"[...]E fu così che Ottavia fece qualcosa che si fissò nell'anima di Bruto, come un marchio a fuoco; ella s'infilò senza indugio il dito punto in bocca e chiuse gli occhi, come se stesse assaporando qualcosa. Quel gesto ammutolì all'istante i pensieri e le parole del giovane, il cui sguardo era fisso sulle labbra di lei; si erano lievemente arrossate di sangue e lambivano morbidamente quel dito, succhiando.
Bruto sentì uno strano sussulto alla bocca dello stomaco, mentre il sangue gli rimbombò nelle orecchie. [...]
«I simboli... sono cosa viva [...]"
Ai tempi della guerra tra Cesare e Pompeo, in un contesto crudele come quello della guerra civile, la giovane Ottavia dei Giulii, pronipote di Cesare e sorella del futuro imperatore Augusto, si trova coinvolta in un triangolo amoroso, pericoloso e conturbante, con due uomini diversissimi tra loro: Marco Giunio Bruto, colui che passerà alla Storia come assassino di Cesare, e il luogotenente di Cesare, il rude e marziale Marco Antonio.

Russia, 1897.
Ida Lebedev è la giovane figlia di uno dei nobili più influenti della Russia, ma è anche una donna testarda e poco incline alla prospettiva di un matrimonio combinato. Tale ostilità è dettata dall'amore per il giovane Grigoriy Volkov, quest'ultimo però sembra avere occhi e cuore solo per la sorella minore di Ida.
Durante una drammatica serata, Ida si ritroverà fra le braccia dell'ultimo uomo su cui avesse mai osato fantasticare, Edgar Volkov, il fratello maggiore di Grigoriy.
Edgar è impudente e non ha mai perso l'occasione di stuzzicare Ida, ma dietro quei comportamenti impertinenti si cela un animo sincero e un cuore d'oro che ha deciso di donare a Ida, a discapito delle conseguenze.
Ida si ritroverà a fare i conti con i suoi sentimenti, scoprendo di aver sempre avuto la felicità a portata di mano, con l'uomo più improbabile che potesse desiderare.
Ela Collins

Nonostante la sua giovane età, Julia Hamilton, figlia del conte di Pylmouth, è già destinata dal padre al duca George Henry FitzRoy, che attirerà subito il suo odio per il carattere libertino e superficiale.
Costretti entrambi a sposarsi per gli interessi dei genitori, nessuno dei due pare riuscire a sopportare l’altro: sembrano destinati a distruggersi, hanno animi troppo diversi, troppo differenti.
Ma gli opposti si attraggono, si rincorrono. Come la vita e la morte. Il bene e il male.
“Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et escrucior”
*****
Dal capitolo 5:
Era stato solo un leggero sfiorare di labbra, ma avevo potuto sentire il loro sapore. George Henry FitzRoy sapeva di tabacco e menta, un gusto che avevo odiato e amato allo stesso tempo. Sapeva di amore e di odio, di un peccato pericoloso ma tentatore.

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Julia ha ventisei anni, si mantiene grazie a un lavoro che non le piace e spesso la notte fatica a dormire, preda della solitudine.
Andrew vive alla giornata, sempre pronto a terminarla con una birra in compagnia degli amici al solito bar.
Non hanno nulla in comune, eppure la loro amicizia regge da anni, a dispetto di ogni previsione.
Cosa accadrà quando Julia ricomincerà a frequentare Richard, il suo ragazzo storico?
Tra gelosie, equivoci e visioni inaspettate, il loro rapporto subirà un grande colpo perché nessuno dei due ha fatto i conti con l’imprevisto.

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Danielle trascorre il viaggio quotidiano in autobus fissando il paesaggio sempre uguale, con poca voglia di tornare a una casa dove si sente solo ospite. Peter resta sempre in piedi vicino all’uscita, isolato da tutti e protetto dal cappuccio sempre alzato.
Sulla linea 97, il destino dà appuntamento a due vite all’apparenza diverse, ma gravate entrambe da troppi addii e sogni infranti.
Riusciranno a vedersi, pur avendo ormai rinunciato a guardare davvero il mondo, e ad arrendersi al bisogno disperato del calore di un abbraccio, per lenire anni di solitudine?
Questa non è solo una storia d’amore, è un inno alla speranza che non deve mai scomparire, alle seconde opportunità che la vita ci offre, perché l’autobus, presto o tardi, percorre la strada di ognuno di noi.

