Io vorrei innanzitutto dire che mi vergogno come una beccata a rubare da Zara in un giorno pieno zeppo di gente a recensire solo adesso. Ho litigato con le parole e né io né loro abbiamo intenzione di scusarci a vicenda, per cui mi ritrovo nell'indegna situazione di doverti chiedere scusa per essermi presentata qui solo adesso. Avevo e ho, se devo essere sincera e voglio esserlo, la testa persa altrove dalla scorsa settimana, senza neanche sapere perché, e ho chiuso un po' tutto quanto fuori, comprese le cose belle, come questa meraviglia. Dovendomi far perdonare, dovrai sorbirti una recensione che analizza nel dettaglio anche le virgole. No, quelle no, dai, ma insomma. Ho reso l'idea, no? Ecco, siediti, mettiti ben composta e piazza un cuscino dietro la schiena se no ti duole tra cinque minuti a leggere idiozie. Pronta, sì? Io parto, eh. Quindi non dire che non eri pronta e che dovevo aspettare. Bon.
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Te l'ho mai detto che adoro il banner? No? Beh, te lo dico ora. È proprio bello e non sai quanto ti invidio di saper usare Photoshop così bene. Qualche aiutino alla sottoscritta che ci litiga a settimane alterne? A parte che quell'idiota mi blocca Ugo ogni volta che si apre, ma come caspita fai? Io con tutti quegli aggeggi divento idiota. Oltre quello che sono, esatto. Ma comunque, sono un'incapace cronica, ecco.
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Posso salutare Elio, sì? Qualcuno che mi cita quell'omino, cosa vedono i miei occhi. Non ci far caso, ho dei conti in sospeso con lui dal liceo, ma mi ha fatto guadagnare, insieme ad altri degni compari, uno dei trenta e lode più bello della mia carriera triennale, per cui da quel giorno lo venero quasi. Un po' anche me e un po' anche il mio culo. Ma anche il professore che più sagoma e personaggio di quel che è non avrebbe potuto essere. Ma a te questo non frega, proseguo.
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Un applauso alla simpatia dello speaker radiofonico. Complimenti vivissimi davvero. A lui ma soprattutto a chi l'ha assunto. Altro che Linus e colleghi vari, tu sì che ci sai fare, yeah. Del tipo che io avrei cercato la sede della radio solo per rompergli l'ombrello e farlo ammollare peggio di un pulcino, eh. Ma forse anche qualcosa di peggio, insomma, ti pare il modo? Ma sparati. Ah, un altro appunto: come caspita si fa a impostare la sveglia con la radio? Me lo sono sempre chiesto, ma dev'essere uno dei segreti di Fatima quindi sorvoliamo a bassa quota e via.
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Elettra ad alzarsi è anche più veloce di me. Qualcuno dovrebbe tirarmi per i piedi o per i capelli per costringermi ad aprire gli occhi – che già quello è un miracolo per me! - e convincermi ad alzarmi. Neanche se ci fosse l'Omo mi alzerei, no. Cioè, forse sì, ma dopo un po'. Parecchio po'. Per cui complimenti alla pisella di tutto cuore. Mi batti, brava!
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Il k-way, Elettra? Sei seria? Ne vogliamo parlare con un bravo psicologo? Dai, su, fatti un ombrello. Non sbucano a Miami i venditori ambulanti come funghi alla prima goccia di pioggia? No?! Non sei mai stata a Firenze in un giorno di pioggia. Dio mio, ne sbucano tre ad ogni angolo e anche se hai l'ombrello cercano sempre di appiopparti il loro. Gosh, Elettra, compratene uno che costa cinque euro massimo, su. Lo so, sembri Puffetta e tu finirai dritta dritta tra le mani di Gargamella – ciao, Chris! Si scherza, eh –, ma anche un ombrellino piccino picciò nella borsa ti ci entra, dai. Senza contare che lo puoi brandire come arma contro Chris se allunga le mani. Ma ora che mi ci fai pensare, perché dovresti puntarglielo contro, povero tesoro? Nah, meglio se glielo suoni in testa a Ethan. Bleah, lo odio già e so che sono in ottima compagnia.
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Brava bambina, ti fermi a salutare. Se no quell'omino lì se la prende a male e già ti sbava dietro come un cane affamato di fronte ad un osso – oh, che brutto paragone mi è uscito. Chiedo scusa – e inizia a dare di matto, cosa che credo succederà a breve visto che me lo fai diventare scemo con certi comportamenti, ma tant'è. È un uomo e deve pagare per la categoria intera. Hanno arretrati di millenni ognuno da scontare, quindi un po', giusto un po', fagli sudare sette camicie. Però entra, dai.
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Vogliamo parlare del suo modo particolare di scaldare Elettra? No, perché anche io una volta sono arrivata all'Università zuppa da capo a piedi, con i capelli grondanti e la Sirenetta negli stivali che nuotava ma nessuno, manco uno per sbaglio, ha avuto la felice idea di riscaldarmi in quel modo. Mi sento offesa, Chris, sappilo. So che non c'entri niente, ma mi sento offesa lo stesso. Comunque, bravo Duke, sei sempre il migliore. Ti stimo, tanto. Ps per Elettra: scema, rintronata, fatti chiamare Duchess, no? A me non scoccerebbe proprio, che, si sa, ogni duca ha la sua duchessa e il tuo non mi pare proprio male. Argh, che fette di salame gigantesche che hai sugli occhi, pisellona!
