Lei. Una ragazza comune con un triste passato alle spalle, anche se pochi se ne rendono conto. Per anni ha dovuto mettere da parte i suoi sogni per far sì di rendere felici gli altri. Solo ora riuscirà a capire che realizzare i suoi sogni è più importante, ma forse sarà troppo tardi, i suoi sogni moriranno presto.

Salve a tutti, questo è un piccolo esperimento Niam :D
[NIAM,WHAT ELSE?]

Mi guardo allo specchio e fisso il mio abito da sposa.
Era l’abito dei miei sogni, era il matrimonio dei miei sogni, tranne per una cosa.
Non era Liam che volevo sposare.
Era un ragazzo dolcissimo, e mi amava, ma non era lo stesso per me.
Il mio cuore era rimasto fermo a cinque anni fa, quando comprai questo vestito...

LA FAN FICTION VERRÀ RIPUBBLICATA A BREVE!!!
Un campo da basket, poche parole, e semplici tiri a canestro. tutto nacque così.
| volevo distinguermi un po', fare le cose più semplici, mi sono rotta del ruolo di zayn, bullo, puttaniere della scuola, lei stronza e invisibile, perfetta. basta.

Questa è la storia di Lucinda, una diciassettenne che dopo la morte del suo caro amico Trevor vede tutto e tutti voltarle le spalle. È ritenuta responsabile della morte dell'amico, così Luce (la chiamerò così per tutta la storia) è costretta a trascorrere la vita in un istituto correzionale, lontano da amici e parenti: nessun contatto con io mondo esterno, ragazzi e ragazze dal passato oscuro e disturbato, telecamere di sorveglianza. Un inferno. Ma tutto cambia quando incontra cinque ragazzi: Liam, Niall, Harry, Louis, e Zayn. Luce sente di averli già incontrati, di conoscerli da una vita. 
Così escono allo scoperto quando rischiano di perderla. 
Si conoscono da sempre, da tutte le vite che Luce non ricorda ancora di aver vissuto.

Alice non dormì nel suo letto quella notte, perché aveva paura. Aveva paura che l’ombra tornasse, che quel uomo tornasse...

Fa pena ma vabbè

continuavo a dire alla mia migliore amica, Giulia,

C'è un momento in cui tutto sembra scomparire, in cui la tua vita sembra fermarsi per pochi ma infiniti istanti, in quegli attimi in cui tutto cambia, quando ti senti finalmente parte di qualcuno o di qualcosa. E proprio in quegli attimi le ragazze giurarono di essere infinito.

«Mi scusi?» grida Liam perforandogli un timpano, Louis è costretto e mettersi una mano davanti l’orecchio e a mandargli un’occhiataccia, sono le undici di mattina e lui si è svegliato appena venti minuti fa per volere altrui, il suo corpo è ancora stordito. Si appoggia malamente al bancone e guarda in basso, assonnato, vorrebbe tanto un letto e una coperta.
Da una porta che sbatte ancora, esce un ragazzo con una maglia a maniche corte, sgualcita e sporca di cioccolata, Liam gli fa cenno con la mano alzandosi sulle punte e quello si avvicina con passo frettoloso verso di loro due.
«Posso esservi utile?» chiede più rivolto a Liam che al diretto interessato, poiché Louis ha ancora la testa appoggiata sul palmo e gli occhi bassi, quasi chiusi a perdersi nelle mattonelle bianche e sporche del pavimento del locale.
«Dovremmo ordinare una torta, per il ventiquattro dicembre» mentre parla, Liam, strattona il ragazzo che ha di fianco e lo costringe a rimettersi dritto sui proprio piedi. Ed è proprio in quel nano secondo in cui fa saettare lo sguardo prima sulla maglietta sporca e poi su una massa uniforme di capelli che Louis lo nota.

Il viaggio di una ragazza verso il suo sogno.
Carissimi lettori, questa storia si ispira ad un sogno che feci l'altra notte, da questo il suo titolo. Non so nemmeno io come evolverà la trama, quindi che ne dite di scoprirlo insieme?
E' la mia prima fanfiction, fatemi sapere come vi sembra! Con affetto, me :)
AGGIORNAMENTO:
Questa storia è il DISAGIO. Resta qui solo perché ci sono affezionata, ma vi consiglio di non leggerla. Davvero. Non scherzo.

Isabel si sentì scrutare da due occhi color ghiaccio,ormai aveva fatto l'abitudine di essere continuamente osservata da tutti,ma i suoi occhi non li reggeva. Iniziò a sentirsi terribilmente in imbarazzo e cautamente si voltò verso il suo compagno di banco che schivò il suo sguardo.
-Ehm..scusa..e che io..-iniziò a confabulare il ragazzo.
Isabel per la prima volta che aveva messo piede in quella scuola sorrise. Lo trovava molto carino.
Sapeva però che le stava per fare quella domanda,la fatidica domanda che tutti le hanno fatto.
Una domanda,pensava lei,alquanto stupida e insensata e che lei odiava da morire.
Il giovane si schiarì la voce.
-ehm quindi..tu sei..-inziò ma fu interrotto dalla ragazza che finì velocemente la sua domanda.
-incinta?-chiese lei con tono ovvio.
Il ragazzo senza nome annuì incerto e imbarazzato.
Isabel nonostante fosse al quarto mese di gravidanza e aveva già una pancia pronunciata rispose sorridendo:-ehm credo di no,ho solo ingoiato una palla da basket per sbaglio-
C'era un non so che di diverso nella sua voce,forse il suo cuore stava tornando a sorridere di nuovo.

'hey tu'
si è sempre sentita chiamare in quel modo,non ricordandosi nient'altro di se.
voleva solo la sua casa.
non sapeva dove era.
non sapeva che serviva qualcuno che la aiutasse a raggiungerla,qualcuno come harry.
ora non ha paura del mondo,ha solo timore di deluderlo,ormai completamente persa nel vortice irrefrenabile di passioni che la aveva portata ad affezionarsi sempre di più a quel ragazzo capitato per caso nella sua spaesata vita.