.
- Quella stessa notte, poi, le gambe nude e intrecciate a quelle di Kurt che gli liscia indietro i capelli, Blaine trova il coraggio di sussurrare qualcosa vicino al suo viso, guardandolo negli occhi.
“Sei il mio colore preferito.” -

Blaine non dimenticherà mai il momento in cui si è voltato e ha incrociato gli occhi azzurri di Kurt per la prima volta, perché ha la piena convinzione che quello sia stato il primo momento in cui la sua vita ha iniziato a prendere forma. O meglio, il momento in cui la sua vita è cominciata e basta.
Avete presente quando pensate ad un momento particolare della vostra vita e non riuscite a ricordare niente, ma proprio niente, che sia accaduto prima di quel momento?
Ecco, quando Blaine pensa al primo vero ricordo della sua vita, gli torna in mente una voce angelica e due occhi che hanno rapito il cielo in un battito di ciglia.
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Blaine ha dodici anni quando incontra Kurt per la prima volta, e dal primo secondo in cui posa lo sguardo su di lui, se ne innamora perdutamente.
I due diventano amici, crescono e insieme a loro crescono anche i sentimenti di Blaine, la convinzione che prima o poi il destino li avrebbe portati a stare insieme, e invece la vita li porta su due strade diverse.
Quando Blaine realizza che Kurt ha imboccato la peggiore, tocca a lui salvarlo dalle macerie e curargli le ferite.

Dal primo capitolo:
Coop annuì e volse lo sguardo supplichevole verso Kurt, che spalancò gli occhi.
“Aspetta, cosa? No, andiamo…Io forse lavoro principalmente a casa ma questo non significa che ho un sacco di tempo libero. inoltre, non sono un babysitter, che dovrei fare con un ragazzino?”
Coop fece lo sguardo da cucciolo. Mannaggia a lui, conosceva perfettamente come intenerire Kurt.
“Non è un bambino, ha diciassette anni, Kurt. Diciotto ad agosto. Ha solo bisogno di un po’ di compagnia di quando in quando durante la settimana e qualcuno che gli mostri come andare in giro per la città in modo sicuro. Oh, e un passaggio dall’aeroporto a casa, domani.”
traduzione italiana della fan fiction americana omonima di anxioussquirrel, a opera di Helena Melime
TRADUZIONE A CURA DI MANU00 A PARTIRE DAL CAPITOLO 19

"Castiel inclinò la testa di lato socchiudendo appena gli occhi. Nel suo sguardo non c’era compassione, né pena, c’era una sorta di comprensione. Per un attimo a Dean sembrò una comunicazione tra anime perdute."

"Non morire" gli chiede allora Dean, come se stesse ordinando una delle sue crostate. E Castiel ride al pensiero della sua implacabile ossessione per le torte, anche se da ridere non c'è niente.

DESTIEL. Castiel e Dean sono legati indissolubilmente. Per Cas è arrivato il momento che il cacciatore scopra tutta la verità sul perchè il loro rapporto sia cosi speciale e cosa si cela dietro la sua cicatrice sulla spalla. Un tuffo nel passato gli chiarirà le idee mostrando che, nonostante l'apparente rifiuto per l'angelo, fare a meno di lui è praticamente impossibile.
* One shot scritta sotto "ricatto" *

Questa storia partecipa al progetto "Big Bang Italia", indetto da Flan ed Alanna! :)
"Blaine si era chiesto spesso cosa fosse diventato il loro rapporto. Avevano bisogno l'uno dell'altro come aria da respirare, e ogni volta si trovavano come se non avessero scelta. Era come una droga; intenso e proibito eppure indispensabile, con l'unica differenza che li faceva vivere, e non star male. Insieme si ferivano ma separati sentivano la mancanza dell'altro. Era impossibile immaginare una vita in cui non ci fossero le braccia di Kurt o le carezze di Blaine. Forse era stato così dal primo istante, da quando Blaine aveva posato gli occhi su Kurt e aveva capito che quel ragazzo sarebbe stato la sua rovina, ma anche la ragione del suo respiro. Avevano bisogno dell'altro per vivere, per respirare, per credere. Era come se fossero gli stessi pezzi di un'anima rotta: solo insieme potevano funzionare."
(Badboy!Kurt)

