Istituto Torquato Tasso: un piccolo mondo nel mondo; dove tutti hanno almeno un segreto.
Federica è una ragazza diversa dai suoi coetanei; sente come un muro che la distingue dagli altri per la sua sensibilità e il bisogno di leggere e conoscere quanto più possibile. Inaspettatamente, trova un individuo a lei affine nel più terribile dei professori nel suo liceo, con il quale comincia ad allacciare un rapporto dai confini indefiniti che passa spesso dall'odio alla comprensione, dal rispetto alle confidenze, dall'insegnamento al confronto. Si crea così una doppia vita per lei: in una continua a stare con i suoi coetanei mostrando quella Federica che loro conoscono e credono di capire, nell'altra sfama il suo bisogno di sapere in compagnia di un adulto che passa più volte il confine del ruolo del mentore. E con la maturità che incombe, questo delicato equilibrio potrebbe presto saltare...
Abelardo ed Eloisa, nel 1994.
***
Non era una facoltà sovrannaturale, la sua: Federica era portata a pensare che fosse una raggelante quanto strana forma di cinismo.
Alcuni sviluppano impressionanti capacità matematiche.
Altri imparano a guidare in età ancora infantile, diventando piloti di rally.
Molti ancora, crescono come campioni di nuoto, o eccezionali ballerini.
Lei comprendeva facilmente il mondo circostante.
Tranne che non era affatto facile, non per lei. Perché aveva perso la capacità di provare stupore, meraviglia, genuina felicità ed estasi di fronte all’intangibile mistero della vita umana.
Arrivata a quel punto, iniziava persino a dubitare che ce ne fosse uno, di “intangibile mistero della vita umana”.
Non era una prospettiva rilassante, né gioiosa, ad essere franchi: non era una prospettiva affatto."

"Siamo caduti in volo mio sole... siamo caduti in volo mio cielo..."
A quel punto l’uomo mise la freccia e accostò nella corsia d’emergenza dell’autostrada. Non appena si fermarono lui la guardò negli occhi, facendola sentire piccola piccola. Le mise una mano sulla guancia e con l’altra prese ad accarezzarle i capelli.
“Mi fai paura” bisbigliò lei impotente sotto i suoi gesti delicati.
“C’è ben altro nella vita di cui avere paura. Per esempio potrei baciarti per fartela passare”
“Marco…” disse lei con la voce rotta.

Lei:una biondina che dice tutto ciò che le passa per la testa.Bella,sarcastica,intelligente e amante dei bambini. Odia le persone presuntuose ed è cintura nera di Judo, Taiquando,Karate,Jujizu e ha fatto box per due anni e se la cava anche con la spada.
Lui:moro,misterioso,ricco,viziato,egocentrico,presuntuoso,tratta tutti come zerbini e non se ne preoccupa minimamente.
Cosa succederà?

Claire vive in una città universitaria ed è al secondo anno. La sua vita scorre
tranquilla, finchè in città non arriva un bellissimo ragazzo, David, il cui un profumo
le sconvolge i sensi. Lui è bello e ogni giorno sembra cambi ragazza. Claire se lo ritroverà ospite a tempo indefinito a casa sua. Ne è attratta ma allo stesso tempo prova repulsione per i tipi come lui.
Lasciatevi travolgere da questa storia romantica con un tocco di erotismo dove l'amore viene messo a dura prova dagli spettri del passato, dove una tentazione magnifica minerà un amore acerbo dove.......bhè il resto scopritelo voi!
Per favore lasciate delle recensioni anche se la storia non vi piace !

“Facciamo una scommessa?” chiese lui.
“Cosa scommettiamo?” lo sfidò lei.
“Un bacio. Ci stai?”
“Ci sto. Ma qual è la scommessa?”
“Scommettiamo che... Va beh, tanto perderei.” e la baciò.

Forse una storia di sesso, forse una storia d'amore. Due anime, due cuori, due corpi, che si studiano, si cacciano, si catturano, fino a fondersi, cercandosi, ritrovandosi, divenendo immortali, in un arco di tempo effimero, eppure tanto simile all'eterno.
Lei lo voleva, nello stesso terribile e logorante modo in cui la desiderava lui.
Giaceva vestita sul letto sfatto, a pancia in su, la maglietta un po’ alzata permetteva di intravedere la pelle nivea dei fianchi, e la piccola e invitante depressione dell’ombelico, tondo, perfetto per infilarci la lingua, per schioccarci qualche bacio umido, prima di dedicarsi ad altro.
Sembrava inconsapevole della sua bellezza, le gambe leggermente flesse, la gonna corta, scozzese, da ragazzina.
Se si fosse chinato un poco avrebbe potuto vederle gli slip, ma non lo fece, sapeva che entro pochi minuti sarebbe stata sua. Che fretta c’era? Le cose buone si gustano con tutta la calma del mondo, centellinandone il sapore, l’odore, fino a quando questo non ti esplode sulla lingua, sul palato, fino a finirti in gola, e poi più giù, nello stomaco, nelle viscere.
[Originale]

