L’odio è il piacere più duraturo; gli uomini amano in fretta, ma odiano con calma. (George Byron)
Shizuo e Izaya si sono odiati dal momento del loro primo incontro e da allora non hanno mai smesso. Questa è la versione ufficiale dei fatti, ma se invece le cose non fossero andate esattamente così? Se ci fosse dell’altro, dietro le ragioni del loro odio?

«Ricordi sbiaditi, luci soffuse, amori spezzati e ombre evanescenti. Il tempo si porta via tutto: anche le nostre storie.» — Dal Capitolo IV
Sono passati alcuni mesi dalla fine delle scuole superiori, e ogni membro dell'ex Generazione dei Miracoli ha ormai intrapreso una strada diversa.
Kuroko è rimasto solo, non fa altro che pensare ai chilometri di distanza fra lui e Kagami, tornato negli Stati Uniti.
Tuttavia, incontrato uno dei suoi vecchi compagni di squadra della Teiko, Kuroko comincia una crociata per poter ripristinare la vecchia Gerazione dei Miracoli, con l'aggiunta di nuovi membri, scoprendo, attraverso un lungo e tortuoso percorso, realtà diverse e impensabili.
«La Zone era uno spazio riservato solo ai giocatori più portentosi e agli amanti più sinceri del basket, era, in poche parole, la Hall of Fame dei Miracoli.» — Dal Capitolo VII
[Coppie: KagaKuro; AoKise; MuraHimu; MidoTaka; NijiAka; MomoRiko; forse se ne aggiungeranno altre nel corso della fanfiction.
Accenni: AkaKuro; KiseKuro; MiyaTaka; KiMomo; KuroMomo; KagaHimu.
Il rating potrebbe salire.]

{Arabian!AU; Sousuke x Rin, principalmente}
“Sai dirmi che cosa sta succedendo?” gli chiedo.
“Cosa?”
Forse per lui è qualcosa di scontato, ma per me non lo è. Mantengo la calma e gli riformulo la domanda. “Il Sultano mi ha affidato a te, ma non so cosa abbia in serbo per me. Potresti spiegarmelo?”
“Be’, semplicemente, il Sultano ti ha scelto per diventare uno dei suoi amanti dell’harem.”
Harem? Ne ho sentito parlare. Dicono che sia un posto dove il Sultano ha raccolto i giovani più belli di tutto il regno e li usi come giocattoli per soddisfare i suoi piaceri. Ma io? Cosa c’entro con tutto ciò?

«Che cosa stai facendo, ragazzino? Entri nella mia testa, mi confondi con questi capelli. Non riesco più a essere lucido. Mi provochi, lo fai in continuazione. Giochi con il fuoco.» [...]
«Perché io Sonny? Che cosa te ne farai di queste briciole?»
«Non ci ho mai pensato.»
Sonny Jones ha diciassette anni, tanti ricci a proteggerlo come una coperta di Linus e un modo poco cerebrale di vivere la vita. Sonny sa chi è, chi vuole nella sua vita e quali parole scegliere per comunicare col mondo. In una calda sera d'estate, senza i suoi film in bianco e nero a tenerlo compagnia, incontra per la prima volta Jared. Il migliore amico di suo fratello. Quella persona rigida e disciplinata che si veste sempre di nero e con la pelle dorata. Occhi d'argento che scombussoleranno la vita di Sonny, scavando nel suo cuore, fino a creare la forma perfetta di un'anima. Fino a fargli conoscere l'amore.
Eppure non basta uno sguardo a cambiare un cuore, non è necessario lottare. Per amare si deve essere pronti. Jared sarà disposto a fermare la sua corsa, a gettare via ogni regola morale, a rischiare per Sonny?

Basta così poco a sconvolgere un'esistenza, a cambiare la sorte di un individuo. La scomparsa di Marco Bodt dalla battaglia di Trost segna profondamente la vita di Jean Kirschtein. Marco non è da nessuna parte, niente indica che sia quasi mai esistito. Jean può solo presumere che sia morto, e onorare la sua memoria unendosi alla Legione Esplorativa, la divisione di soldati che affronta i Titani nel loro campo.
Sono passati vent'anni dalla morte di Marco, quando il suo fantasma torna a tormentarlo.
- Se mi fate Comandante, morirete tutti. -
Rivaille si alzò dal divano, frugò nella tasca della propria giacca scura – la giacca del Comandante, realizzò Jean – e vi tirò fuori un oggetto, che lanciò al ragazzo biondo.
Jean lo afferrò curioso. Era il ciondolo di Erwin, il segno che il Consiglio Centrale rilasciava ai Comandanti delle tre divisioni. Viola ametista per Dot Pixis, rosso rubino per Nile Dawk, verde smeraldo per Erwin. Il verde dei prati infiniti fuori dalle mura, il verde delle cappe sulle loro schiene. Il verde della speranza.
- Sopravvivere non è mai stata un'opzione, in ogni caso. - dichiarò Rivaille, fissandolo.