“Che c'è?”, chiese Kurt a quel punto, passandosi una mano tra i capelli. “Adesso che sai che sono gay vuoi buttarmi giù dalla macchina?”
“Sarebbe poco cortese da parte mia.”, puntualizzò Blaine, cercando gli occhi di Kurt per un singolo istante. “Considerando il fatto che anch'io sono gay.”
Kurt a quel punto fece uno strano suono, qualcosa che assomigliava vagamente a uno squittio vittorioso. “Lo sapevo.”, si limitò a borbottare. Blaine lo guardò con un sopracciglio alzato.
“Che c'è?”, gli chiese Kurt. “Sarebbe stato un vero peccato se tu fossi stato etero, Blaine. E poi, chiamala vittoria personale: io ci avrei scommesso, anche se hai quell'aria da sono-etero-e-spezzerò-ogni-vostro-cuore.”
(...)
“Beh-”, esordì Blaine a quel punto, gettando una veloce occhiata agli occhi azzurri di Kurt. “Siamo arrivati.”
Kurt si guardò attorno e sorrise leggermente.
“E' stato un piacere.”
“Soprattutto perché ti ho aggiustato la macchina.”
“No, solo- tu. Conoscere te. Tu sei, beh...qualcuno che vorresti intercettasse la tua vita.”
.
(MagicMike!Klaine)

Era tutta colpa delle mani di Stiles.
Derek non sapeva nemmeno come mai si era concentrato quasi subito solo su quelle. Forse perché per tutto il tempo Stiles aveva dovuto aprire barattoli e boccette di ogni tipo, e infilare le dita in una infinità di diversi tipi di polveri. O toccare con cura foglie e bacche, travasare, pesare, rinvasare e richiudere ermeticamente un numero in apparenza infinito di contenitori differenti. Le sue mani non erano state ferme un solo istante. I suoi polsi non avevano fatto che ruotare e flettersi e poi ruotare ancora, mostrando il rilievo netto delle ossa, e dei tendini.
Derek trovava che ci fosse un che di ipnotico nello scorrere di tutti quei minuscoli, sottilissimi granelli tra le dita di Stiles. Era una visione ammaliante e sensuale. E, oltre tutto, lo era in maniera così casuale e involontaria da essere molto più sexy di quanto lo sarebbe mai stato un insieme di pose o di movimenti studiati apposta per sedurre.

[TRADUZIONE by waywf] - Questo è un sequel, quindi vi consiglio caldamente di NON leggerlo se prima non avete letto "Let's Play Pretend". (E in tal caso fermatevi qui ed evitate anche il resto dell'introduzione causa SPOILER)
Se invece l'avete letta, probabilmente alla fine vi sono rimaste molte domande: che cosa si nasconde nel passato di Kurt e Rachel? Cosa succede dopo che ha bussato alla porta di Blaine? Cosa riserva il futuro al nostro trio? Avranno mai il loro lieto fine?
Questa storia risponde a tutte.

Sta di fatto che Kurt è seduto lì da solo. Quando il suo cervello elabora questa informazione, il ragazzo si dice che no, non è solo. Non davvero. Tanto per cominciare, non è l’unico single sfigato che ha deciso di consolarsi con una birra – una Carlsberg, se la memoria non lo inganna. Ci sono un mucchio di uomini, giovani o meno, accasciati e in disparte su uno dei tanti tavolini del bar, mentre altri gli fanno compagnia al bancone. Kurt, comunque, è abbastanza sicuro di potersi considerare il più carino là dentro.
E, Dio, spera seriamente che non sia l’alcol a farglielo credere, perché se così fosse sarebbe davvero deprimente.
-
Otto volte in cui gli stessi Kurt e Blaine si incontrano, ma sempre in modo diverso. Passo dopo passo.

Kurt e Blaine vivono entrambi a New York ma non si sono mai incontrati.
Blaine è il tipico ragazzo che vuole godersi la vita: studia musica di giorno, lavora di notte e scopa tutto lo scopabile. E dalla sua postazione al bancone del "21" la scelta era piuttosto vasta.
Per non parlare del fatto che il locale fosse un pub di stripper, gay.
Non crede nell'amore, o nei legami stretti oltre quelli familiari -e anche lì ne avrebbe da dire-
Finché un ragazzo dalla pelle diafana, dei seducenti occhi azzurri e il corpo più sexy che aveva mai visto non era diventato il nuovo ballerino del locale.
Credeva di poterlo gestire, di sapersi muovere.
Ma il destino se ne frega di quello che noi crediamo.

I try to be a poet
but since I met you
I've never been good
in words

Blaine OOC, Kurt.. beh, diciamo anche lui.