‘Hey superstar’ Savannah aveva risposto al telefono elettrizzata, vedendo il numero di Zayn comparire sul display del suo cellulare.
‘Non ancora piccola, prima devo passare i bootcamp e poi sconfiggere tutti gli altri partecipanti’ rise il ragazzo.
***
‘Va bene, Savannah è stata la tua ragazza per molto tempo, non devi giustificarti se ne senti la mancanza.’

Connie è stanca di essere sempre la nuova arrivata.
Desidera poter rimanere nella stessa città, finire li la scuola e, magari, farsi degli amici.
Ma, a causa del lavoro dei genitori, è spesso costretta a trasferirsi.
Un giorno, però, sua madre e suo padre decideranno di stabilirsi nella piccola cittadina di Notting Hill e Connie potrà finalmente iniziare la vita che ha sempre desiderato.
Incontrerà Harry, un ragazzo appartenente al gruppo degli "sfigati" del liceo di Notting Hill e, insieme a lui, si troverà, casualmente, coinvolta nella ricerca alla soluzione del "Mistero di Notting Hill", una serie di omicidi che colpiscono la città nella notte di Halloween, coinvolgendo coppie di innamorati.
Harry e Connie inizieranno ad indagare, rischiando le loro stesse vite...
Anticipazioni:
-Finalmente, non vedevo l’ora che arrivassi!-esclama una voce alle mie spalle.
-Non è possibile!-urlo, terrorizzata, voltandomi.
-Connie, non credevi fossi proprio io a doverti uccidere, ma invece è così… Però, mi divertirò prima a tortura il tuo amichetto…
Voglio solo dirvi che rimarrete le mie vittime preferite, nessuno ha mai cercato di ostacolarmi. Ma ora, Styles, di le tue ultime preghiere…-
-No!-esclamo.

[Attenzione: Questa storia non l'ho scritta io, ma l'autrice JulietteSW, che l'ha pubblicata nella categoria SHINee. Lei mi ha PERSONALMENTE DATO IL PERMESSO di One Directionizzarla (?) e pubblicarla in questa sezione.]
***
-Hai detto che se continuo ad avere questo comportamento non troverò mai una ragazza giusto?...-
Julie lo guardava dritto negli occhi, non riusciva a non pensare che fossero i più belli che avesse mai visto soprattutto perché era la prima volta che vedeva un ragazzo con la matita e li rendeva veramente sexy.
-Giustissimo Harry-
Rispose in modo energetico annuendo mentre regalava sorrisetti al ragazzo per farlo innervosire ancora di più ma si era resa conto che anche lui era un osso duro come lei,
-Bene...e se ti dicessi che proprio con questo carattere potrei conquistare una ragazza?-
Julie scoppiò in una risata incontrollata,
-Scusami tanto ma, ti prego dimmi quale ragazza si potrebbe innamorare del tuo carattere così egoistico e superficiale?-
-TE...potrei farti innamorare di me in men che non si dica-
Disse la frase mettendosi a ridere, al contrario di Julie che era rimasta sorpresa da quelle parole,
-Io? Innamorarmi di te? Preferirei innamorarmi di un dinosauro! -
*****
[Leggeri accenni Ziam]

La seconda parte di Ice on Fire.
Hanna ha lasciato Bristol dopo quella notte, rifugiandosi in un'altra città.
Il destino vorrà Harry di nuovo sulla sua strada, ma lei nasconde un segreto.

Jodie le sorride di tanto in tanto, le scosta i capelli dal volto e le dice che Louis non ha idea di cosa si stia perdendo a non volere una sorella del genere.
Georgia la ringrazia e tace, alla fine non ci crede più di tanto.
Aspetta piano gli uomini – le persone – della sua vita prendersi qualcosa e sparire, perché è così che funziona, è così che semplicemente vanno le cose.
Vanno via.

I fatti descritti in questa storia sono immaginari. Ogni riferimento a cose o persone reali è puramente casuale. I personaggi sono ispirati a persone realmente esistite.
“[...] Riprese a scendere, arrivando al petto nudo. Strisciò il naso tra i pettorali, respirando l’odore che la sua pelle emanava, mischiato a quello appena accennato del sudore. Gli baciò lo stomaco, prestando attenzione a non esercitare troppa pressione o a fare movimenti troppo avventati, per non rischiare di svegliarlo. [...]”

«Ti pagano? - gli chiesi sovrappensiero; si voltò verso di me con le sopracciglia aggrottate, così indicai con la testa la borsa che cadeva al centro del suo petto - L'università. Ti paga per scattare foto a tutti gli eventi?»
Harry e la sua macchina fotografica erano praticamente un tutt'uno, ma mi ero sempre chiesta se lo facesse solo per hobby o se ci guadagnasse anche qualcosa.
Tuttavia quella che a me sembrava essere una domanda lecita era, ai suoi occhi, probabilmente stupida, poiché si lasciò scappare uno sbuffo divertito.
«No, non mi pagano.»
[...]
«Sono belle.» Dissi con sincerità, riferendomi alle fotografie.
Sollevai lo sguardo per osservarlo quando non rispose e, anche se non mi ringraziò, vidi comunque un sorriso compiaciuto combattere per spuntare sulle sue labbra piene.

