***Seguito di SAVE ME***
Tre anni dopo "Nobody said it was easy".
Vedremo come è andata avanti la vita di Feffe e tutti gli altri.
Cosa sarà cambiato? E cosa invece è rimasto invariato?

Dalla storia:
“Magari è vero che le persone non sono mai come sembrano, Pirandello aveva perfettamente ragione. Ognuno di noi indossa una maschera. Solo che fino ad ora ero convinta che l'unica che usasse Roberta Della Corte fosse una maschera esfoliante per liberare i pori” constatò Chiara.
Chiara e Roberta sono due liceali qualunque: a Chiara piace leggere e studiare, stare in mezzo alla natura e portare i capelli rossi legati in una treccia. A Roberta piace ostentare la sua bellezza statuaria, mostrarsi in centro a fare shopping con il suo ragazzo e nascondere i propri pensieri in fondo all'alcol.
E allora perché, dopo quattro anni passati ad odiarsi, sentono lo strano desiderio di capirsi a vicenda?
Fra amiche iperprotettive, genitori sempre assenti, scontri diretti e qualche attacco di panico, Chiara e Roberta capiranno finalmente che c'è qualcuno disposto a cicatrizzare le loro ferite.
[STORIA CONCLUSA]

"Forse, prima di parlare del mio aspetto, dovrei presentarmi. Mi chiamo Nicole Sanders, ho 21 anni e frequento la Columbia University, a New York. Sono iscritta al secondo anno di Economia e in questo momento non mi viene nient’altro da aggiungere sulla mia vita."

Seguito di You are my Shining Star / Heartlines
Sono passati quasi due anni da quando Vivien ha chiesto a Dianna di sposarla, e le due donne stanno cercando di raggiungere il loro lieto fine. Una notte, però, una confessione di Elise farà tornare a galla vecchi sentimenti, vecchi conflitti e vecchi problemi, e questa volta nessuna di loro potrà fare finta di niente e semplicemente tornare alla normalità. Dianna, Vivien ed Elise impareranno che la vita, a volte, regala lieti fine del tutto inaspettati.

Da circa due anni Amberle fa tutto di testa sua, nonostante sia circondata da persone che cerchino di indirizzarla sulla retta via. Amberle però ci tiene a precisare che lei non prende ordini e che non si sente minacciata mai da nessuno ma questo finché nella sua vita non entrerà Charlotte King, più grande ed indipendente di lei, anche più intelligente e piuttosto furba, pronta a dare filo da torcere ad Amberle, o come lei preferisce chiamarla, Kimberly.
Charlotte del resto ha anch'essa le sue oscurità, il suo lato nascosto dalla maschera della ragazza perfetta che tutti adorano. L'interazione fra le due è decisamente particolare: Charlotte ama avere il controllo sugli altri, Amberle odia perderlo ed essere controllata. Proprio da queste paure, causate dai demoni del suo passato, derivano i suoi problemi relativi all'abuso di droghe che dovrà imparare a gestire lei in primis, ma anche le persone che ha intorno come Oliver, l'affascinante spacciatore con cui va a letto segretamente.
La storia è ambientata in un liceo e le due protagoniste hanno inizialmente sedici e diciotto anni.

E fa male vedere quelle fiamme, così stupide, mentre lentamente incurvano la superficie sottile del foglio di carta in mezzo alle braci – infuocano i suoi angoli, e lo consumano come leoni digiuni da giorni davanti alla carcassa di una gazzella.
E alla fine lo rendono cenere.
Quello è tutto ciò che rimane dell’unica lettera che Rachele le abbia mandato in quei due anni.
[quinta classificata al contest "Yuri Love!" indetto da Reghina-chan sul forum di EFP]

Eleonora gemette mentre chiudeva la conversazione. Non poteva credere che fosse accaduto davvero. Lentamente scivolò per terra e iniziò a piangere sotto gli occhi di Martina.

-Le migliori amiche non fanno sesso!-
Clarke si passò una mano tra i capelli abbassando lo sguardo.
-E' complicato- rispose semplicemente.
-Complicato?- ripeté Sofia.
L'altra non rispose e la ragazza sbuffò allontanandosi da lei. Clarke, allora, le afferrò il braccio per fermarla.
-A te cosa importa di quello che faccio con Diana?- le soffiò a pochi centimetri dalle labbra.
Sofia deglutì a vuoto prima di trovare la forza di divincolarsi dalla sua presa.
-Perché mi piaci, idiota!-

Molti vorrebbero essere 'isole', persone autosufficienti, che non hanno bisogno di niente e nessuno, persone di cui nessuno si deve preoccupare.. Jess voleva questo e pensava di aver raggiunto tale obbiettivo ma..
..ma Francesca con un solo sguardo ha mostrato a Jess quanto si sbagliasse e quanto anche lei avesse bisogno di qualcuno... e, forse, sarà proprio Francesca questo qualcuno..
Entrate, Leggete e se vi va, Recensite..

