Senza che io potessi rispondere mi trascina dall’altra parte del campo, in un posto dove non c’è mai nessuno. Mi sbatte al muro. Gemo dal dolore. Inizia a leccarmi il collo e io rimango immobile. Be, non so cosa fare. Il piano non era questo. Il piano era quello di far innamorare Justin di me cosicché io potessi giocarci e infine lasciarlo e farlo sentire una merda, come lui aveva fatto con me qualche anno fa. Ma in realtà era lui che stava giocando con me.

“No, lasciamela, non voglio che mi veda. Sarà tutto più eccitante non sapere con chi starai per avere la serata più bella della tua vita, non credi?” Dissi alzando lo sguardo sorridendogli, però io volevo vederlo perciò con un gesto veloce gliela tolsi. Mi persi immediatamente nei suoi occhi che brillavano di desiderio. “Voglio ammirarti, vedere ogni tua singola smorfia di piacere, sentire il mio nome che esce dalle tue labbra. Va bene?”

Siete davvero sicuri di sapete tutto su Justin Bieber? Prima di rispondere leggete, vedremo poi se cambierete idea. Non si tratta di una Love story segreta o cose simili, ci sono di mezzo troppe cose e chi lo sa... magari anche voi!

- bene, ora ti spiego il capitolo su come si fa a fecondare -

 
No, definitvamente la morte non é dolorosa.
Fa male però, sapere chi abbandoni, sapere che non ti tornerá più indietro nulla e che tu non potrai più tornare.
Tutto il mio dolore si rinchiude in una persona, lei é rimasta, lei soffre, lei piange e io non faccio altro che guardarla da qua e non voglio andarmene fino a che non ricomincerá a vivere.

Non ti preoccupare, perchè prima o poi qualcosa andrà bene :)

«Voglio solo.. voglio sentirti mia.» mi accarezzò il viso. «Assaporarti.» appoggiò la sua fronte alla mia. «Sentirti urlare.» spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio sinistro. «Leccarti ogni centimetro del corpo.» passò la sua lingua su tutto il contorno delle mie labbra, d’istinto le serrai. «Non rendermi tutto così difficile, piccola.»

''Ti piace il mio vestito?''sussura nel mio orecchio.
''Mi piacciono le tue scarpe,e sì,mi piace questo vestito..''dico leccandomi le labbra.
''Tra poco non lo avrò più addosso.''lecca il mio lobo facendomi sobbalzare.
''Voglio portarti a casa e mostrarti che sono il migliore.''si lecca le labbra e metto in moto.
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Samantha e Justin.

Scesi dalla macchina mettendo lo zaino in spalle e alzai la testa osservando la montagna di fronte a noi.
-Spero che il rifugio non sia proprio quello là!- mormorai indicando un edificio di legno ad almeno mille metri di altezza.
-No, tranquilla, Nicole.- rispose Justin, facendomi tirare un sospiro di sollievo. -Il nostro è quello!- continuò poi indicandone uno ancora più in alto, per poi ridere.
Spalancai la bocca e salii nuovamente in macchina.
-Vi aspetto qui. Ci vediamo fra tre giorni.- esclamai sdraiandomi sui sedili posteriori.
Lui mi tirò per le gambe facendomi cadere a terra, aiutandomi poi ad alzarmi.
-Dai, se arrivi su al rifugio sana e salva ti concedo un bacio.- sussurrò avvicinandosi al mio viso.

Non criticare il mio idolo,perche potrebbe essere l'unica ragione per cui vado avanti.

"stavamo facendo l'amore, ma eravamo entrambi pieni di dolore".

'dove sei piccola? mi manchi' era l'unica cosa che Justin riusciva a dire, preso dalle lacrime e quel senso di vuoto che lo perseguitava da giorni ormai. fingeva un sorriso per stare meglio, per lei, forse. ma non stava bene, anzi, si sentiva morire. no, stava già morendo.

-devo dirti una cosa anche io, hope.- mi si gelò il sangue.
-dimmi- chiesi ormai rassegnata, guardando il pavimento.
-ti amo, hope.- alzai il viso e guardai i suoi occhi, erano lucidi.
-ti amo anche io, justin.- dissi buttandomi tra le sue braccia.

“Canta, non smettere mai di cantare.
Canta, per favore, perché con la tua voce mi fai star bene, mi rendi felice.
Canta, ti prego.”