I suoi occhi ardevano, ancora di un colore indefinito, mentre mi fissava con astio.[...] Il mio sguardo rimase intrappolato dal suo, mentre tentavo di identificarlo alla luce fioca della stradina male illuminata. Era giovane, poteva avere pochi anni più di me, ed era inspiegabilmente minaccioso[...]
“Adesso vai a casa. E corri, se non vuoi che qualche altro ubriacone ti violenti” allungò una mano, sfiorando con le dita una ciocca dei miei capelli e sistemandola dietro l'orecchio.[...]“Stavolta non vengo a salvarti, principessina” rise prendendo fra le mani i lembi del mio vestito di jeans per poi sollevarlo fino al ginocchio. Tremai a quel contatto, congelandomi. Sentivo le morse del panico attanagliarmi le viscere, e i muscoli diventare improvvisamente spugnosi. Poi le sue dita mi lasciarono e le sue labbra premettero sulla mia mascella. Le gambe risposero e allora mi voltai e corsi via, incespicando sulle pietre sconnesse della strada.
***
"Posso?" sussurrò ad un centimetro dalle mie labbra. [...]
"Harry..."cercai di richiamarlo. [...] Non volevo che mi baciasse, non ero pronta. Ma lui si avvicinava sempre più, chiudendo gli occhi...
"Ti prego" implorai.
NUOVO TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=0KJdI3SHd7o&feature=youtu.be

“Vado a salutare papà!” disse la piccola Sophia. April stava per fermarla quando Harry apparve in cima alle scale. Pericolo scampato, pensò.

Medici: lavoro stressante, ore di fatica per piccole soddisfazioni.
Quando il tutto si fa insopportabile però, quando la tensione si fa così affilata da poterla tagliare con un coltello, il sesso sembra essere l'unica soluzione.|| Harry Styles

Zayn è a New York per un servizio fotografico, alloggia in un albergo lussuoso in centro e il primo giorno gli viene affidata una cameriera personale. Iris è una fan sfegatata, se ne rende conto subito ma non lo infastidisce mai anzi, lo sfida spesso e volentieri e Zayn non è capace di resistere alle tentazione, semplicemente la vuole per sé.

“Ti amo, angelo mio” un sorriso morbido e sereno si formò sul suo viso stanco.
“Sempre” replicai una volta che scivolò di lato a me e mi avvicinò al suo petto. Poggiai la testa all'altezza del suo cuore, potendo così udire ogni battito forte del suo cuore rimbombare nel suo petto rigido. “Con ogni battito del cuore” continuai. “Tu quanto mi ami?” domandai, una mano poggiata sull'addome.
“Come nessun altro può amare”. Baciò dolcemente la mia fronte ed i miei capelli biondi. “Smisuratamente” furono le ultime lettere che distinsi prima di abbandonarmi a Morfeo.
h.s. one shot | 7k+ words | harry styles & scarlett leithold as elisabeth mahr

Zayn era un ragazzo misterioso, sfacciato e fastidiosamente attraente.
Jess era una ragazza timida, chiusa e fin troppo sensibile.
Due ragazzi apparentemente diversi, ma sotto le loro maschere si celava un carattere molto simile.
«Perchè le brave ragazze come me finiscono sempre con cattivi ragazzi come te?» sbuffai.
Zayn scoppiò a ridere, «forse perchè, in fondo, non sono poi così brave..»

Tratto dalla storia:
"«Quando te lo sei fatto?!» s’inginocchiò davanti a me, toccando con le dita il tatuaggio che ancora stavo curando.
«Due giorni fa» feci spallucce.
«Ma questa mattina non lo avevo visto…» continuò ad accarezzarlo, dandomi piacere.
Lo avevo fatto sotto la curva del seno, era solo una parola. Continuava ad accarezzarla con gli occhi completamente felici, mentre io iniziavo seriamente a dare i primi segni di cedimento.
«E’ magnifico» mormorò, ripercorrendo il suo nome, impresso sulla mia pelle, con i polpastrelli.
«No, non è magnifico» mormorai, tornando leggermente in me, sentendo che aveva smesso di sfiorarmi la pelle un po’ umida per via del caldo di quei giorni, aveva alzato lo sguardo su di me, era perplesso, lo aveva avvertito come una brutta cosa, così proseguii «Sei tu magnifico, questo è solo un promemoria per me» con la mano gli sfiorai il profilo della mandibola fino ad accarezzargli le labbra, lasciando che si rilassasse fino al punto giusto, prima di premere le labbra sulle sue un po’ dischiuse."

I fatti descritti in questa storia sono immaginari. Ogni riferimento a cose o persone reali è puramente casuale. I personaggi sono ispirati a persone realmente esistite.
“[...] Sorrise d’istinto, senza pensarci troppo: aveva passato gli ultimi minuti della sua vita a concentrarsi così tanto su di sé e sulle sue sensazioni, che aveva finito per dimenticare che il mondo intorno a lei non si era fermato, ma aveva continuato a vivere, a girare, ad evolversi. [...]”