Roma, fine del XIX secolo.
"Non commettere atti impuri": è questo ciò che il sesto comandamento dice.
Sebastian e Claude sono due giovani e rigidi sacerdoti, entrambi estremamente devoti al loro unico amore, quello verso Dio, e proprio per questo essi vengono considerati le icone perfette della purezza d'animo.
Ma sarà l'incontro con due demoni a cambiare le cose, due demoni i cui nomi sono Ciel e Alois, due ragazzini che conoscono fin troppo bene il mondo della lussuria.
Essi scuoteranno l'anima e la quiete dei due sacerdoti, fino a farli sprofondare forse nella dannazione eterna.
Resistere alla tentazione o cadere nella lussuria e nell'impurità?
Questa è la scelta che Dio porrà dinnanzi ad essi.
"L'uomo ha sempre amato ciò che è proibito, questo perchè lo eccita, lo incuriosisce, per tanto non credetevi diversi soltanto perchè occupate un posto particolare in questo mondo, perchè siete innanzitutto uomini - lo guardò, fulminandolo con lo sguardo - e l'uomo si è dannato da solo sin dai tempi della Creazione, e continuerà a farlo fino alla fine dei tempi"

Aprì gli occhi. Intorno a lui c’era solo una landa desolata; un deserto fatto di rocce, cenere e fango. Una luce crepuscolare illuminava parzialmente il paesaggio, rendendolo ancora più tetro. Più avanti, dinanzi a lui, vide alcuni arbusti scheletrici intorno a quella che sembrava una polla d’acqua e decise di avvicinarcisi.
Alla fine ho deciso di ripubblicare questa mia prima storia. Spero che questa seconda stesura contenga meno errori della precedente ^^

"Come può definirsi amore quello? Oltre che dello stesso sesso, i due uomini erano anche caratterialmente OPPOSTI. Non vi era una scusa non buona per litigare o prendersi a mazzate, ma nonostante ciò, c'era qualcosa di assurdamente dolce nel loro comportarsi come "nemici giurati"; il loro proteggersi a vicenda durante una battaglia, la loro sintonia, lasciava chiaramente intendere che c'era altro oltre le sgarbate parole che assiduamente si rivolgevano.
Ma nonostante ciò, tutti e compresi i due ragazzi in questione, si chiedevano come quello poteva definirsi amore. "
[Raccolta di storie ZoSan più o meno correllate tra loro.]

-Non posso lasciare che un idiota come te muoia di fame.-
Roronoa Zoro si ritrovò a essere costretto ad ammettere, perlomeno con sé stesso, quanto fosse patetico l’essere stato rapito erroneamente unicamente per l’essersi perso nel momento e nel luogo sbagliato. Sì, patetico e umiliante erano le parole più adatte a descrivere la sua condizione; e in quella degradante situazione probabilmente la componente più assurda era proprio uno dei suoi sequestratori. [Zoro/Sanji. Trad. Lilian Potter]

Londra, 1944, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale.
Ciel Phantomhive, un giovane e ricco studente universitario di origine ebree e dal carattere freddo e cinico.
Sebastian Michealis, affascinante tenente del British Army.
La storia del loro amore che sboccerà come un fiore sotto una tempesta, un amore che vedrà lo stesso Ciel mettere da parte le sue paure a costo di seguire colui che ama.
Un amore destinato a vivere, e forse anche a vincere su tutto.
Per scrivere questa FF mi sono ispirata a "There you'll be", colonna sonora del film "Pearl Harbor" . Inoltre, spero che i personaggi risultino abbastanza IC.

E' proprio in tarda sera che Sanji adora ritirarsi nella sua cucina, mentre Zoro ama dedicarsi ai suoi allenamenti notturni. Ma il troppo movimento mette fame, e chi meglio di Sanji è in grado di preparare uno spuntino notturno?
«Ho fame, cuoco» lo informò a un tratto, avvertendo lo stomaco borbottare a causa del pesante allenamento che gli aveva prosciugato ogni energia «Preparami uno spuntino». [...]
Quella cucina non gli era mai sembrata così calda, prima d'ora.
«… e pietanze più consistenti, dal sapore forte e intenso» aggiunse «Tutto dipende dalla fame che hai, spadaccino» concluse, mentre la sua voce divenne maledettamente calda e profonda, quasi a diventare un sussurro.

