Saranghae (I hate u)
Taehyung/Jungkook
INEEDU!AU

Una storia a capitoli (in realtà è più un insieme di One Shot, ma insieme hanno il loro senso) nata in un momento di assoluto bisogno di angst. SPOILER per chi non conosce il finale, rigorosamente SasuNaru.
"Si specchia in quegli occhi dal colore dell'oceano a cui si è aggrappato per tanto tempo, osservando il riflesso di se stesso ancora una volta. Differente da prima, perché quello è il modo in cui Naruto lo vede e non quello in cui lui vede se stesso. E stavolta, forse, in quella persona scorge un po' di quello che era prima che tutto andasse a rotoli".

[AU!,Riren, in cui Levi ed Eren hanno solo 7 anni di differenza]
Dal primo capitolo:
"Il freddo arrivò tutto insieme, così come la sensazione di dita che mi tastavano il polso, probabilmente alla ricerca del battito. Quella voce parlò ancora, ma le sue parole erano senza senso. Mi fu puntata una luce agli occhi e nonostante il fastidio ne fui grato, perché riuscii finalmente a socchiudere le palpebre.
La prima cosa di cui mi resi conto, fu di essere steso sull'asfalto nel bel mezzo del nulla.
La seconda, furono due grandi occhi verdi che mi fissavano".

«Che ci fai qui fuori? Ti prenderai un malanno».
Una frase di circostanza che vuole dire tutto e niente allo stesso tempo. Eren stringe le ginocchia al petto, guardando dritto davanti a sé.
«Neanche lei dovrebbe essere qui, caporale Rivaille».
Rivaille lo sa e per questo non risponde. Rimangono lì, in silenzio, per un tempo che sembra infinito. Basta uno sguardo ed ogni tassello torna al suo posto.
«Ce ne hai messo di tempo».
[Riren]

«Dovresti smetterla di sognare, moccioso».
Sognare.
Eren arriccia le labbra.
Sognare. Tu l’hai mai fatto, Heichou?
Quarta classificata al contest " Odore di fragole rosse - Sinestesia drabble contest" indetto sul forum di EFP

Raccolta di flashfic più o meno esplicitamente yaoi, rigorosamente Riren, perché chi meglio di loro incarna lo spirito della malattia del doloroso bramare?
Ah, la raccolta partecipa alla Challenge "Aedi fai da te", indetta dal gruppo Facebook "Gli scrittori maledetti - Sezione anime e manga".
Ogni capitolo conterrà due mini-racconti, per un totale di 10.
Buona lettura!

[OS/AU - SasuNaru]
"Ma era il punto numero due che avrebbe fatto infuriare Naruto in modi che non aveva mai neanche lontanamente immaginato: chi diavolo era quella piattola dai capelli rossi che si era appena buttata su Sasuke, premendo i piccoli palmi su quei pettorali perfetti e mirando a scendere sempre più in basso? E per quale assurdo motivo si era appena sfilata la maglietta?
Quando il cervello abbastanza lento di Naruto riuscì a fare due più due, scattò in piedi stringendo i pugni e digrignando i denti.
Oh no, oh no. Quella cornacchia aveva scelto il ramo sbagliato sul quale posare le sue luride zampacce. "

"«In ogni caso, questa sera ci sono i fuochi d'artificio. Ci...».
“Ci” cosa, esattamente?
Ci andiamo insieme? No.
Ci vieni con me? Ancora peggio.
«Ci vediamo lì».
Pessimo, davvero pessimo".
[KageyamaxHinata]

"
«Accetterai mai la verità?».
«La verità è molto relativa. Anche questo potrebbe essere vero. Lo è».
«È vero, ma non è reale. Sii in grado di cogliere la differenza».
"
[Sasuke, Itachi]
["Il paradosso del Comma 22 riguarda un'apparente possibilità di scelta in una regola o in una procedura, dove in realtà, per motivi logici nascosti o poco evidenti, non è possibile alcuna scelta ma vi è solo un'unica possibilità."]

Flashfic, 337 parole.
Un Eren che spera, che ama. Un Levi che teme ma che potrebbe lasciarsi andare. I sensi di colpa non sono inclusi nel pacchetto.
Prima flashfic in assoluto, senza pretese.
Rigorosamente Riren.

È un attimo.
Uno sguardo più languido del solito, una mano che si frappone fra lui e tutti i tentativi di scappare.
Un battito un po’ più lungo degli altri, un groppo che dalla gola non vuole andare via.
«Heichou…».
Deglutisce.
La mano libera percorre avidamente il profilo nudo del torace di Eren, soffermandosi per stringere la carne e ficcarvi dentro le unghie.
Lascia cicatrici su ciò che è suo e che lo è sempre stato, fin da quella volta.
Si accosta al suo orecchio.
«Ho aspettato tanto questo momento».
Eren sussulta, Levi stende le labbra in un sorriso perverso.
[PWP, Yaoi, Riren
Prima volta nel fandom, chiedo perdono per il possibile OOC!]

Alza il capo lentamente, le labbra schiuse e le mani non più chiuse a pugno.
E allora capisce cosa deve fare.
Si rialza, sistema la gonna e indossa il soprabito. Senza pensarci ancora sfreccia per i corridoi del castello fino alla sala grande, dove il fuoco ardeva e scoppiettava, riscaldando due volti a lei fin troppo familiari.
Prima o poi li avrebbe spezzati in ogni caso, quindi perché aspettare ancora?
[Triangle/Threesome]

Quanto si è disposti a perdere per la persona amata?
E per quanto tempo?
La risposta è solo una: tutto, ma non per sempre.
[NaruSasuNaru, anche se lo yaoi è più che altro sottinteso, angst, semi-song fic].

[Tutti hanno il proprio vizio.
Quell'abitudine comunemente negativa che spinge l'uomo ad un normalmente ripetitivo comportamento nocivo.
Che uccide, lentamente o con rapidità, ma alla fine non c'è molta differenza.
Ma che prima di uccidere è capace di riscuotere l'anima dal suo stato di torpore e di apatia, anche solo per pochi minuti.
Eppure basteranno sempre, quei minuti. Che siano dieci o anche uno solo.
Al pari delle virtù, i vizi non derivano altro che da un ciclo abitudinario di azioni che si ripete fino a generare assuefazione nell'individuo, direzionandolo verso un determinato modo d'essere.
Ma essendo vizi e non virtù, tali abitudini non fanno altro che distruggere l'essere dall'interno, un pezzo alla volta o tutto insieme.
Ancora e ancora.
Aristotele descriveva i vizi come abiti del male.
Kant li vedeva come espressione della tipologia umana o di una parte del carattere.
A Naruto basta conoscerne un paio, Sasuke invece ne ha sperimentati un po' di più.
Insieme arrivano a sette]
[Capitolo 1: Superbia]
[Capitolo 2: Invidia]
[Capitolo 3: Gula]
[Capitolo 4: Luxuria]
[Capitolo 5: Avaritia]
[Capitolo 6: Iracundia]
[Capitolo 7: Acedia]
[mini-long, SasuNaru, angst, contenuti forti]

Solleva una mano, incerta, arrestandola poi a mezz’aria.
Serra la mascella e china tristemente il capo, abbandonando l’ultimo residuo di speranza senza nemmeno avergli dato una vera chance.
Non tutti possono cambiare, lo sa bene.
E lui ne è la prova.
[UlquiHime]