[COMPLETA] Nello slang giovanile, "Hook-up" é il famoso rimorchio senza impegno. L'accordo riguarda la possibilità di fare sesso senza che ci sia un sentimento sottostante. Suga, famoso Idol e rapper del gruppo BTS, è conosciuto per le sue "scappatelle di una notte" con le sue fan. La sua regola numero uno: tutto è concesso, tranne i baci sulla bocca. Per delle sfortunate circostanze, Kang Yorin è costretta a dover andare ad un fan-sign dei BTS al posto della sua migliore amica, venendo subito notata dal bel rapper. Yorin accetterà la sua offerta o resterà fedele alla sua regola numero uno, donarsi solo all'uomo che ama?

Sette ragazzi scomparsi, un oscuro segreto. La vita di Iseul cambia completamente quando perde la vista a causa del più pericoloso tra loro, ma che è anche quello più ferito, spaventato e con le cicatrici più profonde di tutti.
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Dal capitolo V:
[...]
Il calore, la dolcezza di questa ragazza... Avrebbe davvero potuto guarirci? Sarebbe davvero riuscita a liberarci dalle ombre del nostro passato e ricondurci a noi stessi? Avrebbe annullato tutti i nostri errori, le nostre paure e ci avrebbe reso finalmente felici? Le strinsi più forte la mano. «Va bene,» sussurrai. «Salvaci.»
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YOONGIxOC

Un Don Giovanni che si porta a letto chiunque.
Suo fratello che riesce ad incasinare la sua vita sentimentale in una maniera spaventosa.
Una ragazza dai lunghi capelli arancioni che aspetta solo l'occasione giusta per potersi redimere.
Due coinquilini da strapazzo che piomberanno per un momento nel buio più completo, per poi uscirne e scoprire che le loro convinzioni erano cadute come un castello di carte.
Ed infine, una ragazza come tante, che segue il corso degli eventi cercando di farsi da parte; ma presto scoprirà che scendere in campo è più utile di quel che pensava.
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"Ace, sei riuscito a rovinare tutto..." il gelo calò nella stanza, riempito solo dal ticchettio dell'orologio posto sopra il frigorifero. Erano attimi pesanti di un silenzio teso che non accennava a voler finire. Lui non avrebbe spezzato nulla, e lei non era disposta a cedere.
Così Ace agì d'istinto, sperando che quel suo gesto potesse cambiare il corso degli eventi.
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ATTENZIONE. Aggiornamenti molto lenti per cause di forza maggiore.

Entrambi osservarono la pista cercando la rossa nel mare di corpi dei tanti clienti che ancora affollavano il locale.
[...]
« Sarà meglio tu vada a recuperarla prima che faccia una brutta fine. » sentenziò la mora rivolta a Kisshu.
« Sicura? Non pensi potrebbe divertirsi a finire in un ichigo sando? » ridacchiò monello l'alieno.
Leggera PWP. Leggera OOC.

Quando al piacere del cibo si unisce una passione sfrenata per la provocazione condivisa da due amanti particolarmente vivaci.
dal testo:
Sesshomaru indugiò appena, le labbra schiuse con un sospiro ad aleggiarvi sopra, le mani premute sul bancone in marmo, quasi a circondare la figura di Rin. Prima di poter cedere definitivamente a quegli occhi così invitanti, spostò lo sguardo altrove, senza muovere il resto del suo corpo – non voleva allontanarsi da lei, ma non voleva neanche mostrarsi così fragile e piegarsi alle sue volontà tanto facilmente.
“Rin devo finire di lavorare, ho quasi finito, devo solo-”
Una mano dalle dita sottili e fredde si posò immediatamente sulla cerniera dei suoi pantaloni, quelli da lavoro, che lasciavano parecchio raggio d’azione per agevolare il proprietario e rendere qualsiasi tipo di azione più veloce. Sesshomaru risucchiò un sospiro, stringendo il bancone freddo tra le mani mentre avvertiva un calore ormai familiare irradiarsi lungo tutte le gambe e il basso ventre. Alzò lo sguardo quasi a cercare aria nuova, pulita e che non fosse pregna di lei, fallendo miseramente.
disclaimer: i personaggi presenti in questa one shot non appartengono a me, ma all'opera - e al genio - di Rumiko Takahashi.