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Ecco, infatti. La rintronata riprende a fare la folle. Dico io, poteva fare per due minuti la sbavante e lasciarsi riscaldare dal prestante capo? No way. Elettra riprende a fare la psicolabile e noi l'amiamo uguale, sia chiaro, ma per due minuti in più potevi resistere contro quel petto “maledettamente accogliente”, grulla!
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“Bella scusa il lavoro per evitare le relazioni sociali.” Bella, proprio. Anche con me funziona. Invece del lavoro basta aggiungere qualcos'altro e il gioco è fatto. Elettra, ti approvo alla grande. Siamo sulla stessa barca da asociali e ci va benissimo, eh. Non ti lamenti tu e manco io. Perfetto. Moglie, ti vuoi aggregare? Qualcun altro? No? Bon, si salpa.
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Cento punti all'Elettra cara che ordina il tè caldo per la Lily infreddolita e umidiccia. Così si fa. Qua il cinque, sorella. Capisco anche che la povera Lily ci sia rimasta. L'Elettra che si preoccupa di qualcuno invece di rimanere sulla barca dell'asocialità con me ha sconvolto anche me, devo ammetterlo. Ma meglio così, ci piace un po' meno seria e chiusa in sé. Un pochino, eh. Non ci allarghiamo. Tranne che con Chris. Lì, allargati pure. Spalanca gli orizzonti. Voi, donnine all'ascolto, non capitela male. Non voleva essere una battuta a sfondo sessuale. Quelle le faccio apertamente di solito, senza girarci intorno, insomma. O almeno quasi sempre, dai.
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Sono appena diventata una Danny/Lily shipper, sissignore. Su, su, almeno voi fateci sognare che quell'omino dovrà impazzire con la pisella, me lo sento. Però, anche tu, Elettra cara, non la uccidere così. Io fossi in lei sarei diventata tipo bordeaux solo mentre mi porgeva il tè oppure mi crogiolavo sulla sedia con la sciarpa al collo sniffando il profumo come un cocainomane. Poi, vedremo te che farai, sì. Oh se son curiosa, guarda.
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“«HO DETTO VAI A CASA.» Le ripeto per l’ennesima volta.” Questa non è Elettra. È Sara. Falla uscire dal tuo corpo, pisella. Ridammi mia moglie stalinista! La riconosco, sai? Quando diventa dittatoriale non ha confronti che reggano. E quella, siore e siori, era mia moglie travestita da Elettra. Oh, beh, se vogliamo dirla tutta, c'è un po' in ogni parola di Elettra e anche in quelle di altri, ma vabbe'. Qui emergeva più che mai, diciamo. Ciao, moglie. Respira adesso, Lily ha obbedito ed è uscita.
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Tony, sei un mito. Avrei dovuto ripetertelo dall'inizio, per cui scusami se non l'ho fatto ancora, ma ti stimo di brutto. Sul serio. Sei un po' me, con queste uscite, ma visto che sei te suona meglio. Detto così non sembra un discorso con un senso ma mi sono capita da sola, non provate a comprendermi. O, se volete, a vostro rischio e pericolo. Cià.
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E Christian appare all'improvviso, magicamente, con del caffè. Dov'eri, eh, mentre io studiavo e facevo le due la notte per poi alzarmi alle cinque? Voglio la giustificazione firmata da mamma e babbo. E no, non vale la firma di Elettra, proprio no. Momento sclero a parte, quanto è dolcioso? Ah, me lo mangerei di morsi quell'omino lì, wife! No, ma dico io, esiste sul serio uno così? Uno che arriva col caffè e, non contento, ti fa un massaggio senza che tu lo chieda? Ah, ma questo qui è bello che partito, eh! Sì, sì, non ci sono dubbi e non li avevo già dal capitolo scorso, ma qui mi conferma tutto il duca dei nostri cuoricini.
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Posso dire a Elettra che è rincoglionita? Posso, posso, posso? Lo so, glielo ripeto spesso, ma vedi te come faccio a trattenermi?! Cioè, io la adoro, questa grulla, ma come fa a pensare che se avrà scadenze più ravvicinate dovrà andare dal fisioterapista?! Oh bischera! C'hai uno gnocco stratosferico alle spalle che ti sta facendo un massaggio e tu pensi ad un fisioterapista? Curati, fattelo dire. E guarda Chris che passa la paura. Povero omino, che cosa ti fa passare.
