“Ma io non voglio... che cosa sei?” sembra una domanda sfacciata, antipatica, ma dopotutto è lecito che io, essere umano, chieda una cosa del genere ad un’aliena.
E’ questo che è, giusto? O forse...
“Una sirena.”
L’ha detto.
Rimango sinceramente spiazzata, poi le sorrido di nuovo perché non so proprio cosa dire.

"«Non ti dimenticherai di me, vero?» chiede, gli occhi scuri impauriti come quelli di un bambino.
«No».
«E ci crederai? Crederai in me?».
La voce è roca, ma è ancora dolce come il miele dorato delle api.
«Sempre» gli occhi azzurri luccicano di una promessa fatta dal cuore e un sorriso spunta dagli angoli delle labbra.
«Davvero? Me lo prometti?».
La testolina annuisce e il sorriso rimane lì, come un fiore che sboccia alle prime luci dell’alba.
«Lo giuro».
«Su cosa? Su cosa lo giuri?» lui è ansioso, la guarda e non smette di stringerle le dita.
«Lo giuro su di noi».
Si rilassa e un sorriso stanco gli compare sul volto, mentre prende una ciocca dei suoi capelli biondi tra le dita.
«Verrai a prendermi, vero? Un giorno? E saremo di nuovo insieme?» adesso lei è triste, gli occhi sono grigi come la tempesta e il fiore è stato spazzato via dal primo temporale estivo.
Anche lui è triste, ma sorride. «Certo. Verrò a prenderti e saremo sempre insieme».
«Quando?».
«Il tempo di una vita».
Terza classificata al contest indetto da Pinoolast’s Graphic - Video.
Buona lettura :)
Kry

Un'amicizia. Una di quelle vere, una di quelle che incontri una sola volta nella vita. Quell'amicizia che sogni di portare avanti fino alla morte, per cui saresti disposto a rischiare tutto.

Un tempo Spleen pensava alla vita, a come l’avrebbe vissuta, a come sarebbe stata. Lo chiedeva al cielo di notte, quando in estate le stelle lo decoravano e lo chiedeva a se stesso, riponendo speranza in un senso che non avrebbe mai raggiunto. Poi aveva smesso di chiederselo, perché Snow non rispondeva e lui aveva cominciato a pensare alla morte, per mano di chi sarebbe stata, a come sarebbe stata.
Piangeva in silenzio e ricordava il primo incontro, quando un sorriso aveva illuminato il volto dell’altro, come le stelle d’estate, e aveva riposto speranza in quello. Piangeva dopo il sesso e quando Snow era troppo drogato per sentirlo e sapeva che era inutile, perché Snow lo sapeva che piangeva e ne traeva soddisfazione; ma neanche allora sorrideva.
Mai più stelle, Spleen, aveva visto.

Oggi, finalmente, inizierò a vivere: niente più imperfezioni, niente più parole. Niente di niente.
Si, per la prima volta mi sento felice.
Felice davvero. Posso essere libera ora.

Come l'amore cosa tanto bella può portare a fare brutte decisioni per colpa della propria paura di farlo sapere a tutti...

{Prima classificata, e vincitrice del premio OTP, al contest "Con chi accoppieresti Draco? E Harry?" indetto da Mary Black e giudicato da MmeBovary}
Quando Harry, durante l'ultima battaglia, decise di consegnarsi a Voldemort, Hermione si tuffò nella Foresta Proibita, vogliosa di impedire la resa all'amico. Da quella notte, la ragazza avrebbe assunto la corrotta abitudine di voltarsi, adocchiare gli ignari passanti e riprendere diffidente il cammino, poiché qualcosa l'aveva ridotta in brandelli e quei brandelli, forse nel ricucirsi, le avevano avvelenato l'animo. Colui che camminò al suo fianco, diffidente quanto lei, fu probabilmente la sorpresa più grande.
“Sei puntuale.”
“Sempre,” ribatté lui. “È una delle mie tante qualità,” celiò.
Aggrottasti la fronte, stranita. “Cosa stai facendo, Malfoy?”
“Non lo so, alleggerisco l’atmosfera, magari,” ammise. “Mi fai entrare?”
“Certo, scusa.”

Un viaggio attraverso i sette anni a Hogwarts di Rose tra gioie, dispiaceri, amicizie, delusioni e ... Scorpius Malfoy.
(vi è presente tutta la nuova generazione eccezion fatta per Victoire e Teddy).
Rivisitazione della mia storia 'Rose e Scorpius' pubblicata taaanto tempo fa', ma in questa ci saranno più personaggi e una tecnica di racconto più 'complessa'

Pagine di puro terrore. Stralci del diario che ora le geme tra le mani.
Un blocco di carta sciupata su cui ha tenuto la testa china per un intera serata; cronache di ogni suo pensiero e di ogni azione compiuta nella giornata precedente.
Trecento pagine ricolme del terrore che la intontisce ogni giorno. Un pesante concentrato di ventiquattr'ore di vita. Vomito solidificato; un inutile tentativo di comprendere a fondo sé stessa.
Un insulto.

Quanto può essere potente l'amore?