Una risata gli fece vibrare il petto appena, risuonando dal fondo del suo torace. “Non ti stanchi mai” – sospirò sconfitto.
“Ma tu guarda” – fece lei, fingendo di esserne sorpresa. “Mi dispiace non essere così veloce a calpestare la mia dignità come una Kagura o una Sara, sono desolata” – al solo pronunciare quei nomi sentiva il corpo fremere e bruciare. “Perché perdere tempo? Va’ da loro, sapranno di certo accoglierti nel modo migliore, meglio di me”
Lo vide sospirare. “Sei estenuante” – le sorrise, aggiustandole un ciuffo di capelli incastrandolo dietro il suo orecchio, indugiando sul suo volto per ricalcare con maestria quei tratti che conosceva meglio delle sue mani.
“A maggior ragione, non perdere tempo qui con me” – disse ancora, cercando di liberarsi dalla sua stretta.
La guardò ancora, costringendola a fermarsi. “Sono esattamente dove voglio essere”
disclaimer: i personaggi presenti appartengono all'opera di Rumiko Takahashi, InuYasha. Di conseguenza non ho alcun diritto su essi.

Nami guardava ammirata, con una piegatura dolce delle labbra, gli sposi che volteggiavano sulla pista, stretti in un abbraccio impacciato. Un piccolo brivido lungo la schiena le suggerì di essere leggermente invidiosa, lì, sola, ad ammirare l’espressione più alta di quel sentimento che aveva deciso di ripudiare.
Bevve l’ennesimo sorso dal bicchiere di vino che teneva stretto tra le mani. Nei suoi ventiquattro anni di vita, aveva avuto tanti uomini – anche qualche donna - ma mai nessuno era riuscito a farle perdere la testa. Forse, si disse, il destino aveva qualcosa di speciale in serbo per lei o forse era ubriaco come lei quella sera e aveva deciso di prenderla in giro. Eccolo l’unico uomo che, a dispetto di quello che si auto-raccontava per sentirsi meno patetica, l’aveva coinvolta davvero.

Lasciare soli un branco di uomini decisamente stravaganti e ubriachi non è mai buona cosa, soprattutto se questi appartendono alla Ciurma di Cappello di Paglia. Tra discorsi filosofici ed incontri ambigui scopriremo cosa succede in una notte qualsiasi sulla nave più famosa del Grande Blue.
"- E se l’One Piece fosse una metafora? –
Quella semplice domanda pronunciata dalle labbra sottili del cuoco di bordo, aveva ghiacciato i componenti maschili della ciurma, caduti da una buona mezzora in un silenzio contemplativo. Ogni tanto si sentivano un “bah!”, un “ahimè!” e un “oibò!”, accompagnati dal costante borbottio di stomaco del capitano. "

Il fruscio delle lenzuola lo avvertì dello spostamento di Judy e se la ritrovò sopra di sé, a un palmo dal muso.
«Cosa fai?» la volpe sgranò gli occhi, sorpresa.
Non se lo aspettava; non aveva ponderato molto sulle possibili azioni della coniglietta, ma quella certamente non rientrava nelle sue congetture.
«Voglio dare il bacio del buongiorno alla mia volpe ottusa» e, senza aspettare una sua replica, lo baciò.
Nick/Judy
Questa storia partecipa al contest The Het & Slash Dream Contest indetto da S.Elric e Setsy sul forum di efp.

