Ha bisogno dei suoi dieci minuti di tranquillità dopo aver aperto gli occhi, per capire come si chiama, perché è vivo in quel preciso istante e che non può essere scortese con tutti.
Da quando conosce Harry, però, svegliarsi la mattina non è poi così male.
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Larry | prompt: morning voice

Alle sette sono tutti intorno al tavolo, con le manine sporche di pomodoro e la bocca piena di briciole, ma sono contenti di essere tutti insieme ed eccitati di dormire nel salotto di casa di Harry.
Dopo mezz’ora le cinque piccole pesti invadono il salotto adibito a stanza da letto: cinque letti singoli sono stati piazzati al centro della stanza, davanti alla TV e nel lettore DVD li attende la loro attrazione della serata.
“Siete pronti?” chiede Anne mentre preme play ed il logo della Disney occupa tutto lo schermo.
I cinque bambini battono le manine paffute, esaltati dal loro primo pigiama party e si stendono sui letti, pronti a godersi la visione – l’ennesima, per alcuni di loro, - del Re Leone.

Insieme si alzano ridendo e raccolgono margherite, poi le mani di Louis guidano quelle di Harry ad intrecciare i fiori, quando un tuono sferza l’aria.
Harry si irrigidisce e “Va tutto bene” lo rassicura il maggiore posando una mano sulla sua. “Vieni, ripariamoci prima che cominci a piovere”.
Lo prende per mano e lo trascina nella casetta di legno, che fortunatamente è vuota.
Appena in tempo, aggiunge nella sua mente, perché proprio qualche istante dopo la pioggia inizia a scrosciare.
Harry si stringe al corpo del suo amico e “Stringimi Louis, per favore” lo prega con la paura nella vocina, “vorrei che stessimo abbracciati forte forte mentre piove” sussurra e Louis non esita ad accontentarlo. Avvolge il corpicino del suo amichetto col suo e lo protegge dalla pioggia.

Proprio questo suo atteggiamento da sbruffone gli aveva evitato di essere pestato dai cosiddetti “popolari” della scuola; si sorprende, quindi, quando la sua prima gita in infermeria con un sopracciglio sanguinante e spaccato deve farla a causa del suo migliore amico.
Bussa piano, e quando sente una voce calda rispondergli un “Avanti” vellutato, gira la maniglia e rimane a bocca aperta di fronte al nuovo dottore.
“Oh, ehm, scusi. Cercavo la signorina Pillsbury” si scusa Liam, non vedendo l’infermiera della scuola da nessuna parte.
“La signorina Pillsbury è stata trasferita qualche giorno fa, sono il dottore assegnato a questo liceo” afferma l’uomo che, ad occhio e croce, non ha più di venticinque anni. “Dottor Zayn Malik” si presenta, avanzando con la mano tesa.
“Liam Payne” risponde il castano, mettendo su un sorriso spavaldo mentre gli stringe la mano. Quell'uomo gli piace.

“Oops!” dice poggiandosi una mano sulle labbra rosse, “le ho fatto male? Mi perdoni, ero distratto!” si scusa mortificato, posando gli occhi sulla sua vittima.
Il cuore gli si ferma per un secondo davanti alla sua vittima: le braccia sono completamente tatuate, una canottiera bordeaux lascia intravedere il petto muscoloso – e anch’esso tatuato –, un ciuffo rosso cade disordinato sulla fronte, due pezzi di ghiaccio al posto degli occhi, un piercing sul sopracciglio destro ed un sorriso splendente a illuminargli il volto.
Harry non ha dubbi: è l’essere umano più bello che abbia mai visto.
“Ciao” lo saluta lo sconosciuto, porgendogli la mano. “Louis”.