Londra,2011.
Ciel Phantomhive è il giovane rampollo della famosa industria Phantom, tanto nobile nel portamento,quanto fin troppo arrogante.
Nel suo nuovo anno scolastico, ritroverà vecchie amicizie,ma farà anche nuove conoscenze,fra cui il nuovo e attraente docente di matematica,che gli procurerà non poche grane.
Fra questi due individui dai caratteri contrastanti, potrà mai nascere qualcosa?
(SebastianxCiel)
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Prima storia su Kuro,spero sia il più IC possibile,anche se ho i miei forti dubbi xD Spero però vi piaccia lo stesso ^ ^

Dal testo:
-S-Sebastian…-lo chiamò
- Bocchan?-
-P-piu vi- vicino- spiegò incerto , facendosi da parte nel letto e facendo cenno a sebastian di raggiungerlo
- Oya signorino vi state mostrando debole a un vostro servitore?- disse in tono canzonatorio il diavolo
-TACI !! OSI CONTRADDIRE IL TUO PADRONE?-rispose stizzito
Per tutta riposta sebastian si levò abilmente scarpe , calzini e giacca e si andò a stendere su un fianco vicino a ciel . il servitore prese a carezzargli i capelli color antracite poi scese sulle guance e infine con l’indice andò a delineargli il contorno delle labbra candide e perfette.

La guerra nel mondo magico è finita, Harry Potter ha perso. L’Oscuro Signore si prende la rivincita sul ragazzo che per anni ha costituito il suo tormento, ma anche l’oggetto del suo più capriccioso e recondito desiderio..

"Cercava sempre nuove vittime, ovunque andasse, ovunque fosse. Era un assetato di sesso. Era l’aria, l’acqua per rinfrescarsi, il cibo per saziarsi, era dipendente dal sesso, viveva per quello e nessuno avrebbe fermato questa sua ardente passione, nessuno.
Adorava sentire le sue prede lagnarsi inizialmente, perché lui già sapeva che quello che sarebbe accaduto dopo, avrebbe soddisfatto entrambi. Avrebbe fatto gemere la persona posseduta, sussurrando le parole più sporche di quel mondo facendoli raggiungere l’orgasmo. Usava le peggiori torture: L’incatenava ai letti, al soffitto con delle lenzuola, alle pareti, al pavimento -li ci avrebbe scopato per sempre- per non parlare degli oggetti in movimento."
[Attenzione: One Shoot con esteso contenuto di pratiche sessuali tra due uomini. Slash. Uso di Bondage. Se non vi piace il genere state alla larga, non voglio ricevere un eventuale critica. Vi ho avvisato.]
#Narry 
#Bondage
#Slash
#Sex
(Of Course)

-AAAAAAAAAAAAAAAAH!-
L'urlo di Zoro, quella mattina, fece alzare in volo miriadi di uccelli colorati, che prima erano tranquillamente appollaiati sugli alberi intorno all'accampamento degli indigeni.
(...)
-Mmh... cosa è successo? - sbadigliò la navigatrice.
Poi di colpo sgranò gli occhi, appena il suo sguardo finì su Zoro, o almeno, quello che avrebbe dovuto essere Zoro: alta, dal fisico asciutto e tonico, con un seno evidente sotto lo yukata verde, i capelli corti e verdi, i tratti del viso molto femminili e un occhio spalancato, nocciola, uguale a quello di Zoro, che annaspava nel panico, e l'altro chiuso, segnato da una cicatrice verticale...

ZoSan, AU ~Happy Birthday, Sanji-san~
"Qual è il tuo nome?" Chiese, anche se suonava più come un ordine, affermandolo per i capelli, in modo da poterlo guardare meglio.
Gli tolse malamente li straccio che avevano usato per tappargli la bocca e lo gettò a terra.
L'uomo gli lanciò ancora quello stesso sguardo di sfida e ghignò.
"Sanji" rispose semplicemente.
Lo straniero capiva la sua lingua!
"Sanji" ripeté Zoro, assaporando il suono di quel nome.
"Lo sai chi sono io?" chiese minaccioso tirandogli indietro la testa per i capelli e mettendogli in mostra la gola. Il biondo non disse niente ma continuò a guardarlo per incitarlo a continuare.
"Io sono il Dio Imperatore Zoro, colui che governa il cielo e la terra, mi inchino solo al potere del Dio Sole. Tutte le creature sono miei sudditi e io li governo con il mio potere divino".
Lo straniero scoppiò a ridere.
"Non esiste dio che scenda fra i comuni mortali. Chiaramente fai tutto questo solo per il potere e i soldi" disse secco.

Tremando, Mirko si accoccolò a lui senza spostarsi, come invece avrebbe fatto in passato. Antony si sentì pieno, completo. E, prima che potesse fermarlo, un pensiero gli riempì la mente invitandolo quasi a dichiararsi.
Ti amo.
Sgranò gli occhi andando quasi a sbattere la testa. Cosa? No, no e poi no. Lui non amava, semmai odiava. Si, era confuso e stanco. Non si nutriva da un pò. Convintosi, strinse di più Mirko strusciando il viso al suo.

22 maggio 1939.
«C'è aria di guerra»
[...] Aveva capito che c'era aria di strage, che la terra sotto i suoi piedi si stava lentamente cominciando a muovere. Stava attendendo il momento più propizio per agire.
«Sebastian Michaelis».
Una stentorea voce lo distolse dai suoi pensieri ma non per questo lo spinse a voltarsi.
«Chi non muore si rivede».