Mark ama andare lento. Adora passare molto tempo a baciarmi, le mani strette sui miei fianchi, rifiutandosi di toccarmi. Non arriva mai dritto al punto, mi lascia insoddisfatta, strusciandosi occasionalmente per aumentare il mio bisogno. E quando finalmente mi tocca, lo fa con tale calma da fare male. Rimango sempre alla sua mercé, lui che se la prende comoda. Finisco sempre per implorarlo, per riuscire a farlo smettere. Adora lasciarmi in bilico, annebbiata dal piacere, ma senza farmi raggiungere l’orgasmo. È così bravo ad allungare il climax, per periodi di tempo che sembrano sempre interminabili. Ma quando si tratta di lui stesso, diventa impaziente. Mi incentiva sempre ad aumentare la velocità, e quando provo a rallentare prende subito il comando e accelera tutto. Quando sono io che mi occupo di lui, la sua pazienza finisce molto in fretta. Mark apprezza i preliminari, ma non quando gli nego troppo. Quel controllo ama averlo su di me.
NC17, pairing!het, warnings!lemon

Come fai a dire ad una tua amica che forse sei andata a letto con il suo fidanzato? Come fai a dire ad una tua amica che forse il ragazzo che le piace da sempre ha passato la notte con te?
Ayame potrebbe rovinare la vita di Rin e Kagome se solo pronunciasse il nome della persona con cui ha passato una serata di baldoria. Peccato che non si ricordi il suo volto.
Tuttavia, in questo gioco degli equivoci in cui è l'alcool che tira le fila, solo lo sfiorarsi di due mani potrà chiarire la questione. E vedere chi dice bugie e chi cerca di nascondere la verità.
**Fanfiction scritta per il contest “Immaginando...” indetto dal gruppo su Facebook “Takahashi Fanfiction Italia”**

La sua mente viaggiava rumorosa verso una possibile altra donna, perché non l'aveva mai fatta sentire in nessuno dei due modi, mai. Neppure per sbaglio.
«Lupin» ringhiò, sfiorandogli il naso con il proprio.
Tremava, sotto allo sguardo addolcito del ladro che cominciò ad osservarla con un sorriso quasi divertito.
Aveva capito.
| Lupin/Fujiko |

“Kisshu e tutte le sue maniere viscide e violente erano un ponte diretto e improvviso con il passato che ormai rivedeva solo nei sogni. Il suo ghigno beffardo e i suoi occhi che sembravano trapassarla da parte a parte. Le sue parole, il modo in cui la sfiorava e la toccava, le volte in cui si erano scontrati. Il bacio che le aveva rubato appena l’aveva vista e quello che non era mai riuscito a darle quell’ultimo giorno.
Era lui. Tutto quello era lui. Imprevedibile e insidioso, avrebbe potuto ucciderla in quell’istante se avesse voluto. E soprattutto era troppo vicino. Dopo esserle stato lontano così tanto tempo, all’improvviso era insistentemente a pochi centimetri dalla sua faccia, a insediarle il lobo dell’orecchio con le labbra fredde e quella voce più profonda di un tempo, inumana e affilata. Non era assolutamente in grado di affrontare una situazione del genere."
Dopo tanto lavoro, pubblico questa storia, la mia prima Kisshigo erotica, annunciata e sofferta.
10.500 parole circa. Note all'interno.

Si era alzata da quel letto, guardandolo appena, con odio, con astio, con dolore. Lei non aveva mai capito il concetto di dolore, finché lui non le disse quelle parole. Lui aveva abbassato lo sguardo e non le aveva detto niente, nemmeno una misera spiegazione del perché le avesse sempre mentito. Misaki trattenne le lacrime, trattenne i singhiozzi, trattenne le sue emozioni e cercò di non far vedere quanto fosse vulnerabile in quel momento. L’aveva distrutta nel giro di pochi secondi. Se prima l’aveva fatta sentire la ragazza più fortunata del mondo, adesso si sentiva come una puttana, si sentiva sporca dentro e fuori. Si vestì il più velocemente possibile ed uscì dalla sua casa e dalla sua vita…
[MOMENTANEAMENTE SOSPESA - WORK IN PROGRESS]