Sono tante le cose che si fanno per amore.
E Mycroft Holmes lo sa bene, anche se non riesce a comprendere cosa spinga le persone a gesti tanto estremi.
Ha visto suo fratello gettarsi da un tetto per proteggere i suoi amici da James Moriarty, rinunciare alla sua vita per due anni per proteggere John Watson, prendersi un proiettile per il suo migliore amico, morendo per mano di sua moglie, soltanto per saperlo al sicuro.
E tutto solo per amore. Quel sentimento che per Mycroft sembra così complicato da comprendere.
Tuttavia, quando Magnussen arriverà a minacciare Sherlock, sarà proprio l’amore a spingere Mycroft a offrirsi al suo posto, mettendo a rischio la propria vita e la propria libertà, per preservare quelle del suo fratellino. La persona che Mycroft Holmes ama più della sua stessa vita.
Perché l'amore ci spinge dove non ci saremo mai aspettati di poter arrivare.

Riflessioni del Dottor John Watson dopo la morte dell'amico detective, sui versi di una canzone dei Breaking Benjamin:
"Non avresti dovuto farlo, scontrarti da solo col tuo destino. Potevamo uscirne, insieme. Perché è questo ciò che fanno gli amici, si aiutano a vicenda."

La vita con Sherlock Holmes è una sorpresa continua, non sempre piacevole e a volte persino terrificante, ma il dr. Watson non sa resistere al suo tirannico, adorato coinquilino e finisce sempre per cadere nelle sue più o meno volontarie trappole. Questa volta John però si ritrova "vittima" di se stesso...

Eurus ha dato a Sherlock una scelta per proseguire nel loro gioco: uccidere John o uccidere Mycroft.
Ma Sherlock potrà davvero compiere una scelta del genere? Sarà in grado di scegliere fra suo fratello e l'uomo che ama da sempre, rinunciando a una parte del suo cuore per poter salvare l'altra?

Sherlock e John, due anime che si rincorrono come le stagioni.
Quattro capitoli, quattro stagioni, quattro sentimenti da esprimere.
[johnlock] [post S4]

[Johnlock][Post-Reichenbach]
Dal primo capitolo:
"-"Non avrei mai pensato di farti davvero vedere questo album."
John era seduto a gambe incrociate tenendovi appoggiato sopra un grande album rilegato in pelle marrone, ne accarezzava la copertina con lentezza guardandolo quasi con tenerezza e malinconia.
"Non sei mai stato uno da foto, ma quelle poche che abbiamo, o che ho fatto di nascosto, le tengo qui dentro."-"
Dal quinto capitolo:
"-“Tu non hai...Non hai il diritto di intrometterti nella mia vita” sbottò prendendo aria velocemente, cercando di trattenere le lacrime di rabbia e disperazione.
“Mi intrometto nella tua morte! Pensi mi interessi della tua vita?! Ti sbagli Dottor Watson. Ma a lui sì, a Sherlock interessa.”
“Interessava. E non ne sono più molto sicuro da ormai tre mesi” lo corresse l’ex militare dirigendosi vero la porta. “Non seccarmi ulteriormente Mycroft. Resta. Fuori. Dalla mia. Vita.” Scandendo bene le parole aprì la porta con forza.
“Lui non avrebbe voluto tutto questo” disse ancora il più grande degli Holmes.
“A lui non è interessato.” -"
Sette giorni, sette foto, sette ricordi che riconducono a loro.
I capitoli di questa storia sono già pronti e verranno pubblicati settimanalmente, probabilmente ogni Venerdì intorno alle sei.

“Se questo è il legame come poterlo tagliare, come…
Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa.”
(Pablo Neruda)
[Text!fic][Teen!lock][Johnlock]
[Ballet!lock][Footballer!John]
- Mini Long in due parti -

Sherlock è morto, si è ucciso, lasciando solo John, in un mondo freddo e senza sole. Fino al giorno in cui Sherlock torna a bussare alla porta di John. Nulla, però, può cancellare il tempo trascorso né le conseguenze di un atto compiuto per amore.

Dal passato si può fuggire, seppellirlo, tentare di dimenticarlo; ma alla fine esso riemergerà sempre. E questo Natasha Romanoff lo capisce nel momento stesso in cui qualcuno di dimenticato torna supplicando aiuto.
Ora che finalmente nella sua vita vi sono stabilità e amore, tutto potrebbe nuovamente crollare, poiché Natasha è consapevole che nel suo passato ci sono dei veri orrori e dei segreti, di cui nemmeno lei ha memoria.
Insieme a Steve e agli altri Avengers, Vedova è pronta a ridiscendere nel suo personale girone infernale. Ma la realtà delle cose non è mai così semplice e l’eco di una nuova e forse non così seppellita minaccia grava su tutti loro.
“Se il passato è alle tue costole, ti volti e lo affronti”.

Una piccola scena di vita al 221b di Baker Street. Johnlock.
John, tormentato da un incubo, si sveglia di notte urlando, causando a Sherlock una reazione decisamente poco "tipica" per lui.
Dal testo: "John chinò la testa in preda ad un incontrollato moto di vergogna: come aveva potuto mostrarsi così davanti a Sherlock? Lo avrebbe sicuramente riempito di commenti sprezzanti, avrebbe … Il materasso si curvò dolcemente, accogliendo il nuovo arrivato che ora sedeva vicino a John e lo osservava in silenzio."

Sherlock è in missione in Serbia per distruggere l'ultima cellula terroristica dell'organizzazione di Moriary. Qualcosa però non va come sperato, la sua copertura salta ed egli si ritrova nelle mani di terroristi senza scrupoli. Questa storia narra delle sue emozioni e delle sue speranze durante il periodo di detenzione.
(Ispirata alle prime scene della puntata 3x1: La Casa Vuota)

La via per il cuore di un uomo passa attraverso il suo stomaco.
Sherlock Holmes ne è convinto. John se ne renderà conto presto.

Una nuova scena del crimine e una serie di indizi che portano ad un'ipotesi sconvolgente.
Sherlock e un avvocato d'ufficio, vecchio amico del detective, si lanciano in una lotta contro il tempo per dimostrare l'innocenza dell'unico indagato: John Watson.
(Johnlock)

John è tornato al 221B, ma qualcosa è cambiato, soprattutto il comportamento di Sherlock nei riguardi del coinquilino.

"Mi hai chiesto un miracolo. Mi hai chiesto di essere vivo, per te. Ora sono qua... E' davvero così importante cosa mi abbia tenuto lontano nel frattempo?"
"Per me lo è! Tu non capisci! Tu non sai... Non sai come ci si senta..."
Lo sguardo di John tradiva tutta la sua tristezza, la sua disperazione e il suo dolore.
Sherlock Holmes lo aveva notato, come aveva sempre notato qualsiasi evento nella sua vita, anche il più insignificante. Solo, non sapeva come far sparire il dolore dai suoi occhi.
"No, hai ragione, non posso saperlo. Io..." Non avrebbe voluto esporsi troppo, non era il tipo di persona a cui piace parlare dei propri sentimenti, eppure in quel momento sentiva che era la cosa giusta da fare.