Sono trascorsi ormai tre anni da quando Genzo, allora ventenne, si è ritirato dal mondo del calcio, a causa di un secondo e decisivo infortunio alla caviglia.
Si è completamente allontanato dalla sua “vecchia” vita: senza gli amici di un tempo, solo e indifferente a tutto, sta sprecando i suoi giorni.
E’ irriconoscibile… e conduce una vita dissoluta.
I suoi genitori, gli unici con i quali ha ancora rapporti, sono arrivati al limite. Loro malgrado, sono decisi a dargli un ultimatum.
Non sperano che questa decisione risolva il problema, ma così facendo, si augurano di evitare semplicemente il peggio…

Sanae e Tsubasa si sono lasciati da anni ormai.
I nuovi mondiali hanno costretto i protagonisti della scena calcistica nipponica a tornare in patria, volenti o nolenti.
E se tra Sanae e Genzo accadesse qualcosa?

Cicatrici…
Chi non ne ha?
Tutti siamo caduti nella vita: dalla bici, in campo rincorrendo un pallone, scivolando senza difese da una giostra al Luna park.
Ma ci sono cicatrici e cicatrici.
Quelle che riceviamo per sbaglio, non fanno alcun male, anzi: a volte ci ricordano momenti dolcissimi della nostra infanzia, del nostro passato.
Altre invece sono di un dolore straziante: sanno spezzare l’animo, tagliando la vita in due.
E la cicatrice diventa un confine: fra il prima.
E il dopo…

Niko e Sasha non si vedono da due anni.
Da migliori amici a sconosciuti, allontanati da qualche incomprensione che non hanno avuto il coraggio di affrontare. Ma davvero sono diventati due sconosciuti?
Appena si ritrovano, però, scatta un’attrazione molto diversa da quella del passato.
Ora, Niko e Sasha non sono più amici. Riusciranno a costruire una nuova storia insieme o si ritroveranno invischiati nei non detti che li hanno tenuti distanti?
[Attenzione, storia ad alto contenuto erotico!]

Alla festa di fidanzamento di Hikaru e Yoshiko, Genzo si è trovato casualmente sulla terrazza con Yayoi. Lui amareggiato e di pessimo umore per l’ennesimo infortunio, lei disinvolta e brillante, sebbene appena uscita dalla decennale relazione con Misugi. Si conoscono da sempre, ma in pratica si vedono e si parlano per la prima volta. E’ l’inizio di qualcosa di profondo che stravolgerà le loro vite.
Seguito della one shot “Buon Compleanno, Genzo!” di cui è indispensabile la lettura prima di iniziare!

Seguito di Lonely hearts european adventures e 21 giorni
Genzo e Kojiro, sulla soglia dei trent’anni, possono ormai definirsi amici. Al termine dell’ultima stagione calcistica li avevo lasciati in partenza: il primo per una vacanza nel Mediterraneo con Karl-Heinz Schneider e Hermann Kaltz, il secondo per un breve ritorno a casa a Saitama. Genzo single dopo varie avventure (e disavventure), Kojiro in procinto di riprendere le fila del discorso con una vecchia fiamma. Tutto sembra procedere senza grosse sorprese ma quest’anno qualcosa scombinerà i piani dei due protagonisti. Tra fantasmi del passato che ritornano grazie all’intervento di amici galeotti, crisi di coppia, serate per locali e partite di Champions League ci sarà anche chi cerca di stare in piedi per conto proprio e troverà un posto al sole, mentre Sanae e Genzo avranno l’occasione di sistemare un conto in sospeso.
Avvertimento: per quanto mi sforzi di essere abbastanza fedele agli originali, alcuni personaggi per ragioni di trama possono risultare OOC. In vari capitoli ho utilizzato un linguaggio colorito e a tratti volgare.

È l’estate che precede il World Youth.
Tsubasa si è trasferito in Brasile da ormai due anni, Sanae non ha più avuto sue notizie. Lei non l’ha dimenticato, ma la lontananza fa sbiadire i ricordi.
I ragazzi della Nankatsu frequentano l’ultimo anno delle superiori, è un momento di bilanci e di decisioni importanti.
Quell’estate, per tre settimane, Genzo torna a casa. Si rivedranno tutti insieme. Nascerà un nuovo amore, o solo un’avventura che farà battere forte il cuore dei due protagonisti.

