Eliza:
Una ragazza timida, associale e innamorata persa di James.
James:
il classico bel ragazzo che piace a tutte e innamorato di Emily.
Una finta fidanzata e delle compagne di classe insopportabili.
Tra litigi, riappacificazioni e tradimenti, Eliza riuscirà a confessare a James l'amore che prova per lui?
Leggete e lo scoprirete!! R&R

C'è Alessandro e c'è Giorgia.
Compagni di banco, amici, nemici e forse anche qualcosa di più.
Dal capitolo 1:
-Toh chi c’è! Castelli credevo tu fossi morto travolto da una valanga di neve laggiù in Trentino! Noto con dispiacere che sei ancora vivo- Scherzò la ragazza sorridendo al moro che le si era avvicinato.
-E no mia cara! Le mie vacanze natalizie sono state bellissime e purtroppo per te non ho subito nessuna amputazione e non mi sono rotto nemmeno un ossicino sciando fra le montagne innevate…-
- ….con le caprette che ti facevano ciao! Senti Heidi hai mica un accendino da prestarmi o laggiù, nella baita del nonno, usate ancora i fiammiferi?!-
Dal capitolo 11:
Sotto a quel portone, con la sola luce dei campanelli accanto a loro a illuminare i loro volti, Alessandro e Giorgia si erano continuati a baciare, incuranti dell’ora e di essere visti da qualche passante.
Baci appena accennati, alcuni più profondi, morsi, risate dai respiri spezzati anche in quel momento così intimo, così loro.

lei era il bersaglio degli scherzi di lui, lei una bimba timida e ciocciottella che vedeva in lui il suo peggiore incubo. Che succede se lei se ne va, per tornare solo otto anni dopo? è tutto come prima o per una qualche ragione nascerà qualcosa di bello?
Dal capitolo:
Lei che stava porgendo la mano si blocca come fulminata- I-Ian?- la guardo interrogativo non capendo il suo cambiamento repentino, che le è preso?
Si schiarisce la gola - Ian…Knight?- a quanto pare le hanno già parlato di me. Sorrido strafottente.
-il solo ed unico- sbianca completamente.

Immaginatevi una città italiana. La periferia, di questa città italiana. Un liceo classico fuori mano, una classe normale, coi suoi problemi ed i suoi pregi.
Una famiglia, due sorelle.
Ed una di queste è la mia protagonista.
Bea, Beatrice. Una "ragazza di periferia", che si destreggia in un mondo che forse le sta troppo largo.
E con lei i suoi amici, sua sorella, la sua famiglia..
Ed un ragazzo che bussa alla porta armato di un impermeabile giallo canarino e di un sorriso che sembra incarnare il cielo.
Ed eccola, lascia che sia.
Con un titolo che è la traduzione di "let it be", la storica canzone dei Beatles.
Che è la storia che sogno da anni, anche se non è esattamente uguale a quella che ho sempre voluto scrivere.

La domanda del giorno, da una settimana a questa parte è: "Ma Iz, non sei contenta?"
La mia risposta? No!
Ma siete stupidi o cosa? Cos'è tutta questa voglia di avere fratelli? A me essere figlia unica andava più che bene. E mio padre mica lo capisce che io un fratello non lo voglio!
Tantomeno quel decerebrato. Meno che mai quel decerebrato.
Che oltre ad essere decerebrato è cafone, testardo, odioso e anche bello. Il che è ancora peggio, perché non c'è giustizia divina!
Col caratteraccio che si ritrova, doveva avere il naso grosso e gli occhi storti, invece è dannatamente bello...
[Momentaneamente in stand-by]

Cosa vi aspettereste da una vacanza in un villaggio? Sole, mare, magari qualche flirt estivo.. niente di più! Questo è ciò cui pensava Francesco, quando, con i suoi amici dell'università, è partito per la Puglia, per una vacanza post-laurea. Ma è bene fare attenzione a scegliersi le compagnie con cui passare quattordici giorni della propria vita.. altrimenti si può incappare in una scommessuccia, dapprima innocente, ma che costringe il nostro povero protagonista, sciupafemmine e perennemente single, ad imbarcarsi in un'avventura con una ragazza.. come dire.. non proprio della sua 'taglia'..

