“Chiamami come vuoi. Sappi solo che l'intera New York mi chiama Black Spirit.”

Questa storia parla del profondo amore che lega Jace e Clary e che li unirà per sempre. Sarà una storia lunga e piena di colpi di scena. Il resto lo lascio giudicare a voi.
Buona lettura.

ATTENZIONE.
Dentro la storia si trovano anche i componenti della band One Direction cioè Niall, Zayn, Liam, Harry e Louis e la cantante Selena.
TRATTO DAL CAPITOLO 19
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Io:"lasciami stare cosa vuoi da me?COSA?"-gli urlai contro, spingendolo di sotto dal letto.
Justin:"Voglio te"- mi disse tornando sopra di me, con prepotenza
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ENTRATE NON VE NE PENTIRETE.

Lo smog delle auto intasate nel traffico, i telefoni di uomini d’affari che squillano, i bambini che giocano, la campanella della scuola.. una vita monotona.
Terrore negli occhi di chi sbaglia, una canna fumante, un proiettile con una traiettoria precisa, sangue.
Questa è Toronto, divisa tra la vita monotona d’ignoti cittadini, e l’incubo della notte per via di due potenti organizzazioni criminali.
Justin fa parte di una di esse. Sicuro e forte, non si ferma davanti ai propri doveri nonostante abbia un passato e una personalità diversa da quella che appare.
Due ragazze e la vita cambia.
Identiche ma diverse, tanto da essere una l'opposto dell'altra. Com’è possibile?
-
"Una passione può unire. Una differenza può uccidere."

Adele, ragazza 17enne si trasferisce con la sua famiglia a Stratford. In Canada.
Il giorno del suo trasferimento va in una città abbandonata da anni.
Una città chiamata Ghost City per un particolare. Ci sono i fantasmi.
Adele non è una ragazza come le altre. Ha poteri che una persona normale non può neanche sognare ed è destinata a stare con il fantasma di Ghost City.
Il destino di Adele era andare lì e conoscere Jay.
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-Andiamo, ti porto in un posto.-
-Dove?-
-In una città abbandonata, la chiamano ‘’Borgo di Ghost City perché…. È una lunga storia- quel posto mi perseguitava. Ma forse sapere la storia del borgo mi avrebbe aiutata a scoprire il viso di Jay e la sua storia.
-Me la racconti Justin?-
-Quando arriviamo.- mi disse soltanto prima di farmi incamminare per una via che ormai conoscevo a memoria.

Le rose sono belle, ma hanno le spine.
Le spine pungono, ti feriscono, provocano dolore e sangue.
«Quindi la decisione va a te, dolcissima Callie.» un ghigno spuntò dalle sue labbra «cosa scegli? Rose o sangue?»
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Lui non era okay.
Lei nemmeno, ma lui era il suo intralcio/soluzione.
Leggimi.
NON POSSO DESCRIVERVI IL PERSONAGGIO DI JUSTIN IN QUESTA FANFICTION. LO SCORPIRETE LEGGENDO.

Amber è una ragazza perspicace, ambiziosa e affascinante.
Dopo aver vissuto diciassette anni in un'orfanotrofio è pronta ad andare via, a vivere la sua vita, ma qualcuno decide di adottarla.
Riuscirà a sopravvivere nella famiglia Bieber senza innamorarsi di suo fratello e cascare nei suoi tranelli?

Lei,  una ragazza che ormai aveva passato tutto nella vita! Lui, un ragazzo che non sapeva vivere ma solo divertirsi! Una notte tutto cambia… Lui la ha sempre voluta, lei non crede nell'amore e non ha mai acconsentito al suo cuore di lasciarsi andare. Quella notte lei esagera e si ubriaca, e lui approfitta della situazione… cosa succederà? Cambierà idea?Da qui comincia il loro "rapporto", lei lo usa, lui usa lei… non pensando di poter mai provare qualcosa l'uno per l'altro… lui non pensa di potersi mai innamorare… lei ha paura, para di cadere, perché nessuno l'ha mai saura veramente amare… Si lasciano, non sapendo perché, non sapendo nemmeno come sia potuto accadere! Forse perché non volevano lasciarsi andare, non volendo ammettere che entrambi si stavano innamorando…. ma se hanno commesso un errore? se lei non sa cosa sia l'amore… lui sarà disposto ad insegnarglielo? Cosa succederà tra i due? Lei saprà lasciarsi andare? Lui lo riuscirà a capire che tra i due c'è qualcosa?
 
Lei… Michelle Adams
 
Lui… Justin Bieber

-Facciamo un gioco.- propose, con voce convincente.
Mi voltai verso di lui e spostai i capelli dietro alla spalla. -Quale?- domandai, ero curiosa.
-Ti faccio delle domande e tu devi rispondere.- enunciò, restando vago.
-Non mi piace questo gioco.- lo interruppi, scuotendo il capo.
-Non ho ancora finito. - sussurrò, avvicinandosi di qualche passo, posando l'indice e il medio sotto al mio mento. -Se dirai la risposta giusta, potrai togliermi i vestiti.- spiegò, fondendo il suo sguardo con il mio. Mi toglieva il respiro, avrei potuto collassare solo per quello sguardo.
-E se sbaglio?- chiesi, attorcigliando le braccia attorno al suo collo.
-Se sbagli ti svesto io.- replicò secco. Quel gioco mi piaceva, mi piaceva parecchio.
-E una volta finito il gioco?- perseverai con le domande, facendolo quasi spazientire.
-Sta a te immaginare il resto.- affermò, poggiandomi le mani sui fianchi e continuando a tenere su di me quell'occhiata che non mi permetteva di rinunciare.
-Ci sto. -

Dopo avermi riferito le sue ultime parole si portò la sigaretta alla bocca,ne assaporò ogni minima parte come se quella fosse la sua unica consolazione al momento;poi tossì,tossì così forte come se stesse per vomitare l'anima.

Fu in quel momento che l'anima mi vibrò.
Non ero altro che la sua serva, una semplice ed inutile serva.. e lui, era il mio padrone e il padrone di queste terre: il conte Justin Bieber, d'Inghilterra.
Era appena diciottenne, eppure il padre aveva messo nelle sue mani il potere di quel vastissimo territorio.
Ed io?.. Io ero solo uno dei suoi accessori. Eppure quando il suo sguardo si posò su di me, capii che non avrei fatto altro che stargli accanto per il resto della mia vita.
"Caroline.." Si affrettò a chiamarmi, risvegliandomi dai miei pensieri.
Mi voltai verso di lui e lo guardai aspettando che mi desse qualche compito da svolgere.
"Resta quì con me per oggi." Disse.
Farfugliai qualcosa, dopo di che aggiunse: "è un ordine.E tu, devi eseguire i miei ordini."
Cosa stava succedendo? .. Il mio cuore stava per esplodere.

"Il Signore mette al mondo per noi un'anima gemella. Certe volte in uno sconosciuto, certe volte in un amico.. altre volte in persone molto vicine.. ad esempio un fratello."
Sorrisi.
Ero innamorata di mio fratello.