Zayn attende che il riccio si sieda sul lettino e “Ieri ho fatto la spesa con Liam e ho pensato una cosa strana”.
Louis si ferma un secondo per guardarlo con aria interrogativa.
“Mi è venuta voglia di chiedergli di sposarmi tra il reparto surgelati e la carne in scatola” butta fuori senza respirare. “Ti rendi conto? Nel supermercato! Mentre facevamo la spesa!”.
Louis si arresta di nuovo e lo guarda, stavolta piacevolmente sorpreso, un sorriso sulle labbra fine.
“E l’hai fatto?” chiede curioso Harry alle sue spalle.
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Partecipa al Fest del Wanki!Fic | Larry & Ziam

“Sei particolarmente bello in smoking” aggiunge poi, con il solo scopo di far affiorare sulle labbra sottili quel sorriso che per lui è l’unica ragione di vita.
Quel sorriso, però, non arriva; le labbra del maggiore si piegano solo debolmente.
“Che hai?” chiede il minore, avendo avuto conferma che c’è qualcosa che non va nel suo ragazzo.
“Niente, sono solo un po’ stanco” sussurra Louis stropicciandosi gli occhi color acquamarina, ma viene colto in flagrante da Harry, che “Puoi mentire al mondo intero, ma a me non la dai a bere” dice con le labbra contro il lobo del maggiore.
Louis allora sbuffa – odia essere un libro aperto in tal modo per il suo ragazzo – e “Niente di che Haz, davvero, solo che avrei voluto esserci anche io in un giorno così importante per tua madre e Rob”.
“Lo so, sarebbe piaciuto anche a me” bisbiglia Harry carezzandogli i capelli.
“Mi piacerebbe anche poter fare un picnic alla luce del sole col mio ragazzo, per esempio” aggiunge poi, dando vita a quel pensiero che gli stava corrodendo l’anima da quando Gemma ne aveva parlato.
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Larry, picnic!AU | partecipa al LarryZiam!Fest del Wanki!Fic (♥)

Una volta che l’intera fasciatura è stata rimossa, gli occhi oceano di Louis corrono frenetici a cercare tra la massa indistinta di tatuaggi quello più fresco, arrossato ed ancora leggermente in rilievo.
Quando lo trovano, il fiato gli rimane impigliato nei polmoni.
Can I stay?
Questo è il nuovo tatuaggio di Harry. Una domanda semplicissima, tre piccole parole che gli fanno scoppiare le coronarie.
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Lo bacia e lo attira a sé, e quando il minore torna a lasciargli segni ben visibili sul collo, Louis canticchia qualche parola contro il lobo del riccio: “Something in the way you move makes me feel like I can’t live without you” sussurra mentre gli stringe i capelli.
Harry sente di nuovo gli occhi pizzicare ma stavolta sa di non doversi nascondere, quindi alza il capo e mostra al suo compagno gli occhi lucidi.
Louis si sente il petto pieno di felicità, gli accarezza le guance umide e “I want you to stay” gli sussurra sulle labbra bagnate prima di iniziare a spogliarlo e portarlo verso il letto.

Negli anni Cinquanta, quando tuo padre è uno dei nomi più in vista del mercato economico di una fiorente Inghilterra, tu sei l’erede della sua azienda finanziaria e sei promesso sposo ad un’avvenente fanciulla, figlia di un socio dell’impresa di famiglia, non puoi permetterti di dire di essere omosessuale.
Quando sei continuamente controllato, ripreso, quando ti viene detto di prendere la tua fidanzata per mano e baciarla durante le cene di lavoro per mostrare a tutti quanto vi amate, non puoi dire che in realtà non la ami. Non puoi permetterti di mandare a monte anni e anni di progetti su di te e dire che non la vuoi sposare, che toccarla non ti fa assolutamente alcun effetto, anzi, ti fa quasi ribrezzo. Non puoi dire di certo di essere innamorato di quel ragazzo di città che se ne va in giro con i pantaloni sgualciti e strappati e la camicia a quadri smanicata che lascia in vista le braccia candide, perfette e muscolose.
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Louis/Harry | AU!War anni Cinquanta | Rating: giallo | Angst

Harry pensa solo all'azzurro cristallino dei suoi occhi: a come sembrino mare sereno quando, appena svegli, incontrano i suoi.
Oppure pensa a quanto il blu sembri più accentuato quando fanno l'amore ed oltre a saggiarsi e scoprirsi col corpo lo fanno anche e soprattutto con gli occhi.
Pensa anche a come non vorrebbe nulla se non poter semplicemente stringere forte a sé il corpo piccolo dell'uomo che ama incondizionatamente e senza alcuna riserva.
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Harry/Louis | Rating verde prato | 1046 parole di fluff | Matching clothes.