Si sforzò di riportare alla mente l’incontro con quel giovane, che era indubbiamente una divinità: l’aveva abbagliata con un’estatica visione di creature immortali che cantavano e danzavano, così colorata e vivace da incantarla e incatenarla a loro. Succosi grappoli d’uva e carnosi pampini portava con sé, intrecciati tra i rossi ricci, e quella bevanda che lei aveva assaggiato prima dalla sua coppa, poi dalle sue mani e, infine, dal resto delle sue membra.
Arianna, in ginocchio tra il terriccio e l’erba, alzò lo sguardo sui suoi occhi e, d’un tratto, non le importò più di nulla.
[Avvertimenti: Esibizionismo]

Lei odiava il vino bianco. Chiunque abbastanza vicino a lei lo sapeva. Lo sapeva Ginny, lo sapeva Harry, lo sapeva Malfoy, perché la prima sera in cui si era presentato con due bottiglie di vino a casa sua, Hermione aveva gettato in un angolo il bianco ed era ancora lì, nella sua cucina, da qualche parte. E da allora, anche se lui amava il vino bianco, bevevano solo rosso.
Ad Astoria piaceva il vino bianco? Probabilmente. Probabilmente se ne sarebbero scolati un'intera bottiglia prima di fare sesso. O dopo. O durante. Il pungolo di fastidio tornò di nuovo, ma lo annegò in un altro bicchiere.

Ricongiungimenti post battaglia, di una coppia che tanto si è fatta amare proprio per questi suoi 'attimi' di buio.
Perchè se tutto fosse sempre rose e fiori, nessuno amerebbe Bulma e Vegeta...
Anno 774
Dal testo:
Vegeta era stato richiamato da Re Enma quando già gli inferi lo avevano accolto a dovere per fronteggiare quella calamità diventata ormai talmente forte da sembrare invulnerabile.
E poi, improvvisamente, l’aureola sopra la sua testa era sparita, così come la possibilità di tornare sui suoi passi era tornata alla ribalta.
Ma davvero avrebbe avuto senso?

Ministero della Magia, 24 dicembre 2020
Hermione Granger sta terminando di programmare gli impegni per il rientro dalle festività natalizie prima di andare a casa quando, in modo del tutto inaspettato, Draco Malfoy bussa alla sua porta. Ripercorrono gli eventi di quell'autunno complicato, quando hanno corso il rischio di un ritorno di Voldemort. Lo spettro della guerra, il ricordo della solitudine di Draco, e una domanda: “Cosa fate tu e Scorpius a Natale?”
Questa storia nasce dall'iniziativa "Una storia per te" del gruppo Facebook Caffè e Calderotti.

La ricerca della perfezione può essere un’arma a doppio taglio: all’inizio conta solo la tua determinazione, gli obiettivi che ti prefiggi e l’iter che intendi percorrere per raggiungerli.
Poi subentra altro: piano piano, quella ricerca diventa la tua ragione di vita, la tua ossessione.
E ti dimentichi di tutto il resto.
Perdi contatto con la realtà, con la superficie delle cose: là ci sono tutte le persone che conosci e che ti conoscono. Il tuo mondo, le tue abitudini, le piccole quotidiane certezze che ti hanno reso apparentemente così forte.
E allora forse capisci che la perfezione non esiste.
Perché non è sinonimo di felicità.
Non è sinonimo di pienezza.
Ci vuole del tempo ed è un processo graduale.
Alle volte, quando inizi a tornare indietro, a ritornare “imperfetto”, è già troppo tardi.

DAL TESTO: Vedersi è sempre difficile. Ci sono stati periodi in cui spesso passava anche oltre un anno. Troppi impegni, film da girare, l’impegno umanitario e i tour promozionali.
Nonostante l’affetto fosse sempre presente era il tempo che mancava. 
Migliori amici ci definivamo. Quello che eravamo l’uno per l’altra.

L’Elba, il fiume che attraversa Amburgo, è testimone di infinite storie in una città così viva.
Questa è una...

«Se vuoi fare sesso, chiedi e basta» mi disse con voce roca, sussurrando quelle parole al mio orecchio con voce bassa e sensuale; il suo fiato caldo mi stuzzicò abbastanza da farmi rabbrividire di piacere.
Spalancai la bocca per lo stupore e l’incredulità «C-cosa?»
«La frase. Ora sai che vuol dire» rispose assottigliando lo sguardo, poco prima di mollarmi per attraversare la strada in direzione del ristorante.
Rimasi lì come un’allocca per diversi secondi, realizzando solo in un secondo momento ciò che aveva pronunciato Vegeta. Ero confusa: da una parte sdegnata per la sua insolenza, dall’altra... affascinata dai suoi modi sensuali, così diretti e decisi da causare la mia lampante eccitazione. Chissà come sarebbe stato farlo con lui, con la sua innata prepotenza e mi chiesi, per un attimo, come fosse farlo con qualcuno che non fosse Yamcha, il mio smidollato ex ragazzo, zuccheroso e romantico: l’esatto contrario di Vegeta.