Un ragazzo con una voce straordinaria. Una ragazza che ne rimane affascinata. Un amore indissolubile. E la nascita di un mito inventata da me.
[questa è la mia prima Fanfiction e, vi prego, recensite! :)]

Questa è la storia di un amore difficile. Un amore che deve andare incontro a mille ostacoli. Una storia di passione, di turbolenza. Un amore quasi impossibile ma allo stesso tempo ricco di desiderio e voglia di stare insieme.
Lui 34 anni, lei 19. Lui un donnaiolo incallito che non sa cosa sia il tatto o la dolcezza, lei una ragazza che ha appena perso quello che pensava essere l'amore della sua vita.
E' la mia prima fanfic! :)

Due ragazzi, due città, due passati turbolenti, due anime che cercano un rifugio nel sesso. Un amore che li sfiora, ma che non riesce mai ad abbracciarli per forza di cose. Un amore che li distrugge e li divora e con loro tutto ciò che li circonda.
"Le lacrime iniziano a solcare le guance di Jennifer, che teneva le mani di Alessandro nelle sue.
Alessandro aveva la camicia macchiata di lacrime già da metà storia, ma ora anche Jennifer si è unita a quella danza triste e impassibile delle lacrime.
Jennifer accarezza dolcemente la guancia di Alessandro, gli zigomi morbidi e marcati.
Si avvicina ai suoi occhi per leccargli via le lacrime, mentre versa le sue.
« Perché piangi? » dice lui guardandola negli occhi, ora color cioccolato.
« Perché io e te siamo una cosa sola. Io appartengo a te, tu appartieni a me. Ricordi? Il tuo dolore è anche mio. » dice lei strozzandosi, per cercare di non piangere.
Appoggiano le loro fronti l’una contro l’altra e si guardano negli occhi umidi.
La verità non è solo quella. E’ che Jennifer si è resa conto che Alessandro aveva ragione quando diceva che si appartenevano.
Si appartenevano davvero.
La giovane sospettava che il ragazzo avesse avuto un’infanzia difficile, una tristezza che si portava dentro da anni, ma non pensava si trattasse di questo.
Condividevano tutto ormai: il letto, i sogni, il soffitto, i ragazzi. Ora anche il dolore."

Molti misteri sono rimasti irrisolti: perché Calcifer non è morto? Chi ha trasformato il principe in uno spaventapasseri? Ma soprattutto, ora che Howl ha recuperato il suo cuore, come farà a gestire i sentimenti travolgenti che sente per Sophie?
Una lunga fanfic Movieverse con atmosfere magiche, personaggi nuovi e vecchi, incantesimi e tanto amore :)

Tratto dal terzo capitolo
«Smettila ho detto!» mi teneva le mani legate sopra la testa con una mano, e quella libera la infilò sotto la mia maglietta di cotone, raggiungendo con velocità il mio seno.
Riuscii a liberare una mano, tirandomi su a sedere e dandogli uno schiaffo in pieno volto. Si fermò, per poi voltarsi a guardarmi con sguardo truce, e capii di aver fatto un enorme sbaglio.
Una risata fragorosa e profonda provenne dall’entrata dell’aula. Ci girammo entrambi verso di essa. Un uomo, il cui viso mi parve famigliare, entrò seguito da alcuni uomini, che si posizionarono dietro di lui. Mi coprii subito il seno, risistemandomi i vestiti in imbarazzo.
[...]
«Allora sei venuto qui per parlare di affari» si voltò poi verso di me. Mi afferrò la mano facendomi scendere dalla scrivania, per poi prendermi in braccio «Arrivo subito» lo vidi ghignare in direzione dell’uomo, che ricambiò ghignando con incertezza. Diego mi mise a terra poco prima di aprire la porta.
«Ora ascoltami, se vedi degli uomini inseguirti in macchina cerca di seminarli. Noi ci vediamo questa sera davanti all’entrata del parco di fianco a casa tua. Alle nove. Puntuale»
[...]
Cosa significava tutto ciò? Chi erano quelle persone?
Ma la domanda più angosciante: chi era realmente Diego?
Vi invito ad entrare e leggere, per scoprire il seguito. :)

"Le storie che voglio raccontare riguardano quelle ragazze che io, proprio perché “normale”, potevo solo osservare.
Carezzare un po’ con gli occhi. Guardare con la fiducia incondizionata di chi affida a qualcosa la propria attenzione.
Perché erano troppo belle, troppo intelligenti, troppo colte, troppo folli. Troppo."