Gli occhi pizzicano, le lacrime spingono per uscire ma no, Louis non vuole piangere. Vuole spaccare, rompere qualcosa. L’incendio di pochi minuti di prima è tornato prepotente ed arrogante a bruciargli l’anima, a bruciargli la gola che scotta e gli impedisce di deglutire.
Harry vede il corpo piccolo, che spesso ha accolto sul suo petto, scosso dai singulti convulsi e si avvicina per stringerlo ancora una volta.
“Vattene” però gli borbotta glaciale Louis allontanandosi ancora di un paio di passi.
Harry si blocca e fissa la schiena del ragazzo sconquassato dal pianto trattenuto. Abbassa lo sguardo e “Scusa, ti lascio da solo” sussurra mentre si volta per tornare su suoi passi.
“Non hai capito” lo riprende però il più grande, dandogli ancora le spalle. “Vattene dalla mia vita”
Non può averlo detto davvero.
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Larry, 3248 parole di angst, ispirata a Walk Away dei The Script

“Ti è piaciuta l’esibizione, Harry?” gracchiò avvicinando il registratore cromato argento alla bocca rossa tesa in un sorriso costretto.
“Sì, molto. Taylor è innegabilmente brava” rispose Harry con calma, rivolgendo un sorriso al tipo che, se Louis non avesse conosciuto Harry in ogni suo piccolo particolare, avrebbe creduto anche lui che il riccio fosse tranquillo. Il tono era pacato e placido.
“E la canzone? Che ne pensi?” chiese ancora il giornalista.
Cercava forse uno scoop? Una dichiarazione di Harry?
“Molto bella. Taylor si sta evolvendo, è passata dal country al pop e questo stile le si addice molto. Farà ancora molta strada”.
Ecco perché Louis ama Harry. È buono e gentile anche con chi non se lo merita.
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Larry | 2601 parole | rating: verde

Harry si ferma di botto e Louis insieme a lui, lo guarda con gli occhi spalancati.
“Che cazzo fai?” gli grida a due centimetri dal viso ma Harry continua a ridere, si tiene le mani sugli addominali coperti dai vestiti pesanti. Ride forte tanto che non riesce a respirare.
Allora Louis gli prende la mano, intreccia le sue dita a quelle grandi e fine del riccio per poi trascinarlo e ricominciare a correre fino a quando non intravedono il portoncino bianco. Quella vista gli strappa un sospiro di sollievo mentre ancora ride insieme al suo ragazzo. Casa di Harry è a qualche metro da loro, Louis sente che crollerà prima ma deve resistere per lui e per il riccio, se quel tizio li prende strapperà le palle ad entrambi e di certo non vogliono finire evirati a soli 17 e 20 anni.
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Larry, ovviamente ♥ | rating: rosso | conteggio parole: 2701 | AU!canna

“Oggi a scuola abbiamo letto una storia ma io non ho capito una cosa” inizia e ad un cenno d’assenso di Louis continua: “Parlava di anime gemelle, ma io penso che non tutti quelli che stanno insieme sono anime gemelle. Ma cos’è un’anima gemella?” conclude con gli occhietti vispi in attesa di risposta.
Harry e Louis si guardano e si sorridono, vedendo in loro due la risposta a quella domanda.
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Larry + daughter, sequel della mia Isn't She Lovely? | 903 parole | rating: verde

Le cose però non vanno come Harry sperava.
Alla fine sono ancora dei bambini, tredici anni e gli esami di terza media non ti rendono adulto. Stanno insieme per qualche settimana, si baciano impacciati per quei pochi secondi che hanno a disposizione nei bagni della scuola e non si vedono mai al di fuori dell’ambiente scolastico se non per una o due passeggiate in cui camminano a dieci centimetri di distanza l’uno dall’altro.
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Larry | 3408 parole | AU | Rating: verde | Angst