Trovare l'amicizia e anche più nel tuo più odiato rivale. Cadere volontariamente a braccia aperte.
La storia di due studenti di liceo, dapprima nemici e rivali e in seguito amici e amanti.
[ SasuNaru ]

Naruto ha una doppia personalità molto pericolosa, per questo il padre decide di spedirlo in un centro speciale...
Dall capitolo 1: "Ma lui era troppo preso dalla sua rabbia stessa per dare ascolto alla ragione. Quando cominciava a vedere tutto rosso l'istinto dominava su ogni cosa.
Ma non era il suo istinto a governare. "

Si sentiva caldo.
Come bruciasse nel guardarlo rialzarsi in piedi, tremante e coperto di sangue.
Come morisse nel sentirlo chiamarlo a sé, con voce lieve, la volpe rossa che - ipnotica - gli danzava sulla pelle.
"Prendimi Sas'ke..."

Sasuke e Itachi sono due fratelli con un legame particolare, fin da piccoli attaccati in modo morboso l'uno all'altro. Scopriranno di provare un sentimento "scomodo" e difficile da accettare, ma così forte da non poter essere ignorato ...
“Davvero provi qualcosa per me?” Chiese il minore, dimenticando la vergogna, solo impaziente di sapere. “Veramente te ne sei andato perché avevi paura dei tuoi sentimenti?”
“Sasuke …”
“Rispondimi, Itachi!”
(ITASASU)

Tutto cominciò quando Naruto, un giorno, aprì il suo armadietto e trovò una rosa penzoloni, e con quella rosa...tredici promesse.

Salve a tutti!
Questa è una storia che ho iniziato ascrivere di getto un paio di mesi fa.
In seguito ho visto la secoda serie di Kuroshitsuji ma qui non è contemplata.
Una ragazza,Beatrice LeFay arriva alla residenza Phantomhive in una qualsiasi giornata di un qualsiasi anno e tutto cambia.
NB:ci sono scene ESPLICITE se disturbano non leggete la fanfic.
Grazie

I bambini furono abbandonati, i piccoli Sasuke e Naruto rimasero irrimediabilmente soli tra le setole di quel tappeto candido a cui la signora Uchiha teneva così tanto.
Le voci delle loro madri e dei loro padri gli arrivavano discontinue e confuse nel grande ambiente, non colsero nessuna certezza a cui aggrappare il loro piccolo mondo in mezzo a quel marasma di gambe e scarpe di persone sconosciute, tranne quella di essere uno di fronte all'altro, insieme. E si trovarono.
Forse no, o forse può darsi. A dirla tutta, chi lo sà -o meglio- cosa importa? Si contemplarono ancora, e ancora. Si erano già incontrati altre volte, ma non erano mai stati lasciati così sperdutamente soli. Adesso si fissavano come se non si fossero mai visti.
Piacere, sono un Uchiha. Oppure, fatti i fattacci tuoi, i loro sguardi erano incompresibili e le loro parole mute in quell'angolo ovattato dell'affollato soggiorno, un soleggiato sabato pomeriggio di Luglio. E questi zitti, fermi, insieme. A guardarsi e guardarsi e guardarsi.
Cosa capirono? Boh, si guardarono e basta. Nessuno seppe niente dell'accaduto, nè se ne sentì parlare. Loro crescendo di sicuro non ricordarono nulla, ma certamente qualcosa in quel momento, una qualunque cosa, la capirono.

"Oh merda." Mormorò il biondo. A volte, ci sono cose peggiori delle storie di una notte. Una è chiamata sesso disperato da lo-stiamo-facendo-perché-moriremo-domani. Brutta cosa che non siano morti, alla fine.

Il virus Idra non è una semplice malattia.
E' un vero e proprio incubo.
L'infezione dilaga nell'isola di Manhattan, trasformando i contagiati in aberrazioni assetate di sangue, e, mentre le autorità sanitarie di tutto il mondo si arrovellano per trovare una soluzione, una sola figura si erge al di sopra di tanta degradazione.
Zeus.
Un infetto più potente degli altri o un semplice scherzo della natura? La società "Eden" non può di certo immaginare quali saranno le conseguenze del suo gesto, quando tenterà di creare un'arma biologica in grado di contrastarlo.
E Sasuke Uchiha, l'arma biologica in questione, non ha la minima idea dell'incubo in cui si sta gettando.

Chiaro, no? Non poteva durare troppo a lungo. Sasuke Uchiha lo aveva tradito. Così, alla fine, lui aveva preso il posto di Sakura e, proprio come la ragazza, aveva subito lo stesso destino.
[ Continuo di: Ricordati di Me ]

Seguii con la coda dell'occhio il mio androide personale fino a vederlo sparire dietro l'angolo per recarsi in cucina. Che macchina idiota - pensai - chissà se si rendeva conto di essere solo una delle tante invenzioni dell'uomo creata al solo scopo di semplificarsi la vita.