[Long Fiction, MOLTO LONG. Work in progress, 50 di ??? capitoli già scritti]
Cosa sarebbe accaduto se Rachel e Quinn avessero usato i loro Metropass? Se li avessero usati con frequenza ogni due settimane, dividendosi fra NYC e New Haven, vivendo la loro nuova vita insieme, conoscendosi a fondo, creando quel legame che, tutti noi sappiamo, Rachel avrebbe sempre voluto avere con Quinn (Don't you understand what you mean to me?)? Ho iniziato a scrivere questa FF alla fine della terza stagione, questa Long è un viaggio di un anno e mezzo (dal dicembre del 2012, fino alla metà del 2014 circa) nella vita di Rachel e Quinn, come, credo, tutti i Faberrians desiderassero accadesse.
Complicata e delicata al contempo, si inoltra nel dettaglio in quello che, a mio parere, avrebbe potuto essere una grande relazione di amicizia e oltre, che in Glee è stata dimenticata troppo presto.
La FF mantiene tutto quello che c'era nel finale della terza stagione, e impercettibili riferimenti alla quarta.
Brittana / Klaine / Tike / Samcedes presenti in piccole dosi.
- Leggete i miei warning all'interno, sono importanti prima di addentrarvi nella lettura di questa FF.

Rox non ha limiti. Si gode la vita giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, senza mai pensare alle conseguenze.
L'amore l'ha sempre delusa e, a 27 anni, non ha alcuna intenzione di cascarci nuovamente.
Eppure si sa, non siamo noi a decidere quando innamorarci. L'amore arriva potente come un uragano e ci stravolge completamente senza darci la possibilità di contrastarlo.
Per Rox, quell'uragano ha ora un nome: Kara Morgan.
AVVISO.
"Soccer love" è una storia originale che in passato pubblicai su questo sito e che fui costretta a cancellare per cause personali.
Non avendo più nessuna copia della prima edizione ho deciso, dopo ben due anni, di riscriverla completamente modificando protagoniste e storyline.

Primo capitolo:
Sorride, “dovresti tornare a casa, i tuoi ti vogliono bene” “ah si? E tu che ne sai?” gli domando ironica prendendo una lunga boccata dalla sigaretta che stringo tra le labbra con rabbia, “so che domani mattina quando busseranno alla tua porta per andare a messa e non ti troveranno impazziranno [..]” la guardo e non capisco, “ma chi sei tu davvero?” gli chiedo seria mentre lei mi guarda e sorride “che ne dici invece di tornare nella tua camera, metterti a letto, e domani mattina dopo la messa fare un giro con me? Potrei mostrarti l’inferno se credi sia quello il posto giusto per te”

SEQUEL DI WITH OR WITHOUT YOU!
Sono passati quasi sei anni, da quando Georgina è partita per il college. Molte cose sono cambiate, molte altre invece sono rimaste sempre le stesse.
Tra impegni, nuove conoscenze, equivoci e incontri inaspettati; la vita di Georgina Atwood è molto differente da quella che ha sempre vissuto.
E Meredith...?
Dalla storia:
"- Quello che voglio dire è: da quando non stai con qualcuno dopo quella stupida? -
Mi sedetti sul letto, sconsolata.
Chinai il capo sconfitta da quella semplice consapevolezza che - tutt'ora – mi faceva mancare il fiato.
Ci sarebbe benissimo la battuta di Severus:
" Dopo tutto questo tempo?"
"Sempre"
Quel sempre si era tatuato a fuoco nel mio cuore.
- Jo? -
- Da quattro anni, sei mesi e cinque giorni -
- Dio, Georgina -"

L’artista rimase turbata dalle sue parole, non era la prima volta che le sentiva, ma dette da lei, con quella naturalezza e sincerità assumevano tutt’altro valore rispetto a vederle scritte su una rivista da qualche critico che nemmeno conosceva. Si accorse che Ruth la stava osservando e cercò di celare quel piccolo disagio che sentì avvenire in lei.

-Ma che diavolo stai..-
Carola la interruppe subito: -Guardami, Kate. Guardami negli occhi. Cosa vedi..?-
-...-
-Io...perdonami.- Scappò via, mentre una lacrima scendeva sulle sue guance lentigginose. Poi un'altra. E un'altra. Finché non si sentì afferrare dalle spalle.
Era Kate, la sua Kate.
Si guardarono negli occhi per un tempo che non riuscirono a definire, e ogni istante sentivano sempre più il bisogno di stringersi l'una all'altra, di appartenersi...di amarsi.
-Guardami negli occhi- disse stavolta Kate. -Che ci vedi?-
-Noi due.