Un qualche punto imprecisato tra gli abbaini di Parigi, estate 2012
Seduta nuda sul tappeto, aspetta. Osserva il dipinto di fronte a lei, tela a tinte tetre, un buco nero per gli occhi sul muro bianco ottico, mentre lo sente trafficare nello studio. Lui, il pittore, è matto.

"Sono i tuoi gemiti rochi a svegliarmi; sussurri deliziosi carichi della più densa voluttà e del più disperato bisogno che scivolano nei più neri abissi della mia incoscienza e mi rapiscono dai miei sogni più selvaggi con la promessa di piaceri ben più reali e altrettanto proibiti."
Un incontro proibito, illecito, sconveniente... ma troppo seducente per poter essere fermato, biasimato, represso; una promessa di piaceri oscuri e dolcissimi... troppo carezzevole per poter anche solo pensare di scappare.
E tu? Riuscirai a resistere a questo perverso, delizioso, suadente richiamo?

E se i personaggi maschili delle saghe che noi amiamo di più decidessero di scrivere un diario segreto?
Quali oscuri segreti si celerebbero dietro alle loro pagine? Cosa scopriremmo?
Restate con noi e, forse, lo saprete.
Cross-over: Hunger Games, Shadowhunters, Harry Potter e in piccola parte Percy Jackson, Twilight e Divergent.
Contiene Spoiler per chi non ha finito di leggere le saghe sopracitate.
Storia assolutamente comica, con altissimo tasso di OOC e nonsenso.

Se ogni volta che andavo da un dottore sarebbe finita così, ci sarei venuta più spesso...
Salve, sono Nicki Timber, ho 19 anni e quella cocciuta di mia madre mi ha praticamente costretto ad andare da un dottore per un controllo all'apparato riproduttivo.
Ma che cazzo, si può fare a soli 19 anni una visita per l'apparato riproduttivo...
Bah...
Meno male che ad accogliermi c'è stato quel gran pezzo di figo, che sarebbe tutto normale se... non fosse il mio nuovo medico :)

Helen è curiosa e ha molte aspettative di se eppure si dimentica quasi di tutto quando "conosce" Dan perchè è forse l'unica cosa che non capisce ma le interessa capire. E l'unico modo per capire è immedesimarsi. Lei è curiosa e lui è tutt'altro.

Presi una boccata d’aria troppo grande, mi girò la testa e mi appoggiai al metallo freddo della capsula. «Come puoi amarmi se mi odi?»
«Non so come dirtelo che non ti odio.»
Lasciai il metallo e mi avvicinai di più a lui. Con la mano destra mi allungai verso il pulsante del timer. Un suono robotico lo fece partire.
«Non fare cazzate» singhiozzò «ti prego. Resta qui. Non ce la farei senza di te.»
Avevo impostato il timer per sessanta minuti, un’ora esatta. Avevo un’ora di tempo per decidere se fare le valigie, o attirare Kevin e rimandarlo indietro, a Oslo.
Evitai le sue labbra che si erano chinate su di me. «Devo... devo restare da sola. Torniamo nella locanda. Devo pensare.»
«Non farlo...» mormorò con la voce strozzata dal pianto.
Scossi la testa mordendomi un labbro. Fortunatamente ero voltata di spalle, perché avevo iniziato a piangere anche io.
«Rachel, ti amo.»
Singhiozzai e mi sentì. Il mio cuore balzò. Mi aveva circondata con le braccia, di nuovo. Solo che stavolta piangevamo entrambi. Il destino ce l’aveva con noi.
«Ti amo anche io, Dan.» [capitolo 16]

Distretto 12.
17 anni dopo la fine della rivolta.
Capitol City ieri, Capitol City oggi, Capitol City domani.
Nuovi personaggi, nuova storia, ma soprattutto: Nuovi Hunger Games.

Forse una storia di sesso, forse una storia d'amore. Due anime, due cuori, due corpi, che si studiano, si cacciano, si catturano, fino a fondersi, cercandosi, ritrovandosi, divenendo immortali, in un arco di tempo effimero, eppure tanto simile all'eterno.
Lei lo voleva, nello stesso terribile e logorante modo in cui la desiderava lui.
Giaceva vestita sul letto sfatto, a pancia in su, la maglietta un po’ alzata permetteva di intravedere la pelle nivea dei fianchi, e la piccola e invitante depressione dell’ombelico, tondo, perfetto per infilarci la lingua, per schioccarci qualche bacio umido, prima di dedicarsi ad altro.
Sembrava inconsapevole della sua bellezza, le gambe leggermente flesse, la gonna corta, scozzese, da ragazzina.
Se si fosse chinato un poco avrebbe potuto vederle gli slip, ma non lo fece, sapeva che entro pochi minuti sarebbe stata sua. Che fretta c’era? Le cose buone si gustano con tutta la calma del mondo, centellinandone il sapore, l’odore, fino a quando questo non ti esplode sulla lingua, sul palato, fino a finirti in gola, e poi più giù, nello stomaco, nelle viscere.
[Originale]

"Sei imprevedibile" sussurrò Dann "da quando ti sei avvicinata a me quella sera, per poi piantarmi in asso" ridacchiai al ricordo "quando hai deciso di fare l'amore con me, per poi tornartene a Roma.. ad oggi, che hai preso il primo treno che hai trovato e che sei capace di farmi confessare qualunque cosa, persino quello che ti farei in questi momenti"
Sorrisi furba posandogli una mano sul volto "E' perché adoro la tua faccia spaesata"