“Ecco, il giornale!” esclamò, del tutto fuori luogo. Gli altri due lo guardarono come se si trattasse di un pazzo. Kise si affrettò a spiegare. “Riguarda quello che stavamo dicendo prima. Ho notato che tutte le ragazze oggi stanno leggendo il giornale della scuola in modo… come dire… appassionato.”
Kise e Aomine guardarono Kuroko nella speranza che lui potesse risolvere quell’enigma al femminile.
“Ehm… probabilmente è dovuto alla storia che è stata pubblicata proprio oggi” spiegò l’interpellato come se fosse la cosa più logica del mondo. Tuttavia, vedendo le espressioni da triglia lessa dei due amici, realizzò che doveva essere più chiaro. “Sul giornale di oggi hanno pubblicato il primo capitolo di una fiction. Si prospetta essere una storia d’amore, suppongo sia per questo che molte ragazze ne siano attratte.”

Partecipante al "Let's sport!" Contest indetto da Drie.
MIDOTAKA (MidorimaXTakao)
***
Un Midorima che ha lasciato il basket, che non si fascia le dita, che ha smesso di seguire Oha Asa perché "se il Fato esistesse davvero" non gli avrebbe portato via l'unica persona veramente importante per lui; e un Takao che ha fatto un errore e che ne paga le conseguenze.
Shintarou ci ha provato, ci ha provato disperatamente per otto anni, a dimenticarsi di quel moro che gli ha spezzato il cuore. Ci ha provato e, con l'aiuto di persone come Kuroko e Kise, ha anche creduto di averlo fatto. Ma se il destino, sotto forma di pallone che attraversa la strada all'improvviso, fosse semplicemente un po' in ritardo, sarebbe ancora capace di aprirgli la porta?
***
“Shin…tarou?” mormorò, sgomento.
E lo sventurato rispose.
“…T-Takao?”
Midorima si pentì di aver pronunciato quelle sillabe non appena queste lasciarono la sua bocca.

Il giorno dopo Ryota si presentò con cinque minuti abbondanti di anticipo. Le labbra si incurvarono nel sorriso più ampio che gli riuscì quando vide Daiki.
“Lo sapevo che saresti venuto!” esclamò, cogliendo l’altro alla sprovvista.
“Non dire fesserie, non sono venuto apposta per te. Sono qui già da un bel po’.”
“Però sei rimasto fino a quest’ora. Se davvero non volevi giocare con me, te ne saresti potuto andare.”
Daiki rifletté parecchio su quelle parole. Non voleva certo lasciare intendere a Ryota che avere un compagno di giochi non gli dispiaceva, ma le circostanze sembravano volgere a suo sfavore. Poi, ebbe l’illuminazione su cosa rispondere. “Non sto certo a guardare l’ora quando gioco. Non mi ero accorto che fossero arrivate le cinque. A saperlo me ne sarei andato prima.” Si voltò, sogghignando per la spiegazione salace appena partorita, ma l’altro sembrò non curarsene minimamente.
Gli si parò davanti con la solita espressione gioconda. “Allora, cosa mi insegni come prima lezione?”

Al Secret's, un locale di Roma, s'incrociano le vite di sette persone. Un ragazzo troppo impulsivo e uno troppo saggio uniti da un'amicizia incrollabile, un liceale timido ma determinato, un campione di tuffi che pensa di volare anche sulla vita, un musicista che si è rassegnato alle sconfitte, un violinista superbo che invece sogna troppo in grande, un professore cinico che si diverte con le vite degli altri.
C'è chi è perfetto e chi è invece troppo imperfetto; chi insegue un sogno troppo alto e chi vive solo un'ossessione per la persona che ama. Tutti inseguono qualcosa, tutti si perdono nella ricerca, tutti vivono un desiderio totale che è una scommessa incerta. Solo chi non sogna niente mantiene il controllo del campo. O forse no. Perché sull'ippogrifo vola chi sorride alla vita.