Mi chiamo Alessandra, ho 22 anni e frequento la facoltà di giurisprudenza.
Ritardataria di professione ed aspirante giurista per hobby, il mio sogno è quello di fare il magistrato.
Tutto filava liscio, fino a quando non incontrai lui: Marco Ferraro, l'assistente più stronzo che avessi mai conosciuto, quello che speri di non avere mai, quello con cui non vorresti mai capitare all'esame, quello per cui preghi affinché non accada; quello che da un po' di tempo a questa parte, mi sta rendendo la vita impossibile.
La mia aspirazione nel breve periodo è laurearmi nei tempi, quella nel lungo periodo, fare il pubblico ministero.
Ah, dimenticavo.
Ho una laurea ad honorem in figure di merda.
Sì, proprio così, perché è proprio da una figura di merda, che ha avuto inizio il mio inferno personale.
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Emily Mayton è una giovane ragazza in carriera:
Eccelle nel suo lavoro dei sogni.
La sua migliore amica è una pazza scatenata su cui si può sempre fare affidamento.
Il suo fidanzato da cinque anni è perfetto in tutto.. fuorchè tra le lenzuola.
Tuttavia la sua vita cambia radicalmente all'incontro col focoso Duke Worten. Un'attrazione magnetica che si trascinerà fin nel suo ufficio.
Un triangolo d'amore e negazione.
Ogni certezza svanisce quando inizia la passione.

Clara e Marco.
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Ci guardano male perché siamo amici, perché loro non sono abituati a essere (...), così spontanei, perché nessuno di noi due con loro è mai stato tanto aperto e questo scatena immancabilmente quel pizzico di gelosia. Ma a noi non interessa.
A me interessano i suoi occhi marroni, il suo sorriso sotto i baffi bruni striati di rosso, il suo sesso nascosto nei pantaloni, il guizzo della sua lingua, le sue parole nelle mie orecchie, appena sussurrate, solo mie. Ed è questo che mi spinge oltre (...) e fa lo stesso con lui, credo, immagino, non lo so e non mi interessa: a me basta.
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(...) la raccolgo tutta contro il petto e le sollevo il mento, forzandola appena, e lei docile si lasciare baciare. È così carina, insaccata di traverso nella mia camicia (...). Le aggiusto il colletto, ne approfitto per accarezzare la pelle a portata di dita, e lei mi guarda, e aspetta, con gli occhi tondi. Le infilo la lingua in bocca, e la sento annaspare, ma non si allontana: è convinta di meritare ogni parte di questa cosa.
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BEN OLTRE LE IDEE
DI GIUSTO E DI SBAGLIATO
C'È UN CAMPO.
TI ASPETTERÒ LAGGIÙ.
Jalaluddin Rumi (XIII secolo)

Se la vostra migliore amica vi incastrasse in un corso di cui voi neanche immaginate l’esistenza, cambiando radicalmente lo svolgersi dei vostri giorni, andando contro i vostri stessi principi, ma tentandovi nel profondo della vostra anima, cosa fareste? Rischiereste o rinuncereste?
Melanie Smith decide di rischiare, pur combattuta nel rinunciare.

L’amore è estremismo, è egocentrismo, è masochismo.
Senza, ci si sente vuoti. Con, ci si arriva a essere vuoti, dopo avergli permesso di risucchiare via il proprio tutto.
Ci s’illude che il dolore provocato dall’amore possa essere alleviato, armandosi di una semplice barretta di cioccolato. E potrebbe funzionare, se non fosse che anch’esso, sia dipendenza; anch’esso, sia fulcro di sorrisi e pianti; anch’esso ferisca, dopo essersene appropriati a lungo e averne abusato.

Qualunque persona si prefigge dei risultati da raggiungere e, nonostante non sia semplice, cerca sempre la strada più affabile che gli permetta di realizzarli.
Sharon no.
Figlia della ricca famiglia imprenditoriale Marshall, viene colpita da David, indiscusso e impassibile vicino di casa, figlio a sua volta della famiglia Baker, che compete sullo stesso mercato dei Marshall.
Prende una decisione che porterà entrambi su un filo spinato, ovvero quella di proporgli una sfida che, per quanto rasenti la follia, coinvolgerà gli ormoni a pari livello di mente e cuore. E avranno a disposizione soltanto un'Estate per far sì che il gioco possa durare più a lungo di tre insulsi mesi, ma riusciranno a rispettare le regole oppure dovranno andare incontro ai pegni tanto amati da Sharon?
Dal testo:
«Ti sfido. Ti sfido a trovare le situazioni più compromettenti per baciarmi e il bacio dovrà durare dieci secondi esatti».
«Ci stai?», ripeté allora, con uno strano nodo alla bocca dello stomaco.
Lui si dilatò in un sorriso e le strizzò l’occhio.
«Ci sto, bambina».