Svegliarsi alla mattina in una stanza semza sapere chi sei è un classico clichè da film. Una carta d'identita tutta scarabocchiata, un misterioso messaggio nascosto dietro una tapparella e un'armamentario da super killer... chi è in realtà Jack? Misteri, Mostri e psicopatici decisamente un inno alla follia !

Piccola storia che mi è venuta in mente alla fine della terza stagione ^-^
È una DxG (purtroppo, coppia poco appoggiata in questa sezione :3)
Enjoy!

-”Nella vecchia fattoria ia ia o” buongiorno, in cosa posso servirla?- Chiese con un tono annoiato Cecilia, cercando di non inciampare nella gabbia di Giancarlo, la cavia peruviana da poco acquistata.
-Io vi mando tutti in galera!-
-Buongiorno abominio della natura-
-Stai zitta strega! Avete per caso una scimmia in negozio??-
-Si, si chiama Ugo-
-Dimmi che stai scherzando!-
-Per il nome? No, si chiama veramente Ugo-
-Per la scimmia! È due ore che sento delle urla degne di Tarzan che provengono dalla tua tana-
-Ha problemi di coliche, il cucciolo-
Iago e Cecilia. Il macellaio e l'animalista convinta.
Una battaglia persa in partenza.

Giada vuole solo sesso e incontra il suo tipo ideale,al quale proporre un'intesa del genere:Diego.
Le vicende narrate si posizionano più di un anno prima rispetto a quelle narrate ne "I disegni dell'amore". E' la storia di Giada e Diego,ma si può leggere svincolata da I disegni dell'amore.
-Ok...allora diciamo che accetterò il tuo invito solo ad una condizione-gli rispondo.
-Ho capito che non me la dai...-mi risponde veloce Diego.
Rido.-Non è proprio quella la condizione. Anzi...diciamo che quella è una condizione trattabile. Dopotutto stasera sarebbe la seconda volta che ci vediamo-. La terza per me se conto anche la volta che l'ho visto all'officina.
-Sei senza pazienza...-mormora lui.
-E tu sei noioso-gli rispondo indietro velocemente.
-Allora, questa condizione?-mi chiede.
-L'età...-dico,mordicchiandomi un 'unghia. Mi arriva una cuscinata in faccia. Guardo Silvia che mi sta lanciando un'occhiata truce. Le sue labbra, ancora una volta mimano qualcosa, che non avrei capito se non avesse accompagnato il suo mimo con un gesto molto eloquente.
-Ti mordo un orecchio-significava il suo movimento incoerente di labbra.
Io rido e smetto di torturarmi le dita.
-E' un gioco da ragazzine? Tipo...uscirò con te solo se la somma dei numeri del tuo anno di nascita e del tuo giorno,fanno il numero esatto che sto pensando in questo momento...-.
Rido ancora. E' più simpatico di quello che pensavo questo ragazzo.
-In realtà mi basta sapere il tuo anno di nascita. Per il resto ho già mandato i nostri due nomi per messaggio a quel servizio telefonico che ti rimanda come risposta la percentuale di riuscita del nostro amore-scherzo.
-E quale sarebbe il responso?-mi chiede.
-Tre percento-sparo.-Però sembra che avremo un'alchimia sessuale pazzesca- azzardo.

