{ShinOji}
"Di che diavolo ha paura?
No, non ha paura. Non ha paura di un oggetto inanimato che vola solo a undicimila metri d’altezza.
E’ tutto apposto.
Tutto okay.
Non c’è niente che non vada bene.
“Hey, Monkey boy, mi sembri teso.”
“Eh?” abbassa gli occhi sul posto accanto al suo.
Oh no.
No.
19-C.
Invece sì. Non ha sbagliato. 19-C, è scritto sul biglietto, e anche sopra le cappelliere. Quindi quello è il suo posto.
E Shinsou è al 19-B.
Merda."

A volte un'amica testarda è proprio quello che ci vuole per sbloccare una situazione d'impasse, lo capiranno a loro spese Eijiro e Katsuki nel corso di alcuni imbarazzanti, divertenti, folli, ma anche dolci episodi visti con gli occhi di un gruppo di adolescenti.
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Inizialmente avevo concepito quest'opera come un racconto da non suddividere, ma poi andando avanti con la scrittura mi sono accorta che stavano venendo fuori più pagine di quante ne avessi immaginate. Ho cercato comunque di fare capitoli non troppo lunghi affinché non diventassero pesanti, mi sono divertita molto a scriverla e spero che vi piaccia :)
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Main pairing: Kirishima x Bakugo
Accenni: Sero x Kaminari, Mina x Kirishima, Mina x Kaminari, Mina x Sero

Ora, Killua non aveva la benché minima idea di cosa fosse preso a Gon in quel periodo.
L’unica conclusione plausibile era che si fosse trasformato in un licantropo in calore.
Da un mesetto a quella parte, per Gon, ogni occasione era buona per diventare l’inizio di qualcosa di piccante. Non perdeva mai l’opportunità per cercare di provocare il ragazzo dai capelli argentati.
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[Capitolo Extra di Exactly Another Teen Story - Non è necessario averla letta]

Capelli decolorati, occhi di ghiaccio, aria misteriosa e da delinquente.
Sorriso da mille watt, occhi vispi e allegri, un'ingenuità senza pari.
Un gruppo di amici, una scommessa, e un mese e mezzo per vincerla.
Basta dimostrare che l'apparenza inganna, sarà davvero così?

[OtaYuri]
Questa os è stata scritta per il WritOber indetto da fanwriter.it
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Tratto dalla storia:
A Yuri vennero i brividi. Un occhio di bue illuminò la sua figura sinuosa che si muoveva leggiadra sul ghiaccio e la folla s’infiammò di adrenalina quando anche Otabek lo raggiunse.
Danzarono sul ghiaccio in perfetta armonia, strusciando i corpi l’uno con l’altro, scivolando aggraziati quando incontrandosi e quando separandosi.
Gli spalti in delirio gridavano al loro trionfo e quando la musica scelta da Otabek cessò, il boato di ovazioni che riempì il palazzetto fu assordante.
Con l’adrenalina a mille nelle vene, Yuri trovò quel coraggio che ancora non era riuscito a trovare con il suo ragazzo.

[Yarichin Bitch Club]
{Questa mini-long partecipa alla challenge “Goodbye Summer”, ideata dal gruppo Facebook “Boys Love – Fanfic & Fanart's World”}
Spesso s’incontra il proprio destino nella via che s’era presa per evitarlo.
(Jean de La Fontaine)

[Kiribaku]
Dal testo:
"Bakugou non è mai stato bravo in queste cose, in realtà non è mai stato bravo con nulla che riguardasse in generale il contatto fisico. Per lui il concetto è sempre stato semplice: odia essere toccato, punto e basta, e il fatto che questo concetto non si applichi a Kirishima lo manda in totale confusione mentale. Perché non gli ha mai dato fastidio il fatto che lo toccasse ma fino a questo momento si era trattato di un braccio sulle spalle o una pacca sulla schiena; quello che Kirishima sta facendo in quel momento invece è stringergli i polsi con le mani indurite dal suo quirk e fissarlo possessivamente, tanto che Bakugou riesce a percepire il suo tocco su di sé anche sul resto del suo corpo, solo tramite il suo sguardo."

[ATTENZIONE] Questa storia può essere letta singolarmente, ma nasce come proseguimento e completamento della precedente "Istinto o sentimento?", a voi la scelta dell'ordine in cui leggerle e se leggerle. Grazie, fine comunicazione :)
TRAMA: Dopo un incidente avvenuto nei dormitori della Yuei, a causa del quirk di un villain, Bakugo, Kirishima e Kaminari si trovano fare i conti con le conseguenze delle loro azioni, azioni molto poco caste.

{SPOILER su Shinsou} {Shinoji} {OOC perché non si sa mai!}
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"Facciamo così, Monkey boy. Io non ho con me la bici, non potevo tenerla in stanza, ma possiamo sempre farci un giro o due di corsa. Tu scarichi l'adrenalina in eccesso e io mi faccio un sonno ristoratore. Ed è anche un allenamento, sono sicuro che lo stai trascurando, eroe Tailman."

[Yarichin Bitch Club]
{Questa mini-long partecipa alla challenge “One picture - one fanfiction” ideata dal gruppo Facebook “Boys Love – Fanfic & Fanart's World”}
Gli disse che l’amore era un sentimento contro natura, che dannava due sconosciuti a una dipendenza meschina e insalubre, tanto più effimera quanto più intensa.
(Gabriel García Márquez)
[Tamura x Yaguchi]

In un sabato pomeriggio come tanti, sullo Yuei, per la precisione sul dormitorio maschile, si abbatte il potere di un quirk devastante, che va a toccare i sentimenti e gli istinti più nascosti degli studenti.

[Yarichin Bitch Club]
Non è strano?
Ignoriamo chi ci adora, adoriamo chi ci ignora,
amiamo chi ci ferisce, feriamo chi ci ama.
(Bob Marley)
[Tamura x Yaguchi]

　❪　#krbkweek2k19 | DAY 1．❫
　 　 • ᴅᴀɴᴄᴇ;　• ꜱᴜɪᴛꜱ;　• ᴍᴜꜱɪᴄ.
　
[. . .] mentre Nastro Adesivo scuoteva il suo cellulare in aria e Orecchie Strane salvava i timpani di tutti accompagnando e sovrastando le voci di Occhi da Procione e Tipa Trasparente con la propria, ciò su cui le iridi scarlatte di Bakugou si erano concentrate tutto il tempo era stato il sole; quell'ammasso di rosso fragola che ora dormiva affianco a lui.

Bakugou non sopporta il freddo.
Per fortuna, Kirishima è pronto ad aiutarlo.
[Fantasy!KiriBaku per il #p0rnfest12]

[P0rnFest#12]
Fandom: BOKU NO HERO ACADEMIA
Coppia: Hitoshi Shinsou / Shota Aizawa
Prompt: “I tuoi gatti ci stanno guardando”
Note: Ambientato in un ipotetico futuro in cui Shinsou è un prohero e già maggiorenne.
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Esitante, con un vago malessere allo stomaco, Hitoshi sostava di fronte alla sua porta, una mano stretta al petto, a torturare il cappotto che pareva troppo stretto, la sciarpa a pungergli in maniera fastidiosa il viso arrossato dal freddo. Le narici avevano preso a pizzicargli, forse in previsione di un possibile raffreddore, mentre le orecchie avevano già da un pezzo perso sensibilità. Il suo fiato condensava con l’aria della sera, la neve già a riempire le sottili impronte che si era lasciato alle spalle, sugli scalini e nel vialetto che precedevano l’ingresso alla villetta.
Si sentiva a disagio. Era da quasi quattro mesi che non si vedevano.