Osservai l’auto fare retromarcia e poi mi voltai verso la scuola. Prima di entrare, però, lanciai un’occhiata verso l’alto: il moro non c’era più ma il biondino sì e continuava a fissarmi come se fossi stato la promessa vittima di un film horror.
Quando Mathieu decide di rivelare al padre la sua omosessualità spera in un aiuto per risolvere la confusione e la paura nella sua testa, nonostante i suoi non ci siano mai stati per lui. L'ultima cosa che il ragazzo si aspetta è di essere cacciato per questo e iscritto alla Chess Academy, una scuola maschile molto esclusiva in Inghilterra.
Ma è qui che arriva il peggio, perché nella scuola esistono due soli colori, o bianco o nero, e le vie di mezzo vengono brutalmente soppresse.
Mathieu non vuole questo, non vuole essere un sovversivo e non vuole lottare, certo non vuole l'oppressione che sente addosso e spesso pensa di chinare la testa e smettere di resistere.
Sarebbe facile, quindi perché non farlo? Semplice: perché gli occhi di Gregory, ragazzo spigliato e decisamente ribelle, sono troppo azzurri.

Karl Hugel, per colpa di una complicata serie di decisioni, è un gay nascosto al mondo e per questo soffre di solitudine e di mancanza d'affetto; vive nelle bugie e nel dolore di non poter mai trovare la sua anima gemella. Chuck è un ragazzo che, visto il suo background negativo, decide di vivere la vita alla giornata, senza impegnarsi e guadagnando soldi nel modo sbagliato. Sarà colpa del Karma o di un qualche scherzo divino, che Karl e Chuck si incontrano per iniziare un rapporto soprattutto fisico. Si sa, nulla è come sembra e le difficoltà sono sempre dietro l'angolo. Ma forse, proprio per questo, le loro vite riusciranno ad avere una svolta.
[Questa storia è lo spin-off della mia precedente long originale Bullets & Chocolate. E' necessario leggere la storia principale.]

Raphael ha trentaquattro anni, lavora come segretario alla biblioteca comunale e sulle sue spalle grava il peso della perdita della moglie e della figlia, morte in un incidente. Conduce la sua vita estraniato da se stesso, in un susseguirsi di rituali meccanici e sistematici, nascondendo il dolore e la solitudine dietro un sorriso. Ma esso non è così perfetto come crede e Alan, un giovane uragano di diciotto anni, se ne accorge.
Quando ci viene strappata via la persona amata, e con lei il cuore, può questo rigenerarsi un'altra volta? E' davvero possibile tornare a sentire quel piacevole calore nel petto grazie a qualcun altro? E se quel qualcuno fosse incredibilmente simile all'amore perduto, è lecito indugiare nel ricordo elevando la persona in questione a sostituto oppure è meglio dimenticare e cancellare il passato?
[Revisionata]

Una storia tra un ragazzo ricco e pieno di sé ed il suo maggiordomo.
Dal capitolo 1:
“Pretendo di avere ogni mattina la colazione alle 8.00 in punto ed, ovviamente, dovrai anche svegliarmi. Il cuoco sa già cosa prepararmi, devi solo ritirare il vassoio e riportarlo successivamente lì. Ogni sera dovrai portare a lavare i miei vestiti e la mattina esigo di averli già asciutti e stirati nell’armadio. Dovrai, inoltre, accompagnarmi se esco di casa preoccupandoti tu di eventuali cappotti o ombrelli. Abbiamo già un autista quindi non ti toccherà guidare. Infine, sii sempre a disposizione e se ti mando a chiamare devi arrivare in meno di un minuto da me, chiaro?”
Lo guardai in faccia e mi sembrò scettico e contrariato.
“Non credi che tu ti stia comportando un po’ troppo da prima donna?”

Isaac Lowell è un detective; ha un burrascoso passato alle spalle ed un futuro ancora più incerto davanti a sé.
E' circondato da persone che hanno paura di lui e lo evitano, da altre che lo stimano e lo apprezzano; eppure sente dentro di sè la mancanza di qualcosa...
Un dolce profumo di caffè e cioccolato gli riempirà le narici, improvvisamente, ed occhi azzurri come il cielo estivo cercheranno di insinuarsi nella sua vita, come la più bella delle novità.
Isaac Lowell verrà messo a dura prova da calorie invitanti, curiosi incontri, amori impossibili, scelte pericolose, ricordi dolorosi e scoperte "cioccolatose".
Una storia d'amore che, prima di nascere, dev'essere ben amalgamata, come ogni buon dolce che si rispetti.

Era normale per la sua fascia d'età avere dei bisogni fisici; allo stesso modo, bisognava avere dei metodi per "scaricare" tali bisogni. Aomine lo sapeva bene, una ragazza sarebbe stata la risposta più scontata ai suoi problemi, ma si sa... una donna ha un utilizzo e mille svantaggi, non valeva la pena sopportare un tale peso per soddisfare un semplice desiderio sessuale, inoltre Sastsuki -com'era già successo in passato- l'avrebbe rimproverato per il modo superficiale e maschilista con il quale trattava il gentil sesso (...)
[Aomine x Kise]