Topher "Toffoletta" Dukes scopre un nuovo mondo, quando, giunto dalla lontana Boston, mette piede nella californiana, griffatissima, prestigiosissima e misteriosissima Wefanie High School. A far rimpiangere al povero occhialuto protagonista le sedute di psicoterapia con la dottoressa Dingles, contribuiranno Nikki Hortense, un'estrosa cheerleader esperta di arti marziali, tre genietti delle scienze, una stravagante appassionata di teatro e lui... Ashley Betterton, bello e impossibile. Ben presto Topher si renderà conto di essere solo una pedina nella scacchiera di un'umbratile organizzazione segreta... Misteri, gelosie, insidie, pericoli, piani malefici ed intrighi di corte: a metà strada fra commedia e tragedia, tra realtà e paradosso, tra epica e love story hollywoodiana, c'è "Mocassini Club"!

Med ha 24 anni e non ne fa una giusta. Porta avanti una relazione di sesso con un soggetto di discutibile fascino, è 2 anni fuori corso ad una facoltà che non ha intenzione di terminare, è sovrappeso ed è pure stronza. O forse è solo socialmente inadeguata.
Ma più di tutto è persa: nella collana di errori che l’hanno portata a questo punto, ha dimenticato chi voleva essere.
Con Med ci sono Bet e Jules, le persone che di lei sanno tutto. Un trio improbabile, con l’eleganza oratoria di un gruppo di scaricatori di porto, che passa la metà del tempo a prendersi in giro e parlare di sesso. L’altra metà del tempo, però, si completano a vicenda.
All’apice della stronzaggine di Med, arriva lui: un po’ arrogante, impiccione e con un’ossessione - a quanto pare - per il grosso culo di lei.
Una storia di affetti, ridicoli avvenimenti, sesso e parolacce: perché a 24 anni la vita è anche quello.
E anche le ciccione, stronze e infelici fanno sesso. A volte.
Dal Testo:
“Che...che...che cosa vuol dire?” balbetto inebetita.
“Vuol dire che da oggi io e te avremo tantissimo tempo per fare l’amore in ogni stanza della casa.” mi risponde lui, facendomi l’occhiolino.
Questo mi manda ancor più fuori di testa.
“Tu sei tutto scemo! Io starò con la Amish che non si lava, non con uno la cui priorità è il proprio pisello!”
Lui mi fissa smarrito e, suppongo, anche un po' divertito.

Sirius, è il capitano della nave pirata, la Galaxy Aura. Giovane e decisamente non pronto ad affrontare un simile ruolo, è spezzato dall'interno da un peso che non riesce più a sostenere.
Lily è appartenente ad una nobile famiglia; sorella maggiore dal temperamento che darà filo da torcere all'irascibile capitano.
Rapita dalla Aura insieme alle sue due sorelle, Lily dovrà fare i conti con un uomo furioso ed insopportabile, mentre la Marina farà di tutto per riportarle, vive, a casa.
Dal capitolo 4:
Lily sorresse quello sguardo, ma non gli rispose. Sirius tornò di fronte a lei e la spinse a faccia a terra. Le liberò le mani, ma non i piedi. - E' la seconda volta che mi sfidi in meno di 5 minuti. - le disse sorridendo arcigno. - Penso che un monito per le tue genti servirà. -
Iniziò a trascinarla verso l'asse della nave. - Aspetta! - Ashley rabbrividì, quando vide Sirius prenderla per la vita. - Aspetta! Sirius! - disse anche Alex. - Ci avrebbe aiutato! - continuò il pirata sentendosi morire dentro, quando vide che le braccia di Sirius erano l'unico aggancio che teneva ancora su Lily, che rimase immobile. - Ultime parole prima di morire? - le sussurrò all'orecchio.

..."Questa cosa tra me e te può funzionare solo a tre condizioni" disse Bells staccando leggermente le sue labbra da quelle di Chris.
"Ne dobbiamo parlare proprio ora?" chiese malizioso.
"Uno: niente uscite, cene, cinema. Io e te scopiamo e basta!" continuò lei. Chris sorrise, dove era rimasta nascosta per tutto quel tempo?
"Due: nessun impegno, nessuna esclusiva, tu fai quello che vuoi con chi vuoi e lo stesso vale per me..."
"Mm" approvò lui baciandola, sapeva bene quello che voleva in quel momento.
Bells si allontanò quel poco che bastava per guardarlo dritto negli occhi: "Tre: mai e per nessuna ragione al mondo, ti devi innamorare di me"
La serietà nei suoi occhi per un istante lo destabilizzò, poi Chris tornò ad avventarsi sulle sue labbra, lei spostò la testa all'indietro, scansandolo: "MAI" ripetè "Dillo..."
"Mai" sussurrò Chris, prima di reimpossessarsi delle sue labbra aperte in un sorriso soddisfatto...
Ecco un'altra bugia.