Sarei rimasta sempre e solo una semplice ragazza con mille fantasie ed un'unica passione: il rock.
Ma poi qualcosa cambiò per sempre la mia vita.
Io, una semplice ragazza in giro per quelle strade affollate di quella che per me sarebbe sempre rimasta la città paradiso, ora ero sul punto di decidere se tornare a casa o cambiare per sempre la mia vita.

"Non avrei dovuto lasciare che il suo sguardo incrociasse il mio, quel primo giorno in cui capitai sulla strada di quel gruppo di folli; non avremmo dovuto giocare in quel modo, abbracciarci, baciarci; avrei dovuto andare via subito, senza farmi intenerire, seguendo unicamente il mio pensiero, senza indugi. Avrei dovuto sfoderare quella Freddezza che, teoricamente, avevo accresciuto, ma non lo avevo fatto. Come non avevo fatto niente. Mi ero resa vulnerabile, avevo permesso che Michael abbassasse le mie difese. Tutto per quel paio d'occhi, per quel carattere, per le sue mani che sapevano accarezzarmi dolcemente e per il riparo e l'affetto che sapevano darmi i suoi abbracci. Dio, che stupida."

Questa è la storia di una ragazza e del suo sogno: aprire una pasticceria. Una ragazza normale, un sogno normale, una vita tranquilla. L'inaspettato scontro con Mr Brillantina Turner cambierà le carte in tavola. i sogni diventeranno due,e di normale resterà ben poco!

In taxi le luci della nuova città ci abbagliano, la musica esce dai locali come per abbracciarci e darci il benvenuto. Il mio sogno ha inizio! La città degli angeli brulica sotto i nostri occhi, le strade sono vive e invitano a divertirsi dimenticando ogni altra cosa.
Il tassista ci spia divertito dallo specchietto retrovisore: i nostri nasi –come chissà quanti nasi di altrettanti turisti- schiacciati contro il finestrino per poter respirare la magia di questa meravigliosa città.
-Gre, guarda!-
Urlo e tiro verso di me la mia amica come se fosse una bambola di pezza.
-Il Rainbow! Cazzo, non ci credo!-
Greta mi sorride estasiata.
-Capisci? E’ lì che suoneranno!-
Mi sento una bambina in gita a Disneyland, ma quando si tratta di loro non capisco più niente! I Guns’n’roses non sono ancora famosi in Italia, ma Los Angeles spaccano già tutto!
Sento i biglietti bruciarmi nel portafogli come a ricordarmi che tra soli tre giorni sarò li, sotto il loro palco. Cristo, ancora non mi sembra vero!
-E noi saremo li! Ti rendi conto? Non posso crederci, dev’essere un sogno!-
-Giù, calmati! E’ tutto vero!-
IN CORSO DI REVISIONE

Filofobia è definita come la paura persistente, ingiustificata ed anormale di innamorarsi o di amare una persona. Secondo alcuni autori una conseguenza comune della filofobia è l'anoressia sentimentale dal suffisso privativo greco "an" e dal verbo greco "orao": mancanza di desiderio, in questo caso sia sentimentale che sessuale.
Dal primo capitolo.
Julie è l'aiuto-regista del Coriolano, famosissima opera di Shakespeare messa in scena da Josie Rourke, che tra i protagonisti annovera l'attore del momento: Tom Hiddleston, acclamato per il suo ruolo di Loki nella saga Marvel dedicata al dio del tuono Thor.
Julie è una ragazza un po' imbranata e con il cuore in tanti piccoli pezzi per colpa di un uomo che non l'ha mai veramente amata. Un uomo malato che l'ha sminuita, che l'ha mortificata.
E che le ha fatto perdere la fiducia negli uomini.
Come supererà le sue paure?
Come imparerà ad amare di nuovo?

Melissa ha viaggiato parecchio.
Non ha finito l'università, è partita, è fuggita. Sì è spostata di città in città, di stato in stato, fermandosi per qualche mese. Ha riempito il suo blog di racconti su tutto ciò che osservava e che le capitava. Ha attraversato l'oceano ed è arrivata a New York.
A 26 anni ha deciso di fermarsi, fin quando sarebbe riuscita, a Boston. È qui che conosce una persona che le fa mettere in dubbio tutto ciò secondo cui ha vissuto fino a quel momento.
Qualcuno che sente di dover evitare, qualcuno da cui sa dover fuggire ma per cui, forse, vale la pena correre il rischio.