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“Non voglio che tu mi illuda perché le illusioni sono la cosa più dolorosa al mondo?” Le voilà, al capitolo otto la cara Elettra svela l'arcano della follia che l'attanaglia. Oh, tesoro, ci siamo passate tutte, o quasi, e senza aver trovato un Chris dietro l'angolo che mostrasse così apertamente (sì, Chris caro, sei palese e un libro aperto, ormai. Sbavi, quasi e la cosa non ti fa onore, ma noi – e anche la pisella, sì, lo so che vuoi sentirti dire questo – ti amiamo lo stesso) il suo interesse. Su, supera la paura e lanciati contro un petto marmoreo. Fidati, non fa male ù_ù
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Sbav. Me la fa bere dal suo stesso bicchiere. Ma solo io la trovo una cosa così intima? Sono solo io la grulla che lo pensa? No, dai, non può essere. E l'Ele manco se ne accorge, suvvia! Ha bisogno di una bella scossa, la grulla.
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“«I cinque minuti sono passati.» Mi riscuoto da questi pensieri e torno a sedermi.” E te pareva. Torna la solita pisella. Scuotiti o vengo lì a frustarti con l'ombrello i cui sopra, santi numi. Bello “santi numi”, vero? No, manco un po' ma faceva scenico. Non l'ho manco mai detto in vita mia, ma ci stava bene. Più o meno, insomma. Moglie, scuotimela, su, all'Ele, se no la picchio io. O qualcun'altra per me. Il risultato non cambia. Shakerala.
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Chris, a cosa vuoi che pensasse sta grulla per essere deconcentrata e fare tanti errori? A te? no. Te lo dico io, a un letto. Quella casca morta in terra dal sonno. Non farti strane idee. No, ok, avevi ragione tu. Ma non ti illudere troppo presto, che ancora devo farle l'elettroshock per svegliarla del tutto dal coma vigile in cui si trova.
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“«Sei un tipo convenzionale.» Commenta lui, e non so per quale ragione la prendo come una battuta a doppio senso. «Per niente.» Beh, è una risposta lecita, no? «Mmm, è da vedere.» Il suo sorriso si allarga.” Mille punti al Chris che fa il cascamorto malizioso e all'Elettra che fa finta di essere pudica. Un ti crede nessuno, bella mia. Sallo. Ma d'altronde, sfido chiunque a non fare strani pensieri con sto popò di capo che c'hai davanti. Ripeto: apri gli occhi! ARGH.
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E, tadan, la pisella torna tra noi e rifiuta di andare a bere qualcosa con Chris. Nessuno si aspettava d'altronde che dicesse il contrario. Che poi io neanche credevo a Chris che dice che non le fa fare tardi. Seh, mandrillone mio, so io come si fa presto con te!
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“Ripeti insieme a me: sono una cogliona.” Oh, l'autoanalisi è ottima e la consapevolezza, si sa, è il primo passo verso la guarigione. Continua così, Ele, che tra due anni ne sarai fuori e Chris ti verrà a prendere all'uscita della casa di cura portandoti i nostri palloncini colorati in dono.
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Bu. Rieccolo sto Ethan. Lo odio, l'ho già detto. Non si può buttare sotto la metro o spararlo nello spazio legato a un missile? Uccidetelo. Sto qui combinerà qualcosa, me lo sento. O si piazza nel mezzo come il prezzemolo. Sbuca ovunque. Stalker, ti prendi una denuncia, t'avverto. Molla la pisella che ha già un pi... un uomo a cui pensare.
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Bel lavoro, assumono anche me? Per una paga come quella mi trasferirei a Miami domani, guarda. Se si può, fammi venire a prendere all'aeroporto da Chris. L'Ele la lasci al lavoro, tanto non se ne accorge. Così mi faccio il giro turistico della città con Chris, su.
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Ehm. Ritiro quello che ho appena detto. Non vorrei avere a che fare con un Chris incacchiato nero. Sembrava un drago, gli mancava il fumo dalle orecchie, e sarebbe stato a posto. Chissà come mai è così infervorato l'omino?! Non me la conta giusta, no. Forse lavorava lì? Era lui Mister Bananito? E non vuole che Elettra scopra la sua doppia identità segreta? Mah. Lo scopriremo presto. Non vedo l'ora che Elettra si ripresenti a lavoro per assistere allo scontro frontale. Ti prego, fammeli uscire indenni. Cioè, immagino che un po' di ferite ci saranno, anche perché se l'Ele si scontra contro quel pezzo di manzo due ossa rotte le riporta, però, insomma, lasciameli vivi, eh.
Sono curiosa come una bertuccia e questa è la recensione più lunga che io abbia mai lasciato in vita mia. Fuori di dubbio che arrivasse per te, però, cacchio, sono alla fine della terza pagina di word. Alla faccia della lite con le parole, insomma. Ma, vabbe', questi sono dettagli. Io pretendo di sapere cosa passi per la testa di quell'omino lì, di leggere sul giornale che Ethan è stato schiacciato da un tir e che la pisella dei nostri cuori abbia messo in sesto le rotelle storte del suo cervello e si sia lanciata ai piedi di Chris. Ma ne dubito. Ce la farai sudare.
Sì, che sei brava, amore. Lo sei, fidati.
Ti voglio bene. Scusa ancora il ritardo.
Ps: non mi rispondere chilometricamente. Un “ok, scema” sarà più che sufficiente.
Non c'è il tasto "più che positiva"? Mannaggia.
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