Alessandro e Silvia sono migliori amici, da molto tempo. La vita non è stata semplice, per nessuno dei due. Sono il porto sicuro, l'uno per l'altro,dove ritirarsi quando le ferite bruciano e i problemi sembrano non avere soluzione.
-Silvia, perdonami. Sono uno stupido. Non so come ho fatto a proporti una cosa simile. Perdonami-, dice e fa per alzarsi, ma lo prendo per mano e lo trattengo.
Dovrei riflettere ancora. Dovrei analizzare meglio le implicazioni della mia decisione, ma non c'è tempo. Lo voglio. Lo voglio adesso.
-Va bene-, gli dico. E lo tiro verso di me.
Lascio che le sue labbra si posino di nuovo sulle mie. Assaporo il suo profumo famigliare.
La sua bocca sa di fragola.
Lascio che le mie labbra intrappolino il suo inferiore e lo succhio dolcemente. Sospira. Adoro i suoi sospiri. Sanno di desiderio,di dipendenza.
Faccio scorrere le mie mani sulla sua nuca. Incontro i suoi capelli. Li accarezzo. Sono morbidi, perdo le mie mani in quella seta.
Ale si ferma, mi guarda, senza però allontanare il viso dal mio.
-Siamo sicuri?-, mi chiede e mentre lo fa sfiora le mie labbra con le sue.
No, io non sono sicura. Ma cosa importa?La sicurezza è una stabilità effimera. Meglio la certezza dell'insicurezza. Non si conoscono i limiti, non si conoscono le regole, ma si è coscienti dell'instabilità.
Non rispondo. Non voglio rispondere. Sia con sì che con un no mentirei. Perché non lo so se siamo sicuri. Ma non me ne importa. Non voglio che me ne importi.
Abbasso gli occhi e accarezzo il dorso della sua mano. Fatico quasi a respirare, tanto sono emozionata. Li rialzo e lo bacio.
Torno a sentire il sapore di fragole.
Seguo il contorno delle sue labbra con la punta della mia lingua e mi ritraggo. Respiro.
Ricomincio.
Appoggio di nuovo le labbra sulle sue e le faccio di nuove prigioniere tra le mie. Le nostre lingue si sfiorano,si toccano, si accarezzano, mentre le nostre labbra continuano ad accavallarsi l'una sull'altra e i nostri respiri si fanno sempre più affannati, si rincorrono, si cercano, si desiderano,anelano la presenza l'uno dell'altro.
[STORIA CONCLUSA]

Era un bellissimo sabato di primavera quando, per l’ennesima volta, il giocoso Duncan si rilesse la lettera di invito del suo amico Owen mentre viaggiava in aeroplano:
Ciao Duncan,
sei invitato a
venire nella mia villa nel-
l’isola di Mowich, ci sa-
ranno altri amici.
Owen.

Mmh…
Come si fa amicizia con un diario?
Non c’è bisogno che tu mi conosca, in fondo.
Facciamo che sei uno di quegli sconosciuti che si incontrano sul treno e cui racconteresti tutta la vita.
Oppure no.
Facciamo che questo letto è la panchina, io sono Forrest Gump e tu… beh, l’interlocutore di turno.
Chissà, magari ti ritroverai a fare il tifo per me…
Ok, un diario che grida incitamenti non è il massimo della sanità mentale.
Ma quanto sono loquace?!
Ok. Dritta al punto.
Non si inizia un diario a quasi 16 anni solo per svago. O forse sì.
Beh. Ho un disperato bisogno di rovesciare ogni pensiero su un pezzo di carta. Nella mia mente nulla sembra più davvero concreto. Tutto troppo surreale. Tutto troppo disordinato.
E io ho un bisogno disperato di ordine.

Un nuovo inizio: è possibile. A volte.
Spesso un'amicizia nata per caso, può trasformarsi in qualcosa di più: quando ci si accorge che con quella persona, non si sta bene solo per scambiare due chiacchiere o farsi quattro risate.. ma anche per confidarsi, mostrare le proprie paure, e ascoltare quello che vorrà dirti lei stessa, per poi scoprirla spaventata almeno quanto lo sei tu.
Ma se si ha paura di tutto questo, se non ci si vuole buttare per timore di soffrire ancora.. se si è diventati di pietra.. ci può essere ancora speranza? Potrebbe nascere una storia importante o sarebbe solo.. sesso?
Dal capitolo 9:
Raul aspettò, finché la ragazza non si svegliò.
"Perché non me lo hai detto prima?" le chiese bruscamente.
Lei sbuffò e si stropicciò gli occhi "Buongiorno anche a te."
"Scusa. Buongiorno" fece allora lui, per poi ripetere "Perché non me l'hai detto prima?" "Non mi pare che ieri notte ti sia fatto molti problemi" ribatté seccata.
Lui alzò entrambe le sopracciglia "Sai, non era facile ragionare con te che non facevi altro che strusciarti sul mio......."