"Dovresti smetterla di seguirmi." Il moro sorrise continuando a passare in rassegna lo scaffale difronte a lui. Sbuffai divertita a quella sua affermazione. 'Dovrei dirlo io a te' pensai, ma non risposi. Forse perché infondo non aveva tutti i torti?

Questa è la mia prima fanfiction! Siate clementi e ditemi che ne pensate!
Due ragazze, un sogno, un amico ritrovato che le catapulterà nel frenetico e disinibito mondo del rock insieme ai suoi "particolari" amici....cosa succederà beh...non lo so...leggete e scopritelo!

Seguito di 'Walk through the fire - You could be mine'... sapete a che punto siamo... Los Angeles è arrivata e cosa succederà ora?

“Stasera avremo degli ospiti d’eccezione per presentare il loro nuovo singolo "Don't sit down cause I moved your chair"
Che razza di nome era per un singolo? Sicuramente chi aveva tirato fuori quel titolo prima di arrivarci si era imbattuto in chissà quali droghe si ritrovò a pensare Emily ridendo.
Si avvicinò alla radio per alzarne il volume curiosa di sentire le parole di quel testo.
Il sound era davvero buono, ma non riusciva proprio a capire di chi si trattasse.
Quando però a quell'intro di chitarra si aggiunse anche la voce le sue dita corsero veloci a cercare il tasto per spegnere tutto allontanando ancora una volta quei ricordi.
Erano passati sette anni, eppure nonostante avesse tentato in ogni modo di allontanarsi dal passato sembrava ancora non esserci riuscita.

Quando al primo messaggio Tom non rispose, Liz pensò che si fosse appena alzato e fosse ancora sotto la doccia.
Quando non rispose anche al secondo, minatorio, tra l'altro, poiché lei era ancora in mutande per casa, pensò che si fosse scordato a letto e, per fare prima, si fosse lanciato sotto la doccia senza dare segni di vita per fare più in fretta.
Ma quando non rispose nemmeno al terzo, e lei a quel punto aveva già addosso abitino a fiori e giacchetta di pelle, comprese che il suo migliore amico Thomas era, anche quella mattina, in dolce compagnia. Sbuffando si infilò i dr Martens bordeaux e, con un occhio allo smartphone, ingurgitò velocemente un caffè doppio.

Dal capitolo 13: "Silenzio. Era una bella sensazione, o quasi. A volte il silenzio era troppo eloquente, spesso si insidiava nella testa lasciandola urlare i suoi ricordi, le sue paure, le sue angosce. A volte riusciva a mettere al tappeto ogni buona aspettativa, perchè ricordava quanto facesse schifo la propria esistenza. Tutto questo poteva fare il silenzio, abbattere. Ma era così attraente l'idea del silenzio che non lasciava affatto comprendere che non esiste, che è solo un'illusione, perchè finchè non si possono fermare i pensieri, essi urleranno e squarceranno il silenzio, che è il primo a permettere che ciò accada."
Disclaimer: il rating rosso NON è esteso a tutti i capitoli, ma era necessario impostarlo! Buona lettura. :3

Due ragazze partono da un piccolo paesino verso la grande Los Angeles... Cosa potrà mai accadere? Leggete per saperlo!

1985, Los Angeles. Proprio mentre i Guns cercano di farsi notare dall'ambiente discografico, Duff conosce Lene, una pittrice allergica alle relazioni stabili, e subito non gli sembra vero di aver trovato una donna così bella e disponibile che non vuole altro da lui se non divertirsi e sballarsi insieme. Ma le cose cambieranno presto tra loro, complicando ad entrambi la vita notevolmente.

Questa storia è la continuazione di Crying Lightning, quindi, se non l'avete fatto, vi consiglio di leggere prima quella per capire meglio i personaggi di questa storia.
Dal primo capitolo: "Ogni tanto beveva un sorso del suo tè verde e la mattinata sembrava procedere tranquillamente, almeno fin quando non sentì quel nome.
Si guardò attorno sperando di riconoscere qualcosa, di vedere un particolare noto, ma poi sorrise, pensando a quanto risultasse patetico. Non poteva essere lei."